La crisi è quel momento in cui il vecchio muore e il nuovo stenta a nascere. Antonio Gramsci

mercoledì 29 luglio 2015

Syriza verso il congresso

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di Argiris Panagopoulos
Dentro Syriza, cominciando da Tsipras che compie oggi 41 anni, si fanno appelli all’unità, ma è evidente che ci sono due strategie completamente diverse per uscire dalla crisi, quella del governo per ricostruire la Grecia e quella della Piattaforma di sinistra che vuole l’immediato ritorno alla dracma.
“Obbligo di tutti noi è salvaguardare l’unità di Syriza”, ha detto Alexis Tsipras ieri alla riunione della Segreteria Politica del suo partito, che si riunisce di nuovo oggi per decidere le procedure per l’organizzazione del prossimo congresso del partito e la convocazione o no del suo Comitato centrale il prossimo weekend. Tsipras ha chiesto ieri un congresso straordinario aperto alla società e la Piattaforma di Sinistra di Lafazanis sembra che vuole un congresso permanente con i delegati dell’ultimo congresso del 2013. Dentro la Segreteria Politica non è mancata la voce anche a chi crede che basta la convocazione del Comitato Centrale per far uscire il partito dalle divisioni che sono nate con la firma dell’accordo del governo con le istituzioni.

Tsipras ha sostenuto nella Segreteria Politica le sue scelte considerando che il messaggio dalla società è che questa battaglia si deve vincere con gli equilibri che ci sono. “E’ importante che c’è un governo che negozia da parte del popolo e della società e non un governo che progetta le cose insieme con i creditori, come hanno fatto i governi precedenti”, ha detto Tsipras, considerando che “esistono i margini per negoziare e devono essere esauriti in modo che l’accordo sia il più possibile sostenibile”.
“In tutto questo percorso sono stare notate le differenze visibili dell’orientamento strategico… la nostra strategia deve essere chiarita con sobrietà e maturità.. e deve essere avviata il più presto possibile la procedura congressuale, come si prevede dallo statuto… è obbligo di tutti noi di salvaguardare l’unità del partito”, ha sottolineato Tsipras.
Secondo il primo ministro greco con “la decisione del Consiglio Europeo si è chiuso il ciclo di un semestre di iniziativa politica. Questo ciclo deve essere valutato a fondo. Si devono discutere apertamente i risultati che ha conseguito il governo, un prestito con interessi bassi di 85 miliardi per 3 anni, l’impegno per la ristrutturazione del debito, diminuzione dei surplus primari nel prossimo periodo, 35 miliardi di un programma di investimenti. Si devono discutere anche i sbagli che abbiamo fatto”.
“Ha fatto il governo tutto quello che si poteva fare o no? Ci sono cose che ha scordato di fare o ha evitato di fare e quali sono queste? Che cosa non ha gestito in modo giusto? È stato un altro progetto alternativo realistico e sostenibile che non è stato adottato? Quale poteva essere oggi questa soluzione alternativa sostenibile? Che deve fare oggi la Sinistra? Di abbandonare il governo ai rappresentanti del fallito sistema politico? O di dare la battaglia nelle condizioni che ci sono?”, si è interrogato Tsipras.
“Su questo deve essere pienamente consapevole a tutti noi che una gestione del governo con asse principale la sinistra può giocare oggi un ruolo principale e determinante a più livelli”, ha continuato considerando che “in Europa hanno cominciato, anche come risultato del negoziato del governo greco, importanti processi politici per il modo di funzionamento e la politica dell’eurozona. Il governo di sinistra greco ha il compito di lavorare sulle alleanze e di dare la battaglia a livello istituzionale e politico”, ha aggiunto.
Secondo Tsipras il bisogno di diminuzione del debito si ammette ora apertamente e questo è il risultato della recente negoziazione, mentre Il governo di sinistra deve esaurire ogni margine, per avere presto un soluzione sul debito e l’attuazione degli impegni presi, notando che i governi precedenti dicevano che il debito è sostenibile. Per Tsipras è necessario che il governo di sinistra negozia duramente le questione delle relazioni di lavoro, la progressiva applicazione delle misure per gli agricoltori, le misure equivalenti per evitare controriforme sulle pensioni e le privatizzazioni. Tsipras sostiene che servono urgentemente iniziative in settori che non sono previsti nei negoziati e che possono dare l’impronta della sinistra, come la battaglia contro la evasione fiscale e la corruzione, le riforme nella pubblica amministrazione…
“Questi sono i fronti che deve combattere oggi la Sinistra. Per questo sono necessarie procedure collettive democratiche per riaggregare forze. La battaglia non deve essere abbandonata. Questo deve essere il messaggio che ci viene dalla società e siamo obbligati a sentirlo”, ha detto Tsipras.
La Segreteria Politica di Syriza si riunirà oggi alle 16.00, senza la presenza di Tsipras, per decidere per la convocazione della riunione del Comitato Centrale del partito verso la fine della settimana e le procedure congressuali. Tsipras vuole un congresso straordinario dopo la firma dell’accordo a Settembre, dirigenti della Piattaforma di Sinistra parlano di un congresso permanente, con i delegati eletti per l’ultimo congresso del partito il 2013, mentre qualcuno della Segreteria Politica ha sostenuto che basta la convocazione del comitato Centrale.
Da parte sua il leader della Piattaforma di Sinistra ed ex ministro della Ricostruzione produttiva Panagiotis Lafazanis ha partecipato all’iniziativa per i cinque anni del sito “Iskra”, che rappresenta le posizioni della sua componente, dove ha aperto anche formalmente il dibattito per il ritorno alla dracma. Nell’iniziativa ha partecipato anche Manolis Glezos, che ha detto che altra cosa è Syriza ed altra cosa il palazzo del governo, proponendo la sua soluzione: “Né rottura né sottomissione. Possiamo fare una tregua con i creditori. Non prenderemo prestiti e non avremo bisogno di prestiti. Lo ha detto il cancelliere austriaco”, ha detto Glezos considerando “il terzo memorandum il peggiore degli altri perché lo fa il governo del Megaro Maximou [la sede led governo greco]. Esiste solo una correlazione tra Maximou e Syriza”. Nell’iniziativa dell’Iskra era presente anche Theodoros Katsanebas, il leader del partito “Dracma”.
“Quando dico che sostengo il governo lo sostengo per applicare il suo programma, il programma radicale con il quale ci ha eletti il popolo greco… Sostengo il governo tra l’altro per rispondere al fiero “No” che ha detto nel referendum il popolo greco. Il “No” ai memorandum e l’austerità. Non sostengo un governo che firma nuovi memorandum e gli applica. A questi memorandum voto contro e gli combatto. Gli combatterò indipendentemente a chi gli applicano. Non esistono memorandum di destra e di sinistra. E se il governo si indentificherà alla fine senza rimedi con i nuovi e vecchi memorandum e le politiche che gli applicano non troverà di fronte solo me ma la grande maggioranza di Syriza, quasi tutta la gente popolare, democratica, progressista e di sinistra”, ha detto Lafazanis in una sua intervista al giornale Real News. Secondo Lafazanis il maggior sbaglio del governo nelle trattative “è che non aveva volontà politica per seguire, se era necessario, la strada di uscita dall’eurozona”.
“L’euro non un tabù e l’uscita dalla eurozona non è per niente una catastrofe. Al contrario, il passaggio in una moneta nazionale, se si considera necessaria e imperativa a causa dell’intransigenza dei creditori, nonostante le temporanee difficoltà, può con adeguate politiche progressiste di stimolare la base produttiva interna e l’occupazione”, ha detto Lafazanis in un’altra intervista a Free Sunday sottolineando che non considera come scontata la scissione di Syriza e che in nessun modo cerca la scissione di Syriza. “Syriza non deve e spero di non avere una scissione, perché allora avrà poca importanza di chi à la colpa”, ha aggiunto.
Lafazanis si è difeso anche per la sua proposta al governo di Tsipras di prendere le banconote di 20 miliardi di euro della BCE dalla sua rete anche senza il permesso della stessa Bce per garantire la liquidità dell’economia greca.
Intanto in una sua intervista Dimitris Bitsas, viceministro della Difesa ed ex segretario di Syriza, ha sostenuto la convocazione di elezioni anticipate dopo la firma dell’accordo rifiutando qualsiasi forma di governo di grandi alleanze o di unità nazionale. “Meglio che va in bancarotta una retorica politica piuttosto che una società”, ha detto Bitsas riferendosi alle contrapposizioni interne nel partito e considerando che “la diversità non può superare l’unità”. L’8 novembre sembra per molti la data più probabile per le elezioni anticipate.
Il nuovo ministro della Ricostruzione produttiva ed ex ministro del Lavoro Panos Skourletis ha sottolineato in una sua intervista che esistono misure equivalenti alla proposta dei creditori di privatizzare la rete dell’energia elettrica.

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