di Tomaso Montanari
"Tornare a casa. Per ripartire insieme". Il motto renziano del Lingotto suona come una presa in giro. Renzi aveva detto mille volte che se avesse vinto il No al referendum costituzionale sarebbe "tornato a casa". Ora scopriamo che era uno slogan a doppiofondo, che c'era una riserva mentale. Come quelle dei gesuiti del Seicento, che facevano andare in bestia Pascal perché dicevano mezza frase a voce alta, e l'altra mezza (che contraddiceva la prima) sottovoce. E colpisce la strumentalizzazione di un plurale che Renzi non aveva mai usato. Era lui a dover tornare a casa: e ora invece è tempo di ripartire insieme. Il problema è: si può credere a Matteo Renzi?