Intervista a Tomaso Montanari di Roberto Antonellis
Comiciamo subito con un commento sulla vicenda Madia, sulla quale Libertà e Giustizia ha già preso posizione molto chiaramente.
“E’ una vicenda molto importante, assolutamente da non sminuire, e trovo sconcertante la reazione di giustificazione da parte dell’élite culturale italiana, sia del mondo universitario sia di quello del giornalismo; questo lo trovo davvero molto preoccupante, denuncia uno scadimento incredibile della classe dirigente italiana, altro che “minaccia populista”, qui la minaccia viene dal cuore dell’élite del Paese, è una questione di etica fondamentale. Con che faccia possiamo chiedere ai giovani di essere corretti se questo è l’esempio che viene dai vertici della Repubblica Italiana?”
In tutto questo c’è anche una sudditanza psicologica verso il renzismo?
“Ho l’impressione che il renzismo, in realtà, sia un effetto di questo scadimento morale e culturale.
Penso che non sia solo un fatto politico, non si attacca la Madia magari non per questioni di opportunità politica ma perché non ci si accorge della gravità del problema.”
Renzi sta affrontando la campagna elettorale per le primarie Pd quasi senza parlare, ovviamente vuole evitare l’effetto “tutti contro uno”, ma non è normale che un politico non possa o non voglia comunicare con i propri elettori. Dove può portare una strategia del genere?
“Diciamo che più che una strategia è una tattica, nel momento in cui sarà riconfermato segretario ricomincerà a parlare, mi sembra il caso del lupo travestito da agnello. Nel momento in cui ritornerà in sella ricomincerà a parlare eccome, e con quel modo arrogante che conosciamo.”
Passando ai 5 Stelle, c’è un’evoluzione da parte del grillismo? Una volta al governo, se ci andranno, i grillini riusciranno a passare dalle parole ai fatti o una volta arrivati a Palazzo Chigi si bruceranno?
“Mi pare che più che un’evoluzione ci sia un’involuzione di stampo autoritario-centralista all’interno del movimento, la vicenda di Genova è inquietante. Il caso di Roma invece dimostra che una volta arrivati al potere il “radicalismo” dei grillini si spegne e i grillini stessi più che anti sistema ne diventano parte integrale.”
Silvio Berlusconi ancora una volta è tornato al centro del sistema politico; cosa aspettarsi da lui e dal centro-destra?
“E’ quasi terribile che il disastro di Renzi e l’inettitudine dei 5 Stelle abbiamo rimesso al centro dei giochi Berlusconi; non mi aspetto nulla di buono, sicuramente non la capacità di costruire una destra moderata perché la destra moderata in Italia la fa e la farà il PD. Per Forza Italia non vedo un grande futuro se non una stabile alleanza col PD renziano”.
Fonte: affaritaliani.it
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