La crisi è quel momento in cui il vecchio muore e il nuovo stenta a nascere. Antonio Gramsci

giovedì 21 aprile 2016

Cittadini in campo per la democrazia. Pronti per la raccolta firme

di Domenico Gallo e Alfiero Grandi
Lunedi 18 aprile con il deposito in Cassazione del quesito per arrivare al referendum sulle modifiche costituzionali volute dal governo Renzi la campagna referendaria, che è gia’ iniziata con la raccolta delle firme per abrogare due norme dell’Italicum, e’ ora completa. Abbiamo sempre insistito sul legame indissolubile tra le deformazioni della Costituzione contenute nella legge Renzi-Boschi e la nuova legge elettorale (Italicum) che assomiglia fin troppo al “porcellum”, che la Corte costituzionale ha già giudicato incostituzionale.
Presto sui banchetti per la raccolta delle firme i moduli saranno quindi tre: uno per arrivare al referendum costituzionale, due per l’abrogazione di norme fondamentali della legge elettorale (premio di maggioranza e candidati bloccati).
Il Comitato per il No ha deciso di raccogliere le firme per arrivare al referendum costituzionale perchè vuole far vivere nella futura campagna referendaria non solo la presenza di chi in Parlamento si è espresso contro questa deformazione della Costituzione (cosa in sè legittima ed importante), ma soprattutto punta a far sentire con forza la volontà dei cittadini che avranno sottoscritto questa richiesta.
Il referendum costituzionale è uno strumento importante, che si può usare quando il Parlamento non arriva all’approvazione delle modifiche con i 2/3 dei votanti. Senza dimenticare che in questo caso la risicata maggioranza parlamentare, che ha approvato la più vasta revisione della Costituzione che ci sia mai stata, è divenuta tale, pur avendo riportato una minoranza di voti, in virtù dei meccanismi del “porcellum”che distorcono la volontà popolare e che la Corte costituzionale ha dichiarato illegittimi.
A questo punto è doveroso dare la parola alle elettrici e agli elettori perché il popolo italiano si possa pronunciare contro questa legge costituzionale, partendo dalla raccolta delle firme e poi con il voto quando ci sarà il referendum che probabilmente verrà fissato nel prossimo ottobre.
Troppi fingono di dimenticare il legame inscindibile tra legge elettorale e modifiche della Costituzione. Abbiamo già ricordato che se queste norme entrassero in vigore, con un Senato di nominati ridotto di fatto al silenzio, la sola Camera dei deputati, con almeno due terzi di deputati nominati e un premio di maggioranza enorme, deciderebbe in materia di pace o di guerra. Visto che la futura Camera dei deputati risulterebbe subalterna al governo e in particolare al Presidente del Consiglio, di fatto il capo del governo avrebbe mano libera per decidere avventure di guerra per il nostro paese ed è inaccettabile che una minoranza del paese decida su materie delicatissime che riguardano tutti. Naturalmente l’esempio della guerra si potrebbe allargare ad altre materie fondamentali.
Per questo i moduli per la raccolta delle firme per arrivare al referendum costituzionale affiancheranno prima possibile quelli abrogativi sull’Italicum. Il nostro obiettivo è che il 25 aprile siano sui banchetti assieme ai moduli per l’Italicum.
Facciamo appello a tutti per rilanciare con maggiore slancio la raccolta delle firme.
Siamo entrati in una fase decisiva per fermare questo stravolgimento delle regole istituzionali che porterebbe l’Esecutivo a prevalere sul Parlamento, ridotto ad un ruolo di sostanziale ratifica delle decisioni del capo e questo cambierebbe profondamente la natura della democrazia italiana e in particolare la Costituzione nata dalla Resistenza e dalla vittoria sul fascismo, che ricorderemo il prossimo 25 aprile. Per questo il nostro impegno nelle prossime settimane sarà concentrato sulla raccolta delle firme.

Fonte: coordinamentodemocraziacostituzionale.net

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