La crisi è quel momento in cui il vecchio muore e il nuovo stenta a nascere. Antonio Gramsci

sabato 27 agosto 2016

L'urgente necessità di unire le forze. Intervista a Marcelo Barros

Intervista a Marcelo Barros di Claudia Fanti
È stata la prima volta in cui il Forum Sociale Mondiale si è svolto nel Nord del mondo ma non è solo per questo che verrà ricordata l'edizione di Montreal, in Québec, dal 9 al 14 agosto scorso. La scelta della sede - frutto della constatazione che la distinzione tradizionale tra Nord e Sud del mondo ha ceduto terreno rispetto a quella tra l'1% dei ricchissimi e la stragrande maggioranza della popolazione esclusa dal banchetto planetario - ha avuto come sgradita ma prevedibile conseguenza quella del drastico ridimensionamento della partecipazione dei rappresentanti dei Paesi poveri, principalmente a causa della rigida politica migratoria del governo canadese, che ha rifiutato i visti a un grandissimo numero di militanti e leader comunitari, anche di grande notorietà (come se questi non avessero intenzione di ritornare alle proprie lotte a conclusione dell’evento).

Commissione d’inchiesta indipendente, dal basso

di Alfio Mastropaolo 
Orrore, pietà, ma anche indignazione di fronte alle immagini trasmesse dalla tv. A sette anni dal sisma dell’Aquila, a quattro da quello in Emilia, per non risalire troppo indietro, si è ripetuto il medesimo tragico copione. Con un bilancio non meno grave. Non bisogna cedere all’antipolitica. Ma se volevamo altre prove, quest’ultima sancisce il definitivo fallimento della classe politica che ci governa. Le parole di cordoglio del capo del governo sono di sicuro sincere, ma sono ciò malgrado insopportabili. Sono più o meno le stesse che a suo tempo aveva pronunciato Berlusconi e che sentiamo ripetere ogni volta.

Contro la superstizione neoliberista

di Benedetto Vecchi
Stagnazione, crisi, declino. Tre parole tornate al centro della discussione pubblica per essere rimosse ogni volta che il Prodotto interno lordo cresceva di qualche decimo di punto in percentuale; o quando veniva quantificata la crescita dell’occupazione in poche decine di migliaia di unità. C’è però chi sostiene, come Alec Ross, consigliere per l’innovazione della seconda amministrazione Obama, che un nuovo circolo virtuoso dell’innovazione è già in essere e porterà una nuova era di prosperità se solo le nuove industrie del futuro troveranno il contesto politico adeguato per svilupparsi liberamente (Il nostro futuro, Feltrinelli, pp. 341, euro 19,50), così come è accaduto con Silicon Valley negli anni Ottanta e Novanta del Novecento.

Il governo usa la leva sbagliata

di Laura Pennacchi
L’instabilità e l’incertezza frenano l’economia globale – imprigionata nella “crisi senza fine” dopo anni di politiche monetarie. Ultraespansive e insufficienti. In assenza di politiche di bilancio analogamente espansive, non c’è rilancio su basi meno fragili della crescita. L’unica risposta adeguata sono “lavoro” e “investimenti”. Tale è la bandiera dei democratici di Hillary Clinton e ciò viene riconosciuto a Jackson Hole, al simposio delle banche centrali di tutto il mondo promosso dalla Fed.

Le piccole e grandi tragedie di un terremoto

di Angelo d’Orsi
I morti continuano a crescere di numero, i feriti riempiono gli ospedali, chissà quanti corpi, magari ancora vivi, sotto le macerie di quei borghi del Centro Italia, così ricchi di tradizioni, di folclore, di memorie. Il primo ministro si reca in gita e convoca conferenza stampa in cui loda, e si sbroda, le capacità degli italiani. La Rai segue a ruota, in una infinita, insopportabile apologetica delle nostre doti, anche se qualche fattaccio non può essere del tutto nascosto, a cominciare dalla scuola di Amatrice ristrutturata e certificata “antisismica”, soltanto quattro anni or sono, per un importo di oltre mezzo milione di euro.

L’attacco finale: bail in per gli Stati con debito eccessivo

di Claudio Conti 
Mentre a bordo della portaerei Garibaldi ci si beava davanti a Ventotene, ridotta a fondale per photo opportunity, a Berlino si lavorava alacremente per disegnare “le regole” per risolvere eventuali – più che probabili – default del debito pubblico dei paesi più esposti su questo fronte. E visto che il paese primo in questa triste classifica – la Grecia – è già stato devastato, lo studio che il Consiglio tedesco degli esperti economici ha fatto comparire sul proprio sito appare manifestamente rivolto ai paesi in seconda posizione: Italia, Spagna, Portogallo (con un occhio alla Francia, che accumula da anni un deficit eccessivo senza ricevere alcuna “rampogna” ufficiale, ma che inevitabilmente lascia crescere lo stock del debito ben oltre i parametri di Maastricht.

I profughi, gli sfollati e i miserabili

di Andrea Fabozzi 
Non c’è bisogno di intossicarsi con le schifezze della Rete per incontrare il lato oscuro della generosità nazionale, in queste ore così celebrata. Non c’è bisogno di leggere Libero, che inventa «sciacalli Rom» sconosciuti alle forze dell’ordine o insiste con la scemenza dei profughi in albergo, stipendiati 35 euro al giorno alla faccia dei terremotati in tenda. Anche Libero – il cui editore non era così attento al denaro pubblico quando intascava per anni decine di milioni di contributi ai quali non aveva diritto – a questo punto dovrebbe aver capito che 35 euro è il costo massimo del sistema di protezione per i richiedenti asilo: soldi che in gran parte vanno ai gestori, italiani, delle strutture (spesso al limite della decenza) e non ai migranti.

Denaro, prassi e teoria economica

di Johan Galtung
Il denaro è la chiave: quella geniale innovazione per immagazzinare valore generale e scambiare valori specifici secondo il prezzo. Non sorprende che i capi di stato si facessero imprimere il viso su monete e biglietti di banca. Ma non sui centesimi e sugli euro. L’UE è senza volto. La Brexit non lo è. Monete e biglietti stanno declinando; ma non il denaro, il capitale, e la sua crescita. Uno sguardo a The Richest Man Who Ever Lived: The Life and Times of Jacob Fugger [L’uomo più ricco mai vissuto: vita ed epoca di Jacob Fugger] di Greg Steinmetz, brillantemente recensito da Martha Howell (TNYRB, 7 aprile 2016). Fugger, nato nel 1459 in quella città cardine tedesca di Augsburg [Augusta], morì nel 1515, ed ecco come utilizzò il sistema:

Consigli inutili per la politica

di Marco Travaglio
Avvertenza per i lettori: questo articolo è quasi certamente inutile, come tutti quelli che abbiamo scritto (non solo noi) dopo i terremoti in Emilia, in Abruzzo, in Umbria ecc.. Però, non avendo altra arma che la penna, lo scriviamo anche questa volta. Nella segreta speranza che un domani, chissà, una classe dirigente finalmente degna di questo nome ne ritrovi qualche brandello in fondo a un cassetto, o in una bottiglia alla deriva nel mare.

In Brasile, un golpe di classe. Intervista a Lindbergh Farias

Intervista a Lindbergh Farias di Geraldina Colotti 
Con il Senatore Lindbergh Farias, del Partito dei lavoratori (Pt) di Rio de Janeiro, referente per i movimenti sociali, abbiamo discusso della procedura d’impeachment contro la presidente, giunta alle sue battute finali, e della crisi profonda che attraversa il paese.
Da senatore, come ha vissuto il processo d’impeachment a Dilma Rousseff?
"La battaglia contro “il golpe dell’impeachment” è stata una delle più importanti esperienze politiche della mia vita. Abbiamo costituito un gruppo agguerrito di senatori del Pt e dei partiti alleati, ma la lotta è impari.

Le macerie morali del Paese

di Il Simplicissimus 
Mentre le anime belle, sempre troppe e sempre pericolose, in perfetta simbiosi con i peggiori ceffi del fascio clerico berlusconismo, tra cui Sallusti e Bertolaso, si indignano di fronte ad ogni accenno di realismo come fosse un offesa ai morti e predicano l’unione mistica e solidale con Renzi, magari decidendo di votare Si al referendum costituzionale in nome del terremoto, si comincia a diradare la nebbia su ciò che verrà.

Siria, le alleanze improbabili e la «questione kurda»

di Simone Pieranni
Nello spietato gioco di alleanze e cambi di campo, ribaltoni e inversioni in atto in Siria, l’incontro tra il ministro degli esteri russo Lavrov e il segretario di stato americano Kerry rappresenta un momento importante. Mentre scriviamo l’incontro è in corso a Ginevra, cerimoniere Staffan de Mistura. È probabile che l’unico risultato che verrà raggiunto, ufficialmente, sarà il cessate il fuoco di 48 ore per consentire un respiro ad Aleppo, ma quello che conta di più sarà il risultato del dialogo riservato tra Usa-Russia che vedremo specchiato negli eventi dei prossimi giorni.

Lista Soros: l’élite finanziaria sullo scacchiere europeo

di Javier Couso Permuy
Recenti fughe di notizie ci mostrano i meccanismi occulti del potere reale, quelli che rimangono nascosti alla cittadinanza ma che determinano le azioni che conducono a non pochi cambiamenti nella vita dei paesi. Abbiamo saputo di corruzione, di evasione fiscale, di esecuzioni extragiudiziali, di crimini di guerra e perfino di torture “democratiche” nell’Iraq “liberato”. Tuttavia le ultime rivelazioni sulla Fondazione Soros hanno un certo numero di peculiarità su cui è opportuno soffermarsi.

Occupazione. Un anno di droga, nessuna ripresa

di Marta Fana
I nuovi dati dell'Inps sui contratti di lavoro confermano che nel 2016 facciamo costantemente peggio del 2014. La distanza con il 2015 è enorme non solo nei contratti a tempo indeterminato (al netto delle cessazioni), ma anche nelle trasformazioni che ci dicevano essere un'evidenza della volontà di stabilizzare i lavoratori grazie al JobsAct. Il mercato nel 2015 è stato evidentemente drogato. nessuna scusa. Corrono i voucher: nei primi sei mesi del 2016 ne sono stati venduti 69,899,824 (+ 40% rispetto allo stesso periodo del 2015). Amen.

Portogallo sotto la lente. Crisi, Lisbona prossima fermata?

di I Diavoli
«Giace l’Europa, sui gomiti appoggiata/ giace da Oriente a Occidente, scrutando/ e le occultano romantici capelli/ occhi greci, rimembrando./ Il gomito sinistro è arretrato;/ il destro è ad angolo disposto./ Quello che dice Italia ov’è appoggiato;/ questo dice Inghilterra ove, discosto,/ la mano regge su cui posa il volto./ Scruta, con sguardo sfingeo e fatale,/ l’Occidente, futuro del passato./ Il volto con cui scruta è il Portogallo». I versi sono di Fernando Pessoa, raccolti in “Messaggio”. Era il 1934, raccontava così il suo Portogallo alla cesura tra passato e futuro. Ottant’anni dopo, la cronaca del Paese iberico segue la narrazione dell’emergenza economica, dell’austerità, del pareggio dei conti.

Il lavoro e la sua trasformazione. Intervista a Lucia Bertell

Intervista a Lucia Bertell di Alessandra Pigliaru 
Dare conto delle numerose analisi che attengono al lavoro e alla sua trasformazione è piuttosto complicato. Lucia Bertell, studiosa e cooperatrice da molti anni impegnata nella progettazione partecipata e ricerca sociale sul lavoro, si interroga sui suoi mutamenti a partire da un libro recentemente pubblicato per elèuthera dal titolo Lavoro ecoautonomo. Dalla sostenibilità alla praticabilità della vita. Il percorso che ha intrapreso mostra uno spostamento generale dalle cosiddette «altre economie», «economie solidali» a quelle che lei chiama «economie diverse» per poi riflettere su una ulteriore nominazione che è quella di «ecoautonomia».

L’articolo 139: «Presidenza lunga» e «Principato di Napolitano»

di Giuseppe Aragno
Bisognerebbe ringraziare Umberto Nobile, progettista e sfortunato protagonista di trasvolate polari, che si trovò contro Italo Balbo e i fascisti, scelse l’esilio volontario nella Russia sovietica e negli Stati Uniti e fu eletto deputato alla Costituente, tra gli indipendenti nelle liste del Partito comunista; con lui merita un ricordo per la cultura, la passione e l’ingegno, un altro dei padri Costituenti, Paolo Rossi, giurista e perseguitato politico, al quale gli squadristi bruciarono lo studio di avvocato e la censura bloccò i libri che aveva scritto. Rossi si era occupato dello scetticismo e del dogma nel diritto penale e aveva scritto della «pena di morte e della sua critica» in un Paese così imbarbarito, da ripudiare Beccaria e tornare alla pena capitale.

Pace in Colombia: la più bella di tutte le battaglie

di Ivan Marquez
Abbiamo concluso a L’Avana, Cuba, l’accordo di pace più anelato della Colombia. Terra, democrazia, vittime, politica senza armi, implementazione di accordi sotto il controllo internazionale sono, tra gli altri, gli elementi di un accordo che dovrà essere trasformato, quanto più presto tanto meglio, dal costituente primario in una norma marmorea che garantisca un futuro dignitoso per tutti e tutte. Possiamo proclamare la fine della guerra armata e l’inizio del confronto delle idee. Confessiamo di aver concluso la più bella di tutte le battaglie: quella per mettere le basi per la pace e per la convivenza. 

Messina: un'esemplare esperienza di municipalismo

di Ivana Risitano
L’esperienza messinese di Cambiamo Messina dal basso nasce attorno ad una candidatura particolare: un uomo, un professore di educazione fisica, noto in città per le sue battaglie ambientali, pacifiste, No Ponte, in difesa degli ultimi; una raccolta di firme di cittadine e cittadini che chiedono a lui, da sempre privo di tessere di partito, di mettere la sua faccia per le amministrative 2013.

Essere stranieri nella Gran Bretagna post-Brexit

di Andrea Mammone
Ornella è la libraia italiana a Londra. Nella capitale europea più multiculturale e vivace, gestisce un negozio che è specializzato in letteratura e società italiana. Il posto attira tutti i tipi di emigranti italiani, dalle signore della classi alte e dai giovani scoraggiati, ai banchieri e agli scrittori. Di solito ha una parola gentile e un gesto rassicurante per tutti, specialmente per i giovani che vivono fuori Italia per la prima volta. Dopo il referendum del 23 giugno, però, che ha messo il Regno Unito sulla strada per uscire dall’Unione Europea, Ornella a perduto il suo ottimismo. “Ho momenti di vera depressione, mi ha scritto in un SMS. “A un certo punto avremo una nuova Margaret Thatcher.”

La politica dal basso

di Nigrizia 
La 12ª edizione del Forum sociale mondiale (Fsm) si è svolta nella città di Montréal, Canada (9-14 agosto): la prima volta in una nazione del nord del mondo. L’evento ha radunato circa 35 mila rappresentanti di movimenti sociali provenienti da paesi di diversi continenti. Vasta la gamma di temi trattati negli oltre mille seminari autogestiti: relazioni commerciali, cambiamento climatico, energie rinnovabili, giustizia ambientale, riforma della terra e agricoltura biologica, finanza sociale, nuovi mezzi di comunicazione sociale, smilitarizzazione, land grabbing, tratta di persone, impatto distruttivo dell’industria estrattiva... 

Terremoto, dopo l’emergenza l’abbandono. Lo vuole l’UE

di Valter Lorenzi
Mentre scrivo queste note, ho negli occhi i volti dei sopravvissuti all’ennesima strage da terremoto, in un paese notoriamente sottoposto a tragedie simili e che, per indolenza ma più spesso per scelte politiche precise, non risolve alla radice problemi facilmente affrontabili.  A tutti loro va il primo pensiero, la vicinanza, la solidarietà concreta, che in queste ore vede impegnati molti di noi. Tornando indietro con la memoria, ricordo i tanti volontari che accorsero a sostenere le popolazioni colpite dal sisma prima in Friuli nel 1976, poi in Irpinia nel 1980. In quelle terre devastate incontrammo la stessa disperazione, le stesse facce, le tante case distrutte.

Studenti sub-prime

di Matteo Bortolon 
A novembre 2012 sul «Wall Street Journal» usciva un articolo di Josh Michellsecondo cui il debito degli studenti statunitensi era cresciuto fino a quota 956 miliardi di dollari. È noto, per chi segue un po’ le cronache finanziarie, come l’indebitamento privato negli USA sia stato la componente fondamentale della crisi del 2007-08, che le classi lavoratrici di tutto il mondo stanno ancora scontando duramente. Prestiti concessi con leggerezza che il sistema riusciva a sostenere finché i soldi giravano.

Una contrapposizione abominevole che fa male a tutti quanti

di Giuseppe Civati
Soltanto una logica demenziale può contrapporre i terremotati ai profughi. Se c’è una cosa che li accomuna è non avere più una casa, averla vista per ragioni diverse distrutte. Come parte della loro vita, come parte della loro famiglia. Il resto è una contrapposizione strumentale come poche altre, che gioca su elementi che sono diversi e non comparabili, sulla base di una fallacia argomentativa che avvicina cose che sembrano somigliarsi e che quindi funzionano nella conversazione polemica.

La libertà di ricerca va a processo

di Enrica Morlicchio
Alla fine dello scorso mese di maggio, Enzo Alliegro, professore associato di discipline demo-etno-antropologiche dell’Università di Napoli Federico II, ha ricevuto dalla procura di Brindisi un avviso di garanzia con riferimento all’occupazione dei binari della stazione ferroviaria di San Pietro Vernotico, in cui si ipotizza il concorso nel reato di interruzione di servizio pubblico, in ragione della partecipazione alla pianificazione dell’azione di disturbo.

I rifugiati al lavoro nelle zone del sisma: la migliore risposta alla barbarie razzista

di Roberto Barbieri
La solidarietà non ammette gerarchie. La sofferenza non ha colore. Non è retorica ma è la realtà dei fatti affermare che ogni italiano dovrebbe sentirsi orgoglioso delle migliaia di volontari accorsi nei luoghi devastati dal terremoto. Quei volontari hanno dimostrato, con il loro agire, cosa significhi abbinare idealità e concretezza in momenti così drammatici come quelli vissuti dalle popolazioni colpite dal sisma nel Centro Italia.

L’Europa e l’estraneo

di Ash Amin
Il vento malefico che spira in Europa va riconosciuto e considerato pienamente nelle sue implicazioni. La posta in gioco è la scelta tra un’apertura fiduciosa e un cauto sospetto nei confronti di ciò che è nuovo e sconosciuto. Entrambi gli atteggiamenti hanno prevalso in passato in Europa, l’uno guardando avanti e fuori dai propri confini con un atteggiamento di curiosità e reciprocità ispirata da umanesimo, cosmopolitismo, progresso e democrazia, e l’altro con un sospetto arrogante e inquieto, spesso guidato da questi stessi ideali ma riservati esclusivamente all’Europa e agli europei. Il patrimonio europeo è fatto di impegno democratico ed esclusione autoritaria.

L’amatriciana di Dioniso

di Raffaele K. Salinari
Leggo di una catena di ristoranti internazionali che propongono un surplus di due euro per la pasta all’Amatriciana da versare ai terremotati. Bene. Ma noi, italiani, penseremo alla distruzione di Amatrice quando cucineremo in futuro, o ordineremo in qualche ristorante magari in giro per il mondo, un piatto di questi spaghetti? Saremo in grado, gustandolo, di fare il collegamento tra il nostro piacere sensoriale e la cultura che originariamente lo ha sviluppato, oramai ridotta in polvere anche, e forse soprattutto, dalla nostra incuria proprio per quei luoghi che l’hanno generato?

Ritratto di Antonio Cederna. Venti anni dopo

Il 27 agosto 1996 moriva Antonio Cederna, giornalista, archeologo, urbanista, ambientalista. Per circa mezzo secolo ha raccontato e denunciato l’Italia degli scempi urbanistici, dell’aggressione al paesaggio, del degrado ambientale, dell’incuria nei confronti del patrimonio culturale e storico. Enorme il suo contributo allo sviluppo della consapevolezza e della lotta su questi temi nella società italiana e nella stessa sinistra. Promotore instancabile di battaglie civili contro i vandali che hanno sfigurato l’Italia fu per due legislature anche parlamentare indipendente eletto nelle liste del PCI.

La Buona Scuola non sa leggere la Costituzione


di Alberto Lucarelli 
A pochi giorni dall’inizio del nuovo anno scolastico decine di migliaia di docenti (gli esiliati) sono costretti alla “mobilità forzata”, principalmente dal Sud al Nord, sulla base del mitico algoritmo che ha attribuito i trasferimenti senza tener conto, tra l’altro, di situazioni personali, anzianità di servizio e dei carichi familiari. Tra gli obiettivi della Buona Scuola c’è quello di ‘stabilizzare’ il personale precario della scuola pubblica che da anni, per effetto di normative sempre diverse, aveva conseguito l’abilitazione all’insegnamento o era comunque stato inserito nelle graduatorie provinciali dalle quali avrebbero dovuto essere assorbiti i docenti da destinare alle attività di supplenza.

Un bilancio del Forum Sociale Mondiale: si riparte dagli individui

di Mario Agostinelli
Saprà il Forum Sociale Mondiale 2016 di Montreal dimostrare la attualità del Fsm? Se lo chiedeva Ronald Cameron il 17 giugno 2016 di fronte al primo World Social Forum (FSM in italiano) che si svolgeva nel nord del Mondo. A conclusione di una iniziativa certamente in discontinuità con quelle precedenti, che ho avuto l’occasione di frequentare tutte, avanzo qui alcune considerazioni. 

L’Europa e la libertà delle donne

di Annie Ernaux 
In pieno agosto leggo che sono già 2500 i migranti annegati nel Mediterraneo tra gennaio e maggio, un terzo in più rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. E leggo anche che da gennaio in Francia sono morte 68 donne, uccise dai loro compagni o dai loro ex senza che la notizia finisse mai in prima pagina, giusto un caso di cronaca come tanti. Queste statistiche, che sembrano avere in comune soltanto la morte di esseri umani e l’indifferenza, l’accettazione fatalista che essa provoca, mi sono tuttavia parse, in maniera intuitiva, meritevoli di una riflessione.

La fine di un sogno, da Ventotene a Khartoum

di Associazione Diritti e Frontiere 
Non è vero che la Storia non serve. La Storia, quella con la S maiuscola, ti rimanda in faccia tutte le contraddizioni di cui sei stato vittima, protagonista, carnefice o silenzioso esecutore. Nel 1941, uomini al confino, oppressi da un regime, immaginavano una Europa unita e solidale, aperta e fondata su un socialismo senza autoritarismo. Quel manifesto di Ventotene è divenuto per molti retorica da convegnistica ma fa parte di radici da considerare come parte integrante di un cambiamento epocale, quello che ha impedito – ormai da oltre 70 anni – che il confine franco-tedesco fosse una barriera, che ha creato spazi di libera circolazione, che ha fatto prospettare un futuro diverso e senza guerre, complesso e conflittuale come ogni processo storico, ma proiettato verso una visione utopica e aperta che bandiva ogni nazionalismo.

La strategia della tensione e i mezzi di informazione. “Guerra psicologica” e controinformazione

di Alberto Molinari
Sei stragi che provocarono 50 morti e 346 feriti (dalle bombe di Piazza Fontana a Milano, 12 dicembre 1969, a quelle sul treno Italicus a San Benedetto Val di Sambro, 4 agosto 1974), diverse minacce o tentativi di colpo di Stato, uno stillicidio di attentati e atti di violenza segnarono quella trama eversiva definita per la prima volta dal quotidiano inglese “The Observer”, all’indomani di Piazza Fontana, come “strategia della tensione”: è questo l’oggetto della ricerca di Mirco Dondi, docente di Storia contemporanea e direttore del Master di comunicazione storica all’Università di Bologna. L’”eco del boato”, richiamato nel titolo, è «tutto ciò che lascia l’esplosione dopo il suo scoppio».

Islamofobia, il nuovo razzismo occidentale

di Enzo Traverso
Una nuova ondata di islamofobia si sta diffondendo in Occidente. Se eletto presidente, Donald Trump ha promesso di espellere tutti i musulmani dagli Stati Uniti e in tutta l’Unione europea le correnti conservatrici reclamano leggi contro l’Islam. L’Islam è percepito come una barbarie e una minaccia alla civiltà “giudeo-cristiana” occidentale, una tendenza che guadagna forza in Francia a seguito di una serie di attacchi terroristici. In questa cultura di estrema xenofobia e pregiudizio, l’idea che i cittadini musulmani siano costretti a indossare una stella gialla e mezzaluna sui loro vestiti, come gli ebrei durante la seconda guerra mondiale, non sembra più oltre i regni del possibile.

Unificare le lotte e le vertenze del lavoro con la mobilitazione per il No

di Giulio AF Buratti
«C’è spazio, necessità, bisogno di unificare le lotte e di radicalizzarne i contenuti. Se non succederà, organizzeremo il dissenso dei lavoratori». Eliana Como, del Sindacato è un’altra cosa, l’area di opposizione interna alla Cgil, parla al termine del dibattito che ha inaugurato, dopo un minuto di silenzio per le vittime del terremoto del Centro Italia, la terza festa della sinistra sindacale che si chiuderà oggi, a Viareggio, con un altro dibattito sull’imminente referendum costituzionale.

Dopo le lacrime il governo agisca

di Fabio Marcelli
Renzi ha dichiarato che non vuole polemiche sul terremoto devastatore che ha fatto centinaia di vittime nel Centro Italia, perché questo è il momento delle lacrime. La pretesa mi sembra assolutamente irragionevole. Se è vero infatti che questo è il momento di piangere le vittime, non possiamo certo limitarci a questo, dato che si tratta di eventi purtroppo ricorrenti: sarebbe ora che il popolo italiano e soprattutto chi lo governa imparassero dai disastri, così come avviene nel resto del mondo, dal Cile al Giappone.

Tendenze globali: vediamo di capirci qualcosa

di Lamberto Aliberti
Grosso modo, dalla fine dell’anno scorso, abbiamo cominciato a sentire voci su una prossima crisi dell’economia mondiale. Per dirla tutta, si oscillava tra una stagnazione secolare e una recessione vera e propria, per quanto decisamente ineguale nei vari paesi. Finchè non è uscito il report del Fondo Monetario Internazionale. Che abbassava le sue stime precedenti. Eccole nel primo grafico in alto.

Voucher e Jobs Act, le tendenze del secondo trimestre

di Davide Serafin
La scorsa volta vi dicevo che il complesso dei voucher venduti nel mese di Maggio sfiorava i 13 milioni. Ebbene, a Giugno tale soglia è stata quindi superata (+2% mese/mese).
Nel secondo trimestre 2016, che – ricordiamolo – ha fatto segnare crescita ZERO, sono stati venduti 38,4 milioni di voucher, il 39,5% in più rispetto al medesimo periodo dello scorso anno.

Buona scuola, la rovina delle generazioni future

di Rita Cantalino 
Comunque voglio dire una cosa. Uno dei miei studenti – il più sveglio, ma una testa …, per altro – ha avuto tre debiti e ha gli esami di riparazione tra pochi giorni. Ha le tre prove scritte tre giorni di seguito e, nella stessa giornata, avrà le tre interrogazioni. Sta studiando giorno e notte, non ha fatto altro tutta l'estate. Sta cacato sotto, e da mattina a sera sta buttato sui libri temendo di perdere l'anno.

Quel che è nostro, è loro

di Anna Lombroso 
Già non mi piaceva “mio, mio”, da concedere ragionevolmente solo ai bambini in età prescolare. Poi ho cominciato a sospettare anche di “nostro”, soprattutto da quando due militari della marina, mandati senza autorizzazione del parlamento a fare da vigilantes a navi private per trasporti opachi, e che si sarebbero macchiati della colpa di aver sparato a due pescatori scambiandoli per “pirati”, sono diventati i “nostri marò”.

Milosevic assolto. O no?

di Gianmarco Pisa
La sentenza sul caso Karadzic (volume 2, capitolo 3, paragrafo a.4.e, nella formulazione per il pubblico della sentenza, prodotta il 24 marzo scorso dal Tribunale ad hoc), come da prassi, ricostruisce il contesto storico e politico in cui sono maturati gli eventi oggetto del processo e, sulla base di questi, individua le fattispecie criminali legate alla accusa (crimini di guerra in relazione alla guerra di Bosnia del 1992-1995). 

Un'altra difesa è possibile: fase 2

I movimenti per la Pace e il Disarmo rilanciano la proposta di legge per la difesa civile, non armata e nonviolenta nell’ambito della Campagna “Un’altra difesa è possibile” (promossa e sostenuta dalle sei reti nazionali Conferenza Nazionale Enti di Servizio Civile, Forum Nazionale per il Servizio Civile, Rete della Pace, Rete Italiana per il Disarmo, Sbilanciamoci!, Tavolo Interventi Civili di Pace). 

Dilma verso l’impeachment. L’appello di Chomsky, Eno, Loach, Roy e altri

di Tiziana Barillà
Il conto alla rovescia è giunto ai suoi ultimi tre giorni. Il 26 agosto ha inizio la sessione plenaria del Senato brasiliano sull’impeachment di Dilma Rousseff. Già 51 senatori si sono dichiarati favorevoli alla destituzione della Presidente. Ne mancano, quindi, 3 per raggiungere la maggiornaza dei due terzi necessaria (54). E il governo presidente ad interim Michel Temer assicura che, alla fine, saranno almeno in 61 a votare contro Dilma. Sospesa dalle funzioni il 12 maggio – con l’accusa di frode e di aver avallato pratiche contabili illegali – Dilma ha ribadito per l’ennesima volta che non intende dimettersi prima del voto finale.

Il Sinodo valdese: la diversità unisce, la libertà religiosa garantisce uguaglianza

di Valerio Gigante
Famiglia Cristiana lo ha recentemente definito «un grande happening ecclesiale, una sorta di Woodstock protestante». Sarà per l’atmosfera solenne ma informale, sarà per la grande quantità di temi, spesso scottanti, comunque sempre attualissimi, sarà per la presenza dei laici e delle donne (anche pastore), sarà per lo stile assembleare e democratico che ha sempre caratterizzato questo evento, in ogni caso, l’attenzione e la curiosità dell’opinione pubblica laica e credente sul Sinodo delle Chiese Metodiste e Valdesi, appuntamento annuale di fine agosto, è sempre più forte.

Deportazioni collettive: tutte le norme violate dal governo

di Andrea Maestri
Articolo 4 del IV Protocollo addizionale alla CEDU (Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali): «Le espulsioni collettive di stranieri sono vietate». Convenzione di Ginevra del 1951: «lo status di rifugiato è riconosciuto a chi abbia subito la violazione dei diritti umani fondamentali o abbia il fondato timore di essere perseguitato nel paese d’origine; il richiedente asilo non può essere allontanato e rimpatriato» (principio di non refoulement).

Zero educazione alla catastrofe, l’Italia non cambia verso

di Emanuele Piccardo
Prevenzione ed educazione sono due parole poco attuate quando si parla di catastrofi ambientali come terremoti e alluvioni, soprattutto in Italia. In queste ore si assiste alla retorica del linguaggio della comunicazione, sia da parte dei giornalisti sia da parte dei politici. I geologi, gli unici esperti in materia, sono la categoria più inascoltata insieme ad architetti, ricercatori e antropologi che hanno trattato il tema della catastrofe negli anni. Le esperienze recenti dell’Aquila e dell’Emilia non hanno insegnato nulla, si continua ad agire nello stesso modo: zero prevenzione, zero educazione alla catastrofe.

Attacco alla democratizzazione della Siria e al popolo kurdo

di Francesco Ruggeri 
La mattina del 24 agosto le agenzie stampa hanno comunicato ufficialmente quello che si stava annunciando da giorni: l’esercito turco ha avviato un’operazione militare, ‘Euphrates Shield’, nel nord della Siria. Obiettivo è la città di Jarablus controllata dal cosiddetto Stato Islamico. Ma fonti del Pkk rivelano che in realtà sarebbe una combine tra IS ed Erdogan. I miliziani fondamentalisti, infatti, avrebbero evacuato la zona tra Jarablus e Azaz prima dell’arrivo dei soldati di Erdogan. Dettaglio inconsueto poiché i terroristi islamici non hanno mai abbandonato una città senza combattere.

Finlandia: il reddito di base all’università

di Bin Italia
Un altro corso sul reddito di base, “Universal Basic Income: nuove strade nella politica sociale”, è in arrivo per il prossimo autunno alla Scuola di Scienze sociali e umanistiche presso l’Università di Tampere in Finlandia. Il corso illustra le principali caratteristiche del reddito di base universale ed incondizionato ed esplora come si differenzia da politiche di sostegno al reddito tradizionali. Inoltre, il corso fornisce una panoramica critica delle ragioni pro e contro la proposta di un reddito di base incondizionato.

Terremoto: tornare in Parlamento, ad esempio?

di Giulio Cavalli 
Cosa possiamo fare noi lo leggiamo su tutti i giornali. I Vigili del Fuoco scavano. La Protezione Civile organizza. Le forze dell’ordine sono sul posto. Il Governo s’è mosso. La Regione Lazio si è mobilitata fin da subito. I sindaci piangono ma sono in mezzo alla loro gente. I volontari raccolgono i beni di prima necessità. I cittadini stanno rifornendo i centri di raccolta. La CEI (!) ha donato un milione di euro. Anche la magistratura ha già aperto l’inchiesta per verificare eventuali responsabilità.