La crisi è quel momento in cui il vecchio muore e il nuovo stenta a nascere. Antonio Gramsci

venerdì 15 settembre 2017

Primi attori e comprimari della paura

di Marco Revelli
La squallida vicenda parlamentare della legge sullo Jus soli ha molti piccoli padri (piccoli in tutti i sensi, anzi piccini) e una sola grande madre, la Paura. Una paura pervasiva, sorda, velenosa che ha serpeggiato per tutta l’estate sotto la pelle del paese, si è gonfiata a dismisura, è cresciuta su se stessa sull’onda dei telegiornali e sulle prime pagine dei quotidiani, dei proclami dell’opposizione e degli atti di governo, operando come un contagio contro cui non sembra esserci vaccino che tenga. Ebbene lo confesso. Anch’io ne sono stato contaminato. Anch’io ho paura.

martedì 12 settembre 2017

Codice del lavoro in Francia: Emmanuel Macron e i favori alla proprietà

di Rossana Rossanda
L’ultimo giorno di agosto, Emmanuel Macron ha reso pubblico il suo primo radicale intervento sul codice del lavoro, destinato a modificare in profondità le regole che finora definivano il processo delle assunzioni e dei licenziamenti nelle imprese francesi. Le prime misure divise fra cinque capitoli e trenta provvedimenti riguardano le imprese piccole e medie, considerando tali quelle che hanno meno di cinquanta dipendenti (dimensione che per l’Italia sarebbe già rispettabile).

Scuola. Questioni irrisolte, occasioni mancate

di Alba Sasso
In una canzone del secolo scorso, Father and son, Cat Stevens raccontava di un ragazzo che voleva cercare il suo futuro e rimproverava il padre di raccontargli «the same old story», le solite vecchie storie, come quelle che raccontano i ministri ad ogni inizio di anno scolastico. E a questo rito non si è sottratta nemmeno la ministra Valeria Fedeli, che ha cominciato già nei mesi passati a esercitarsi con la politica degli annunci. Dagli stipendi degli insegnanti, all’elevamento dell’obbligo scolastico, dal ripensamento dell’intero percorso scolastico, con la proposta della riduzione di un anno, ma senza sapere bene dove, Fedeli ha fatto la lista, ma senza mai parlare di investimenti o di risorse da individuare nella prossima legge di bilancio.

Cambia il clima, devono cambiare anche le politiche

di Rossella Muroni
Aumentano i fenomeni metereologici estremi e a soffrirne di più sono soprattutto le città, come dimostra, purtroppo, il bilancio drammatico dei morti del temporale che ha colpito Livorno due notti fa. Anche questa volta sull’annosa questione della gestione urbanistica del territorio, i problemi sono venuti da fossi e rii a regime torrentizio (Riomaggiore, Ardenza, Chioma) per lo più costretti in alvei artificiali se non addirittura parzialmente tombati: non è una situazione insolita per il nostro Paese, ma è chiaro che questo significa convivere col rischio idrogeologico.

Otto milioni di studenti tornano tra i banchi in una scuola di classe

di Roberto Ciccarelli 
Entro venerdì 15 settembre 8,6 milioni di studenti torneranno ai loro banchi nella scuole statali e paritarie. Ieri hanno riaperto gli istituti di sei regioni: Piemonte, Trentino, Basilicata, Friuli, Abruzzo e provincia di Trento, quella di Bolzano ha iniziato il 6 settembre. Oggi sarà il turno di Lombardia e Molise, nei prossimi giorni tutte le altre.

Il sapere come metodo. Sulla riduzione del percorso liceale a soli quattro anni

di Giovanni Carosotti
È un luogo comune affermare che i docenti italiani godano di ben due mesi di ferie consecutive[1]. Non è così; ma se anche fosse, il mese di agosto non è stato mai poco significativo per il loro lavoro. È prassi consueta quella di far passare provvedimenti importanti durante il periodo estivo, quando gli insegnanti hanno poche possibilità di organizzare e rendere noto il loro eventuale dissenso. Ciò conferma quanto da lungo tempo in molti hanno fatto notare; e cioè che, al di là della retorica, gli insegnanti non sono oggetto di particolare considerazione né consultati in maniera significativa quando si decidono provvedimenti rilevanti per la qualità della loro professione.

Chi protegge il paesaggio

di Tomaso Montanari 
«La Repubblica tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della nazione». Dalla Costituente fino all’eterna battaglia esegetica intorno al dettato dell’articolo 9 della nostra Costituzione, il dibattito si è soprattutto concentrato sulla parola «Repubblica »: è lo Stato-persona (cioè lo Stato apparato centrale, in opposizione alle autonomie territoriali), o è invece lo Stato-ordinamento (cioè tutto il sistema istituzionale, ivi comprese le autonomie locali di ogni grado)?

Ada Colau tra due fuochi

di Luca Tancredi Barone 
Il referendum dell’1 ottobre ha già ottenuto diversi risultati politici importanti. Il primo e più rilevante dei quali è che la questione catalana è ben salda al centro dell’agenda politica spagnola. Da molti punti di vista, e come è sempre stato, una manna per il governo Rajoy. Il quale non deve più preoccuparsi dei numerosi casi di corruzione, che l’hanno perfino portato a dover testimoniare in un processo (cosa mai accaduta finora), né di dover spiegare gli accordi segreti di vendita di armi all’Arabia Saudita (proprio quando gli attentati mettono in luce il pericolo di avere amici del genere), o di rendere conto dei 40 miliardi che il governo ha perso (su 53 spesi) per il riscatto massiccio delle banche durante la crisi.

domenica 10 settembre 2017

L’apartheid climatico

di Naomi Klein
È giunto il momento di parlare del cambiamento climatico che rende disastri come Harvey catastrofi umane. In tv dicono che questo tipo di precipitazioni non ha precedenti. Che nessuno l’avesse previsto, e come quindi nessuno potesse prepararsi adeguatamente. Quel che non sentirete è il motivo per cui eventi climatici del genere stiano avvenendo con tale regolarità. Ci è stato detto che non si vuole “politicizzare” una tragedia umana, il che è comprensibile. Ma ogni volta che fingono che un disastro meteo sia una punizione divina, i giornalisti prendono una decisione altamente politica. Si vuole evitare controversie e non dire una scomoda verità. Perché la verità è che questi eventi sono stati previsti da tempo dagli scienziati del clima. Oceani più caldi provocano tempeste più forti.