Intervista ad Alfonso Gianni di Alba Vastano
Lo incontro alle manifestazioni per i referendum. E’ intento a informare e a spiegare, ad accalorarsi contro gli attacchi alla Costituzione, contro le politiche avverse alla democrazia messe in campo dal governo Renzi. Alfonso Gianni ha nella sua storia di politico un lungo percorso, ancora in atto, all’interno della sinistra antiliberista. Parlamentare fino al 2007. In Rifondazione per un lungo periodo, fino all’adesione a Sel che abbandonerà per aderire prima a Rivoluzione civile, assistendone al fallimento. Poi al coordinamento per l’altra Europa con Tsipras, soggetto politico in evidente declino, specie dopo il lancio di Sinistra italiana. Dirige la fondazione “Cercare ancora” presieduta da Fausto Bertinotti, con il quale scrive alcuni saggi fra cui: “Le due sinistre”, “Le idee che non muoiono”, “L’Europa delle passioni forti”.
Parliamo anzitutto della situazione attuale del governo Renzi dopo le dimissioni della Guidi per lo scandalo idrocarburi. Renzi ha “le mani sporche di petrolio”? Ovvero: quanto ne è direttamente responsabile, perché non poteva non sapere?