La crisi è quel momento in cui il vecchio muore e il nuovo stenta a nascere. Antonio Gramsci

venerdì 6 novembre 2015

La piattaforma c’è. A gennaio la prima assemblea comune della sinistra

di Daniela Preziosi
Un po’ di suspence c’è stata fino all’ultimo, almeno per gli amanti del genere, ma alla fine tutto è filato liscio. Al docu­mento inti­to­lato «Noi ci siamo, lan­ciamo la sfida» ieri hanno detto sì tutte le ’anime’ della ’costi­tuente di sini­stra’ (la defi­ni­zione ’cosa rossa’ ormai è respinta da tutti). Il testo annun­cia «l’avvio di una fase costi­tuente» del «nuovo sog­getto poli­tico di sini­stra». L’ok arriva da sei sigle: Sel, Prc, Altra Europa con Tsi­pras, Pos­si­bile (quella di Pippo Civati), Futuro a Sini­stra (l’associazione di Ste­fano Fas­sina), Act; ma alla discus­sione hanno par­te­ci­pato in molti di più, fra per­so­na­lità e asso­cia­zioni, da Ser­gio Cof­fe­rati a Sini­stra e Lavoro.
La corsa parte, dun­que. Pre­sto par­tirà anche la «Caro­vana dell’alternativa» per «inner­vare il pro­cesso nei ter­ri­tori, per por­tare in tutte le città i nostri con­te­nuti, con una logica capil­lare», come spiega il pro­fes­sore Marco Revelli a nome dell’Altra Europa. Il primo passo è fatto. Anche se non tutte le tes­sere del mosaico sono già al loro posto. Su come si pre­sen­terà quest’area alle ammi­ni­stra­tive del 2016, per esem­pio, c’è ancora un pezzo di strada da fare.
Secondo il testo appro­vato ci sarà una «valu­ta­zione in comune» e «ovun­que» della «pos­si­bi­lità di indi­vi­duare can­di­dati, di costruire e di soste­nere liste nuove e par­te­ci­pate in grado di rac­co­gliere le migliori espe­rienze civi­che e dal basso e di rap­pre­sen­tare una forte pro­po­sta di governo locale in espli­cita discon­ti­nuità con le poli­ti­che dell’attuale ese­cu­tivo». Non è detto però che in tutte le città que­sta valu­ta­zione comune porti a can­di­dati uni­tari: ma ogni giorno ha la sua pena, si vedrà più avanti.
Ieri il tavolo ha anche deciso che la prima assem­blea uni­ta­ria si svol­gerà dal 15 al 17 gen­naio. Sulle data si regi­stra la per­ples­sità del civa­tiano Gianni Prin­cipe: il periodo coin­cide con la cam­pa­gna per le pri­ma­rie del cen­tro­si­ni­stra in alcune impor­tanti città. Come Milano, sulla quale fin qui gli orien­ta­menti di Sel non coin­ci­dono con quelli del Prc e di Civati. Sca­ra­mucce fra Pos­si­bile e Sel anche sul nuovo gruppo par­la­me­tare «Sini­stra ita­liana», che domani sarà pre­sen­tato al Tea­tro Qui­rino di Roma. Un’esperienza spie­gata da alcuni come il brac­cio par­la­men­tare del nuovo sog­getto della sini­stra; un’equivalenza invece «mici­diale» per i civa­tiani, che non ci stanno. Nicola Fra­to­ianni (Sel) li ha ras­si­cu­rati: «I nuovi gruppi non si sosti­tui­scono al pro­cesso poli­tico né da loro nasce il nuovo sog­getto. Pro­ve­ranno ad essere piut­to­sto un ’ter­mi­nale sociale’ (la defi­ni­zione è di Ste­fano Rodotà, ndr) che si mette a dispo­si­zione della sini­stra». Per Civati si tratta comun­que di «un’operazione di palazzo». Anche se da Mon­te­ci­to­rio fil­tra un’altra immi­nente «ope­ra­zione», la nascita di un sot­to­gruppo fra civa­tiani ed ex M5S, oggi nel misto.

Fonte: il manifesto 

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