di Roberto Polidori
In ordine cronologico di esternazione, finora, se vince il "no":
1) L'Italia potrebbe perdere fino a 8 punti di PIL in dieci anni (Elena Maria Boschi, più nota come figlia dell'ex Presidente della fallita ex Banca d'Etruria che come economista);
2) l'Italia potrebbe andare in recessione (Confindustria, sulla base di uno studio del suo Centro Studi che ha una particolarità: non dimostra scientificamente i rapporti di causa-effetto di questa conclusione e tira fuori numeri a caso);
3) l'Italia sarebbe economicamente meno appetibile perché meno "stabile" (Goldman Sachs, maggior banca d'investimenti e di speculazione al mondo, i cui analisti sono famosi per aver cannato parecchie previsioni economiche - in particolare nel 2008 avevano previsto il prezzo del barile di petrolio a 250 quando era ancora a 130...da quel momento il prezzo è crollato ed oggi è a 45 dollari).
4) Si ridurrebbero gli investimenti esteri in Italia (Moody's, agenzia internazionale di rating, quella che dava le triple AAA alle obbligazioni su mutui subprime).
5) l'aumento di capitale MPS sarebbe in pericolo perché gli investitori esteri non investirebbero (ogni nostra fonte governativa, che in questo modo semina il panico tra possessori di azioni ed obbligazioni subordinate di MPS, quando tutti quanti sanno che, in barba ad ogni legge elettorale e forma di governo non centralizzato, gli investitori comprano ciò che è buono: Eridania, Starr, Ducati, Peroni, Parmalat, Perugina, Loro Piana, Bulgari....abbiamo ceduto 830 aziende a prezzo di saldo dal 2009, quando la nostra Costituzione era quella di oggi).
6) L'italia potrebbe rischiare una deriva fascista (Bonaccini, Governatore dell'Emilia Romagna, ovviamente PD - pare abbia scordato che la nostra Costituzione è antifascista e che l'ANPI, a seguito di voto plebiscitario del proprio comitato direttivo, abbia deciso di fare campagna per il "no").
Restiamo in attesa della prossima castroneria.
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