di Luigi Iorio
Passo dopo passo, Stato dopo Stato la candidatura di Berni Sanders alle primarie democratiche diventa sempre più credibile e convincente. Dopo l'ultima vittoria ai caucus democratici in Wyoming precedute da altre sette affermazioni la campagna elettorale ha preso il volo. Sono aumentate a dismisura donazioni economiche e popolarità.
Certo i delegati che lo separano dalla Clinton sono più di 200, difficili da recuperare, ma nel vocabolario della politica la parola impossibile non viene menzionata. E dunque si resta in attesa, degli appuntamenti elettorali chiave di New York e della Pennsylvania.
Giorno dopo giorno Sanders sta convincendo sempre più il popolo democrat, grazie al suo programma radicale nei principi e socialista nella proposta. Una proposta politica che negli States mancava da qualche decennio. Le sue coordinate ideologiche sono pragmatiche e precise.
Innalzare il salario minimo a quindici euro, rafforzare il welfare, soluzioni al cambiamento climatico, riaffermare una reale giustizia sociale. Proposte che stanno affascinando giorno dopo giorno centinaia di migliaia di giovani e fasce di popolazione meno abbienti. Ed ancora, tutela per le minoranze etniche, maggiore integrazione e ulteriori diritti alla comunità LGBT. Insomma, una proposta politica per tornare a governare il cambiamento, per riscrivere nuove pagine del futuro. Le primarie americane, pur tra qualche ipocrisia di troppo, continuano ad affascinare il mondo per la loro capacità di far sognare rappresentare visioni politiche differenti, a differenza di quelle italiane tese solo a regolare o depotenziare le oligarchie di partito, ben spiegate già nel 1911 dal politologo tedesco Roberto Michels.
Non possiamo che augurarci che le idee socialiste e la voglia di discontinuità con l'establishement democratico del passato, possano portare Bernie Sanders ad essere il candidato socialista alla casa bianca.
Fonte: Huffington post - blog dell'Autore
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