di Federico Giusti
I dati diffusi dall'Osservatorio Inps parlano della grande ascesa dei voucher Per tacere le critiche sempre piu' numerose , e articolate, verso l'utilizzo dello strumento voucher al posto di regolari contratti, il Governo ha deciso alcuni correttivi con il Dlgs 185/2016 prevedendo una procedura di comunicazione preventiva (non per tutte ma solo alcune categorie di committenti) ma nulla ha detto degli obblighi teoricamente già esistenti. Ci ha pensato l’Ispettorato nazionale con una comunicazione che a detta de Il sole 24 ore applicherebbe una lettura eccessivamente rigida delle normative da adempiere.
Vediamo allora i futuri scenari. La prima comunicazione del datore di lavoro dovrebbe partire all'acquisto dei voucher , ovunque l'acquisto avvenga (Inps, poste, un semplice tabaccaio, una banca...) comunicando nome e cognome del prestatore d'opera, il suo codice fiscale e il luogo di utilizzo della prestazione.
Vediamo allora i futuri scenari. La prima comunicazione del datore di lavoro dovrebbe partire all'acquisto dei voucher , ovunque l'acquisto avvenga (Inps, poste, un semplice tabaccaio, una banca...) comunicando nome e cognome del prestatore d'opera, il suo codice fiscale e il luogo di utilizzo della prestazione.
A ogni singola prestazione il committente deve comunicare con email all'Ispettorato del lavoro la prestazione e deve farlo almeno 60 minuti prima del suo effettivo inizio (un lasso di tempo ridicolo) con la effettiva durata della stessa teoricamente per ogni prestazione dovrebbe partire una autonoma comunicazione, per esempio se fai 3 ore di mattina e 3 nel pomeriggio deve partire una doppia email all'Ispettorato e con almeno una ora di anticipo rispetto all'inizio della prestazione ricordandosi sempre di specificare nome , cognome, codice fiscale e la durata dell'opera Per L'Ispettorato vale solo la email, per il Governo basterebbe invece un semplice sms per attivare il voucher.
Attenzione che se la denuncia Inps viene regolarmente effettuata ma non la comunicazione preventiva, non scatta l'accusa di lavoro nero ma una semplice multa per omessa comunicazione Alla luce di queste scarne considerazioni, siete dell'avviso che il Governo abbia introdotto dei reali paletti per impedire l'uso allegro dei voucher?
A nostro avviso decisamente no, senza dimenticare che gli ispettorati del lavoro da anni hanno carenze di organico cosi' macroscopiche da non effettuare neppure controlli programmati con largo anticipo, immaginiamoci allora una task force per scongiurare l'uso illecito e illegale dei voucher.
La critica ai voucher non puo' certo limitarsi alla loro tracciabilità, trattasi di una nuova forma di schiavitu'. eliminati i co.co.co il precariato odierno si poggia su questi buoni da 7,50 euro all'ora.
Solo nel 2015 sono ben 115 milioni di buoni-lavoro staccati da gennaio a dicembre, contro i 69 milioni del 2014 e i 36 milioni del 2013. Un aumento nazionale del 67,5 per cento in dodici mesi che nel 2016 assumerà dimensioni ancor maggiori. E non parliamo di lavori occasionali ma anche di attività ad elevato tasso intellettuale
Mesi fa una inchiesta de L'espresso ha smascherato l'utilizzo dei voucher dimostrandone il reale uso che ne viene fatto in ogni regione italiana. La regolarizzazione del Governo è la foglia di fico per nascondere una realtà, meglio per giustificarla e legalizzarla, la realtà dei posti di lavoro a tempo indeterminato e determinato in continua diminuzione al posto dei quali subentrano i buoni lavoro.
Il trionfo della precarietà assoluta, una precarietà legalizzata che rende lecito quanto lecito non è: la schiavitu' moderna.
Fonte: controlacrisi.org
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