La crisi è quel momento in cui il vecchio muore e il nuovo stenta a nascere. Antonio Gramsci

sabato 27 febbraio 2016

Il governo aiuta le banche a pignorare le case

 
di Rossella Marchini e Antonello Sotgia
La passione della ministra per le banche e un nuovo provvedimento che permette loro di rientrare in possesso dei crediti inesigibili. Sulla pelle di chi non riesce a pagare il mutuo.
Le banche, pena la loro sopravvivenza, devono scrollarsi di dosso i tanti crediti inesigibili. Non possono tenere nella propria pancia scorie ovvero quanto, con disinvoltura, hanno concesso alle imprese. Alla storia della banca Etruria ed alla sua esposizione, si aggiunge, ora, la disinvolta erogazione di “aiutini” della Banca Popolare di Vicenza ad imprese decotte, attraverso passaggi in terra di Lussemburgo ed impegno da parte degli aiutati a ricomprare ,con parte di quei soldi,“azioni” di quello stesso istituto.
Le sofferenze bancarie nazionali sono stimate in 200 miliardi di euro. Il 70% (143) riguardano società e solo il 30% (57) sono riconducibili ai bilanci delle famiglie. Tante? Tantissime se si pensa che in Europa il numero complessivo è di 800 miliardi. Un quarto! Come riprendere quei soldi? Come tirarli fuori dal parcheggio rappresentato dalla creazione delle bad bank?
Ci ha pensato una che di banche sembra avere un particolare conoscenza, la ministra Maria Elena Boschi che, con la scusa “ce lo chiede l’Europa”, ha bello e pronto un atto di Governo (n.256) per permettergli di mettere mano sulle case di chi, colpito dalla crisi economica, risulta in affanno con il pagamento del mutuo.
Finora, quando questo accadeva, tra banca e “moroso”(sic) prima di costringerlo a lasciare l’appartamento era necessaria l’azione del Tribunale. Ora, invece, la banca potrà, anche per le case che vedono i mutuati in difficoltà, provvedere alla loro acquisizione. Potranno farlo da subito. Basterà essere in ritardo con il pagamento per solo 7 volte per essere fuori. Gli istituti ora potranno cacciare immediatamente dalle case chi vi abita e venderle al prezzo che vorranno. Saranno garantite perché - e qui l’analogia è evidente con la lotta della PAH spagnola che questa eredità franchista ha combattuto da subito - la differenza tra il valore del debito (mutuo) iniziale e quanto realizzato dalla vendita resterà a carico dell’ex abitante. Sarà cacciato di casa e costretto a pagare un debito per una casa che mai riavrà.
Il valore delle case in Italia è di 5.600 miliardi. E’ su questo tesoro che si vuole mettere le mani. Con più programmi. Così come già fatto varando quello del mutuo ipotecario, ovvero la corresponsione di liquidità agli over 60 in difficoltà in cambio dell’ipoteca che , bontà loro, potranno saldare gli eredi a cui spetterà ovviamente il fardello del debito e dei relativi interessi.
Tanto per capirci, se un sessantenne oggi avendo una casa del valore di 250mila euro accede ad un mutuo ventennale di 50 mila euro al tasso fisso del 6,98%, dovrà restituire 192.762 euro, e se non facesse in tempo, saranno i suoi eredi a doverlo fare.
Ma non è finita qui. Alle banche è assicurato anche un altro aiuto, la defiscalizzazione di quanto incassano dalle vendite. Non dovranno pagare il 9% come qualsiasi venditore, ma solo 200 euro!
Ce lo chiede l’Europa , che in realtà vorrebbe tutelare il consumatore quando contrae un debito. Per la ministra tutto questo si traduce in debito perenne per chi abita.

Fonte: dinamopress.it

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