La crisi è quel momento in cui il vecchio muore e il nuovo stenta a nascere. Antonio Gramsci

giovedì 8 dicembre 2016

Grazie per la candidatura, ci batteremo per un'altra Europa

di Eleonora Forenza 
Voglio ringraziare la GUE/NGL per la fiducia espressami proponendomi come candidata alla presidenza del Parlamento Europeo. Sono una femminista, proveniente dall’Europa mediterranea. Questa posizione dà un ulteriore e forte significato politico a questa candidatura, che per me è una grande responsabiità: lavorare affinchè il Parlamento europeo sia il cuore di un progetto di Europa fondata sulla piena autoderminazione di donne, uomini, popoli d’Europa, di un processo di piena partecipazione delle cittadine e dei cittadini alla politica.
Costruire una Europa pienamente democratica significa cambiare radicalmente questa UE, fondata sul neoliberismo, sulle politiche di austerità, sui vincoli di bilancio, sul ricatto del debito, sul non riconoscimento del diritto al lavoro e al reddito per intere generazioni, soprattutto nell’Europa meridionale, sulla negazione dei diritti fondamentali per donne e uomini migranti. Una Europa in cui un terzo delle donne ha subito violenza fisica o psicologica.
Qui al Parlamento europeo la grande coalizione tra socialdemocratici ed Ppe vuole approvare un’antidemocratica revisione delle regole delle procedure. È la stessa grande coalizione che finora ha anche sostenuto le politiche sbagliate dell’austerità. Vogliamo lottare contro quei tentativi di limitare i diritti delle minoranze e di ogni rappresentante eletto in questo Parlamento, che si stanno svolgendo in questi giorni, con l’imminente approvazione della relazione Corbett sulle nuove regole delle procedure.
Pochi giorni fa il popolo italiano ha difeso la Costituzione nata dalla Resistenza antifascista e ha detto NO a una riforma costituzionale che riduceva i poteri del Parlamento, seguendo alla lettera quanto JP Morgan proponeva per le costituzioni dell’Europa meridionale. Ha vinto la democrazia, ha perso la governance europea, che vuole imporre riforme strutturali agli Stati membri.
L’Europa ha bisogno di più democrazia, non di meno democrazia: e mi auguro che la mia candidatura sia in grado di incontrare il consenso di tutti quelli che vogliono costruire un’altra Europa, alternativa a quella disegnata dalla grande coalizione e pienamente democratica.

Fonte: Rifondazione.it 

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