di Tom Gallagher
Bernie Sanders si sta impegnando strenuamente a perorare la causa a favore di Hillary Clinton rispetto a Donald Trump con i suoi sostenitori. Il salario minimo rispetto al muro con il Messico, ecc. Allo stesso tempo, la forza politica che ha portato avanti ha bisogno di cause aggiuntive più vicine a suo cuore per mantenersi alla lunga distanza. Dopo tutto, nessun candidato, nella storia recente, ha così fermamente sottolineato che la sua campagna non era su di lui e la Casa Bianca, ma su una “rivoluzione politica” che coinvolge tutti noi. Risulta che l’attesa non sarà lunga.
Riprendendo la dichiarazione di apertura della sua campagna presidenziale: “Adesso basta. Questo paese e il nostro governo appartengono a tutti noi, non soltanto a una manciata di miliardari,” Sanders ha annunciato i piani per sviluppare la “Nostra Rivoluzione,” un’organizzazione per attivare, educare e fare reclutamento per gli argomenti che costruivano la campagna. Questo avveniva a meno di un mese dalla fine della sua corsa alla presidenza.
Questo tipo di tentativo non è senza precedenti recenti. La campagna presidenziale di Howard Dean nel 2004 portò all’organizzazione “Democracy for America”. “Progressive Democrats of America” ha le sue radici nelle campagne di Dennis Kucinich nel 2004 e nel 2008 e in quelle di Jesse Jackson nel 1984 e nel 1988 crearono la Rainbow Coalition. (Anche la campagna di Barack Obama aveva “Organizing for America” anche se sembra che liste di questa organizzazione andarono perdute in un armadio della Casa Bianca). Nessuno di questi gruppi aveva, però, la base di gente comune della campagna di Sanders, con i suoi 2 milioni di donatori singoli – il cui contributo di 27 dollari ciascuno, in media, ha battuto i ricchi al loro stesso gioco, e con le sue strategie della campagna elettorale per raccogliere voti in tutta la nazione e fare sondaggi di opinione.
I prossimi passi saranno in un terreno politico inesplorato – proprio come la maggior parte di tutto finora.
Sanders ha spiegato il senso del suo rapporto con la candidatura della Clinton, definendolo una “coalizione” dove le differenze restavano chiare ma erano decisamente minori che con la candidatura di Trump – osservando che queste “avventure” sono piuttosto comuni nella politica europea. In accordo con il suo punto di vista, gli osservatori europei hanno di frequente notato che la campagna di Sanders ha introdotto un elemento nuovo per la politica americana, ma da lungo tempo noto a loro – un voto “social democratico” che ha catturato il 45% degli interventi alla Convenzione Democratica Nazionale eletta, in tutta la nazione e il 47% di quelli della delegazione della California.
Anche la natura della coalizione di Sanders è in stile europeo, e non è formata soltanto da alleati tradizionali con priorità diverse, come ambientalisti, sindacati o femministe e attivisti per la giustizia sociale, ma è una convergenza di gruppi con differenze politiche chiaramente definite. Questi gruppi in realtà potrebbero essere partiti separati se gli Stati Uniti avessero un sistema parlamentare (partiti che potrebbero poi formare un governo di coalizione subito dopo una campagna elettorale).
Con il sistema che abbiamo, invece – una presidenza americana con il sistema maggioritario, senza posto per coalizioni di partito – il Partito Democratico avrà ora nuovi Sanders social democratici a fianco di Clinton liberali tradizionali.
Questo non sarà facile. E’ una cosa del tutto nuova. E quello che descrivo non è che un pezzo della situazione. Questa campagna, ha, però, già trovato i modo di sfidare il dominio dei miliardari come nessuno pensava che potessimo fare. Se siete interessati, Sanders presenterà la sua idea per questo nuovo capitolo nella politica americana, il 24 agosto, in una presentazione con un video in streaming live. Potete sintonizzarvi su http://bit.ly/2b3ZbVA.
Tom Gallagher è stato delegato di Bernie Sanders, appartenente al 12° distretto di San Francisco del Congresso. E’ stato membro della Camera dei Rappresentanti per il Massachusetts.
Da: Z Net – Lo spirito della resistenza è vivo
Originale: San Francisco ChronicleTraduzione di Maria Chiara Starace
Traduzione © 2016 ZNET Italy – Licenza Creative Commons CC BY – NC-SA 3.0
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