La crisi è quel momento in cui il vecchio muore e il nuovo stenta a nascere. Antonio Gramsci

sabato 30 luglio 2016

Governare il vuoto? Neoliberalismo e direzione tecnocratica della società

di Alessandro Somma 
Peter Mair, politologo irlandese di fama mondiale, è scomparso prematuramente nel 2011, quando stava lavorando a un volume sulla crisi della partecipazione popolare alla vita democratica come fenomeno tipico delle società occidentali. L’opera è rimasta dunque incompiuta, ma è stata integrata con altri interventi dell’autore e pubblicata su iniziativa della “New Left Review”: il prestigioso periodico della sinistra postmarxista che già aveva ospitato un ampio contributo di Mair anticipatore delle principali tesi poi sviluppate nel libro[1]. Di quest’ultimo è da poco uscita una traduzione italiana per i tipi di Rubbettino[2], la piccola ma vivace casa editrice nota soprattutto come amplificatrice del pensiero neoliberale. 

Primo: battere Trump. Il discorso di Bernie Sanders alla Convention democratica

di Bernie Sanders
Buona sera, è fantastico essere qui con voi stasera. Lasciatemi iniziare ringraziando le centinaia di migliaia di Americani che hanno partecipato attivamente alla nostra campagna, come volontari. Lasciate che ringrazi i due milioni e mezzo di Americani che hanno contribuito a finanziare la nostra campagna con una cifra senza precedenti di 8 milioni di contributi individuali – in media 27 dollari a testa. Lasciate che ringrazi i 13 milioni di Americani che hanno votato per la rivoluzione politica, dandoci 1846 delegati qui stasera – il 46% del totale. E i delegati: grazie di essere qui, e grazie di tutto il lavoro che avete fatto. Aspetto con impazienza i vostri voti durante l’appello per il voto di martedì sera.

Economia ed antropologia della violenza nel "bellum omnium contra omnes"

di Fabio Mengali
Anche martedì mattina non è tardata ad arrivare. Come una sveglia, una routine, si aprono le pagine online dei quotidiani aspettandosi di trovare qualcosa – cioè quella cosa – e immediatamente si invera ciò che sta dietro l’attesa: la notizia dell’ennesima strage, dell’ennesimo omicidio o attacco. Non perpetrati fuori dai confini dell’Occidente, ma addirittura nei Paesi limitrofi al nostro – Germania e Francia. La spirale di violenza e di sangue degli ultimi dodici giorni sembra infatti rispettare una sorta di assioma che la fa avviluppare con regolarità nel tempo e nello spazio.

L'unica leader

di Marco Bascetta 
In Europa siamo da tempo assuefatti a vedere le forze socialdemocratiche svolgere con il massimo zelo il lavoro della destra. La Spd di Schroeder fu addirittura tra i pionieri di questo corso politico. Tutti, da Londra a Berlino, da Madrid a Parigi hanno pagato salato questa scelta o si accingono a farlo come i socialisti francesi. Quello a cui non eravamo invece abituati è vedere una forza conservatrice fare il lavoro che spetterebbe ai partiti «progressisti», chiamiamoli così, con un termine desueto e ambiguo, in mancanza di meglio.

ISDS: il cuore di tenebra del governo neoliberale contro democrazia e diritto

di Alessandra Algostino
ISDS (Investor-State Dispute Settlement), punta di diamante della global economic governance: come e perché una materia apparentemente estranea al côté del costituzionalista, è, invece, essenziale – ed esiziale – per il costituzionalismo e la democrazia. I meccanismi ISDS esautorano gli organi giudiziari statali e con la loro forza, sanzionatoria e deterrente, comprimono la potestà decisionale degli Stati, a livello politico e normativo. È in atto un conflitto fra due prospettive, in senso lato costituzionali, differenti, che incide sul rapporto fra economia e politica, sulla sovranità (degli Stati e popolare), sui principi fondanti l’ordinamento, sulla garanzia dei diritti, sul sistema delle fonti, sul ruolo degli organi costituzionali.

Subalternità, autonomia, antagonismo nei sud del mondo

di Francesco Caruso 
Ieri come oggi, per affrontare i «problemi scottanti del nostro movimento», la domanda sul «che fare?» del giovane Vladimir Ilych Ulyanov resta di estrema attualità. Tuttavia, a differenza di allora, con il progressivo tramonto della granicità del Soggetto e del suo corollario deterministico sulle «magnifiche sorti e progressive», il tema della soggettivazione politica ha acquisito un peso rilevante nel dibattito teorico, soprattutto in quei segmenti dell’intellettualità organica che si ostinano a interfacciare la verifica delle proprie ipotesi nella materialità dei processi sociali.

Il lavoro povero e il disarmo della ragione ai tempi della Renzinomics

di Roberto Romano
Il paese merita un presidente del consiglio come Renzi? È possibile capovolgere il senso delle statistiche sul lavoro, tra l’altro ancora provvisorie? Possiamo associare il Jobs Act al rango di politica economica? Per quanto tempo ancora sarà possibile raccontare la storia dell’Italia che «cambia verso», quando il Paese è uscito dai così detti paesi innovatori a partire dall’introduzione del Jobs Act? Solo per dare una idea, la mitica Lombardia è uscita dal radar delle regioni innovative europee, ma questa notizia non è stata commentata da nessuno.

Pokémon Go, verso l’algoritmo definitivo

di Lelio Demichelis 
Pokémon Go. Qualcuno – Stefano Bartezzaghi – ha usato l’ironia e giocato (facile per lui) con le parole: un bel gioco dura Pokémon. Altri – Marino Niola, ad esempio – hanno richiamato, ma andando oltre, l’ormai classica distinzione tra apocalittici e integrati o tra iper-critici e iper-ludici della rete Una distinzione manichea, quest’ultima che impedisce – nella contrapposizione sportiva o meglio schmittiana tra amici e nemici o tra in e out – la comprensione analitica e razionale di una tecnica sempre più pervasiva e soprattutto invasiva, ma anche sempre più ambiente di vita virtuale che ci fa perdere la realtà della realtà, producendo una realtà aumentata (in rete) ma sempre piùdiminuita (nella realtà-realtà – che è un altro modo per impedirci di provare a cambiare questa realtà).

Città ribelli alla normalità del male

di Eleonora De Majo
L'attentato di Rouen, il meno grave certo in termini di perdita di vite umane, ma uno dei più efferati e simbolicamente spiazzanti degli ultimi mesi, ci spinge evidentemente a fare qualche riflessione. Nessun anatema sul tramonto dell'occidente si intende, ne' tanto meno alcun lamento per l'irrompere della guerra e della barbarie dentro le vite dei cittadini bianchi nord-europei convinti di essere nati e cresciuti nel posto giusto del pianeta e d'improvviso piombati nel mezzo di una sanguinosa resa dei conti.

L’ammissione dell’FMI: la Grecia è stata sacrificata per salvare l’euro

di Ambrose Evans-Pritchard 
Le più alte cariche del Fondo monetario internazionale hanno ingannato il proprio board, fatto una serie di clamorosi errori di giudizio sulla Grecia, sposato incondizionatamente la causa dell’euro, ignorato tutte le avvisaglie di un’imminente crisi e trascurato un aspetto di base delle unioni monetarie. Questo è il verdetto lacerante dell’Independent Evaluation Office (IEO), un organismo indipendente all’interno dell’istituto di Washington, sulla disastrosa gestione della crisi dell’euro da parte del Fondo. Il rapporto di 650 pagine dell’IEO rivela «cultura della compiacenza», incline all’analisi «superficiale e meccanicista», e un sistema di governance apparentemente fuori controllo.

Alla conquista della Casa Bianca

di Felice Mometti
Le elezioni presidenziali americane del prossimo novembre non saranno uguali alle due precedenti. Hillary Clinton non sarà la continuazione di Obama, e Trump per diventare candidato ha sconquassato il partito repubblicano. Quello che si sta vedendo è quasi un gioco di specchi. Le convention repubblicana e democratica, per nominare i due principali candidati alla presidenza degli Stati Uniti, hanno avuto entrambe come veri protagonisti non il candidato del proprio partito ma quello/a del partito concorrente.

Le radici comuni del dramma dell’Olocausto

di Alessandro Santagata 
Sono ormai celebri le parole con le quali Adorno affermava che anche «scrivere una poesia è un atto di barbarie dopo Auschwitz». Lo stesso filosofo avrebbe successivamente rivisto questa posizione, destinata comunque a rimanere nel tempio delle reazioni suscitate dallo spartiacque storico e teologico della Shoah; un evento, secondo Hans Jonas, da ascrivere alla storia sacra, al piano più profondo della comprensione di Dio. La scelta di papa Francesco di visitare in silenzio il campo di concentramento polacco sembra iscriversi in questo campo di riflessione sull’«Evento» che chiama in causa Dio, la sua esistenza e comunicabilità.

Con il Fondo Atlante la malattia torna cura

di Marco Bertorello 
Ieri non è stata certo una giornata favorevole al salvataggio delle banche italiane: prima la Corte dei Conti ha espresso «perplessità» sul coinvolgimento nel Fondo Atlante di Cassa depositi e prestiti (terzo finanziatore con 500 milioni), dopo l’Agenzia bancaria europea, a conclusione degli ormai temuti stress test, ha ritenuto la banca Monte dei Paschi sottocapitalizzata e con un eccesso di crediti deteriorati.nSoltanto lo scorso aprile Matteo Renzi dichiarava che il Fondo Atlante costituiva la soluzione dei problemi del nostro sistema bancario.

Carissimi africani, come va? Adesso noi europei vi raccontiamo la verità

di Alessandro Gilioli
Carissimi africani, come va? Qui è l’Europa che vi parla! Da Bruxelles, avete presente? Pensate che proprio da qui giusto un secolo e mezzo fa ci si divertiva a farvi lavorare gratis nelle piantagioni e nelle miniere per la maggior ricchezza di re Leopolodo, però dai, ragazzi, noi ci si conosceva già da parecchio prima: quando tutti insieme – inglesi, olandesi, portoghesi, spagnoli etc – abbiamo messo in catene 12 milioni di voi per venderli in America, e anche lì è stato un bel business. D’accordo, un paio di milioni ci sono rimasti durante la navigazione, ma pazienza: su quel lucrosissimo commercio triangolare abbiamo costruito la nostra rivoluzione industriale, quella che voi non avete avuto.

La fine (illusoria) della globalizzazione

di Maurizio Sgroi
Legami profondi si stanno allentando nel tessuto delicato dell’economia e della politica internazionale. La Crisi, che si declina in continue crisi locali, ha indebolito la cerniera che in questi decenni ha unito gli stati sotto la narrativa incessante della globalizzazione. E se ne vedono le conseguenze. Brexit, per dirne una. Ma poi le varie elezioni europee, che ormai si connotano come un costante referendum pro o contro l’Europa istituzionale. O le elezioni americane, con i loro echi isolazionisti. Poi c’è la Turchia, che mette sul piatto le sue relazioni economiche con l’Europa, mentre decide nel suo modo essenzialmente asiatico di reprimere la sua dissidenza interna.

Articolo 70 della riforma: da bicameralismo perfetto a bordello

di Stefano Alì
Chiedo scusa per l’espressione “bordello” ma non trovo un sinonimo significativo. Ci viene detto che la riforma della Costituzione costituisce la fine del “bicameralismo perfetto” che la gente aspettava da 70 anni (sic!). Mi è venuta la curiosità di esaminare l’articolo 70 come predisposto dallo Studio «Napolitano, Verdini, Renzi, Boschi Giuristi & Associati Inc.» (P2 e JpMorgan l’avevano pensato prima di loro). Ho tratto uno schema dell’articolo 70 così come viene proposto per cercare di capirci qualcosa, visto che il testo appare peggio di un «Quesito della Susi» della Settimana Enigmistica.

Bauman: attenti, stiamo camminando su un campo minato

Ha coniato la frase “paura liquida” riferendosi a quella sensazione tangibile di ansia profondamente presente nelle nostre vite, nonostante il comfort e la sicurezza dell’Occidente. Una frase oggi più che mai attuale, che spiega il malessere contemporaneo. Uno dei sociologi e filosofi più importanti del nostro tempo, Zygmunt Bauman, interviene nel dibattito internazionale dalle pagine di Al Jazeera.nCon “paura liquida” si intende, secondo Bauman, la paura che scorre nelle nostre vite, che non sta in un posto specifico, ma è diffusa. E il problema è che a differenza del pericolo specifico e concreto, che si conosce e con cui si ha familiarità, è che non si sa dove colpirà.

Jobs Act, sempre più precari e disoccupati

di Antonio Sciotto
Dati insoddisfacenti dall’occupazione, ma al governo piacciono, e pure tanto: aumenta il tasso di disoccupazione (ma diminuisce quello giovanile), crescono gli occupati, ma più quelli autonomi e a termine rispetto agli stabili, c’è di buono che si amplia la platea degli «inattivi», il che dimostra, perlomeno, che più persone rispetto al passato si sono convinte a cercare un impiego. Il premier Matteo Renzi e il ministro del Lavoro Giuliano Poletti festeggiano, spiegando che il Jobs Act continua a dare buoni frutti, ma dai sindacati – in particolare dalla Cgil – arrivano commenti negativi.

Gli economisti fanno autocritica, Bruxelles no

di Francesco Saraceno 
Nessuna economia avanzata ha sofferto della crisi come l’Unione Europea, nella quale, come testimonia il recente terremoto Brexit, l’ampiezza della recessione e la sua durata hanno effetti sempre meno controllabili. Ma gli avvenimenti più recenti, e quello che si avvia ad essere un “decennio perduto”, non devono far perdere di vista il fatto che la nostra economia marcia a una velocità inferiore alle altre fin dai primi anni Novanta. La spiegazione che di solito viene data di questa incapacità cronica a crescere e a creare occupazione è nota: le economie europee sono affette da rigidità eccessive, soprattutto dei mercati del lavoro, che ne zavorrano la crescita.

Ripartire dalla Pubblica Amministrazione

di Maria Luisa Bianco
Un’economia non può funzionare bene senza uno Stato che funzioni bene. Poiché la ripresa del paese richiede una crescita dell’efficienza dell’amministrazione pubblica, il malfunzionamento della pubblica amministrazione costituisce l’ostacolo più rilevante al suo sviluppo. Peraltro è velleitaria qualsiasi ipotesi di modernizzazione della pubblica amministrazione che non contempli contestualmente anche un consistente aumento del personale giovane e qualificato. La proposta è che in tempi rapidi, nei servizi essenziali per il benessere della popolazione e per lo sviluppo, si assumano da ottocentomila a un milione di nuovi addetti a elevata scolarità, con contratti che tengano conto della situazione di emergenza in cui versa la nostra economia.

La lotta per la sopravvivenza della Federazione egiziana dei sindacati indipendenti

di Giuseppe Acconcia
La Corte Suprema del Cairo deciderà nei prossimi mesi se è giunto il momento di mettere fuori legge i sindacati indipendenti in Egitto. Proprio la Federazione sindacale egiziana, la filo-governativa Etuf, aveva sollevato il caso sottolineando che la legge sui sindacati riconosce soltanto le unioni sindacali governative. E così, secondo loro, la Federazione egiziana dei sindacati indipendenti (Efitu) è «illegale» e «illegittima», innesca proteste dei lavoratori e rappresenta una «minaccia alla sicurezza nazionale», non solo, riceve finanziamenti illegali dall’estero in dollari e in euro. Da parte loro, in occasione della recente conferenza di Ginevra dell’Organizzazione internazionale del lavoro (Ilo), i sindacalisti di Efitu hanno accusato Etuf di non aver rieletto dal 2011 la sua leadership, direttamente nominata dal ministro del Lavoro e dal presidente Abdel Fattah al-Sisi.

L'Italicum all'esame della Consulta. Il punto

di Antonio Caputo
Il 4 ottobre la Corte costituzionale e’ chiamata a decidere sulla legittimita’ costituzionale dell’italicum a seguito di ordinanze emesse dal Tribunale di Messina e di Torino. Un appuntamento molto importante che precede il referendum costituzionale. Sullo sfondo delle due ordinanze di Torino e Messina, che colpiscono al cuore il meccanismo iperpremiale dell’italicum e il sistema delle candidature multiple generatore di deputati in larga parte nominati, del tutto analogo a quelli del porcellum, anche’esse all’esame della corte Costituzionale, incombono:

La guerra c'è. In Siria

di Chiara Cruciati 
Il 10 e l’11 giugno di due anni fa i media di tutto il mondo mostrarono immagini di una dolorosa drammaticità: centinaia di migliaia di persone sotto il sole cocente scappavano da Mosul, seconda città irachena, occupata in 24 ore dallo Stato Islamico. Mentre le prime bandiere nere preannunciavano anni di barbarie, si fuggiva come si poteva: file interminabili di auto dirette nel Kurdistan iracheno; famiglie a piedi con addosso solo i vestiti e qualche borsa con gli effetti personali più cari; anziani e bambini sulla schiena di un asino. Alla fine se ne contarono mezzo milione, mezzo milione di sfollati interni nell’arco di due giorni.

Il rebus delle banche

di Vincenzo Comito
Una conseguenza poco piacevole del referendum britannico è stata, come è noto, quella di un nuovo attacco dei mercati finanziari ai titoli bancari italiani, da parte in particolare di investitori molto nervosi; essi sembrano ora avere in mente una sola idea, quella di fuggire dal nostro paese, magari guadagnandoci qualcosa. Molti pensano in effetti che la prossima crisi possa riguardare proprio l’Italia. Le perdite di valore dei titoli sono state pesanti, anche se poi, basandosi sulla speranza che si materializzi presto un intervento pubblico, esse si sono un po’ ridotte.

Denuncia del Nuovo Modello di Difesa

di Enrico Peyretti
La difesa di un paese civile ed umano deve rispondere ad alcuni requisiti inderogabili. Che cosa difendere? E come? Che cosa difendere? Non ci sono più patrie separate, la sorte umana è ormai unica, la difesa dalle aggressioni deve essere globale, comune. E poi, non ogni difesa è lecita: lo è solo la difesa dei diritti umani, comuni a tutti, non quella del dominio di una parte, degli interessi stabiliti sul privilegio e l’esclusione. La difesa di una situazione di ingiustizia non è difesa, ma offesa continuata.

Il volontariato è welfare, ma ha bisogno di welfare

di Giulio Sensi
Ha studiato molto, gode di buona salute, ha un reddito che gli consente di vivere bene ed è pure soddisfatto della vita. Non stiamo parlando di un manager di successo, ma di chi fa volontariato, chi può permettersi il “lusso” di aiutare gli altri. Un ritratto del volontario medio italiano emerge dall’analisi dei dati dell’indagine Istat del 2014 sugli Aspetti della vita quotidiana. Insieme alla Fondazione volontariato e partecipazionev(www.volontariatoepartecipazione.eu) e a CSVnet, il coordinamento nazionale dei centri di servizio al volontariato, l’Istituto di statistica ha sperimentato in Italia il modulo elaborato dall’Organizzazione internazionale del lavoro (Ilo), andando a misurare con precisione le caratteristiche di chi fa volontariato e quanto vale economicamente il suo impegno.

Dai Comunisti Padani a Putin, ecco il Salvini “sinistrorso”

di Giacomo Russo Spena 
Rivendica la sua normalità, “io sono uno di voi”. Vuole così rappresentare l’italiano medio, l’uomo qualunque. Per farlo parla esplicitamente alla pancia del Paese, in maniera becera, scatenando reazioni e fomentando paure ed insicurezze. Aizza le piazze, sbraita in televisione, provoca. Matteo Salvini è colui che ha cambiato volto alla Lega, ha trasformato quel partito etnoregionalista in forza classicamente di destra e nazionale. L’uomo della svolta che ha avuto la capacità di risvegliare il cadavere e ricollocarlo sullo scenario politico costruendo una Lega 2.0 mutata geneticamente: un partito di lotta anti-crisi che cavalca il malcontento sociale con toni populisti, beceri e xenofobi.

Il public procurement come strumento di politica industriale in tempi di crisi

di Francesco Crespi e Dario Guarascio 
Il termine public procurement (PP) è utilizzato per identificare quella parte di spesa pubblica destinata all’acquisto diretto di beni e servizi da parte della Pubblica Amministrazione e rappresenta una leva di politica economica di particolare rilievo. Il PP può essere utilizzato come strumento di policy per conseguire diversi obiettivi: stimolare il livello di attività economica e creare occupazione, proteggere le imprese nazionali dalla competizione globale favorendone gli investimenti e la crescita, aumentare la competitività dei “campioni nazionali” e la loro capacità innovativa, diminuire le disparità regionali (Edquist e Hommen, inPublic Technology Procurement and Innovation, a cura di Edquist et al., Kluwer Academic 2000).

La grande narratrice degli ultimi


di Ambra Pirri
Mahasweta Devi, la più importante scrittrice indiana in lingua bengali, è morta a Kolkata in un ospedale in cui era ricoverata da sei giorni. Aveva novanta anni. Una grande scrittrice ma anche una grande attivista politica, le due cose sono così intrecciate da non essere separabili. Le sue opere, ben 42 volumi, sono in corso di traduzione in inglese per la Seagull Books di Kolkata. Dai suoi romanzi sono stati tratti diversi film. Nata nel 1926 a Dhaka quando il Bengala orientale faceva parte dell’India e apparteneva all’impero britannico, aveva 21 anni quando gli inglesi, lasciando il paese, imposero quella divisione del Bengala che provocò uno degli esodi più drammatici della storia.

Bombe stragiste sulla speranza democratica più grande del Medio Oriente

di Ed Sykes
La mattina del 27 luglio un camion carico di esplosivo è esploso in una zona affollata di Qamişlo nel Rojava (Siria settentrionale). Questa strage terrorista è stata rivendicata da Daesh (Isil/Isis) uccidendo almeno 44 persone e ha provocato più di 150 feriti. Molti edifici circostanti sono stati distrutti, e tra le vittime c’erano un certo numero di bambini e di donne. Perchè Qamişlo è stata presa di mira? La città di Qamişlo è stata nominata come capitale del progetto del sistema federale di auto-proclamato del “Rojava” e all’inizio del 2016 della Siria del Nord.

I sanderistas: uniti anche se «enough is enough»

di Marina Catucci 
L’ultimo giorno di convention ha visto un sistema di sicurezza più in forze di quello dei giorni precedenti. Dopo 4 giorni di fila di cortei, comizi e proteste, per questa quinta giornata il messaggio è stato chiaro: niente deve turbare le ultime ore, dopo di che sarà «missione compiuta» per tutti. Durante la notte precedente le proteste fuori i cancelli della convention erano diventate più fisiche e più ambiziose e anche nell’ultima giornata centinaia di manifestanti vi si sono radunati nonostante la pioggia, il caldo e l’umidità. Il confronto con la polizia c’è stato ma fino alla durata della convention non ci sono stati arresti o tanto meno cariche.

Cara Merkel: la sicurezza richiede stop a guerre, più welfare e stop austerità

di Sahra Wagenknecht 
Il piano Merkel in nove punti per la sicurezza non prende in considerazione le questioni più importanti. Chi effettivamente vuole occuparsi della sicurezza, deve smettere di prendere parte alle guerre nel Medio e Vicino Oriente per il petrolio e il gas, che provocano innumerevoli vittime civili, deve lasciar da parte il sostegno logistico ai droni assassini americani e interrompere subito l’esportazione di armi nelle zone in crisi. È necessario, inoltre, smettere di sostenere dittatori come Erdogan, che con la sua reazione vuole costringere molti oppositori e giornalisti critici a lasciare la loro patria.

Dov’è Dio nel mondo?

di Giuseppe Sedia 
«Dov’è Dio se nel mondo c’è il male, se ci sono uomini affamati, assetati, senzatetto, profughi, rifugiati? Dov’è Dio, quando persone innocenti muoiono a causa della violenza, del terrorismo, delle guerre?», ha detto papa Francesco nella serata di ieri durante la Via Crucis nella spianata di Blonia di fronte a migliaia di fedeli. Sembra quasi che il pontefice abbia voluto conservare la propria voce per urlare al momento giusto il suo appello all’umanità. Un discorso che rompe con il silenzio della mattinata durante una visita nei campi della morte, costruiti dai nazisti a 70 chilometri da Cracovia.

Scuola corrotta, nazione infetta

di Francesco Masala
Se l’Anac (Autorità Nazionale Anticorruzione), guidata dal magistrato Raffaele Cantone, dice che la legge n. 107/2015 (la Buona Scuola) è potenzialmente criminogena ci sarebbe da preoccuparsi, no? Mentre la società civile è in vacanza, come accade spesso, le due associazioni di dirigenti scolastici, di recente nascita, Nsdsevnsuc [1] e Dmlhdegacmlt [2] proclamano: “Lasciateci lavorare!”  L’Anac è “l’Autorità Nazionale Anticorruzione”, che giorno 13 aprile 2016 ha emanato la delibera n. 430 che analizza i motivi di possibili corruzioni all’interno delle istituzioni scolastiche.

Il rancore organizzato e i signori dei social

di Daniele Vicari 
Anche questa m’è toccata nella vita, la censura di Facebook. Devo dire che fa piuttosto ridere, viene da sentenziare alla romana “ma che me frega!”… però c’è un però. Dopo una serie di episodi curiosi, che hanno riguardato anche il manifesto, nella figura del grande Mauro Biani, e Zerocalcare, reo di aver ricordato Carlo Giuliani, e sempre su questioni sensibili riguardanti Genova2001. Ovviamente tutta quella questione è ancora tabù per gran parte della “opinione pubblica”, perché in quei giorni si è messo in discussione lo Stato di Diritto, la praticabilità democratica della piazza, le idee di un movimento contraddittorio ma con qualche elemento di innovazione nella pratica politica e nella costruzione del futuro.

Il presidente Usa? Lo sceglie Putin

di Fulvio Scaglione
Per il senatore John Mc Cain, già rivale di Barack Obama nella corsa alla presidenza del 2008, la Russia non è che “una pompa di benzina travestita da Stato”. Allora spiegateci perché, ora che la corsa 2016 alla Casa Bianca entra nel vivo, i candidati Clinton e Trump e i loro collaboratori parlano assai più di Russia che di Stati Uniti. Ha cominciato Hillary Clinton. Wikileaks ha sparato in Rete venti mila mail del Comitato Nazionale Democratico (CND) dalle quali emerge senza ombra di dubbio che il partito, durante le primarie democratiche, non è mai stato imparzialmente a vedere chi tra la Clinton e Sanders avrebbe raccolto il maggior numero di delegati ma ha attivamente lavorato, d’intesa con lo staff della Clinton, per favorire lei e danneggiare Sanders.

Siamo a un’inedita substagnazione

di Rassegna.it
Un'economia italiana “sgonfia” quella descritta nel settimo numero dell'Almanacco dell'economia della Cgil, dove, con l'ausilio del “cruscotto” degli indicatori macroeconomici, si evidenzia un Pil reale ancora 8 punti percentuali al di sotto di quello del 2007. Non solo. Anche consumi e investimenti restano inferiori a quelli pre crisi, rispettivamente di 5 e 30 punti percentuali. Tra le forze di lavoro si sottolinea, invece, come a fronte di un lieve aumento degli occupati crescano anche i disoccupati (calando l’inattività).

L'Europa che produce terroristi

di Raffaele Masto
Lupi solitari, giovani disadattati, estremisti di destra, razzisti ideologici, fanatici islamisti. Chiunque siano i personaggi che in queste settimane hanno seminato terrore in Francia, in Germania, in Bangladesh, in Africa una cosa è certa: il movente ideologico o religioso è debolissimo e, spesso, è frutto di una radicalizzazione avvenuta poco prima, quindi nulla di ragionato, tutt’altro che un traguardo raggiunto con fatica, nulla a che vedere con una percorso interiore.

La Cina sconvolge l’ordine finanziario mondiale

di Ariel Noyola Rodríguez
La Cina supera gli Stati Uniti nel finanziamento delle infrastrutture globali. La finanza internazionale è in via di trasformazione, nonostante la forte opposizione della cupola del potere statunitense. L’anno scorso, a Washington, alti funzionari cercarono di sabotare l’avvio della Banca asiatica per gli investimenti infrastrutturali (AIIB), fallendo. In realtà, chi appariva un presunto fedele alleato del governo degli Stati Uniti, come Germania, Francia, Italia e Regno Unito, alla fine decise di aderire al nuovo istituto di credito multilaterale promosso da Pechino.

Informazione e insicurezza, un dibattito necessario

Intervista a Claudia Vago di Angelo Miotto
Come valuti la copertura mediatica LIVE degli attentati delle ultime settimane? 
"Mi pare che, particolarmente in Italia, ma probabilmente non solo, prevalga un elemento emozionale. In due sensi: da un lato, i giornalisti vogliono farci emozionare (e quindi via con le foto dei bambini coi peluche sull’asfalto) come se quello fosse il loro compito e non quello di guidarci nella comprensione di ciò che accade (e quasi mai quando siamo emozionati siamo sufficientemente lucidi per capire), dall’altro si emozionano loro e diventano incapaci di ragionamento.

Addio al più grande difensore dei diritti in carcere

di Stefano Anastasia e Patrizio Gonnella
Sandro Margara è stato il più grande difensore dei diritti che i detenuti italiani abbiano mai avuto, prima come magistrato e presidente dei tribunali di sorveglianza di Bologna e di Firenze, poi come Capo dell’amministrazione penitenziaria, infine come Garante dei detenuti per la Regione Toscana. Per decenni la migliore giurisprudenza sull’ordinamento penitenziario è venuta di là, dai suoi uffici e dalla sua penna. I detenuti facevano a gara per essere sottomessi al suo giudizio, certi che non sarebbero mai stati vittime di pre-giudizi. Quando fu maldestramente allontanato dal più «sinistro» ministro che abbia abitato le stanze di via Arenula (troppo attento ai diritti dei detenuti, il capo d’imputazione), su un giornale stampato a Rebibbia gli dedicarono una rubrica fissa, quella del Margara fans club.

Riforma della Costituzione: cronologia di un golpe non perseguibile

di Stefano Alì
Nel post “Riforme renziane: P2, JP Morgan e UBS ordinano. Napolitano esegue” ho iniziato una cronologia di fatti che hanno portato alla proposta di riforma della Costituzione targata Napolitano-Renzi-Boschi-Verdini. Riassumendola tralasciando il punto di inizio (il piano di rinascita democratica di Licio Gelli) 128 Maggio 2013: Documento JP Morgan (Le Costituzioni del sud Europa sono troppo democratiche); 10 Giugno 2013: Deposito in Senato del DDL Costituzionale per la temporanea deroga all’art. 138 della Costituzione. Iter velocissimo (altro che pantano del bicameralismo perfetto).

L’islam nei social media

di Manuela Malchiodi
Il fenomeno della radicalizzazione e del terrorismo islamico esercita effetti preoccupanti sulla percezione dell’islam e sulle relazioni con i cittadini di religione islamica residenti o di passaggio sul territorio italiano, e rischia di compromettere gravemente il dialogo con queste comunità, già di per sé difficile a causa dell’alterità religiosa e culturale di cui sono portatrici. L’Osservatorio di Pavia, che da tempo indaga le forme di attenzione riservate dai media tradizionali all’immigrazione e alle comunità straniere in Italia, guarda ora con interesse ai social media per esplorare le opinioni che circolano in una sfera comunicativa come questa, più spontanea, meno strutturata e più «libera» perché sottoposta a minori controlli e vincoli normativi.

Olimpiadi delle bugie

di Il Simplicissimus
Non ce l’hanno fatta: il cinismo di un’America muscolare e fitness che sta sostituendo con i feticci metabolici il senso della persona, non è riuscita alla fine a estromettere la Russia dai giochi di Rio, secondo le direttive di una nuova guerra fredda che coinvolge lo sport non meno delle minacce militari. Certo gli inventori del professionismo sportivo, del mercato esteso alle prestazioni fisiche e dunque anche del doping, quelli che di fatto gestiscono ( e in gran parte finanziano) l’Agenzia mondiale antidoping, hanno avuto una bella faccia tosta a tentare di escludere l’intera squadra russa con il pretesto di alcuni atleti bombati.

Il moto ondoso dei mercati

di Demostenes Floros
A giugno i prezzi del petrolio sono stati caratterizzati da una forte volatilità. In particolare, il Brent Crude North Sea ha aperto a 49,68 dollari al barile e ha chiuso a 49,71 dollari al barile, mentre il West Texas Intermediate ha aperto a 48,87 dollari al barile e ha chiuso a 48,36 dollari al barile. Nell’ultima parte del mese e ad inizio luglio il barile viene scambiato, in media, a 45-46 dollari al barile a causa dell’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea e per altri eventi internazionali che hanno destato nei mercati la preoccupazione che tale situazione possa influire negativamente sulla già fragile economia globale e quindi rallentare la domanda mondiale di petrolio. 

White cop, black man. La lunga guerra che avvelena l’America

di Enrico Beltramini
Tanto tuonò che piovve. In questi giorni è facile associare i fatti di Dallas a qualche movimento globale di disunione, come se la faglia che divide bianchi e neri in America fosse espressione di un terremoto sociale recente. Se vogliamo capire Dallas e tutto il resto dobbiamo invece tornare agli anni Novanta, quando per la prima volta si cominciò a notare che ad andare in prigione erano (quasi) soltanto gli afroamericani. Le percentuali disegnavano un quadro razziale incontestabile: i maschi neri erano dieci volte più delinquenti di quelli bianchi. Non solo: i neri andavano in prigione più spesso e ci stavano più a lungo.

Il capitale sociale del volontariato

di Emmanuele Pavolini e Ugo Ascoli
Quando si pensa al volontariato, in genere lo si considera come una importante forma di aiuto verso gli altri. Tuttavia, non va dimenticato che l’azione volontaria rappresenta anche una risorsa strategica per rafforzare il tessuto democratico. Una buona esperienza di volontariato dovrebbe avere ricadute positive per il volontario stesso, aiutandolo a maturare come cittadino.  Studi internazionali mostrano come l’esperienza di volontariato lasci segni importanti, avvicinando le persone a problematiche significative e contribuendo così a moltiplicarne l’impegno in prima persona nella risposta alle sfide sociali.

Prove di fratellanza

di Anna Maria Merlo
Prove di fraternità tra cittadini (credenti, ma non solo). Mentre il mondo politico si lacera sulla questione del rispetto dello stato di diritto e l’opposizione si scaglia contro il governo, in tutta la Francia, qui e là, ieri hanno avuto luogo delle “marce bianche” di cittadini e ci sono stati vari tentativi di dialogo nei luoghi di culto. Il parroco della chiesa Saint-Thérèse di Saint-Etienne-du-Rouvray – la parrocchia che sorge a fianco della moschea della cittadina – ha partecipato alla cerimonia del venerdi’ alla moschea. “Costruiamo ponti non muri tra di noi”, ha detto padre Auguste.

Stipendi Rai. Questi due valgono 1 milione di euro?

di Ennio Remondino
Stipendi Rai, come i golpe d’estate, si ripetono ciclicamente ma, come in Turchia, spesso non riescono. Purtroppo sussurra qualcuno. La questione degli stipendi di giornalisti e dirigenti Rai finisce davanti alla Corte dei Conti: il Codacons scopre che l’acqua carda brucia e presenta una denuncia alla magistratura contabile sugli abnormi compensi elargiti dalla rete di Stato ai propri dipendenti». Scandalismo a parte, cercando di districarci nell’intorcinato dire e non significare del Direttore Generale Rai Campo Dall’Orto, cosa diamine sta accadendo di nuovo in Rai da giustificare tante indignate proteste di mezza estate?

Mps, un salvataggio molto costoso

di Riccardo Chiari
Ancor prima delle comunicazioni del cda della banca, arrivate ieri sera alle 21, il puzzle Mps era quasi completato. Con piazza Affari che vedeva salire il titolo addirittura dell’11% al mattino, per poi ripiegare su un comunque robusto +6,3% alla chiusura. Il terzo aumento in tre giorni, a conferma del raggiunto accordo con la Bce sul piano elaborato dall’ad Fabrizio Viola, in stretto contatto con la Banca centrale europea di Francoforte. Quanto al risultato degli stress test sulle 53 principali banche europee, fra cui il Monte dei Paschi, già nelle scorse settimane era stato anticipato che solo Rocca Salimbeni era stata bocciata, a differenza delle altre quattro grandi banche italiane – Unicredit, Intesa San Paolo, Ubi Banca e Banco Popolare – sottoposte all’esame dell’Eba.