La crisi è quel momento in cui il vecchio muore e il nuovo stenta a nascere. Antonio Gramsci

venerdì 12 agosto 2016

World Social Forum: diario da Montreal

di Efrem Tresoldi
Mercoledì 10 agosto 2016
Con la giornata di oggi è iniziato il lavoro vero e proprio del dodicesimo Wsf con lo svolgimento dei primi workshop tra gli oltre 1.300 previsti dal programma. Due le sessioni giornaliere, una alla mattina e una pomeridiana, durante le quali si affrontano argomenti riguardanti 13 grandi tematiche:
 - alternative economiche, sociali e solidali al presente sistema neoliberale, - democratizzazione della conoscenza e diritto alla comunicazione - cultura della pace, lotta per la giustizia e demilitarizzazione - decolonizzazione e autoderminazione dei popoli - difesa dei diritti della natura e giustizia ambientale - lotta globale e solidarietà internazionale - diritti umani e sociali - lotta contro il razzismo, la xenofobia, il patriarcato e il fondamentalismo - lotta contro la dittatura della finanza - migrazione e cittadinanza senza frontiere - democrazia, movimenti sociali e di cittadinanza - lavoratori di fronte al neo liberalismo - espressioni culturali, artistiche e filosofiche per un altro mondo possibile.
Oggi, membri del Comboni network hanno presentato in due distinti workshop il fenomeno del land grabbing (l’accaparramento delle terre) e la situazione del Sud Sudan. La deforestazione delle terre accaparrate per la produzione di biofossili e di olio di palma, rappresenta uno dei fattori principali di emissioni di gas a effetto serra. Nel secondo workshop, il faticoso cammino verso la pace e la riconciliazione in Sud Sudan, la più giovane nazione del mondo, in un contesto di guerra civile deve fare i conti anche con l’ingerenza delle potenze internazionali per il controllo delle risorse naturali.
L’organizzazione dell’evento del Wsf a Montréal non sembra aver suscitato nell’opinione pubblica l’interesse auspicato dagli organizzatori e dai partecipanti, complice la stagione di vacanze e le elevate temperature, inusuali per l’estate canadese.

Martedì 9 agosto
La dodicesima edizione del più grande raduno dei movimenti sociali del pianeta, il Forum sociale mondiale (dal 9 al 14 agosto) è iniziata a Montréal con una marcia dal parco Lafontaine al centro della città con la partecipazione di circa 15.000 persone. In un ambiente festoso e multiculturale i partecipanti hanno sfilato con cartelloni, bandiere e striscioni per mostrare le loro rivendicazioni. Significative le presenze del movimento per la liberazione della Palestina, di rappresentanti per l’autoderminazione del Sahara occidentale, di associazioni per il disarmo, per la giustizia ambientale, sindacati di vari paesi ed altre organizzazioni.
“Un altro mondo è necessario, insieme è possibile” è lo slogan del Forum sociale mondiale di quest’anno. Colpisce la scarsa partecipazione di rappresentanti del Sud del mondo (Africa, America Latina, Asia). Secondo gli organizzatori oltre il 70 % delle richieste di visto d’ingresso non sono state concesse dalle autorità del Canada, suscitando reazioni di protesta. "Molti attivisti provenienti da America Latina, Africa e Asia hanno ricevuto una risposta negativa alle richieste di visto, sulla base di argomenti inaccettabili, di esclusione e discriminazione", hanno detto gli organizzatori in un comunicato. “Tra i paesi più colpiti – si legge - troviamo Repubblica Democratica del Congo, Marocco, Iran, Haiti, Nigeria e Nepal, ma il preoccupante fenomeno riguarda anche Benin, Brasile, Burkina Faso, Ecuador, Ghana, Mali, Palestina e Togo, tra gli altri”.
La famiglia comboniana, come in precedenti edizioni, è presente con 16 rappresentanti. Alcuni di loro svilupperanno, nei workshop che iniziano domani, tematiche riguardanti il lavoro missionario e l’impegno sociale, in modo specifico i temi dell’accaparramento di terre (land grabbing), giustizia ecologica, cammino di pace in Sud Sudan; conflitto per i minerali nella Repubblica del Congo; traffico degli esseri umani e cambiamento climatico. 

Fonte: Nigrizia 

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