La crisi è quel momento in cui il vecchio muore e il nuovo stenta a nascere. Antonio Gramsci

domenica 4 ottobre 2015

Sinistra. Gruppo unico alla Camera, che aspettiamo?

Intervista ad Arturo Scotto di Daniela Preziosi
«Negli ultimi mesi abbiamo messo in campo un lavoro comune. Noi, i 25 depu­tati di Sel e una quin­di­cina di depu­tati del gruppo misto, votiamo ormai sem­pre insieme, scri­viamo gli emen­da­menti insieme. C’è una natu­rale con­ver­genza su tutte le que­stioni impor­tanti». Il ragio­na­mento di Arturo Scotto, capo­gruppo di Sel alla camera è: dal ’patto del 28 luglio’ a Mon­te­ci­to­rio è nata un’area di sini­stra che lavora insieme su tutto. Leggi, emen­da­menti, ini­zia­tive. Ieri per esem­pio ha deciso un giro di assem­blee sul ter­ri­to­rio sul ’piano del lavoro’. Dun­que, è la con­clu­sione, «biso­gna fare subito il gruppo unico. Nes­suno capi­sce più per­ché noi siamo seduti a sini­stra e gli altri nel gruppo misto».
Civati ha già rispo­sto che prima delle ammi­ni­stra­tive non se ne parla.
"Discu­terò con Pippo. Spero che riu­sci­remo a fare le liste insieme in tutti i comuni. Le città sono fon­da­men­tali, ma sono le comu­nità locali ad essere in grado di valu­tare la qua­lità di un’amministrazione e di costruire can­di­da­ture che siano molto spesso alter­na­tive al Pd e comun­que sem­pre al ’par­tito della nazione’."
Civati invece dice «mai con il Pd», e a sini­stra non è il solo.
"Renzi taglia sui comuni e sulle regioni. Su que­sto noi dob­biamo aprire delle crepe negli enti locali. Con­tro le tri­velle, una bat­ta­glia di cui Civati è stato tra i pro­ta­go­ni­sti, si sono schie­rati tanti i sin­daci. E non sono di Sel o di Pos­si­bile ma del Pd: con quel mondo dovremmo chiu­dere? Ma prima delle ammi­ni­stra­tive ci sarà la bat­ta­glia in par­la­mento. Nelle pros­sime set­ti­mane arri­ve­ranno prov­ve­di­menti impor­tanti, che cam­bie­ranno que­sto paese, la riforma della Costi­tu­zione, quella della Rai. E la legge di sta­bi­lità nella quale dob­biamo sfi­dare il governo e il Pd su una misura uni­ver­sale con­tro la povertà. Tutte que­ste cose le pos­siamo fare solo se met­tiamo insieme le forze."
Oltre alle ammi­ni­stra­tive, per­sino su Tsi­pras tra voi ci sono dei distinguo.
"Ma nel con­creto con Fas­sina e Civati all’inizio di set­tem­bre abbiamo pre­sen­tato una riso­lu­zione comune sulla revi­sione dei trat­tati euro­pei, su una nuova sta­gione espan­siva sul ter­reno eco­no­mico e su un green new deal europeo."
Costruire la ’cosa rossa’ par­tendo dai gruppi par­la­men­tari non è pre­ci­sa­mente ini­ziare «dal basso».
"Un sog­getto poli­tico si costrui­sce in pas­saggi sociali che hanno biso­gno di tempo. Ma un gruppo par­la­men­tare è un’altra cosa, non per forza sovrap­po­ni­bile al nuovo sog­getto: noi saremo un’area di libertà e respon­sa­bi­lità, pulita, laica che si con­trap­pone all’idrovora tra­sfor­mi­sta del par­tito di Renzi dove entrano ver­di­niani, cosen­ti­niani e i pezzi di una vec­chia sta­gione che lì ritro­vano cit­ta­di­nanza e rico­strui­scono un blocco sociale. Renzi ha can­cel­lato l’art.18, rie­su­mato il Ponte sullo Stretto, l’abolizione la tasse sulla prima casa, e ora attacca la Rai: non è un pro­gramma che abbiamo già sen­tito? Noi oggi in par­la­mento abbiamo gli stru­menti e la forza di costruire un’area che pre­sto potrà attrarre altre espe­rienze. Dob­biamo farlo subito."
Non è che qual­cuno non ci sta per­ché teme che vogliate solo allar­gare Sel?
"Lo diciamo in tutte le salse: Sel è pronta a met­tere a dispo­si­zione tutto, nome e com­po­si­zione del gruppo e tutto il patri­mo­nio che abbiamo. Non per­ché vogliamo but­tarlo ma per­ché pen­siamo che oggi la demo­cra­zia ita­liana abbia biso­gno di una forza più grande."
Nel nome ci sarà la parola sinistra?
"Lo vedremo insieme, ma se guar­diamo all’Europa quello che vogliamo costruire noi ha spesso a che fare la parola sinistra."

Fonte: il manifesto 

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