La crisi è quel momento in cui il vecchio muore e il nuovo stenta a nascere. Antonio Gramsci

martedì 6 ottobre 2015

La sfida di Francesco è un ritorno alle origini

di Alessandro Santagata 
Per un’istituzione che con­si­dera la pro­pria tra­di­zione come il fon­da­mento della mis­sione evan­ge­lica la sto­ria ha un valore del tutto par­ti­co­lare. Anche di fronte a una que­stione di scot­tante attua­lità, come quella dell’ammissione ai sacra­menti dei rispo­sati (civil­mente), il Magi­stero è chia­mato a con­fron­tarsi con l’insegnamento dei padri della Chiesa, oltre che, ovvia­mente, con quanto sta­bi­lito dai papi e dai con­cili. Può suc­ce­dere quindi che un dotto libro di sto­ria del ret­tore dell’Abbazia dei geno­vesi a Roma, Gio­vanni Cereti, (Divor­zio, nuove nozze e peni­tenza nella Chiesa pri­mi­tiva) diventi il punto di rife­ri­mento di coloro che inten­dono aggior­nare la linea della Chiesa.
A que­sto stu­dio, pub­bli­cato nel 1977 e recen­te­mente rie­dito in vista del Sinodo sulla fami­glia, aveva fatto rife­ri­mento il card. Kasper nella sua rela­zione di aper­tura del Con­ci­storo del feb­braio 2014 e sem­bra accla­rato che anche il papa lo abbia apprez­zato. Lo scon­tro tra Kasper e il card. Wal­ter Brand­mül­ler ha segnato l’infiammata discus­sione pre-sinodale fino alla recente pub­bli­ca­zione di una sorta di mani­fe­sto con­ser­va­tore a firma di ben 11 car­di­nali (Matri­mo­nio e fami­glia. Pro­spet­tive pastorali).
Il nodo dei divor­ziati rispo­sati è diven­tato così il punto cen­trale di una con­trap­po­si­zione che chiama oggi il Sinodo a pren­dere una deci­sione non sola­mente molto attesa, ma anche deci­siva nella defi­ni­zione dei rap­porti di forza interni alla Chiesa. In campo, come si è detto, c’è anche l’interpretazione della dot­trina nella sto­ria e su que­sto fronte le tesi di Cereti scuo­tono l’impianto domi­nante. In sin­tesi, il soste­gno del teo­logo geno­vese alla riam­mis­sione alla comu­nione dei divor­ziati rispo­sati pog­gia sull’analisi del Canone 8 del Con­ci­lio di Nicea del 325 dc. L’assemblea — spiega Cereti — impose agli ere­tici nova­ziani che inten­de­vano rien­trare in comu­nione l’obbligo di accet­tare i punti dot­tri­nali della Chiesa e quindi di essere in comu­nione con i digami: non i vedovi rispo­sati, come si rite­neva nell’interpretazione medie­vale, ma, in un’epoca in cui i matri­moni erano cele­brati solo civil­mente e i divorzi molti dif­fusi, i divor­ziati rispo­sati (una volta ricon­ci­liati). Cereti spiega che — in sin­to­nia con una tra­di­zione che pre­ve­deva la con­ci­lia­zione anche per i pec­cati più gravi attra­verso la peni­tenza pub­blica — Nicea con­fer­mava in maniera solenne il potere della Chiesa di Cri­sto di assol­vere ogni pec­cato, ivi com­preso quello di adul­te­rio. La con­se­guenza era che si doves­sero accet­tare con amore quei fedeli che si pone­vano il pro­blema «di vivere bene e fedel­mente nella seconda unione». La mede­sima que­stione che i padri sino­dali sono chia­mati ad affron­tare dopo che dal secondo Mil­len­nio le inter­pre­ta­zioni rigo­ri­ste che cono­sciamo oggi sono diven­tate domi­nanti nella Chiesa.
Scrive Cereti su Con­fronti del set­tem­bre 2014: «Sul piano dog­ma­tico si può dire che l’insegnamento del canone 8 sem­bra pie­na­mente valido anche oggi e il Sinodo potrebbe fare pro­prio que­sto inse­gna­mento, supe­rando l’errore di tanti moderni nova­ziani che non vogliono rico­no­scere alla Chiesa il suo potere». A suo parere, «sol­tanto una prassi di mise­ri­cor­dia potrà far tor­nare molte per­sone a desi­de­rare una cele­bra­zione reli­giosa delle pro­prie nozze facendo risplen­dere il valore di quell’unione».
A chi osserva la Chiesa dall’esterno non sfugge come su tale que­stione si gio­chi una par­tita deci­siva per papa Fran­ce­sco e il suo dise­gno di ricon­nes­sione della Chiesa alla società del tempo pre­sente, un dise­gno di riforma, come sem­pre nella sto­ria eccle­sia­stica, ani­mato dal desi­de­rio del ritorno alla purezza delle origini.

Fonte: il manifesto

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.