di Giacomo Russo Spena
Come dimenticarsi delle reazioni Pd dopo la vittoria di Jeremy Corbyn alle primarie del Labour Party. Una rassegna che lascia pochi dubbi: «Corbyn? La sua elezione a capo del Labour ha reso felici i conservatori», dichiarava Matteo Renzi. «Corbyn rappresenta la certezza che i laburisti non dovranno battersi per il governo almeno fino al 2020, è l’autolesionismo di ritorno di un grande partito che potrà dedicarsi a coltivare in solitudine le fantasiose ricette di Corbyn», rincarava la dose il deputato Andrea Romano. Ma anche molti illustri colleghi si fecero prendere dall’abbaglio politico: «Corbyn è stato eletto da chi si illude nel sogno di un Labour selvaggio e invece perderà a manetta» twittava ad esempio Gianni Riotta. Nel mondo liberal liberista era pensiero comune: Corbyn era un vecchio trombone socialista.