La crisi è quel momento in cui il vecchio muore e il nuovo stenta a nascere. Antonio Gramsci

giovedì 15 settembre 2016

Juncker, l'ipocrita

di Eleonora Forenza 
Nel suo intervento in aula a Strasburgo Juncker ha come sempre difeso il patto di stabilita e le sue assurde regole, per poi proseguire in un diluvio di retorica su flessibilità, Europa sociale e così continuando. L’Unione Europea ha distrutto l’Europa sociale con i suoi trattati e la sua ortodossia neoliberista, la sua politica monetarista e di austerità ha aumentato le disuguaglianze sociali, disoccupazione e precarietà. Ha usato cinicamente la crisi per imporre memorandum che hanno demolito i paesi del Sud Europa. Non ha mosso un dito contro il surplus commerciale della Germania, che continua a violare le regole europee.
E nonostante la crisi profonda di credibilità e di consenso popolare, si continua tutto come prima, benedicendo la globalizzazione e le liberalizzazioni, non ultimo il CETA, che Juncker difende senza dubbio, e che rappresentano invece un ulteriore passo verso la completa cessione di sovranità ai mercati, alle multinazionali e alla finanza delle nostre democrazie.

Fonte: Rifondazione.it 

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