di Alessandro Gilioli
Il Jobs Act ha contribuito a creare solo l'1 per cento dei nuovi posti di lavoro. Lo la detto ieri Bankitalia, in uno studio della sua Struttura economica.
Da giornalista, mi viene subito da pensare alla comunicazione: cioè a quel titolo «effetto Josb Act» che quasi tutti i quotidiani hanno messo per un anno ogni volta che il governo o Istat davano numeri positivi sull'occupazione. Bene, quei titoli in prima o in homepage erano al 99 per cento balle: ora è appurato. Intanto però hanno inciso sul percepito comune, anche perché la stessa bufala è circolata ovunque, dai talk show a Facebook.
Il leggerissimo aumento dell'occupazione dell'ultimo anno è stato dovuto invece a una serie di cause incrociate, esterne e interne, dice Bankitalia.
Tra quelle interne, il provvedimento che ha impattato di più è stato quello delle detrazioni fiscali per le nuove assunzioni: una cosa che peraltro qui si dava come probabile sei mesi fa.
Peccato che le detrazioni fiscali (che non hanno nulla a che vedere con il Jobs Act, nonostante le due cose vengano spesso dolosamente confuse) siano una misura pro tempore, straordinaria e costosa. Non costituiscono una "riforma strutturale" ma esattamente il contrario: un doping one-shot.
Ce lo diranno gli anni, quindi, quali saranno stati i veri effetti del Jobs Act, vista la sua inutilità sotto il profilo occupazionale.
E ci diranno probabilmente la verità: cioè che è servito fondamentalmente a cambiare i rapporti di forza nelle aziende tra datori e lavoratori, a creare unclima più favorevole ai primi intimidendo i secondi, a seppellire il principio di civiltà basilare che se uno fa bene il suo lavoro non lo si può mandare a casa per uzzolo.
Insomma è stato un altro metro guadagnato dai più potenti contro i più deboli, nella lotta di classe dall'alto verso il basso.
In più, è stata una medaglia di chi lo ha voluto, il Jobs Act: una medaglia da esibire con i potenti dell'economia e dell'Europa che lo sostengono.
Infine, è stato l'occasione per una forsennata campagna a diffondere la falsa narrazione secondo cui per creare occupazione bisogna peggiorare le condizioni di chi lavora.
Del resto, si diceva: 99 per cento di balle.
Fonte: L'Espresso online
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