di Il Simplicissimus
No, non ci sono mercenari russi in Siria, almeno non ufficilamente: i due uomini che la Sky britannica aveva rintracciato e intervistato presentandoli come combattenti contro i gruppi terroristici amici dell’occidente e che grazie a questo mestiere guadagnavano 3500 euro al mese, pagati loro dall’agenzia Wagner, una compagnia privata militare, non erano che due attori ingaggiati da Sky con 1385 euro per fare la parte dei mercenari in un reportage. Uno di loro, quello che nella finzione si chiamava Dimitri e nel mondo reale Alexander Agbabov, ha parlato: “Tutto è accaduto alcuni mesi fa, quando una delegazione di Sky News è giunta a Rostov per trovare mercenari russi in forza alla Wagner.
Non trovando mercenari, la troupe britannica ha deciso di assumere attori, facendoli passare per mercenari che erano andati in Siria per combattere con Assad. Era evidente che questi giornalisti cercavano materiale compromettente sulla Russia. Ma si sono sbagliati di grosso. Pensavano che sarebbe stato facile arrivare, trovare un russo, mettersi d’accordo con l’aiuto del denaro”. Beccati con tanto di registrazione del colloquio di ingaggio.
Non trovando mercenari, la troupe britannica ha deciso di assumere attori, facendoli passare per mercenari che erano andati in Siria per combattere con Assad. Era evidente che questi giornalisti cercavano materiale compromettente sulla Russia. Ma si sono sbagliati di grosso. Pensavano che sarebbe stato facile arrivare, trovare un russo, mettersi d’accordo con l’aiuto del denaro”. Beccati con tanto di registrazione del colloquio di ingaggio.
Ora non meraviglia di certo che una televisione dell’ex gruppo Murdoch confluita nella Fox, ovvero nel maggiore e più odioso tritacarne della propaganda multi purpose di Washington, abbia messo in piedi questo servizio, ma sorprende invece la ragione dell’indignazione mostrata da informatori così attenti alla correttezza e così ligi alla verità: quella che la stessa formazione di un organismo militare privato sarebbe illegale secondo la Costituzione russa. Gli Usa brulicano di agenzie private della guerra, di torturatori organizzati, di semi mercenari senza scrupoli che vengono castamente e mercatisticamente chiamati contractors, i quali non sono obbligati in alcun modo all’osservanza delle convenzioni internazionali per quel che valgono ormai e possono mettere in pedi azioni e stragi che le truppe ufficiali di Washington non si possono permettere di compiere apertamente, almeno non ancora. Ma tutto questo va benissimo perché la costituzione lo permette, anzi in qualche modo agevola l’iniziativa privata pure in questo campo, purché e fino a che naturalmente si agisca nella logica dell’impero.
Di questi corpi privati ce ne sono oltre 40 in Usa, anche se solo la Blackwater ha una certa risonanza nei media, mentre in Gran Bretagna ce n’è un’altra ventina: inutile dire che tutti sono legati alle forze armate regolari o per azionariato o per statuto quando addirittura non sono in realtà che un’ espressione diretta delle stesse, in una cornice piratesca e inquietante del profitto e delle peggiori libertà private inserite nel disegno geopolitico delle oligarchie di governo. Ma ecco che arrivano i contractors dell’informazione a spiegarci come tutto questo sia inconcepibile e condannabile in Russia perché al contrario che nell’impero c’è una Costituzione che lo impedisce, anche se il governo la viola. A me la prima domanda che verrebbe in mente è se per caso la Costituzione russa non sia migliore di quella americana visto che almeno non prevede e concede il mercato di morte, ma questo dubbio non sfiora nemmeno i sedicenti informatori di Sky i quali si rifugiano in un legalismo ridicolo anzi vergognoso visto che si parla di uccisioni e stragi. In un qualcosa di simile alla logica del political correct che via via si trasforma più in un sudario dietro cui nascondere la realtà che in un tentativo di trasformarla. Che da posizione ideale diventa ambiguo bon ton usabile a piacere. Sono assolutamente sicuro che i poliziotti americani prima di sparare al maledetto negro non si fanno sfuggire nemmeno per caso in pubblico la parola nigger, così come – in altri ambiti – quelli che non assumerebbero mai una cicciotella nei loro giornali e nelle loro televisioni, salgono sugli spalti a chiedere il licenziamento di chi ha osato dire qualcosa di evidente a tutti. Così invece di rallegrarsi che anche persone senza tartarughe e fittismi californiani da imbecilli possono diventare campioni olimpici, è prevalso il bon ton da palestrati, guidato per giunta dai peggiori reazionari e pescicani dell’informazione. Sono cose che non si dicono perché non essere in perfetta forma, almeno secondo i canoni imposti, è un peccato mortale, qualcosa di vergognoso, che si deve tacere, sopratutto se questo fa nascere interrogativi sui criteri di preparazione.
Ma naturalmente non è mancato il folto seguito di persone ormai all’ultimo stadio dell’impotentia cogitandi, la stessa che permette a Sky di fare un falso servizio accusando i russi di illegalità formale e di essere creduta e seguita. Senza che nessuno pensi di licenziare i protagonisti di questo servizio indegno, anzi Sky e Fox nemmeno si sognano di ritirare il reportage che dimostra quale immensa saggezza circonfonda la Clinton e i suoi propositi di guerra. Diavolo di quel Putin che agisce contro la Costituzione, mentre noi le peggiori schifezze le abbiamo già belle e pronte nella magna charta. Ma come si permette?
Fonte: Il Simplicissimus
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