di Giulio Marcon
È stato approvato in Commissione Bilancio il testo della nuova Legge di Bilancio. In un emendamento promosso dal sottoscritto, firmato da 53 deputati di Sinistra Italiana, Pd, Movimento Cinque Stelle e altri e riformulato dal relatore alla legge è stata introdotta una misura che riconosce e definisce la cosiddetta "finanza etica" e stabilisce delle agevolazioni per chi la promuove.
Ci sono in Italia diverse istituzioni di finanza etica e la più conosciuta è la Banca Popolare Etica, che ha oltre 30mila soci. Non finanzia le industrie militari, ma sostiene (oltre che le persone e le famiglie) le organizzazioni di volontariato e di terzo settore.
Il 70% dei 23.804 finanziamenti erogati in 15 anni di attività è andato ad enti non profit (contro l'1% della media del sistema bancario italiano). Banca Etica (unica banca a farlo) mette on line tutti i finanziamenti erogati (completa trasparenza) e ha una governance pienamente democratica. Si decide in base al principio "una testa, un voto".
Quando Banca Etica deve finanziare un progetto avvia una istruttoria di valutazione improntata a principi di sostenibilità ambientale e sociale. I suoi dirigenti sono pagati non più di 3-4 volte lo stipendio medio di un lavoratore (contro i mega stipendi dei manager del sistema bancario tradizionale, compensi che superano di 100 volte e più lo stipendio medio di un proprio dipendente).
I risultati si vedono, perché Banca ha un tasso di sofferenza (persone e imprese che non riescono a restituire i crediti o pagare le rate dei mutui) pari al 2,02% contro un tasso di sofferenza del sistema bancario tradizionale del 7,7%. Di Banca Etica ci si fida.
Ecco perché la decisione del Parlamento di sostenere il mondo della finanza etica attraverso l'approvazione della legge di bilancio è un fatto sicuramente positivo. È un impulso a quella economia solidale di cui il paese avrebbe maggiormente bisogno in questa situazione di crisi.
Abbiamo conosciuto in questi anni gli effetti devastanti della finanza speculativa, dell'economia predatoria, della supremazia del mercato contro l'interesse collettivo e del bene comune. È ora di cambiare pagina e di rivolgerci alla finanza etica e all'economia solidale per costruire un nuovo modello di sviluppo in cui prevalgano la giustizia e la solidarietà. Per dirla con il motto della finanza etica: "l'interesse più alto è quello di tutti".
Fonte: Huffington Post - blog dell'Autore
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