La crisi è quel momento in cui il vecchio muore e il nuovo stenta a nascere. Antonio Gramsci

venerdì 6 novembre 2015

Studenti senza borse col nuovo Isee: i nuovi esodati

di Roberto Ciccarelli 
Il diritto allo stu­dio sta morendo e i tagli hanno creato una nuova cate­go­ria di uni­ver­si­tari: gli stu­denti eso­dati. Tutto è ini­ziato a gen­naio con la riforma dell’indicatore della situa­zione economico-patrimoniale Isee. Il 25 per cento degli stu­denti uni­ver­si­tari ita­liani saranno esclusi dalle borse di stu­dio ave­vano denun­ciato gli stu­denti della Rete della Cono­scenza e dell’Udu a set­tem­bre. Detto fatto. Una prima ana­lisi ieri ha dimo­strato che l’allarme era giustificato.
«A Torino — sostiene Alberto Cam­pailla, por­ta­voce del coor­di­na­mento uni­ver­si­ta­rio Link — la pla­tea degli aventi diritto alla borsa di stu­dio si è ridotta del 21%, pas­sando dai 8846 stu­denti ido­nei nelle stesse gra­dua­to­rie prov­vi­so­rie dell’anno scorso ai 6988 di quest’anno con l’esclusione di 1858 stu­denti. La ridu­zione è più mar­cata per gli stu­denti dei primi anni (che pas­sano da 2852 a 2026 con una ridu­zione del 28,9%) rispetto a quelli degli anni suc­ces­sivi (che invece dimi­nui­scono del 19,2% scen­dendo da 4864 a 3926)». «A Roma con­ti­nua Cam­pailla — si regi­stra 955 esclusi tra le matri­cole e 504 tra gli stu­denti degli anni suc­ces­sivi, per un totale di 1459 esclusi, di cui 318 a causa di un aumento dell’Ispe. A Milano la situa­zione non è migliore: i dati estratti dalla gra­dua­to­ria prov­vi­so­ria par­lano di 4181 ido­nei alla borsa di stu­dio Cidis a fronte di 6348 domande pre­sen­tate. Gli ido­nei pas­sano quindi da 5291 del 2014 a 4181 di quest’anno, con una ridu­zione del 20,98%». Dopo anni di aumento dei bor­si­sti, la bat­tuta d’arresto è dram­ma­tica e repen­tina soprat­tutto per gli ate­nei mila­nesi. Nella legge di sta­bi­lità il sin­da­cato stu­den­te­sco ha pro­po­sto alcuni emen­da­menti chie­dendo un rifi­nan­zia­mento del fondo per il diritto allo stu­dio di 200 milioni».
Non va meglio all’Aquila dove l’Udu denun­cia un calo del 20% degli ido­nei rispetto all’anno scorso. Le gra­dua­to­rie pub­bli­cate dall’Adsu per l’anno acca­de­mico in corso atte­stano un para­dosso. A seguito della riforma dei para­me­tri patri­mo­niali, «molti stu­denti si sono risco­perti più ric­chi a loro insa­puta». E per que­sta ragione si sono visti sot­trarre la borsa di stu­dio e l’esonero dalle tasse uni­ver­si­ta­rie. L’Udu invita a segna­lare tutti i casi di esclu­sione allo spor­tello d’assistenza online www​.sosi​see​.it. Un modo per soste­nere gli «eso­dati dal diritto allo studio».
A Bari, la sot­to­se­gre­ta­ria all’Istruzione, Angela d’Onghia, ha riba­dito l’impegno del Mini­stero dell’istruzione e dell’università a risol­vere il pro­blema degli esclusi dalle borse di stu­dio. Un’emergenza denun­ciata recen­te­mente anche dai ret­tori neo-eletti di Firenze e Bolo­gna, oltre che dalla Crui. La Rete della cono­scenza si mobi­li­terà il 17 novem­bre e chiede la con­vo­ca­zione della IX Com­mis­sione della Con­fe­renza Stato-Regioni. «Comin­ciano ad emer­gere i dati di una nuova cate­go­ria di eso­dati: gli stu­denti uni­ver­si­tari, che pur non avendo variato il red­dito fami­liare rispetto all’anno scorso si ritro­vano senza borse di stu­dio (quelle poche e limi­tate esi­stenti) gra­zie ai nuovi cal­coli dell’Isee decisi dal governo. A Bari saranno ben 4668 i gio­vani in que­sta con­di­zione» sostiene il coor­di­na­tore di Sel Nicola Fra­to­ianni che pro­mette di por­tare l’emergenza all’attenzione del Par­la­mento. «Renzi, il governo e il Pd che si pavo­neg­giano nei talk show dovreb­bero arros­sire di ver­go­gna. Que­sto è il vero Master­plan del governo per il Sud».

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Fonte: il manifesto 

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