di Serena Giannico
«È stato deciso che questo referendum deve fallire!». Il coordinamento No triv della Basilicata risponde alla decisione del Pd, guidato dal premier Matteo Renzi, di boicottare il referendum, puntando ufficialmente sull’astensionismo. Dicendo, chiaramente agli italiani che non devono andare alle urne, il prossimo 17 aprile, perché inutile. I No triv non lesinano accuse. «La strategia imposta dal Governo centrale a un mese soltanto dal voto, – viene detto in una nota – si caratterizza come una squallida scelta dominante, volta a imporre l’ignoranza e dunque l’indifferenza dei cittadini sui problemi posti dai quesiti referendari e dunque ad impedire l’esercizio dei propri diritti».
Indice puntato, quindi, contro la segreteria Pd e i due vice-Renzi, Debora Serracchiani e Lorenzo Guerini. Questi ultimi, snobbando la verità, hanno affermato che se il referendum passa, nel settore del petrolio ci sarà un’emorragia di posti di lavoro. «Roboanti falsità – ribattono gli ambientalisti – ai quali fa da contrappasso l’assoluta assenza di contraddittorio riguardo ai posti di lavoro che, con le perforazioni in mare, si perderebbero nei settori della pesca e del turismo».
I comitati denunciano il tentativo di oscurare la consultazione: «L’unico modo per far fallire il referendum del 17 aprile, dopo averle tentate tutte per impedirlo e metterlo in ombra, è quello di nasconderlo all’opinione pubblica. La parola d’ordine del partito della Nazione è… astensione. Astensione degli italiani dal voto e prima di questo astensione delle televisioni, delle radio, dei giornali, dalla discussione e dalla campagna referendaria. Astensione anche da ogni pratica democratica di discussione e consenso. A tanto si è ridotta la democrazia in Italia. Il tutto a discapito della salute, delle bellezze e della ricchezza dei nostri territori».
I comitati denunciano il tentativo di oscurare la consultazione: «L’unico modo per far fallire il referendum del 17 aprile, dopo averle tentate tutte per impedirlo e metterlo in ombra, è quello di nasconderlo all’opinione pubblica. La parola d’ordine del partito della Nazione è… astensione. Astensione degli italiani dal voto e prima di questo astensione delle televisioni, delle radio, dei giornali, dalla discussione e dalla campagna referendaria. Astensione anche da ogni pratica democratica di discussione e consenso. A tanto si è ridotta la democrazia in Italia. Il tutto a discapito della salute, delle bellezze e della ricchezza dei nostri territori».
E tra le Regioni? Che succede? «La Puglia pare sia l’unica, al momento, – affermano i No triv – che con Emiliano ha iniziato, insieme alla campagna elettorale per il Sì, anche una campagna per stanare l’ipocrisia di un partito. Ma cosa sta facendo il “governatore” Pittella per questo referendum? Cosa stanno facendo i politici lucani?».
I No Triv della Basilicata si rivolgono anche alla minoranza dem, in particolare a Massimo D’Alema, Pier Luigi Bersani e Roberto Speranza: «Cosa stanno facendo di concreto per il Sì? In che modo si stanno distinguendo da quanti stanno lavorando per il silenzio, per l’ignoranza, per la rassegnazione, per l’astensione di milioni di elettori?».
Fonte: il manifesto
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