La crisi è quel momento in cui il vecchio muore e il nuovo stenta a nascere. Antonio Gramsci

sabato 6 agosto 2016

Riprendere in mano l’Europa. Conversazione con Barbara Spinelli

Intervista a Barbara Spinelli di Lorenzo Marsili
Nella tua risposta a Verhofstadt hai sostenuto che prima di iniziare a parlare di un cambiamento costituzionale dell’assetto europeo è necessario mettere in campo politiche in grado di recuperare la fiducia della cittadinanza verso il progetto europeo. Altrimenti, qualunque progetto di riforma dei Trattati rischierebbe di essere definitivamente affossato dalla sfiducia verso l’UE. Questo approccio “dei due tempi” è anche alla base del manifesto di DiEM25 – stabilizzazione dell’Eurozona prima, riforma costituzionale poi. Ci puoi dire che riforme pensi sia necessario mettere in campo per recuperare la fiducia verso il progetto europeo?

A scuola di comando

di Massimo Villone 
E venne il giorno dell’ira. Migliaia di docenti hanno manifestato per protestare contro la «buona» scuola. Abbiamo ascoltato storie di famiglie frantumate o di figli abbandonati alla cura di nonni esausti, angosciosi interrogativi su come far quadrare i conti con un stipendio già magro a fronte delle maggiori spese di una sistemazione lontana. Un disastro annunciato. La risposta del sottosegretario Faraone è stata degna di una caserma: ottimo e abbondante.

Per quello che ha fatto la troika in Grecia i mea culpa non bastano

di Yanis Varoufakis 
La settimana scorsa si è tenuto un dibattito nel parlamento greco chiamato dall’“opposizione ufficiale” (i principali sostenitori nazionali della troika, ma non gli unici) per valutare se processarmi per aver osato contrastare la troika mentre ero ministro delle finanze nei primi sei mesi del 2015. La stessa troika che ha scatenato una corsa agli sportelli prima che fossi nominato ministro, che ha minacciato di chiudere le banche per tre giorni dopo la mia nomina e che poi ha proceduto a strangolare il nostro sistema bancario, adesso vorrebbe incriminarmi per… la chiusura delle banche e l’istituzione dei controlli di capitale. Come un comune bullo, la troika non perde occasionare per accusare le proprie vittime e per vilipendere chiunque osi opporsi al suo teppismo.

Cdp: di tutto, di più

di Marco Bersani
«(…) Ma ciò richiama anche un altro fondamentale problema e cioé se in effetti non si stia portando Cassa ad operare su di un terreno ai margini del perimetro statutario». Così si conclude la relazione di fine luglio della Corte dei Conti in merito all’attività di Cassa Depositi e Prestiti, ormai messa in campo per qualsivoglia intervento economico o finanziario. Giova ricordare come Cdp, fino alla sua trasformazione nel 2003 in Spa, con l’ingresso nel capitale sociale delle fondazioni bancarie, avesse un unico compito: sostenere, basando le proprie risorse sul risparmio postale, gli investimenti degli enti locali con finanziamenti a tasso agevolato.

Luigi de Magistris si unisce a DiEM25

di DiEM25
DiEM25 è felice di dare il benvenuto al Sindaco Luigi De Magistris nelle sue fila. Coraggioso ex pubblico ministero noto per essere nemico giurato della Mafia, De Magistris è stato da poco ri-eletto sindaco della Città di Napoli con la schiacciante maggioranza del 66% dei voti. Nel quinquennio precedente, Napoli, il terzo Comune d’Italia per estensione, è emersa come una delle più innovative ‘città ribelli’ in Europa nella lotta per una Unione Europea veramente democratica, promuovendo il coinvolgimento diretto dei suoi cittadini e dei movimenti sociali nel processo decisionale e politico.

Giannini si dimetta: no ai trasferimenti coatti

di Paolo Ferrero
Come previsto e ampiamente denunciato dal vasto e composto movimento che ha criticato alle radici la Mala scuola di Renzi-Giannini durante il blitz parlamentare che la ha imposta con il voto di fiducia e ne ha proposto la abrogazione tramite referendum delle parti dirimenti, ora, nella fase attuativa della mobilità interprovinciale di docenti e personale ausiliario e di segreteria diventa ancora più evidente la natura perversa di questa controriforma: un algoritmo che non rispetta procedure di trasferimento concordate e consolidate e di fatto “deporta ” migliaia di uomini e di donne docenti da un capo all’altro della penisola ;avevano promesso la fine del precariato, ora precari diventano anche i docenti entrati in ruolo con la Mala Scuola. 

La priorità è una e decisiva, uscire dalla giungla delle deroghe

di Paolo Berdini 
Comprendo che la polemica politica abbia la capacità di accentuare fino alla caricatura le posizioni altrui e giustifico dunque l’impostazione del ragionamento scelta dall’onorevole Roberto Giachetti . Ma se si passa al merito la musica cambia e si deve dissentire con forza ad iniziare da una questione che considero centrale e che invece occupa il primo degli argomenti di critica che egli utilizza per contestarne l’impianto. Giachetti chiede retoricamente quale sia l’importanza del ripristino della legalità che ho posto al primo punto del programma urbanistico e che la sindaca Raggi ha pienamente condiviso anche perché si è battuta contro la mala urbanistica nei tre anni della sua esperienza di opposizione consiliare.

Con la riforma di Renzi, chi decide se l’Italia va alla guerra?

di Ennio Remondino
Gli Stati uniti hanno deciso un intervento aereo come minimo di un mese, limite posto più per essere prolungato che rispettato. Un’azione così prolungata richiede l’utilizzo delle basi di Aviano e di Sigonella. Ma il coinvolgimento italiano, da chi e come è stato deciso e quali passi ancora sono richiesti? Attorno alla risoluzione 2259 del Consiglio di Sicurezza dell’Onu e alla sua cavillosa interpretazione litigano Usa e Russia. Noi italiani usi obbedir tacendo? L’Italia s’è schierata con Washington per l’intervento armato in Libia. Lo sappiamo da interpretazioni stampa più che da dichiarazioni governative, tra il dire male e e il non dire che è pure peggio.

Guerra e povertà nell'estate della distrazione di massa

di Alex Marsaglia
Non sono passate che poche settimane dalla pubblicazione dei dati che certificano l'incremento in Italia della povertà assoluta e il governo, senza pensarci su troppo, riesce a imbarcare il Paese in una nuova guerra, nonostante a marzo le piazze italiane abbiano chiaramente espresso la contrarietà a qualsiasi coinvolgimento militare dell'Italia. Il tutto avviene in una situazione sociale che vede il 13,7% dei residenti in condizioni di povertà assoluta. Evidentemente l'ultima necessità per il popolo è una nuova impresa bellica, eppure quando la Nato schiocca le dita i servi accorrono.

Brexit: come l’estrema destra britannica è diventata egemone

di Nicole Longpré
Pochi individui si sono impegnati con tanto entusiasmo nella pratica della politica-spettacolo quanto Nigel Farage, l’ex leader dell’UK Indipendence Party (UKIP) recentemente dimessosi. Nella sua campagna per la Brexit, Farage è stato la mente direttiva di una vasta gamma di tattiche. Per due volte ha pubblicizzato le sue posizioni su grossi veicoli che servivano come sfondo per pose fotografiche. I bus della campagna “Vote Leave” proclamavano “In una settimana mandiamo all’Unione Europea 350 milioni di sterline, usiamoli per finanziare il servizio sanitario nazionale” (la cifra è stata contestata e Farage ha ritrattato sulla sua promessa poco dopo il risultato).

La nuova Via della Seta

di Vincenzo Comito
La notizia che i cinesi hanno comprato per 750 milioni di euro il Milan e che, per giunta, nella compagine azionaria acquirente ci sia anche del capitale pubblico può a prima vista meravigliare. Cosa c’entra il calcio con il governo del Paese di Mezzo? Poi ci si ricorda che, qualche tempo fa, sempre dei capitali del paese hanno preso anche il controllo dell’Inter; questo può spingere molti a pensare che i nuovi proprietari siano piuttosto stravaganti e che, come molti nuovi ricchi, non sappiano che fare di tutti i loro soldi. In realtà, ad una lettura più attenta, la cosa sembra mostrare una logica molto precisa e articolata.

Hebe de Bonafini: la piazza resiste, annullato l'arresto

di Checchino Antonini
E’ stato annullato il mandato d’arresto per Hebe de Bonafini, l’87enne leader delle ‘Madres de Plaza de Mayo’ che si era rifiutata di testimoniare in tribunale nell’ambito di un’inchiesta per una presunta malversazione. Il giudice aveva ordinato l’arresto della de Bonafini giovedì scorso per il suo rifiuto a deporre, ma la donna, protetta da un consistente gruppo di sostenitori era invece riuscita a raggiungere la Plaza de Mayo (come ogni giovedì dai tempi della dittatura), dove ha attaccato duramente il giudice e il governo, affermando che l’inchiesta è politicamente motivata. «Se vogliono portarmi in carcere lo facciano, non abbiamo paura di questi figli di p…», ha tuonato mentre prendeva il pullman per Mar del Plata, incurante dell’ordine del giudice.

Libia: l’Italia deve ripudiare la guerra

di Giacinto Botti
Il nostro Paese rischia di essere trascinato nel conflitto libico in un clima di indifferenza e di assuefazione che preoccupa fortemente. C’è reticenza da parte degli organi di stampa e del governo sul reale coinvolgimento dell’Italia e sul suo ruolo in questa nuova guerra. Noi pensiamo – così come ha sempre fatto la Cgil nella sua storia di partecipazione al movimento pacifista italiano e internazionale – che l’Italia, attraverso le decisioni del suo Parlamento, debba mantenere la posizione di netta contrarietà, in coerenza con l’articolo 11 della nostra Costituzione, non cedendo alle pressioni dei vertici militari statunitensi, che si stanno predisponendo per una decisa azione militare. 

Crisi ambientali e migrazioni forzate, la faccia nascosta del cambiamento climatico

di Luca Aterini
Secondo i dati raccolti dall’Organizzazione mondiale per le migrazioni (Oim), dall’inizio di quest’anno sono 4.027 i migranti deceduti in mare nella loro traversata verso l’Europa: il Mediterraneo ha inghiottito i tre quarti dei morti (3.120), segnando un drammatico +26% rispetto allo stesso periodo del 2015. In tutto sono invece 257.186 i migranti e rifugiati che sono riusciti a mettere piede nel Vecchio continente, quest’anno. Si tratta di numeri tristemente significativi, ma quelli forniti dall’Oim rappresentano solo una piccola parte delle migrazioni in corso nel mondo, molte delle quali finiscono fuori dai radar occidentali. Al contrario, dedicargli la giusta attenzione ci permetterebbe di capire meglio anche le dinamiche che sottendono all’arrivo dei migranti sulle nostre coste.

Fronda Pd. Qualcosa si muove

di Giuseppe Civati
Dieci parlamentari del Pd voteranno no. Quasi tutti avevano votato sì in aula, e questo è un aspetto da considerare, perché abbiamo perso fin troppo tempo a seguire chi si oppone di fatto a se stesso. Se avessero dichiarato la loro indisponibilitàprima, saremmo di fronte a una storia diversa. Purtroppo fummo pochi, pochissimi a farlo e ad assumerci le conseguenze di una decisione che ci ha certo allontanato dal potere, ma che ci pareva l'unica possibile. Il segnale però, pur piccolo, non è affatto banale: è come se finalmente si fosse rotto qualcosa, nel conformismo di un partito che per troppe volte ha rinnegato se stesso.

Scuola, algoritmo canaglia e ministero cialtrone. Docenti contro la deportazione

di Checchino Antonini
Un algoritmo cialtrone, figlio della “buona scuola” e di un accordo sindacale controverso, ha sconquassato le graduatorie degli insegnanti e ora in dodicimila si trovano catapultati – deportati è più esatto – dal Sud a Nord, a centinaia di chilometri dalla propria vita. L’esodo delle mamme, evocato dalla stampa per sintetizzare quello che sta accadendo, è un titolo che rende la catastrofe ma non spiega a pieno le responsabilità del Miur, il ministero della pubblica istruzione che ammette solo «errori fisiologici» (parole del sottosegretario Faraone) e, barricandosi dietro al ricatto dei tempi stretti da qui alla ripresa dell’anno scolastico, annuncia una «soluzione tampone» che rischia di essere peggiore del danno.

Un’estate italiana: cala la produzione, aumentano i precari

di Mario Pierro 
Nuovo ribasso dell’industria italiana a giugno quando la produzione ha lasciato sul campo lo 0,4% su base congiunturale e l’1% tendenziale. È il dato peggiore dal gennaio 2015, quando la caduta è stata del 2,1%. Segno di un’economia in frenata che ha registrato un aumento dell’0,8% negli ultimi sei mesi. Non basta per essere ottimisti: quella di ieri è la seconda flessione consecutiva che preannuncia un peggioramento del Pil a fine anno. L’altra notizia data ieri dall’Istat è l’«espandersi» dell’occupazione. Dizione curiosa, tutta da scoprire.

Appunti sul dispositivo libertario


di Alberto Giovanni Biuso
L’anarchismo è per sua natura non dogmatico. In Anarchist Studies. Una critica degli assiomi culturali (elèuthera, pp.143, euro 13) Salvo Vaccaro non ha nessuna difficoltà ad ammettere che anche la tradizione anarchica ha bisogno di una «dialettica»: molte delle sue categorie subiscono infatti l’usura del tempo. Meglio allora parlare di «anarchismi», vari e diversi tra di loro. Per gli anarchici, «la libertà non è mai individuale bensì singolare plurale, non è una qualità etica dell’individuo bensì uno spazio impersonale condiviso con l’altro».

Meno si è, più si ama il ritratto

di Il Simplicissimus
Ci sono cose intollerabili, gocce che colmano la misura. E ci sono comportamenti marginali, episodici, secondari che però illuminano la natura di un uomo più di mille pose e discorsi. Furono le cene eleganti a definire realmente Berlusconi dopo quasi due decenni di chiacchiere e di depistaggi, di incensi e di compravendite, così come è la vacanza olimpica a rendere conto di chi sia davvero Renzi. Come un padroncino arrogante, una di quelle tante vesciche piene di retorica e di egoismi indomiti che hanno trovato una placenta e poi una palestra nell’Italia post democristiana, non sa rinunciare a una vacanza già messa in conto da tempo, a un bagno di selfie nella piscina olimpica tuttavia disertata dai grandi che hanno a cui pensare, a cui tramare e di cui vergognarsi. E tutto sul conto corrente degli italiani.

Guerra in Libia: colonialismo in salsa NATO

di Comitato No Guerra No Nato
L’Italia è entrata in guerra in Libia, anche se finge di prendere tempo. Il Parlamento italiano non è in grado, collettivamente, di formulare nemmeno un’alternativa. Siamo al disastro politico. Il CNGNN intende invece formulare la sua valutazione dei gravissimi e intollerabili atti di subordinazione/aggressione cui l’Italia partecipa e di cui condivide la piena responsabilità. Siamo di fronte a un nuovo episodio di colonialismo, aggiornato in funzione della strategia USA-Nato di demolizione degli stati nazionali per controllare territori e loro risorse.

Latina. La rivoluzione gentile di Coletta nella "città modello" di Mussolini

di Marco Bracconi
«Voglio una ciclabile dalle terme di Fogliano ai giardini di Ninfa, utilizzando un tratto degli argini del ex canale Mussolini». Oltre la svolta politica c’è l’ironia della nemesi, dunque. Come se la città inventata dal duce nel 1932 continuasse a cercare nella Storia le risposte al suo (incerto) futuro. Proprio ora che tutto è cambiato, come non si poteva nemmeno immaginare. Il fattore C. c’entra, eccome. Lo vedremo. Fatto sta che Damiano Coletta, medico di 56 anni, da giugno è sindaco di Latina. E che sindaco. In percentuale, il più votato d’Italia: il 75 per cento al ballottaggio.

Se a determinare la cittadinanza Ue è lo status economico

di Carlo Caldarini
Nella prima puntata di questa inchiesta ci chiedevamo che fine avesse fatto il diritto di libera circolazione in Europa. Ne deducevamo che la Commissione europea, che appena due o tre anni fa osava sfidare gli argomenti xenofobi e populisti di alcuni governi nazionali, si sta ormai allineando su posizioni – per così dire – di estrema prudenza. A completamento di questo quadro, occorre tenere conto del clima allarmistico e restrittivo che la Corte di giustizia ha contribuito a suscitare.

Trump, l'ira funesta

di Luca Celada
Sembra impossibile da ricordare in questa rovente estate post-convention, ma solo pochi mesi fa, all’inizio della stagione elettorale americana, i giochi sembravamo già fatti. Al termine di due mandati Obama, un Gop votato all’immobilismo e a otto anni di testardo sabotaggio dell’odiato presidente, si affacciava alle primarie con ben diciassette improbabili pretendenti. I democratici erano uniti dietro una candidata potente e ricca, supportata da una invidiabile rete di finanziamenti e avvolta da un aria di predestinazione. Sembrava insomma solo questione di mesi prima dell’implosione di un partito repubblicano fratturato e l’annunciato trionfo di Hillary Clinton.

Esploratori consapevoli dei «nuovi mondi»

di Francesco Benigno
C’era un tempo la storia universale: genere storiografico nato tra le due grandi guerre, nel periodo di massimo fulgore del colonialismo europeo, celebrava la storia del mondo dei secoli XV-XVIII come progressiva scoperta/conquista europea. Oggi sappiamo che non è andata così, che per molti secoli sono esistiti diversi e concorrenti universi culturali (e commerciali). La coscienza, che la storia del mondo racchiuda al suo interno una polifonia di vicende e di voci non riducibile all’esperienza europea, è oggi senso comune, e corrisponde al nuovo modello della World History.

In risposta alla procura di Torino: scorretto confondere illegalità e violenza

di Effimera
Durante l’incontro sulla libertà di ricerca svoltosi a Venaus lo scorso giovedì 21 luglio a seguito della condanna di Roberta Chiroli – tema che Effimera ha sollevato e seguito in queste settimane – i ricercatori, gli attivisti, gli studiosi e gli avvocati presenti hanno convenuto di scrivere collettivamente una lettera a La Stampa, chiedendone la pubblicazione. Il testo si intendeva come replica alla lettera aperta di Francesco Saluzzo, Armando Spataro, Alberto Perduca, vale a dire le massime autorità della procura torinese, ospitata qualche settimana prima sul quotidiano di Torino. Ad oggi, non vi è stata risposta dalla redazione né la lettera è stata pubblicata. Come promesso, la rendiamo dunque pubblica qui e su altri mezzi di informazione libera.

Per la Costituzione, per la Scuola della Costituzione

di Comitato nazionale Legge di iniziativa popolare “per una Buona Scuola per la Repubblica”
Negli ultimi dodici mesi, dopo la straordinaria mobilitazione contro la legge 107, siamo stati tra i principali promotori di un percorso di partecipazione democratica che ha portato alla presentazione dei quesiti referendari contro la cattiva scuola di Renzi. Abbiamo contribuito alla costruzione dei comitati locali e ci siamo impegnati con la presenza ai banchetti per la raccolta delle firme. In molti territori siamo stati determinanti nella costruzione dei comitati e nel positivo risultato della raccolta di più di 500 mila firme.

Settore pubblico e privato. Al lavoro, per unificare le lotte, generalizzare le vertenze!

di Confederazione Usb
Una raffica di azioni in simultanea a firma Renzi-Madia colpisce da tempo la P.A. ed il Pubblico Impiego. Complice una incessante campagna mainstream che l’accorta regia del Governo propaganda contro la Pubblica Amministrazione e i dipendenti pubblici, rappresentati come corrotti ed incapaci. Con perfetto sincronismo, agli atti del Governo, dalla riforma della P.A. ai decreti attuativi passando per l’attacco al diritto di sciopero, al taglio del salario accessorio fino alla provocazione /negazione del rinnovo contrattuale per tutti, fa eco l’azione mistificatrice di scardinamento di una pubblica amministrazione giudicata inefficiente ed il fannullonismo dei dipendenti pubblici.

Frente Brasil Popular: affrontare il golpe! Sconfiggere il governo illegittimo!

di Frente Brasil Popular 
Il Frente Brasil Popular convoca tutti e tutte i combattenti sociali nelle strade di Rio de Janeiro il prossimo 5 agosto e di tutto il Brasile il 9 agosto per bloccare il golpe, esigere l’uscita di Michel Temer e difendere i diritti. Fuori il golpista Michel Temer e il suo governo illegittimo e interino: questo è il grido sempre più forte nella società brasiliana. Coscienti che le urne non avrebbero approvato la liquidazione del patrimonio pubblico e la cancellazione dei diritti conquistati da decenni dai lavoratori e dalle lavoratrici, gli architetti del golpe sapevano che era necessario passare sopra la democrazia e la Costituzione Federale per applicare il programma radicale di austerità e pareggio fiscale di lungo periodo.

Un dono di cuoio per l’Imperatore


di Simone Pieranni
«Un cavallo al galoppo arriva veloce da molto lontano per ottenere il sorriso di Yang Guifei, chissà chi le avrà portato in dono i lychees?». I luosenneili, ovvero i «rossoneri» d’oltre Muraglia sono a tal punto in visibilio alla notizia dell’acquisto del Milan da parte di una cordata cinese (con tanto di fondo di investimento statale) da scomodare perfino il poeta Du Mu del periodo Tang (618–907), una delle dinastie che più sviluppò l’arte poetica in Cina. Yang Guifei era una delle superbe bellezze dell’epoca (si dice fosse una delle quattro donne più belle dell’Impero), concubina dell’imperatore di allora, Xuanzong.

Quella sinistra alternativa che purtroppo ancora non c’è

di Corradino Mineo
Sono passati meno di tre anni da quando Matteo Renzi vinse, con ampio margine, le primarie e fu eletto segretario del Partito democratico. Nel discorso della vittoria, il discorso della “Bella Addormentata”, egli paragonò l’Italia alla principessa di Charles Perrault. Piena di virtù, bella e intatta ma prigioniera dei rovi nel bosco incantato. Il bosco della burocrazia e dell’intermediazione, della casta e della vecchia sinistra che solo un principe rottamatore avrebbe potuto con un atto d’amore sciogliere dall’incanto.

La trappola del «change maker»

di Guido Moltedo
«Primo compito di qualsiasi campagna elettorale è incorniciare la domanda a cui si vuole che rispondano gli elettori. Per Donald Trump questa elezione ha da essere un referendum sul cambiamento: siete soddisfatti di come vanno le cose in America? Per Hillary Clinton l’elezione deve essere un referendum su Trump: «siete disposti a consegnare i codici nucleari a un tipo autoritario dal grilletto facile?». 

Una deludente biografia di Stalin

di Antonio Moscato
La Mondadori ha pubblicato tempestivamente una ponderosa opera di Oleg V. Chlevnjuk, che è considerato uno dei più autorevoli storici russi, e che era già autore di una Storia del Gulag. Dalla collettivizzazione al Grande Terrore (tradotta in Italia da Einaudi nel 2006). Il lavoro precedente era stato apprezzato per la sistematizzazione e la periodizzazione del sistema concentrazionario sovietico, alla luce di archivi riservatissimi a cui aveva avuto accesso in quanto ricercatore presso l’Archivio di Stato della Federazione russa, ma era risultato abbastanza deludente per la insufficiente ricostruzione del fenomeno staliniano nel suo complesso.

Muos: l’ingiustizia è servita, il Riesame ordina il dissequestro

di Dario Lo Scalzo
La quinta sezione del Tribunale del Riesame di Catania ha accolto la tesi dell’Avvocatura dello Stato e quindi il ricorso contro il sequestro della base militare di Niscemi presentato in rappresentanza del ministero della Difesa. Il Muos dovrà essere dissequestrato. In poche parole, per il Riesame non ci sono vizi negli atti amministrativi e quindi le autorizzazioni per realizzare l’impianto delle antenne e del Muos erano legittime. Il Muos non è abusivo. Tutto ciò si addiziona alle valutazioni dello scorso maggio del Consiglio di giustizia amministrativa (CGA) che, a seguito dei test effettuati, escluse possibili impatti negativi sulla salute per via dell’emissioni elettromagnetiche dell’impianto.

La persecuzione contro Lula conferma che non c’è più democrazia in Brasile

di Emir Sader
L’ossessione nel cercare di eliminare Lula dalla vita politica brasiliana, che si configura come una vera e propria persecuzione politica, conferma che il Brasile è uscito dalla democrazia e avanza pericolosamente verso una dittatura, mediante un golpe, l’azione o l’inazione della Giustizia e le campagne sistematiche di diffamazione attuate dai media. E’ ciò che Lula denuncia, affermando che si sta entrando nello Stato di eccezione come ha dichiarato nel suo documento alle Nazioni Unite, seguendo lo stesso percorso di Julián Assange, difeso dallo stesso avvocato.

Proteggere beni comuni? Protestare contro dittatori? Obbligo di firma

di Marco Rovelli 
In Valsusa e dintorni il livello di repressione che si sta raggiungendo é assolutamente inaudito: l’arbitrarietà della magistratura torinese dispensa misure cautelari a pioggia, come per incutere timore negli attivisti e costringerli all’inazione. Ed é per questo che gli attivisti si sottraggono alle misure imposte, rilanciando. Ultimo caso quello di Nicoletta Dosio, storica attivista No Tav di Bussoleno, che, essendosi sottratta all’obbligo di firma in caserma, ha ricevuto l’obbligo di dimora, con prescrizione di non allontanarsi dell’abitazione dalle 18 alle 8.

Un apprendistato di lotta e grazia

di Laura Fortini
Accade di questi tempi di leggere la storia terribile e meravigliosa del giovane sottotenente dell’Armata rossa Lev A. Zasesckij, narrata dal famoso neuropsicologo Aleksandr Lurija ne Un mondo perduto e ritrovato (pubblicato in traduzione italiana da Adelphi, 2015) e pensare che essa sia metafora del nostro presente. Durante la seconda guerra mondiale Zaseskij il 2 marzo 1943, mentre combatteva presso Smolensk, venne colpito da una pallottola alla testa e si risvegliò immerso in una specie di nebbia, la memoria vuota di tutto, se non di singole parti isolate che non avevano ordine né costrutto, al punto di pensare di essere stato ucciso veramente.

Chi ci ha portato nell'era della pancia

di Alessandro Gilioli 
Leggevo su un sito americano un po' di interviste a elettori che voteranno Trump e mi ha colpito una tizia (già fan di Sanders) che diceva: "Almeno lui è vero". A noi Trump pare tutto fuori che "vero", con quei capelli che nemmeno Biscardi, i lineamenti alterati dal bisturi, quei vestiti da manichino. Invece a molti pare "vero" e forse basta vedere un suo comizio per capire cosa intendono. Trump, tanto per cominciare, nel suo parlare a braccio va oltre il rifiuto del "politichese": arriva infatti a evitare proprio i ragionamenti lineari, a scansare la coerenza razionale. In altri termini, emette un flusso emotivo e su questo punta: anche quando questo si contraddice. Anzi: proprio nelle sue contraddizioni.

Schiavi per un euro all’ora

di Piero Bosio
Trattati come schiavi, sfruttati da un caporale e da 29 imprenditori agricoli della piana di Sibari, in Calabria. Diciannove immigrati, lavoratori, costretti a vivere in stalle e porcili adibiti a veri e propri dormitori e in condizioni igienico-sanitarie degradanti. I loro documenti di identità erano tenuti dal caporale chiusi a chiave in armadi metallici. Gli operai agricoli erano costretti a lavorare per un euro all’ora, in condizioni dure e senza sicurezza. Il colonnello della Finanza Marco Grazioli ha coordinato l’operazione che ha portato alla denuncia di 49 persone tra cui il caporale, un uomo di nazionalità pachistana, cui gli imprenditori disonesti si rivolgevano per avere mano d’opera illegale, a basso costo.

Sulla rotta balcanica

di Stefano Catone
Lo zaino è pronto e la partenza è vicina. Nei prossimi giorni, su queste pagine, cercherò di raccontare quanto vedrò nel mezzo della rotta migratoria balcanica, in Serbia, dove mi troverò per circa una settimana in compagnia degli amici di “Speranza – Hope for children”Da più parti si racconta che, grazie ai muri e allo sciagurato accordo UE-Turchia, la rotta balcanica sia chiusa. Non è così: se l’anno scorso sono transitate oltre 700mila persone, almeno 100mila ne sono passate attraverso la Serbia da gennaio ad oggi, dichiarano fonti governative. Il conteggio di Frontex (l’agenzia europea per il controllo delle frontiere) è arrivato a 120mila, a fine giugno, sull’intera rotta.

La più grande sconfitta elettorale dell’African National Congress

di Rita Plantera 
Venerdì nero per l’African National Congress (Anc) che per la prima volta dalla fine dell’apartheid ha subito la sua più grande sconfitta elettorale – nelle amministrative – a favore del maggior partito d’opposizione della Democratic Alliance (Da), notoriamente il partito dei bianchi. Con il 96% dei voti scrutinati la Da (che con l’elezione lo scorso anno di Mmusi Maimane primo leader nero ha voluto scrollarsi di dosso tale immagine) si prepara a formare amministrazioni di coalizione con l’Anc e con l’Economic Freedom Fighters (Eff) di estrema sinistra di Julius Malema nella capitale Pretoria e a Johannesburg (in entrambe le città mentre scriviamo c’è un testa a testa tra Anc e Da) nonché a Nelson Mandela Bay (Port Elizabeth) dove, in quest’ultima, i Da hanno guadagnato il 47% contro il 41% di Anc.

Si aprono i Giochi di Rio, la piazza contro Temer

di Geraldina Colotti 
«Fora Temer». La consegna è stata gridata ieri nelle strade del Brasile e nella cerimonia d’apertura dei Giochi olimpici di Rio, inaugurati dal presidente a interim. Numerose organizzazioni popolari hanno manifestato contro quella che considerano «una calamità olimpica»: una vetrina internazionale per un governo illegittimo, frutto di un golpe istituzionale. «Fora Temer». Fuori Michel Temer. Fuori il suo governo neoliberista: 23 ministri – tutti uomini bianchi, ricchi e corrotti – in un paese di meticci e afrodiscendenti. Dal 12 maggio, quando la presidente Dilma Rousseff è stata sospesa dall’incarico – sinistra e movimenti hanno moltiplicato presidi, marce e mobilitazioni.

La politica estera del Pd in tre punti: l'Italia non merita tutto questo

di L'Antidiplomatico
Nel leggere la mozione di politica estera presentata dal Partito che si autodefinisce "democratico", a prima firma Rosato e approvata alla Camera dei Deputati mercoledì sera, si rimane davvero esterreffati. La discussione era stata chiesta dal Movimento 5 Stelle dopo gli ultimi drammatici avvenimenti e gli ultimi drammatici fallimenti delle scelte imposte dall'esterno a Renzi, Gentiloni e Mogherini. Dopo tanta inutile retorica nella parte delle premesse, con riferimento anche allo spirito di Ventotene che dovrebbe guidarci al più Europa come se questa che abbiamo non avesse fatto tanti disastri, il Partito 'democratico' ci regala alcuni momenti esilaranti negli impegni.

Ora Macrì perseguita anche Hebe de Bonafini

di Tiziana Barillà 
«Se vogliono prendermi, che vengano a prendermi». Ma quando la Policía Federal argentina si è presentata a Plaza de Mayo per arrestare Hebe de Bonafini, un cordone umano glielo ha impedito. Il 4 agosto – di giovedì, giorno della tradizionale marcia del giovedì – la magistratura federale argentina ha emesso un ordine di cattura nei confronti di Hebe de Bonafini, presidente dell’associazione Madres de Plaza de Mayo. L’accusa è di appropriazione indebita di denaro pubblico per mezzo di progetti sociali.

L'editoria piange miseria ma continua a pagare buonuscite milionarie

di Andrea Coccia
"RCS MediaGroup S.p.A. rende noto che il Consiglio di Amministrazione della Società, nella seduta del 3 agosto 2016, dopo aver compiuto le opportune verifiche e le necessarie valutazioni, ha deliberato che, nell’ambito di una transazione generale novativa che prevede la risoluzione consensuale del rapporto di lavoro con l’ing. Cioli alla data del 3 agosto 2016 e la cessazione immediata del rapporto di amministrazione inscindibilmente connesso al rapporto di lavoro, all’ing. Cioli venga corrisposta la somma lorda di Euro 3.750.000,00."

In carcere i “terroristi” di 12 anni

di Michele Giorgio 
La parlamentare del Likud Anat Berko ha ottenuto ciò che voleva. Anche i bambini di 12 anni saranno incarcerati per “atti di terrorismo”. Bambini palestinesi naturalmente. È a loro che Berko ha pensato quando, assieme alla sua collega del partito nazionalista-religioso Casa Ebraica e ministra della giustizia Ayelet Shaked, ha promosso la cosiddetta “Legge dei Giovani”, approvata a inizio settimana dalla Knesset con 32 voti favorevoli, 16 contrari e un astenuto.

194. Il Tar del Lazio colma i vuoti della politica

di Possibile 
“Il Tar del Lazio ha respinto i ricorsi del movimento per la vita contro la delibera con cui la Regione imponeva ai consultori pubblici di garantire le prescrizioni di anticoncezionali e i certificati di gravidanza. Ancora una volta è la magistratura a colmare i vuoti e a fare chiarezza laddove la politica è carente. Da mesi Possibile denuncia il dilagare dell’obiezione di coscienza negli ospedali, una pratica che sta diventando “strutturale” e che di fatto sta minando alle basi la legge 194.

Luoghi comuni e sguardi sapienti

di Simone Pieranni
Ci vogliono l’acume e l’esperienza di Beniamino Natale, da trent’anni giornalista residente in Asia, per spazzare via con forza e provocazione, riuscita, alcuni miti costruiti intorno all’attuale Repubblica popolare cinese. In Cina la grande illusione, investimenti riforme e altri miraggi, (Informant, euro 3,99 euro, l’ebook si può scaricare dal sito della casa editrice o altri rivenditori online) Beniamino Natale affronta in modo diretto alcune domande cruciali sullo stato attuale della Cina.

Black Lives Matter anche in Inghilterra

di Giulia Sbaffi
Black Lives Matter anche in Inghilterra. La colonna inglese del movimento americano ormai diventato globale, ha organizzato una serie di proteste coordinate, in tre diverse città. Nel Paese di Brexit che chiude le frontiere, gli attivisti bloccano le strade per dire no al razzismo. Londra, Nottingham, Birmingham sono rimaste paralizzate dal traffico seguito a una serie di blocchi organizzati dai manifestanti antirazzisti. Impedito l’accesso in auto all’aeroporto di Heathrow, il principale scalo inglese. Bloccato anche il centro di Nottingham, dove i manifestanti hanno creato un cordone umano per fermare i trasporti verso l’aeroporto della capitale. Paralizzato anche il centro cittadino di Birmingham.

Noi e loro

di Anna Lombroso
E cosa dovevano fare? Troppi ostacoli si erano frapposti alla realizzazione del sogno ereditato dal Cavaliere, quello di mettere un definitivo bavaglio che impedisse la rivelazione delle magagne, alzando una rete di protezione che desse riparo da una conoscenza diffusa di fenomeni di corruzione, conflitti d’interessi, evasione fiscale, sopraffazioni privatistiche. Così si sono accontentati di un bavaglino, più consono alla salvaguardia delle macchie, evidente riprova delle marachelle di un ceto di governo di bulli e pupe continuamente sorpreso con le dita nel barattolo della marmellata.

A sorpresa rispuntano i vecchi Opg

di Redattore Sociale
Dovevano essere chiusi da tempo, rischiano ora non solo di sopravvivere, ma di tornare a riempirsi e ad essere utilizzati come prima, seppur con un nome diverso.La storia infinita degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari (Opg) si allunga con un nuovo capitolo, quello di un emendamento approvato al Senato che di fatto riapre l’intera stagione degli Opg, prevedendo l’invio nelle Rems (Residenze per le misure di sicurezza) di tutte quelle categorie di detenuti che in passato venivano trasferiti negli Opg.