La crisi è quel momento in cui il vecchio muore e il nuovo stenta a nascere. Antonio Gramsci

venerdì 10 marzo 2017

Flat tax, al governo c'è lo sceriffo di Nottingham

di Giulio Marcon
La flat tax appena entrata in vigore, dopo essere stata inserita nell'ultima legge di bilancio, è una vergogna. Un favore a ricconi, magnati e speculatori. E nelle stesse ore si approva al Senato un provvedimento contro la povertà che è una specie di "pannicello caldo", una elemosina miserevole.
La norma del Senato prevede un piccolo reddito di inclusione di poche centinaia di euro per 400mila poverissimi di fronte ad una povertà assoluta che riguarda 4milioni e 600mila persone. E nelle stesse ore (della serie: "con una mano ti dò e con l'altra ti tolgo") il Governo taglia quasi 300 milioni al fondo non autosufficienza e al fondo per le politiche sociali. Siamo passati dall' "universalismo selettivo" di Maurizio Sacconi (così lo definiva il "nuovo" welfare) alla "elemosina selettiva" di Poletti.
Grazie alla flat tax chi stabilisce la residenza fiscale nel nostro paese, se lo richiede, potrà avvalersi di un'agevolazione tale da poter pagare per 15 anni 100mila euro di tasse l'anno. Così se a stabilire la residenza in Italia sarà un Paperon dei Paperoni con un reddito di 10milioni di euro, l'imposizione fiscale sarà di ben 1%. In Italia l'aliquota massima per chi sta sopra i 75mila euro è del 43% e la gran parte dei contribuenti e italiani si vede applicare l'aliquota del 27%. Ai ricchi che si avvarranno di questa norma si tasserà l'1% del reddito e alla maggioranza dei lavoratori italiani si continuerà ad applicare l'aliquota del 27%.
Ma chi c'è al governo italiano, lo sceriffo di Nottingham? E sarebbe questo un modo per ridurre le diseguaglianze? Si fa invece proprio l'opposto. Ricordiamo che in Italia il 20% della popolazione (quella con i redditi più alti) detiene il 67% della ricchezza complessiva del paese e che negli ultimi dieci anni il 53,7% della ricchezza prodotta è andata al 10% della popolazione più benestante. La ricchezza dell'1% degli italiani è 39 volte la ricchezza del 20% della popolazione più povera del paese.
Gentiloni applica la norma voluta da Renzi e d'altronde per parafrasare Von Clausewitz, Gentiloni non è che la "continuazione di Renzi con altri mezzi": stessi ministri, stesse politiche. E a cosa servirebbe questa norma? A fare entrare un po' di soldi nelle casse dello stato. Stime attendibili parlano di 60-70 milioni di euro. Una sciocchezza di fronte alle decine di miliardi di euro che lo Stato potrebbe incassare se si facessero pagare le tasse alle multinazionali del web e dell'economia digitale (Apple, Google, Amazon, etc.) e della cosiddetta sharing economy (come Airbnb e Uber). Ma, contro i potenti il governo non alza un dito.
La flat tax è incostituzionale: uno schiaffo ai lavoratori, a chi paga le tasse, alla giustizia fiscale. Cosa c'è di sinistra in tutto questo?

Fonte: Huffington Post - blog dell'Autore 

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