La crisi è quel momento in cui il vecchio muore e il nuovo stenta a nascere. Antonio Gramsci

mercoledì 29 luglio 2015

I greci sono stati lasciati soli, anche dall'Italia


Intervista a Giuseppe Di Taranto di Fabio Veronica Forcella
Da sem­pre con­tra­rio all’immagine di una Ger­ma­nia nelle vesti di bene­fat­trice dell’Europa medi­ter­ra­nea, Giu­seppe di Taranto, pro­fes­sore di eco­no­mia alla Luiss di Roma, è favo­re­vole a un serio taglio del debito greco per con­sen­tire al Paese di tor­nare a cre­scere. Ricorda il con­ti­nuo sfo­ra­mento della bilan­cia com­mer­ciale di Ber­lino e chiede ai respon­sa­bili poli­tici di que­sta Europa ger­ma­no­cen­trica, di non tra­dire più il prin­ci­pio fon­da­men­tale della sovra­nità condivisa.
Pro­fes­sore, nei giorni scorsi la Troika è tor­nata in Gre­cia. Atene ce la farà a ripar­tire secondo lei?
"Sono scet­tico, biso­gna affron­tare seria­mente il taglio del debito. Già dal 2010 il Fondo mone­ta­rio inter­na­zio­nale aveva cal­co­lato che era neces­sa­rio un taglio del 30%. Una linea oggi con­di­visa anche dall’amministrazione ame­ri­cana e da gran parte degli eco­no­mi­sti internazionali."
Eppure Ber­lino con­ti­nua, nei fatti, ad essere con­tra­ria.
"La Ger­ma­nia sostiene che ciò non è pre­vi­sto dai Trat­tati euro­pei che in effetti vie­tano di mutua­liz­zare i debiti pub­blici dei sin­goli stati. Allora biso­gna anche ricor­dare che gli stessi trat­tati non pre­ve­dono nean­che un’uscita tem­po­ra­nea di un sin­golo Stato dall’Euro, come con­ti­nua a soste­nere Schäuble.
Il pro­blema è che si appli­cano in modo rigo­roso i trat­tati per i paesi del Sud Europa, men­tre per la Ger­ma­nia li si interpretano."
Si rife­ri­sce alla vio­la­zione degli accordi euro­pei sui sur­plus com­mer­ciali dei sin­goli paesi?
"Esat­ta­mente. Sono tre anni che la Ger­ma­nia, in vio­la­zione delle regole euro­pee, ha un sur­plus com­mer­ciale rispetto al Pil di oltre il 6% e riceve al mas­simo qual­che ammo­ni­mento e nulla più. Da tempo pro­pongo che la parte ecce­dente possa essere ver­sata al Fondo salva-Stati, isti­tuito pro­prio con lo scopo di aiu­tare gli stati più in difficoltà."
Lo spiega lei ai tede­schi?
"Guardi, quando sento dire dai tede­schi che sono stan­chi di pagare per i paesi del Medi­ter­ra­neo penso che sarebbe impor­tante fare un cal­colo non solo dei costi ma anche dei benefici.
Se da una parte è vero che le risorse che arri­vano al Fondo salva-Stati si tra­du­cono molto spesso in mag­giori tasse per i cit­ta­dini euro­pei, è anche vero che que­sto avviene solo in teo­ria. Infatti, non biso­gna guar­dare solo ai costi, ma anche a quanto i sin­goli paesi gua­da­gno dalle stesse regole dei trat­tati europei."
Qual­che esem­pio?
"Primo, dal 2010 al 2013 la Ger­ma­nia sullo spread ha gua­da­gnato 40 miliardi di euro. Secondo, se non ci fosse stato l’euro e soprat­tutto il cam­bio 1 a 1 con il marco tede­sco, la moneta tede­sca si sarebbe riva­lu­tata del 40% e la Ger­ma­nia non sarebbe il primo paese espor­ta­tore in Europa e il secondo al mondo.
Terzo, pro­prio gra­zie al mec­ca­ni­smo dello /spread/ i titoli tede­schi sono diven­tati un bene rifu­gio pro­vo­cando, di fatto, uno spo­sta­mento signi­fi­ca­tivo degli inve­sti­menti inter­na­zio­nali a sca­pito dei titoli delle altre nazioni.
Men­tre in Ita­lia il nostro debito pub­blico in mano stra­niera dimi­nuiva di circa 100 miliardi, quello tede­sco, nello stesso periodo di tempo, aumen­tava di 300 miliardi di euro. Fa sor­ri­dere sen­tir dire che la Ger­ma­nia è stanca di pagare per i debiti degli altri. È esat­ta­mente il con­tra­rio: que­sto paese sta gua­da­gnando dai debiti degli altri.
Un’Europa a guida tede­sca. Eppure secondo Juer­gen Haber­mas pro­prio la Can­cel­liera Mer­kel in una sola notte avrebbe com­pro­messo seria­mente la repu­ta­zione del suo paese.
Sono d’accordo. Men­tre prima le respon­sa­bi­lità della Ger­ma­nia erano solo di carat­tere eco­no­mico e finan­zia­rio, adesso si stanno spo­stando sul ver­sante poli­tico con una sem­pre mag­giore limi­ta­zione della sovra­nità nazio­nale, in netta con­trad­di­zione con un prin­ci­pio fon­da­men­tale della Corte di giu­sti­zia euro­pea che è quello della sovra­nità condivisa.
Al con­tra­rio, noi stiamo andando sem­pre più verso una sovra­nità di tipo subal­terno di alcuni stati verso altri del Nord Europa."
Riguardo alla Gre­cia, si è accu­sato molto il governo di Ale­xis Tsi­pras di aver tenuto un approc­cio ideo­lo­gico sulla gestione della crisi. Ma non è più ideo­lo­gico per­se­ve­rare con una cura che, osser­vando tutti i prin­ci­pali indi­ca­tori eco­no­mici, ha pra­ti­ca­mente deva­stato un paese in ter­mini di ric­chezza e occu­pa­zione?
"Che le poli­ti­che eco­no­mi­che della Troika sono sba­gliate lo dimo­strano i dati: l’Europa è l’area che cre­sce meno rispetto a tutte le altre aree ad eco­no­mia avanzata.
Non dimen­ti­chiamo mai, inol­tre, che i para­me­tri del cosid­detto rigore sono o inven­tati (nel caso del 3%), o sba­gliati (nel caso del 60%), come ammet­tono gli stessi autori. Avere un debito pub­blico ele­vato non è un dato in asso­luto suf­fi­ciente a con­dan­nare eco­no­mi­ca­mente una nazione.
Il pro­blema è sem­mai la cre­scita e in quali mani si trova il debito, come dimo­stra pro­prio il caso della Grecia."
Gli altri paesi, negli ultimo mesi, hanno aiu­tato la Gre­cia?
"Asso­lu­ta­mente no. Abbiamo assi­stito ad una guerra tra Davide e Golia. La Gre­cia, soprat­tutto all’inizio delle trat­ta­tive, ha com­bat­tuto da sola con­tro altri 18 stati. Sol­tanto alla fine la Fran­cia ha fatto un’apertura alla Gre­cia. Mi spiace dirlo, ma i greci sono stati lasciati soli anche dall’Italia." 

Fonte: il manifesto

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.