La crisi è quel momento in cui il vecchio muore e il nuovo stenta a nascere. Antonio Gramsci

sabato 19 novembre 2016

Un No da diluvio? Prudenza, attenzione e pancia a terra

di Norma Rangeri 
Il No ha vinto. La fanfara dei sondaggi ieri annunciava la vittoria su tutti i giornali. Dovessimo credere alle percentuali sfornate dalla malconcia categoria dei sondaggisti, il No avrebbe già vinto con almeno 6 punti di vantaggio. Naturalmente la notizia era accompagnata da ponderose riflessioni e acute cronache sugli esiti catastrofici che ne seguirebbero. Governicchio, spread, Pd in rapida dissoluzione, banche in vendita senza acquirenti. Dare in vantaggio il No e prevedere le cavallette dei mercati pronte a dare l’assalto alla nostra fragile ripresa economica faceva parte del medesimo quadro.

venerdì 18 novembre 2016

I valori supremi della Costituzione traditi dalla riforma

di Raniero La Valle 
La Corte Costituzionale ha affermato che ci sono dei valori supremi sui quali si fonda la Costituzione, che non possono essere sovvertiti o modificati nemmeno da leggi di revisione costituzionale. Questi principi supremi affermati soprattutto nella prima parte della Costituzione sono in gioco nella seconda, che ne dovrebbe garantire l’attuazione; ma proprio questi sono ora disattesi o traditi nella riforma sottoposta al voto popolare del 4 dicembre.

Il neoliberismo dei democratici ha fatto vincere Trump

di Naomi Klein
La metteranno in conto a James Comey e all’ Fbi, alle difficoltà poste in alcuni stati agli elettori neri, al razzismo. Accuseranno quelli che Bernie (Sanders ndr) o niente, la misoginia, i piccoli partiti, i candidati indipendenti. Accuseranno i grandi media di aver offerto a Trump una piattaforma, i social di esserne stati i megafoni e Wikileaks di aver fatto da lavanderia. Ma viene ignorato i il motivo principale per cui ci troviamo a vivere questo incubo ad occhi aperti: il neoliberismo.

Democrazia e diritto. Contro la deriva costituzionale

di Gianluca Graciolini 
È nelle librerie il secondo fascicolo di Democrazia e diritto, il trimestrale del Centro di studi e iniziative per la Riforma dello Stato, edito da Franco Angeli. Il volume è interamente dedicato al processo di revisione costituzionale a firma Renzi-Boschi e presenta contributi magistrali del miglior costituzionalismo italiano. 

Uscire dal capitalismo: come e con chi

di Alessandro Somma
La letteratura di sinistra sui guasti del capitalismo e sul modo di porvi rimedio è oramai sterminata, e comprende inviti sempre più incalzanti a ripristinare il controllo della politica sull’economia attraverso il recupero della dimensione nazionale: la sola dimensione capace di contrastare efficacemente “il potere del denaro”, e per questo vera e propria “condizione dell’esercizio effettivo della sovranità popolare”[1]. Sarebbe in questo modo possibile una sorta di ritorno cosiddetti fantastici trent’anni del capitalismo, l’epoca tra gli anni Cinquanta e Settanta del secolo scorso in cui l’ordine economico venne forzato a convivere con un ordine politico votato a realizzare un’accettabile redistribuzione delle risorse.

Ancora su trasformazioni del welfare e lotta per l’egemonia post-crisi in Italia

di Franco Abidah
Nella prima parte di questo testo, pubblicata su Effimera (e rilanciata anche su facciamosinistra!, NdB) , ho proposto di guardare alle trasformazioni del welfare e al dibattito che le riguarda come a uno dei campi più importanti in cui si sperimentano nuove narrazioni e alleanze finalizzate alla gestione della crisi in atto. Ciò accade sul terreno del sistema di welfare ereditato dai decenni passati, caratterizzato da un intervento già marginale dello Stato e, più di recente, dalla mediocre stagione “riformista” degli anni ’90 e ’00.

Il “pasticciaccio brutto” del referendum

di Giuseppe Amari
Il “pasticciaccio brutto” della premiata ditta Napolitano & Renzi & Boschi & Verdini & J.P. Morgan e il suo dibattito richiamano, per tanta parte, le nostre vecchie tare. E se la vittoria del no aiuterebbe, forse, a superarne alcune, quella del sì finirebbe, almeno mio avviso, per vieppiù consolidarle. Un “pasticcio”, quello della riforma più legge elettorale, nato sulla spinta dell’antipolitica, ma lisciandole il pelo anche nella propaganda. Impastato da una classe politica che per buona parte è responsabile dell’antipolitica.

La crisi della cultura fra caste e politica

di Gian Paolo Calchi Novati
Il giornalismo d’inchiesta in cui eccelle Gian Antonio Stella è specializzato nella denuncia delle «caste». Una casta tira l’altra in una catena di complicità fino a formare un establishment auto-referenziato. La responsabilità maggiore l’ha la politica, che – connivente o impotente – non riesce a garantire il bene comune facendo le scelte giuste, sapendo che le risorse sono comunque scarse. Valendosi della testimonianza dell’ambasciatore Antonio Armellini e della documentazione che gli ha fornito, Stella ha denunciato in un articolo sul Corriere della Sera dell’8 novembre lo sfacelo dell’Istituto italiano per l’Africa e l’Oriente (Isiao).

La Spagna anti Rajoy: un nuovo ciclo di lotte? Intervista a Raul Sanchez Cedillo

Intervista a Raul Sanchez Cedillo di Alberto Manconi 
Torniamo con questa intervista a focalizzarci sulla situazione politica spagnola insieme a Raul Sanchez Cedillo, che dal 15M in poi ci ha aiutato a tradurre e comprendere le molte fasi del movimento spagnolo e gli spazi che questo ha aperto alle scommesse istituzionali, municipaliste e nazionali, che hanno sconvolto il sistema politico e rotto il bipartitismo.
1- Negli ultimi 10 mesi abbiamo assistito ad una lunga (e noiosa) fase di trattative, accordi fittizi e contromosse, che hanno risucchiato i due appuntamenti elettorali nazionali (20D e 26J), ed i relativi risultati, all’interno del solo quadro di discussione parlamentare.

Il campo di battaglia dell'ecologia politica

di Paul Guilibert 
Dai partiti ecologici europei alle organizzazioni non governative americane, da Nicolas Hulot [*1] a Dipesh Chakrabarty [*2], l'ortodossia ecologista sostiene che il superamento della crisi ambientale ha come presupposto quello di rinunciare, almeno provvisoriamente, alle separazioni ideologiche ed ai conflitti politici. Quindi, niente di più salutare del progetto dell'ultimo libro di Razmig Keucheyan, "La natura è un campo di battaglia. Saggio di ecologia politica". L'autore assume il punto di vista opposto a questo «consenso comodo [che] sostiene che per risolvere il problema del cambiamento climatico, l'umanità deve superare le sue divisioni» (p.11).

“Basta un sì”, la lusinga di ogni truffa

di Giorgio Cremaschi 
La campagna dei renziani ha come slogan: Basta un SI. Sembrano le sfacciate e complici parole dei truffatori di tutte le epoche, di tutte le storie. Basta un piccolo SI e la tua vita cambia, immagino abbiano detto i venditori di titoli spazzatura, di prestiti usurai, di medicine miracolose fatte di acqua sporca, di abitazioni fatiscenti presentate come regge, di posti di lavoro, carriere, speranze.  Basta un piccolo SI, dice Mefistofele al frastornato Faust. Il principio della truffa è sempre lo stesso: giocare sulla illusione che con il minimo sforzo si ottenga il più grande dei risultati.

Referendum, quali conseguenze?

di Alfio Mastropaolo 
Cos’è una costituzione? La risposta non è affatto ovvia. Secondo un giurista autorevole come Mario Dogliani, che l’ha scritto sull’ultimo numero di Democrazia e Diritto è “un potere che sappia unire, metter pace, suscitare fiducia, rendere tangibile la speranza di un futuro e di un benessere comune”. È un’idea di sapore habermasiano, cui è sotteso nientemeno che il “patriottismo della costituzione”. Ognuno fa il suo mestiere. A ragionare in termini di potere, una costituzione è piuttosto, per citare ancora Dogliani, “un potere forte che sappia imporsi”.

Le nuove sfide dei movimenti popolari. Intervista a João Pedro Stedile

Intervista a João Pedro Stedile di Claudia Fanti 
Quali sono i principali frutti di questo percorso di dialogo tra il papa e i movimenti popolari? Quali novità introduce rispetto al processo del Forum Sociale Mondiale?
"A partire dalla sua elezione nel 2013, papa Francesco, tramite le sue amicizie all'interno dei movimenti popolari argentini, ha espresso il desiderio di costruire un percorso di dialogo permanente con le organizzazioni degli esclusi di tutto il mondo. Ed è dal 2014, dal primo Incontro Mondiale dei Movimenti Popolari in Vaticano, che noi stiamo costruendo questo percorso.

Mi opporrò a Lei, a ogni suo passo

di Elizabeth Warren 
Caro Presidente Eletto Trump, nel corso della Sua campagna per la presidenza degli Stati Uniti, Lei si è scagliato contro “potenti interessi speciali” che hanno “manipolato il nostro sistema politico ed economico a loro esclusivo beneficio”. Lei ha stroncato accordi commerciali che ha descritto come “minacce mortali alla manifattura statunitense” e “disastri … mossi da interessi speciali”. Lei ha promesso che non sarebbe stato “controllato dai donatori, da interessi speciali e da lobbisti che hanno corrotto la nostra politica e i nostri politici sin troppo a lungo” e che avrebbe “bonificato la palude” di Washington D.C. E Lei ha vinto l’elezione in larga misura in forza di tali promesse.

No, per una Costituzione come casa comune. Intervista a Mauro Volpi

Intervista a Mauro Volpi di Fabrizio Marcucci 
Il professor Mauro Volpi mi riceve nel tardo pomeriggio dopo essere stato per due ore davanti a una platea di studenti di Giurisprudenza a spiegare un pezzo di legge fondamentale dello Stato. Sei ore a settimana per un semestre per illustrare ai futuri laureati le fondamenta del nostro vivere in comune. “Mi dia un attimo, registro la lezione al computer”, mi dice dopo avermi fatto entrare nella sua stanza al primo piano della facoltà arredata nel segno dell’essenzialità: una scrivania, un paio di sedie e librerie e poco altro, tra cui spicca la tessera ad honorem conferitagli dall’Anpi, l’associazione dei partigiani italiani.

"Governabilità" è il contrario di "Democrazia"

di Thomas Müntzer
Sulla necessità di un "NO sociale" a questo referendum e alle politiche del governo Renzi siamo già intervenuti lo scorso 21 ottobre, il giorno dello sciopero generale indetto da alcuni sindacati di base. Sapevamo già allora quali fossero le difficoltà di far vivere una pratica di No sociale, al di là dello slogan, in una fase di scarsa vivacità e visibilità della mobilitazione sociale. D'altra parte proprio l'assenza di una mobilitazione sociale forte, coordinata e offensiva indebolisce la campagna referendaria per il No, già resa ambigua dallo schieramento disomogeneo e in buona parte politicamente infrequentabile.

Sinistra? Più giustizia, più uguaglianza, più democrazia. Intervista a Noam Chomsky

Intervista a Noam Chomsky di Z Media Institute
Questa intervista è stata trascritta dallo Z Video “Che cosa ando’ storto”. Le domande furono poste da 35 studenti attivisti di ZMI in una sessione durata 90 minuti di Z Media Institute a Woods Hole, MA, nel 2010. L’intervista tocca molte questioni rilevanti anche nel 2016, particolarmente alcuni contenziosi durante la campagna elettorale (delle presidenziali del 2016, Ndt).

Come capire la crisi (e come uscirne)

di Massimiliano Mazzanti 
Le ‘sei lezioni di economia’ di Sergio Cesaratto sono un’occasione importante di studio e riflessione per studenti, ricercatori e ‘policy makers’, in tutti tre i casi intesi in un ampio significato. Lezioni di economia e politica, ponendo il tema della distribuzione e formazione del reddito al centro del discorso teorico. Gli studenti possono cogliere l’occasione di studiare e approfondire temi che non fanno generalmente più parte dei corsi di studio di Economia, a parte alcune eccezioni sparse.

Non lasciamo campo libero ai tanti Trump del mondo

di Fulvio Lorefice e Tommaso Nencioni
Sul segno reale della vittoria di Donald Trump, le opinioni in merito paiono tanto polarizzate quanto la società che l’ha prodotta. È l’incedere della crisi che sta stravolgendo non solo la vita materiale di milioni di persone, ma anche subculture politiche consolidate e sistemi istituzionali tra i più stabili. Il disfacimento della Obama coalition e l’affermazione del fenomeno Trump proietta una luce globale sul Midi francese già roccaforte del Pcf e ora bacino di consensi per la vandea lepenista; o ancora sull’Emilia fu rossa che alza barricate contro un pugno di donne e bambini migranti.

Dal movimento all’autonomia

di Raúl Zibechi
Il vasto movimento studentesco che in Cile ha guadagnato le grandi alamedas [i viali del Cile], con manifestazioni di centinaia di migliaia di giovani e con l’occupazione di decine di scuole superiori chiedendo cambiamenti nel sistema educativo, si è consolidato con la creazione, in territori popolari, di circa 30 iniziative di educazione autogestita. Fin dai primi passi, il movimento ha sollevato la richiesta “Educazione gratuita, pubblica e di qualità”, intendendo che lo Stato doveva farsi carico di realizzarla. La maggioranza continua a scendere nelle strade con le stesse richieste e petizioni.

Manifesto per un populismo democratico

1. La democrazia senza demos
Alcuni dicono che a votare Donald Trump sia stata una massa di imbecilli. Noi vogliamo smarcarci da questa interpretazione. L’elezione di Trump, così come la Brexit e altri fenomeni politici considerati come ‘anomali’, non sono altro che i sintomi di uno sconquasso su scala mondiale dell’istituto della rappresentanza. Trump infatti non ha vinto perché il popolo americano si è necessariamente riscoperto più razzista o sessista di quattro anni fa, per quanto sia questo l’orrido strumentario ideologico da cui ha attinto. Piuttosto, Trump ha vinto perché la “sinistra” liberal ha abdicato al ruolo di garante degli interessi dei ceti medi e popolari, mettendo da parte la nozione di conflitto e finendo per divenire la miglior rappresentante delle élite.

Lavoro e Costituzione. Un filo rosso chiamato democrazia

di Claudia Candeloro
In questi giorni concitati da pre-referendum costituzionale la difesa della democrazia costituzionale, della sovranità popolare, la contrarietà nei confronti del progetto di partito unico al comando, sono le parole d’ordine di una campagna elettorale che costituisce uno dei punti di svolta per la nostra Italia. La riforma costituzionale non costituisce, tuttavia, altro che il compimento, l’espressione massima dal punti di vista simbolico, di un disegno eversivo che ha avuto inizio a fine 2011, con la nomina del governo Monti da parte di Re Giorgio ma che con il Governo di Matteo Renzi ha avuto il suo compimento più maturo.

Carlo Rosselli e il mito di “Giustizia e Libertà”

di Francesco Postorino
Non dovrebbe più stupire che lo scenario globale ospiti il trionfo del populismo reazionario e la bruciante sconfitta della narrazione liberal. Destra e sinistra costituiscono oramai le pedine di un capitale spregiudicato che trasforma le persone in numeri, oggetti flessibili esposti in un palcoscenico liberista. Traditi dalle logiche di mercato, i nuovi sfruttati si rifugiano in uno spazio a-politico entro cui l’istinto prevale. E così sale in cattedra l’oscenità di un Trump, applaudita dal mondo xenofobo e confermata da un proletariato irretito da personaggi in mala fede.

Non si può imbrigliare il movimento. Intervista a Consiglia Salvio

Intervista a Consiglia Salvio di Claudia Fanti 
Che valutazione offri di questo III Incontro Mondiale dei Movimenti Popolari?
"Questa iniziativa di papa Francesco, ovvero quella di riunire i movimenti popolari del mondo, può produrre senz'altro frutti positivi. È un dono prezioso, che dobbiamo accogliere e fare nostro, creando legami con tutte le realtà con cui abbiamo avuto l'occasione di confrontarci. È stato importante ascoltare le denunce dei relatori, è stato emozionante sentire le sofferenze delle persone che vivono sulla loro pelle le ingiustizie del mondo, ma dobbiamo uscire da qui anche arrabbiati, motivati.

Dall'abbondanza all'abbastanza

di Giorgio Nebbia 
Il libro di Johan Rockström e Mattias Klum, Grande mondo, piccolo pianeta (sottotitolo: La prosperità entro i confini planetari, Edizioni Ambiente, 2015), nelle sue 219 pagine porta un contributo alla tesi che il progresso tecnico e la crescita economica comportano, sì, problemi ambientali locali e planetari ma che loro stessi sono in grado di attenuare e risolvere.  Già nella metà dell'Ottocento l'americano George Marsh aveva parlato dell'uomo come "modificatore" della natura ma, senza tornare troppo indietro nel tempo, si può dire che l'attenzione per gli effetti negativi delle attività umane sulla natura e l'ambiente cominci negli anni Sessanta del secolo scorso.

Energia, i furbetti del quartierino e i fantastiliardi destinati all'energia dai fossili

di Fabrizio Salvatori 
Secondo il Fondo Monetario Internazionale, nel 2015 i sussidi alle fonti fossili sono stati pari a 5.300 miliardi di dollari (10 milioni di dollari al minuto), quanto il 6,5% del PIL mondiale e più della spesa sanitaria totale di tutti i governi del mondo. Hanno visto un aumento del 10,4% rispetto al 2013, crescita che in Europa è stata superiore alla media globale; inoltre si prevede un ulteriore incremento del sostegno alle fonti fossili dell’11,6%, con 231 miliardi di dollari di investimento. Per quanto riguarda l’Italia, Legambiente ha individuato 14,8 miliardi di euro all’anno di sussidi diretti o indiretti alle fonti fossili, al consumo o alla produzione: da esoneri dall’accisa a sconti e finanziamenti per opere, distribuiti tra autotrasportatori, centrali per fonti fossili e imprese energivore e aziende petrolifere.

La variante rivoluzionaria

di Gigi Roggero 
Qualche mese fa Franceschini, degno rappresentante della mediocrità politica del suo partito, ha detto che oggi lo scontro oggi non è più tra destra e sinistra, ma tra sistemisti e populisti. Se perfino un dirigente del PD arriva a cogliere qualche elemento di realtà, vuol dire che esso dovrebbe essere piuttosto lampante. Così non è, se guardiamo al dibattito che ha preceduto e seguito le elezioni americane dentro le sinistre conventicole dell’opinione pubblica nostrana, infarcita di paura per il fascismo che avanza e stretto attorno al simulacro democratico che arriva addirittura ad assumere il mostruoso volto di Hillary Clinton.

Referendum costituzionale e nuova politica economica europea

di Francesco Silvi
Nella giornata del 16 novembre la commissione europea ha espresso il suo parere sulle leggi di bilancio 2017 degli stati europei. Per quanto riguarda l’Italia, la sua legge di bilancio è stata valutata a rischio di non conformità, rispetto al patto di stabilità e crescita. In pratica viene accettata, seppur con diversi dubbi, ed agli inizi del 2017 si avrà un nuovo giudizio. Nello stesso giorno sono state definite le posizione della Commissione relative al prossimo semestre economico. Tra i vari documenti pubblicati colpisce la comunicazione sulle politiche fiscali sin dal titolo: Towards a positive fiscal stance for the euro area[1].

Gig economy, London calling?

di Arianna Tassinari e Vincenzo Maccarrone
Lo scorso 28 ottobre il tribunale del lavoro di Londra ha emesso una sentenza che potrebbe avere un significato enorme per decine di migliaia di lavoratori della cosiddetta ‘gig economy’, a seguito dell’azione legale portata avanti dal sindacato GMB a nome di due autisti di Uber – la multinazionale americana che fornisce un servizio di taxi tramite app. La corte, assegnando ai due lavoratori lo status giuridico di ‘worker’ (simile al lavoro parasubordinato nell’ ordinamento italiano), ha infatti accolto le richieste degli avvocati dei lavoratori, che sostenevano che lo status di lavoratori autonomi adottato da Uber nei confronti dei suoi autisti non corrispondesse alla natura del rapporto di lavoro effettivamente vigente.

Contro gli F-35, “a battaglia non è ancora finita

di Anna Toro
La Campagna contro l’acquisto degli F-35 è riuscita in questi ultimi anni ad aumentare la consapevolezza nell’opinione pubblica italiana sulla problematicità di tale investimento. Eppure, da quel lontano 1996 in cui il nostro paese ha deciso di imbarcarsi in quest’impresa, il programma è ancora in piedi, complice il “muro di gomma” di tutti i governi che si sono succeduti, da sempre sordi nei confronti delle proteste dei parlamentari pacifisti e della società civile, che pure non ha mai smesso di credere nella sua battaglia.

Ichino non ci freghi: a noi non serve formazione continua ma salari, diritti e orari ridotti!

di Clash City Workers 
La prima cosa da sottolineare della lettera di Ichino al Corriere prescinde dal merito dell'articolo: a fronte dei dati appena usciti che ribadiscono, ormai noiosamente, il completo fallimento del Jobs Act nella creazione di posti di lavoro, il sig. Ichino, che di quella legge è l'inventore, con la faccia come il culo scrive al direttore senza fare un minimo di autocritica, anzi rilanciando un nuovo attacco ai diritti dei lavoratori sotto forma di "proposta" di nuove misure a sostegno del lavoro debole. 

Costituzione: obbedienza o coerenza?

di Rocco Artifoni 
Anche in politica l’obbedienza non è più una virtù. In tempi in cui le decisioni che contano vengono prese da pochi leader, magari in qualche ristretta stanza extraparlamentare, la disobbedienza agli ordini del “capo”, potrebbe persino diventare una nota di merito, perché denota l’indipendenza del politico. Questo vale per l’obbedienza. Discorso del tutto diverso si potrebbe fare per la coerenza. Aldo Moro l’11 dicembre 1947 presentò in Assemblea Costituente un ordine del giorno affinché “la nuova Carta Costituzionale trovi senza indugio adeguato posto nel quadro didattico della scuola di ogni ordine e grado”.

Adl e lotte nella logistica, la lotta paga, contro i padroni e il “buro-cretinismo’’ del sindacato giallo

di Danilo Del Bello
Apprendiamo che i padroni e i loro lacchè sono stati costretti, con un grande mal di pancia, ad aprire la trattativa con ADL e i lavoratori della logistica, protagonisti di uno straordinario ciclo di lotte all’interporto di Padova, dopo numerosi blocchi e una resistenza operaia irriducibile e determinata. Non sappiamo come andrà a finire né tantomeno quali saranno le condizioni poste da padroni e padroncini.

La soluzione per giovani, terremoto e migranti? Disobbedire all’Europa

di Fabio Marcelli 
Fra i danni consistenti e a volte irreparabili per i quali sarà ricordata dai posteri la presidenza del Consiglio di Matteo Renzi v’è indubbiamente la pessima gestione del rapporto con l’Unione europea. Tanto più grave, il deficit politico espresso dallo statista di Rignano al riguardo, per l’evidente crisi di prospettive in cui oramai da vari anni versa tale organizzazione, che avrebbe bisogno di idee nuove e di leader politici autentici capaci di portarle avanti con coerenza. Invece ha trovato sul suo terreno la Merkel, Hollande, Rajoy e, per l’appunto, Renzi.

Una V.I.A. di uscita

di Andrea Incorvaia 
La fase storico politica che stiamo attraversando non è sicuramente tra le più serene. Tra annunci “referendari” e marchettate televisive è ormai consuetudine assistere a show poco piacevoli ed escludenti rispetto alle vite di ogni collettività; andando per nulla a rispondere ai bisogni reali delle comunità. Bisogni reali che a dirla tutta vengono toccati, ma secondo un ragionamento alla rovescia. Pochi giorni fa il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris ha reso “omaggio” alla zona rossa del cantiere Tav in val Susa.

Ma il Ceta è compatibile con i trattati europei?

di Eleonora Forenza 
Sono tra le prime firmatarie della risoluzione richiesta da 88 eurodeputati/e per richiedere che la Corte di giustizia europea si esprima sulla compatibilità del CETA con i trattati europei, con particolare riferimento al capitolo legato all’arbitrato tra investitore e Stato. Noi crediamo che la clausola ex ISDS ora chiamata ICS, ovvero per l’appunto il tribunale sovranazionale per gli investimenti che permette alle aziende di denunciare gli Stati, sia in contrasto coi trattati europei e neghi in buona sostanza la sovranità nazionale.

Sanità, il nostro sistema è insostenibile. Riformiamo il rapporto con il Pil

di Ivan Cavicchi 
Permettetemi senza tanti giri di parole di invitarvi a leggere il mio ultimo libro La quarta riforma. Un e-book scaricabile gratuitamente su “quotidiano sanità.it”. Il libro propone di riformare il rapporto tra sanità ed economia. Questo rapporto da almeno 40 anni ha una forma subordinata cioè la sanità pubblica dipende totalmente dal Pil una dipendenza che se non ridiscussa nel tempo rischia per tante ragioni di mettere in pericolo la sopravvivenza del sistema pubblico. 

Perché Trump spingerà (nel bene o nel male) l’Europa alla resa dei conti

di Vito Lops
Se un giorno ci avessero detto che un presidente degli Stati Uniti (nazione capo-fila del modello economico neo-liberale) e per giunta repubblicano (partito che tendenzialmente tende a portare allo stremo queste politiche in ragione del mantra del trickle-down) avrebbe vinto le elezioni promettendo politiche keynesiane, avremmo probabilmente pensato a uno scherzo. In effetti di scherzo trattasi. Ma del destino. Se così davvero sarà – e i mercati finanziari in questo momento stanno puntando proprio su questo scenario rafforzando il dollaro e i tassi Usa – non si può a mio avviso non tirare in ballo il destino.

Referendum. Il disincanto sulla “fuffa” inchioda Renzi

di Sergio Cararo
Nel paese in cui l’effetto annuncio ha avuto talvolta fortune esagerate sul piano elettorale (vi ricordate Berlusconi sull’abolizione dell’ICI?), questa volta l’operazione non sembra funzionare. Un impietoso articolo uscito su un giornale piuttosto collaterale al governo (La Stampa), analizza come i disperati tentativi di Renzi di recuperare consensi al Si nel referendum attraverso promesse ripetute e mirabolanti, non abbia inciso sugli orientamenti dell’opinione pubblica.  E’ quasi inevitabile andare con il pensiero ai comizi dell’on. Cetto La Qualunque e alle sue improbabili promesse elettorali.

La candidatura presidenziale dello Zapatismo

di Raul Zibechi
La decisione dell'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale (EZLN) e del Congresso Nazionale Indigeno (CNI) di presentare alle proprie basi di appoggio e alle comunità di tutto il Messico la possibilità di promuovere la candidatura di una donna indigena alle elezioni presidenziali del 2018, ha provocato le più disparate reazioni, ma non ha lasciato indifferente nessuno. Nei giorni seguenti alla diffusione del comunicato “Che tremi nei suoi centri la terra” (14 ottobre), alcuni hanno sostenuto che fosse un modo per dividere la sinistra favorendo in questo modo la destra, ai quali si aggiungono coloro che li hanno accusati di abbandono dei principi che hanno caratterizzato la loro lotta per piegarsi invece alle logiche delle elezioni, fino a quelli che hanno dichiarato di lasciare da parte i loro principi entrando nel processo elettorale.

Renzi e il nucleo della riforma

di Alberto Olivetti 
Non mancano, apparsi negli ultimi mesi, studi seri che affrontano, in punto di diritto e nella loro rilevanza politica, le questioni sollevate dalla attuale proposta di riforma costituzionale che interviene su quasi cinquanta articoli della Carta. Si tratta di contributi ai quali può opportunamente far ricorso chi voglia acquisire i termini e gli argomenti sui quali è impostata e viene articolandosi la discussione in corso e intenda farsi, pertanto, un’opinione ponderata in vista dell’imminente referendum.

Genesi dell’autoritarismo nell’era iperconnessa

di Fabio Chiusi
“Il fascismo non è il nostro futuro”, scrive il New Yorker, commentando l’incredibile elezione di Donald Trump a presidente degli Stati Uniti. “Non può esserlo. Non possiamo permettere lo sia. Ma, di certo, è in questo modo che il fascismo comincia”. Su Twitter i meme, i bot, il trolling e l’ironia lasciano poco alla volta spazio al sospetto, poi alla paura, infine al panico. Decine e decine di sondaggi si polverizzano. L’asticella delle previsioni in tempo reale del New York Times oscilla impazzita da un estremo all’altro, passando da settimane di percentuali bulgare per Hillary  a un testa a testa e, da ultimo, una valanga senza via di scampo per l’avversario. Trump ha davvero vinto le elezioni.

L’eterno ritorno di patria, famiglia e autoritarismo

di Lea Melandri 
“Vivere soli”, si legge nelle ricerche del Censis, “è una scelta sempre più diffusa: non è solo l’esito dell’età che avanza e della conseguente perdita di relazioni sociali, ma una condizione di vita che coinvolge tutte le fasce d’età”. Il documentario di Erik Gandini, La teoria svedese dell’amore, trasmesso da Rai3 il 27 luglio 2016 e ora presente nelle sale cinematografiche, ha suscitato allarme, giudizi critici su quello che si era annunciato come un sistema “perfetto” di grande benessere fin dal 1972 nel manifesto La famiglia del futuro, voluto dalla sezione femminile del partito socialdemocratico di Olof Palme.

Perché votare no ce lo dice il PD

di Giulio Cavalli 
Lo dice il manifesto fondativo del Partito Democratico esattamente all’articolo 3: «La sicurezza dei diritti e delle libertà di ognuno risiede nella stabilità della Costituzione, nella certezza che essa non è alla mercè della maggioranza del momento, e resta la fonte di legittimazione e di limitazione di tutti i poteri. Il Partito Democratico si impegna perciò a ristabilire la supremazia della Costituzione e a difenderne la stabilità, a metter fine alla stagione delle riforme costituzionali imposte a colpi di maggioranza, anche promuovendo le necessarie modifiche al procedimento di revisione costituzionale.

Arte, ideologia e politica. Intervista a Carmelo Romeo e Luciano Trina

Intervista a Carmelo Romeo e Luciano Trina di Nicolas Martino 
In queste settimane stiamo pubblicando le immagini di alcune azioni e mostre pubbliche collettive, la serie N.d.R., gli Avvisi alle popolazioni, le copertine della rivista Aut.Trib.17139, e in particolare alcune opere di Carmelo Romeo e Luciano Trina, che a quelle iniziative parteciparono o che organizzarono direttamente. Protagonisti di un percorso artistico e politico particolarmente interessante, in questa lunga conversazione proviamo a ricostruirlo. Per tutte le informazioni e altri approfondimenti rimandiamo al sito arteideologia.

La svolta di Berlino, una coalizione «rossoverde» governerà la città

di Sebastiano Canetta
Una svolta politica annunciata. A suo modo anche «storica». Berlino verrà amministrata dalla coalizione «rossoverde». Le urne di settembre avevano già sanzionato la svolta con i numeri all’interno dell’Abgeordnetenhaus, la camera dei deputati della città-stato: Spd, Linke e Verdi contano 92 seggi su 149, mentre la prosecuzione dell’intesa «federale» Spd-Cdu si ferma a 69. E giovedì è arrivata la conferma ufficiale, al termine della tradizionale discussione del dettagliato programma che vincolerà sindaco e maggioranza.

La Legge di Bilancio e la povertà fantasma

di Davide Serafin 
Del grande Piano contro la Povertà presentato in pompa magna lo scorso Luglio da Renzi e Poletti, neanche un comma nella attuale versione della Legge di Bilancio. Sebbene inizialmente, nelle bozze in circolazione a fine Ottobre, fosse previsto un intero corpo, il Capo I del Titolo III, intitolato “Misure di contrasto alla povertà”, nell’Atto Camera C-4127-bis la povertà è come un fantasma: c’è, ma non viene neanche citata. E, salvo ripensamenti, non ci saranno nemmeno ulteriori rinforzi a quanto stanziato lo scorso anno nel maxi emendamento del Governo. Della povertà semplicemente non si parla. E’ stata espunta dal dibattito.

Trentamila licenziamenti alla Volkswagen. 23mila in Germania

di Francesco Piccioni 
Il presidente di Volkswagen Herbert Diess, ha presentato a Wolfsburg il piano sul futuro, frutto dell'accordo con il consiglio di fabbrica che prevede il taglio di 30.000 posti di lavoro globali, di cui 23.000 in Germania. Vw investirà invece 3,5 miliardi di euro nell'elettromobilità e nella digitalizzazione, con 9.000 posti di lavoro nuovi nel settore del software. "Ristrutturiamo in modo radicale Vw per renderla pronta al grande cambiamento che affronterà il settore dell'auto", ha aggiunto Diess. "Un grande passo in avanti, uno dei più grandi della storia dell'azienda". "Non ci saranno licenziamenti legati alla produzione", ha spiegato Diess.

Le grandi opere e la mafia: una storia d'amore italiana

di Giovanni Tizian
Expo, Salerno-Reggio Calabria, Alta velocità. E persino le opere preliminari per il ponte sullo Stretto. Grandi opere, grandi affari. Per pochi, non per tutti. In questa fortunata cerchia rientrano le aziende delle cosche. E dato che le vie del riciclaggio sono infinite, seguirle conduce spesso a indirizzi che non ti aspetti. In fondo, è ciò che ha fatto la procura antimafia di Roma: sentendo puzza di denaro sporco col timbro dei clan di 'ndrangheta, ha illuminato quei canali ritrovandosi a un certo punto del viaggio nel bel mezzo dei cantieri delle grandi opere italiane.

Contro il terrorismo del Sì, la posta in gioco è una. La democrazia

di Ilaria Bonaccorsi
"La posta in palio è un’altra. Il destino politico di Renzi. Il futuro – prossimo – della politica in Italia. E non ci sono parole per dire quel che sarà e saremo. Fra poco più di due settimane. Dopo il 4 dicembre. Ci mancano le parole perché non sappiamo. Quel che sarà e saremo". Sembra il sottotitolo di un film americano che racconta dell’invasione degli alieni o di uno scontro mortale tipo Indipendence day, o The final war, ed invece è solo Ilvo Diamanti che su Repubblica interpreta i dati del sondaggio Demos che attestano un aumento della forbice in favore del NO.