di Alfredo Morganti
Ha detto Renzi che il PD deve essere un partito popolare di massa. Che tutti assieme ce la possiamo fare. Ma quale sarebbe l’alternativa? Partito impopolare per pochi intimi? E tutti assieme chi? Anche Verdini? O Alfano? Sì, mi rendo conto che siamo in pochi ormai a capire la sottigliezza della differenza tra destra e sinistra, ma perché no anche partito di sinistra? Perché sennò Il centrodestra ci rimane male e non entra nel contenitore, limitandosi a uscire dall’aula al momento del bisogno, oppure a votare alle primarie facendo finta di fischiettare ‘bella ciao’? Lo so che molti uomini di cultura, di quelli che stimo, sono pronti a spiegarmi che al PD non c’è alternativa, che la scissione è una sciocchezza, che è meglio un uovo oggi che un’ipotetica gallina domani, che tanto Renzi alla lunga non gliela fa e ci cede il partito, che serve realismo, fiducia, fede, speranza, carità e comprensione. Ma già a suo tempo Giovanna Marini cantava che ‘siamo morti per troppa comprensione’. E, senza apparire pessimista, mi sa che aveva politicamente e culturalmente ragione.
E poi, quale partito ci restituirebbe Renzi, sempre che lo faccia? Ne sono usciti tanti da cui avrei comprato un’auto usata, ma ne sono entrati molti da cui non acquisterei nemmeno dei pattini a rotelle. Sono donne e uomini che rispetto, ma con cui non ho niente da spartire, perché parlano un’altra lingua, sono portatori di un’altra cultura, non sono differenti da me, sono altro e basta.
Ci potrei fare un’alleanza elettorale, forse, un cartello, ma mai fare politica sotto lo stesso tetto. Temo persino che in buonissima parte non siano nemmeno di sinistra, e scusate se questa per me è ancora una questione dirimente. Sennò, se proprio fossi obbligato, farei mosca cieca ed entrerei nel primo sodalizio politico che mi si para davanti. Se proprio fossi obbligato! Ma oggi, le vicende che hanno portato all’Italicum, al Jobs act, alla buona scuola, alla riforma costituzionale mi hanno provato moltissimo. E ho pensato che non è affatto necessario impegnare ancora e sempre tutta la propria passione (e le proprie speranze) nella politica che oggi passa il convento. Ci saranno altri tempi, altri momenti. E poi gettare il cuore oltre l’ostacolo, come ho sempre fatto, di questi tempi è demodè. E forse pure inutile. Non te le chiede quasi più nessuno, è una specie di stravaganza, La maggior parte si limita a tenere la propria pancia piena ben al di qua di ogni pur minima barriera o ben prima di un salto in avanti, Pance piene, satolle, a confronto di chi fugge da una guerra o da una fame. Chi lo avrebbe mai immaginato che gli europei, dopo secoli di cultura e di civiltà, si fossero ridotti a truccare i motori e ad alzare fili spinati per un pugno di euro in più? E la sinistra a rincorrere la destra (o a esserne rincorsa)? La storia è davvero il cilindro di un prestigiatore.
Ci potrei fare un’alleanza elettorale, forse, un cartello, ma mai fare politica sotto lo stesso tetto. Temo persino che in buonissima parte non siano nemmeno di sinistra, e scusate se questa per me è ancora una questione dirimente. Sennò, se proprio fossi obbligato, farei mosca cieca ed entrerei nel primo sodalizio politico che mi si para davanti. Se proprio fossi obbligato! Ma oggi, le vicende che hanno portato all’Italicum, al Jobs act, alla buona scuola, alla riforma costituzionale mi hanno provato moltissimo. E ho pensato che non è affatto necessario impegnare ancora e sempre tutta la propria passione (e le proprie speranze) nella politica che oggi passa il convento. Ci saranno altri tempi, altri momenti. E poi gettare il cuore oltre l’ostacolo, come ho sempre fatto, di questi tempi è demodè. E forse pure inutile. Non te le chiede quasi più nessuno, è una specie di stravaganza, La maggior parte si limita a tenere la propria pancia piena ben al di qua di ogni pur minima barriera o ben prima di un salto in avanti, Pance piene, satolle, a confronto di chi fugge da una guerra o da una fame. Chi lo avrebbe mai immaginato che gli europei, dopo secoli di cultura e di civiltà, si fossero ridotti a truccare i motori e ad alzare fili spinati per un pugno di euro in più? E la sinistra a rincorrere la destra (o a esserne rincorsa)? La storia è davvero il cilindro di un prestigiatore.
Fonte: nuovatlantide.org
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