La crisi è quel momento in cui il vecchio muore e il nuovo stenta a nascere. Antonio Gramsci

sabato 5 novembre 2016

Mobilitiamoci a tappeto per il No. Intervista a Lidia Menapace

Intervista a Lidia Menapace di Donatella Coccoli 
"Dopo la vittoria del no, voglio raccogliere le firme per abrogare l’articolo 7 della Costituzione, quello del Concordato tra Stato e Chiesa". Con un tono della voce molto deciso, Lidia Menapace, 92 anni, staffetta partigiana, pacifista ed esponente del movimento femminista nonché senatrice nel 2006 per Rifondazione comunista, espone tranquillamente i suoi progetti per il dopo referendum. Rappresentante del No a Bolzano, dove vive, Lidia non esita a rilanciare la posta, per nulla intimorita dal dispiegamento di forze del fronte del Sì, anche se sollecita i vari comitati del No ad estendere la lotta, con una mobilitazione più a tappeto.

La debolezza delle élites Usa chiama Europa, e l’Italia insegna

di Michele Prospero 
Lo spettacolo del duello tra Clinton e Trump rappresenta il processo degenerativo del potere contemporaneo. Anche l’impero è nudo, per la pochezza della catena di comando. I postmoderni regimi monoclasse mostrano una carenza organica nei processi di selezione della leadership e si consolidano i tentativi di imprenditori che tentano l’assalto al pubblico potere senza trovare intralcio. Una contaminazione pubblico-privato si presenta con regolarità, così come ricorrente è il doping comunicativo che banalizza la competizione per il potere, a conferma che, se considerato su scala comparata, il caso Berlusconi non era poi una pura bizzarria mediterranea.

Renzi e il Si giocano sporco perchè temono il NO sociale

di Giorgio Cremaschi
Il Financial Times del 28 ottobre pubblica in grande evidenza una foto del NoRenziDay, la grande manifestazione del 22 ottobre che la stampa italiana ha sostanzialmente ignorato, con l'eccezione di due giornali. Quando le notizie di ciò che accade in un paese bisogna andare a cercarle nella stampa estera, in quel paese c'è un regime. Il nostro ha toccato vette di ridicolo con La Stampa, che ha polemizzato con Russia ToDay perché ha parlato di quella manifestazione, che il giornale di Marchionne ha cancellato. Viceversa se escludiamo i soliti due giornali, è chiaro che parlo de Il Fatto e Il Manifesto, il fallimento clamoroso del Renziday del 29 ottobre è stato semplicemente rimosso.

La fine della democrazia in Turchia

di Hisyar Ozsoy
Giovedì scorso l’epurazione del presidente Erdogan contro il nostro partito ha raggiunto un altro picco: i nostri co-presidenti Selahattin Demirtas e Figen Yüksekdag, insieme a 11 altri membri del Parlamento del nostro partito sono stati arrestati in tutta la Turchia la scorsa notte. Altri arresti sono prevedibili. L’obiettivo di queste misure è quello di chiudere il terzo partito più grande in parlamento. Questo è un giorno buio, non solo per il nostro partito, ma per ma per tutta la Turchia e la regione in quanto significa la fine della democrazia in Turchia.

Noi Restiamo: il Manifesto politico

di Campagna Noi Restiamo
1. Da dove partiamo
Nel mondo in cui viviamo gli eventi e le informazioni viaggiano a una velocità sorprendente e non è sempre facile orientarsi.  Guerre, caduta delle quotazioni di borsa, rialzo dello spread, cambi di governo, crisi diplomatiche, riforme del mondo del lavoro, disastri naturali, immigrazione, rallentamento della produzione industriale, aumento della disoccupazione: notizie che ci giungono e spesso ci appaiono come sconnesse fra di loro, in quel caotico vortice che sembra essere il presente. Eppure crediamo che sia possibile “venirne a capo”, innanzitutto individuando alcune domande che vadano nella direzione di trovare l’interconnessione fra tutti questi fenomeni: quale è l’origine la situazione attuale? Come si è generata la crisi?

Referendum costituzionale: le ragioni di una battaglia

di Clash City Workers 
Il referendum costituzionale è un prodotto dei nostri tempi: non si possono spazzare via con un colpo di spugna anni e anni di lotte sindacali e conquiste sociali, utilizzando i classici metodi della democrazia. Serve avere mano libera, più velocità e vivere in un constante stato di emergenza, saltando i classici iter del lavoro istituzionale. Bisogna prendere decisioni immediate e limitare al massimo gli ostacoli e le discussioni, concentrando il potere decisionale nelle mani di pochi fedelissimi.

Renzi, fenomenologia di un imbonitore

di Matteo Pucciarelli 
Provinciale, spregiudicato, cinico, carrierista. «Alla fin fine, Renzi (...) assume i tratti fisiognomici dell’arrampicatore sociale». Se già è questo il vostro pensiero sul presidente del Consiglio, allora l'ultimo libro di Pierfranco Pellizzetti - ormai storico collaboratore di MicroMega, penna infaticabile e corrosiva, un liberale di sinistra vecchio stampo - vi aiuterà a trovare nuovi esilaranti aggettivi e collegamenti storici-politici-psicologici per continuare a dirne di ogni male; se invece ne pensate bene, alla fine della lettura odierete: Renzi oppure Pellizzetti, fate voi, vie di mezzo non ce ne sono.

Armi nucleari, il governo ci ripensi. Intervista a Francesco Vignarca

Intervista a Francesco Vignarca di Piero Bosio 
“Il governo ci ripensi”. E’ l’appello della Rete Italiana per il Disarmo, dopo che l’Italia ha votato contro la risoluzione delle Nazioni Unite che, a larga maggioranza, chiede di avviare, nel 2017, i negoziati per vietare le arminucleari. Alla Rete Disarmo aderiscono anche i Beati Costruttori di Pace, di cui fa parte Lisa Clark: “Vi siete giustamente indignati per il fatto che l’Italia ha votato contro la risoluzione”, ha scritto Clark. “Ora questo voto passa, tra qualche settimana, all’Assemblea generale dell’Onu dove gli Stati ratificano la decisione presa. Quindi l’Italia ha l’opportunità di rimediare”.

Spagna, il suicidio del Psoe sancisce la morte della socialdemocrazia

di Steven Forti e Giacomo Russo Spena 
C’era una volta la socialdemocrazia... non esiste altro incipit per narrare la scellerata decisione del Psoe di sostenere in Spagna un nuovo governo Rajoy. Un’astensione, quella socialista, che sa di governo di larghe intese: socialisti e conservatori, insieme a braccetto, uniti nel sostenere le medesime politiche. Del resto, già dal 2011 le piazze degli Indignados attaccavano il partito unico Psoe/Pp accusandoli di essere la “misma mierda”. Un’alleanza che non rappresenta una novità per il panorama europeo. Si scrive Spagna, si legge infatti Europa dove da anni il Pse ha perso per strada le cosiddette ragioni della sinistra.

La democrazia atlantica di Erdogan

di Tommaso Di Francesco
Il Sultano Erdogan è all’offensiva. Dopo l’arresto del direttore di Cumhuriyet, l’unico giornale indipendente rimasto che ha denunciato la connivenza del governo turco con lo Stato islamico; e dopo avere incarcerato i due sindaci di Dyarbakir simbolo dell’autonomia kurda, nella notte di ieri ha arrestato dodici deputati dell’Hdp, il Partito democratico del popolo, insieme ai due leader Selahattin Demirtas e Figen Yüksekdag. L’Hdp è la principale forza turco-kurda dell’opposizione di sinistra, il terzo partito con 59 parlamentari e che nell’estate del 2014 ha scompaginato con la sua affermazione i piani presidenzialisti del Sultano.

Il Sud desertificato dall’austerity è il laboratorio di una nuova Europa

di Tiziana Barillà 
Lazy southern: i fannulloni del Sud. Sfaticati, indebitati, arretrati. Greci, spagnoli, italiani, portoghesi non hanno voglia di lavorare, hanno vissuto “al di sopra delle loro possibilità” e adesso la pagano, e cara anche. Insomma, la linea della Troika è questa: i “terroni europei” la crisi se la sono cercata. «La borghesia settentrionale ha soggiogato l’Italia meridionale e le isole e le ha ridotte a colonie di sfruttamento», scriveva invece Antonio Gramsci in Alcuni temi della quistione meridionale. La questione del Sud Europa sembra la versione europea della vecchia questione meridionale. Che sia Napoli, Atene o Madrid, il risultato non cambia.

Io non sono un numero di previdenza sociale

di Antonella Pica 
Il nuovo film di Ken Loach è da pochi giorni uscito nelle sale. Già vincitore della Palma d’Oro al festival di Cannes, è un pugno nello stomaco dello spettatore. “I, Daniel Blake” è un film che fa piangere e arrabbiare, Sì, rabbia. Quel mix di stati d'animo che vanno dal senso di impotenza alla irrefrenabile voglia di fare qualcosa. Di agire. Perché solo così si riesce ad avere l’illusione di poter compensare per un attimo lo spaesamento che hai vissuto per i 100 minuti della pellicola.

Cronache di un impero in avaria. Intervista a Michel Floquet

Intervista a Michel Floquet di Guido Caldiron
Tra i più noti giornalisti francesi, responsabile dell’informazione di TF1, la principale rete televisiva transalpina, a lungo corrispondente dagli Stati Uniti, dove ha vissuto negli ultimi cinque anni, Michel Floquet traccia con Triste America (Neri Pozza, pp. 208, euro 16,50) un quadro documentato e terribile, e soprattutto in gran parte inedito, degli Stati Uniti: quello di un paese in preda ad una gravissima crisi sociale che rischia di trasformarsi ogni giorno di più anche in una drammatica crisi politica.

Lenin lettore di Hegel

di Stathis Kouvélakis
Come spiegare il fatto che al cospetto del disastro della Prima guerra mondiale Lenin si sia ritirato per dedicarsi allo studio della Logica di Hegel? Si tratta di un interrogativo che non ha cessato di turbare il marxismo del primo dopoguerra. Secondo Stathis Kouvelakis, svelare l’enigma dei Quaderni filosofici di Lenin, manoscritti frammentari ed eterogenei, equivale a pensare questo testo come una rettifica del pensiero del movimento operaio europeo. Vero e proprio presupposto alla sua riflessione strategica, la quale condurrà all’Ottobre 1917, il lavoro di Lenin segna un rigetto del positivismo, del meccanicismo e del materialismo volgare della Seconda internazionale.

2016, l’anno difficile delle banche

di Marco Bertorello
Le fibrillazioni di Borsa degli ultimi giorni smentiscono i facili ottimismi sulle banche italiane emersi nel mese di ottobre e confermano invece il 2016 come anno difficile per l’intero comparto europeo. Un anno fatto di crolli di valori azionari, sofferenze non sostenibili, il caso internazionale di Deutsche Bank. Il sistema creditizio continentale, quello che a ridosso della crisi appariva il più solido e meno immischiato con gli scandali finanziari, ora sembra presentare il conto. Da tempo la Bce, nell’ottica di costruire l’unione bancaria, avverte di essere riuscita a stabilizzare il quadro e che ora spetti ai singoli paesi e ai loro attori economici approfittare di questo spazio temporale per attuare le famigerate riforme e tornare a essere competitivi.

Hdp, il partito contro il sultano Erdoǧan

Intervista a Figen Yüksekdaǧ di Serena Tarabini 
Fare opposizione al presidente Recep Tayyip Erdoǧan, può costare molto caro. Lo sa bene Figen Yüksekdaǧ, la copresidente, assieme a Selattin Demirtaş, dell’HDP, il partito democratico dei popoli. Questo partito è attualmente la terza forza politica del Paese e per un momento è riuscito a togliere all’AKP, il partito del presidente Erdoǧan, ancora al governo, la maggioranza assoluta. E porre così un freno alla sua corsa verso il presidenzialismo.

Il lavoro e la sofferenza

di Sarantis Thanopulos
Cos’è il lavoro oggi? Fondamento della democrazia, diritto inalienabile, realizzazione della creatività umana? Questi sono pensieri avveniristici, come tutte le grandi idee del passato. Lavorare oggi è, nella grande maggioranza dei casi, un privilegio mal retribuito e precario a cui aggrapparsi con tutte le proprie forze. Espropria gran parte della vita privata e dello spazio degli affetti e ha come suo ideale l’automazione umana.

Controriforma Costituzionale e sanità: facciamo chiarezza!

di Clash City Workers 
La campagna per il sì alla Controriforma Costituzionale non lascia scampo neppure alla Sanità. Anche questo fondamentale diritto infatti rischia di essere eroso dalla riforma nonostante la propaganda del governo che tenta di raccontarci che non ci sia nulla di davvero preoccupante non essendo in discussione la modifica dell'articolo 32, quello che dichiara la parità dei cittadini nella tutela del diritto alla salute. 

Referendum, anche il rinvio è rinviato

di Andrea Fabozzi
La Corte costituzionale può sospendere il referendum. Valerio Onida lo aveva scritto nel suo ricorso presentato al tribunale civile di Milano, lo ha argomentato in udienza e lo ha ripetuto ieri a margine di un convegno a Milano. Secondo il giurista, che è stato presidente della Consulta nel 2004, se la giudice milanese Loreta Dorigo dovesse accogliere i dubbi di costituzionalità sul quesito unico – che costringe i cittadini a esprimersi con un solo sì o un solo no sul complesso della riforma – «ci potrebbe essere un problema di sospensione ed eventualmente i poteri li avrebbe la stessa Corte costituzionale».

Caro Renzi, di questo passo per mettere al sicuro le scuole serviranno secoli

di Edoardo Zanchini
Ci vorranno secoli, se continuiamo con questi ritmi, per rendere sicure le scuole italiane e tagliare una bolletta energetica che pesa 1,3 miliardi di euro all’anno sulle casse dello Stato. Scansiamo dal tavolo i gufi e le polemiche politiche, perché davvero la riqualificazione dell’edilizia scolastica è una priorità condivisa da tutti. Per una volta il problema non sono neanche le risorse a disposizione o i pochi cantieri aperti. Il paradosso, anzi, è che sono stati mobilitati oltre 7 miliardi di euro, secondo le ultime stime del governo, ma risulta davvero difficile capire i risultati che 27mila interventi in corso starebbero producendo per rendere più sicure e accoglienti le scuole italiane.

Palazzi e catapecchie: la disuguaglianza dello spazio abitativo

di Tamara Pearson
Gli australiani hanno le abitazioni più grandi nel mondo. Nuove case indipendenti sono grandi in media 245,3 mq – tre volte più grandi delle case del Regno Unito e 22 volte più grandi della casa tipo a Hong Kong. Per l’Australia, questo privilegio dello spazio mette in evidenza il mito pervasivo che il paese non ha spazio per i rifugiati. Riguardo al mondo, però, c’è una storia più profonda di disuguaglianza globale dello spazio – una storia che va ben al di là delle semplici differenze di densità della popolazione.

Terra, casa, lavoro, la voce degli slum in Vaticano

di Geraldina Colotti 
Carolina risponde informa in tutte le lingue, Gerardo accompagna la stampa, Gabriela risolve gli accrediti dell’ultimo minuto… Chi si ferma a dormire trova la chiave della stanza in una scatola di cartone. Tutti ricevono una custodia rosa coi bordini verde. Il cartellino recita: Reciclado en nuestras manos. Spiega che “si tratta di un prodotto ricavato dai rifiuti solidi urbani (Rsu), recuperati dai cartoneros della Federacion Argentina de Cartoneros, Carreros y Recicladores (FaccyR) e disegnati dai recuperadores urbani di Tras Carton Diseno”. Col nostro lavoro – si legge – proteggiamo la terra.

Rottamare Maastricht

di Fabio Petri
Lo scopo del libro, dall’Introduzione di Paggi, è aiutare ‘la costruzione di un movimento anti-Maastricht diverso da quello populista’, sottrarre al populismo ‘il monopolio della critica della situazione esistente’; combattere Maastricht come cultura, concezione del mondo, proposta di civiltà; a tal fine aiutare a ‘trasformare la protesta sociale in conflitto distributivo e in alternativa politica’, aiutare ‘la costruzione di un movimento ancora inesistente’, per la qual cosa ‘occorre mettere sul tappeto il problema di una filosofia di governo alternativa e di un programma che indichi, in primo luogo sotto il profilo concettuale, alcuni punti di scorrimento verso un’Europa politica della crescita’.

Dalla Brexit al referendum, preparatevi: a decidere è il parlamento e non il popolo

di Giorgio Cremaschi 
Non sono esperto dei meandri costituzionali della Gran Bretagna, paese che non ha neppure una vera costituzione prescrittiva, come invece il nostro e tanti altri. Da profano mi domando però come è possibile che solo ora si riconosca non valido il responso popolare del referendum sulla Brexit e lo si voglia sostituire con quello del parlamento. Lo stesso parlamento che aveva indetto il referendum quando Cameron pensava di vincerlo. Com'è che allora nessuno aveva sollevato obiezioni giuridiche sul fatto che il popolo decidesse direttamente e solo dopo che quello stesso popolo ha votato No alla Unione Europea, i giudici hanno invalidato il voto?

Il silenzio dell’elezione Usa sul cambiamento del clima è assordante per gli emarginati del mondo

di Dinesh Paudel e Gregory Reck
Tra le preoccupazioni sulla misoginia di Donald Trump e le mail di Hillary Clinton, la campagna e i dibattiti presidenziali di quest’anno, sono degenerati in una serie infinita di citazioni superficiali. Le questioni di “carattere” sono sotto i riflettori, dato che discussioni importanti sulle differenze di politiche sono quasi invisibili. Considerate l’argomento più ovvio, scomparso dalla corsa presidenziale del 2016: il cambiamento del clima. I giornalisti e i moderatori dei dibattiti, raramente fanno domande riguardo a questo. I sostenitori dei candidati di solito non lo citano come motivo preminente del loro appoggio.

Marx 2000

di Robert Kurz 
Dopo la fine del socialismo di Stato, il capitalismo ha trasformato la ben nota metafora marxista del becchino nel suo opposto e l'ha integrata nel proprio repertorio ideologico. Ma, nel proclamare ancora una volta il funerale della teoria marxiana, le scienze accademiche ufficiali hanno di certo sbagliato cadavere. L'opera di Marx rappresenta, nel suo significato reale, una teoria negativa della rottura e non una teoria positiva di "sviluppo socialista", nonostante che sia stata sfruttata in tal senso per la legittimazione da parte delle dittature burocratiche del socialismo di Stato. Di conseguenza, il quadro logico ed analitico marxiano è la proiezione teorica del capitalismo e del suo sviluppo fino al suo futuro stato maturo di crisi.

Il No Sociale rilancia la mobilitazione

di Coordinamento Per Il NO Sociale
Giovedi si è riunito a Roma il Coordinamento per il No Sociale. L’incontro ha espresso profonda soddisfazione per il successo delle due giornate di mobilitazione per il NO del 21 e 22 ottobre, per la riuscita al di sopra di ogni previsione dello sciopero e per la grande manifestazione del NORENZIDAY, molto più partecipata di quella del 29 ottobre per il SI, nonostante la sostanziale censura subita dai mass media.

L’Europa ai piedi del “Pinochet del Bosforo”

di Umberto De Giovannangeli
La Turchia non esiste più. Al suo posto è nato l’”Erdoganistan”, un Paese senza libertà né diritti, retto da un regime islamo-nazionalista che sfruttando uno pseudo golpe ha realizzato il disegno che covava da tempo: risolvere manu militari il problema curdo, azzittire la stampa indipendente, riempire le patrie galere di giornalisti, professori universitari, funzionari pubblici, attivisti dei diritti umani. E ora anche di parlamentari dell’opposizione.

Per fare ritorno alla casa comune. La riflession dei Movimenti Popolari su "Territorio e Natura"

di Claudia Fanti 
Con un toccante omaggio a Bertha Cáceres – la dirigente indigena ed ecologista del popolo lenca uccisa in Honduras lo scorso marzo – e a tutti i militanti minacciati, perseguitati, incarcerati e assassinati per la loro lotta a favore della giustizia e dei diritti dei poveri e della Madre Terra, è iniziata, sulle note di uno struggente canto africano di addio a quanti non ci sono più, la plenaria su "Territorio e Natura" con cui si è aperto il secondo giorno dei lavori del Terzo Incontro Mondiale dei Movimenti Popolari.

Abusi e violenze, l’inferno degli hotspot italiani

di Matteo De Bellis 
Salih aveva solo 10 anni quando le milizie hanno attaccato il suo villaggio nella regione del Nord Darfur, in Sudan. «Era sera. Sparavano e davano fuoco alle nostre capanne. I miei genitori sono stati uccisi ma io sono riuscito a scappare». È arrivato da solo fino a Khartoum, dove è rimasto fino all’inizio di quest’anno, quando suo zio che vive nel Regno Unito gli ha mandato dei soldi per raggiungerlo. Ha impiegato più di un mese per viaggiare attraverso il deserto in Libia e poi verso nord fino alla costa, dove ha pagato il viaggio attraverso il Mediterraneo su una barca sovraffollata.

I Tories ora svelino la loro Brexit. Intervista a John Ryan

Intervista a John Ryan di Leonardo Clausi
Il Professor John Ryan è un politologo, al momento Visiting Fellow alla London School of Economics di Londra. Si occupa principalmente di rapporti fra la Gran Bretagna e l’Unione Europea. Gli abbiamo chiesto un commento alla sentenza dell’Alta corte britannica sulle prerogative del governo rispetto alla Brexit.
Professore, qual è il suo giudizio su questa sentenza?

Facebook all’indice, contro il «femminicidio» della piazza virtuale

di Benedetto Vecchi 
Notizie agrodolci dalla Rete. Questa volta sotto accusa è Facebook. Nell’arco di poche ore il social network è stato messo all’indice da un tribunale di Napoli e in Germania. Con una sentenza che farà a lungo discutere, il tribunale della città campana ha infatti accolto un’istanza della madre di Tiziana, la giovane donna che si è tolta la vita dopo la disperante constatazione che le sue richieste di rimuovere un video dove faceva sesso postato sul web erano rimaste lettera morta.

Giovane Millennial negli Usa? Praticamente “marxista”

di Anugrah Kumar
Un nuovo rapporto sull’atteggiamento degli americani verso il socialismo, afferma che , tra i giovani “millennials” o la cosidetta “generazione Y” le dichiarazioni di Marx rispetto al lavoro e al diritto della popolazione al cibo, trovano più sostegno che le citazioni tratte dalla Bibbia. Alla domanda se sono d’accordo con l’affermazione di Marx “A ciascuno secondo le proprie capacità, per ciascuno secondo i propri bisogni”, il 64% ha risposto con il “sì”, ma solo il 53% ritiene di essere d’accordo con la Bibbia che recita “chiunque non lavori, non avrà neanche diritto al cibo”; questo ciò che emerge da un nuovo sondaggio della Fondazione Vittime del Comunismo con sede nello stato di Washington D.C. in collaborazione con il sito You Gov.it.

Ecco chi sono i creditori esteri del governo italiano

di Maurizio Sgroi
Sempre perché è buona prassi sapere come si evolvono i nostri creditori mi sono letto volentieri un approfondimento di Bankitalia (“Foreign holders of Italian government debt securities: new evidence“) che analizza chi siano i detentori esteri del nostro debito pubblico. Lo studio è aggiornato alla fine del 2015, quindi non è freschissimo, ma ha il vantaggio di incrociare il database Securities Holdings Statistics (SHS) dell’Eurosistema con il Coordinated Portfolio Investment Survey (CPIS) del Fmi e così offrire una foto abbastanza a fuoco della situazione.

Sciopero generale alle Poste contro privatizzazione e tagli

di Riccardo Chiari
«Non si può pensare solo al profitto, tagliando i servizi essenziali e la forza lavoro, cioè noi». La manifestante al presidio fiorentino di via Pellicceria – un migliaio di partecipanti – dà voce alla quasi totalità dei 140mila addetti di Poste Italiane, in sciopero generale per cercare di fermare la riduzione dei servizi, la carenza di personale, un ulteriore taglio degli uffici e dei centri di meccanizzazione postale come quello di Sesto Fiorentino. Tutto propedeutico al progetto di completare la privatizzazione, rinviata all’anno prossimo dal governo Renzi ma sempre nell’agenda dell’esecutivo e dell’ad Francesco Caio.

La vita scorre lontana dal centro

di Arianna Di Genova 
Sulle periferie si è detto di tutto, negli anni sono state esaltate come luoghi in cui ritrovare le emozioni di una vita intensa o come «malattie» disgreganti, che contagiano il tessuto sociale con le loro disfunzioni. Comunque la si metta, gli spazi metropolitani che escono dal «centro» hanno un loro comportamento speciale, che può essere raccontato dai loro stessi abitanti o nelle pagine di libri, da scrittori e scrittrici di professione. Il volume Centrifuga, edito da Sinnos (pp.208, euro 12) è partito da qui, dal bivio della scelta, coinvolgendo 29 autori per una narrazione della città e delle sue periferie.

Rischio manovra bis

di Andrea Colombo 
Il ministro Padoan, bontà sua, si scusa: sua e solamente sua la colpa se la legge di bilancio è arrivata in Parlamento con una quindicina di giorni di ritardo. Non se ne dolgano i componenti delle commissioni bilancio di Camera e Senato, riunite per ascoltare infine la sospirata illustrazione della manovra. Una giustificazione il penitente però la adduce: «Questa legge di bilancio è uno strumento potente ma complesso». È il solo passaggio in cui il ministro dell’Economia non rivaleggia in trionfalismo col presidente del consiglio.

Una vita sulle montagne russe dell’establishment made in Usa

di Guido Moltedo
La biografia di un personaggio pubblico noto, che ha vissuto diverse stagioni, sempre da protagonista, può gettare la giusta luce su una lunga epoca storica, ed esserne a sua volta illuminata dalla Storia in cui è dentro. È il caso della vita di Hillary Rodham Clinton, raccontata da Oliviero Bergamini in Chi è Hillary Clinton ? (ombre corte, pp. 182, euro 15). Una vita che s’intreccia con le vicende salienti dell’America contemporanea, dagli anni Sessanta a oggi, dal Watergate all’email-gate. Fino all’happy end della sua elezione, prima Madam President, se così decideranno gli indecisi elettori americani l’8 novembre. Ed è un grande se.

In Turchia le carceri sono diventate un’industria redditizia

di Nicolas Cheviron
In una prigione turca una figlia racconta al padre le ultime notizie. All’improvviso la detenuta si mette a gridare: “Chi è questo assassino? Perché lo portate qui? Fate uscire questo criminale!”. La conversazione finisce tra proteste e insulti. Le guardie hanno fatto entrare un prigioniero comune nella stanza dove Yıldız Keskin sta parlando con i genitori. Ha diritto a una telefonata di dieci minuti a settimana. Keskin, 36 anni, si è sentita minacciata e ha cominciato a urlare.

La denuncia di Amnesty: "In Italia violenze sui migranti"

di Gaetano De Monte 
Khider, trent’anni, di nazionalità sudanese - sbarcato nel porto di Catania a metà giugno di quest’anno - ha raccontato ai ricercatori di Amnesty International che durante il viaggio di trasferimento in bus verso l’hotspot di Taranto “eravamo in quattordici uomini ad esserci rifiutati di farci prendere le impronte digitali. Così poliziotti in uniforme sono venuti a dirci che avrebbero usato la forza”. L’uomo, poi, continua in questo modo il suo racconto: “alcuni di noi erano spaventati e hanno deciso di dare le impronte digitali, perché avevano visto qualcun altro che veniva trascinato via dalla polizia”. E ancora: “alla fine eravamo rimasti in due a non averle date”.

Matteo Stranamore vota per la bomba

di Anna Lombroso 
Ormai perfino il più elementare e naturale buonsenso viene tacciato di irragionevole idealismo, di sprovveduta astrazione: ogni ipotesi e scelta deve piegarsi non alla realtà, magari!, ma alla realpolitik, non all’opportunità ma all’opportunismo, non al pensare, ma all’affaccendarsi, non ai bisogni, ma all’obbligatorietà di emergenze per lo più fittizie, artatamente lievitate perché si convertano in opportunità l’imposizione di misure autoritarie, di deroghe e licenze da leggi e regole giuridiche e morali.

Terrorismo e disagio sociale

di Federico Sollazzo
Il terrorismo è una piaga che l’Europa conosce da tanti anni. È stato ed è di diverse matrici e ha periodi di stallo e di improvvisa ripresa. Al momento stiamo vivendo un suo ritorno di fiamma che probabilmente ci accompagnerà per molto tempo, diventando una nota di cronaca della nostra quotidianità. Per avere una chance di superamento del tipo specifico di terrorismo col quale oggi abbiamo a che fare è evidentemente necessario comprenderlo nel dettaglio, ma per comprenderlo è preliminarmente necessario porsi nella giusta prospettiva, ovvero in una prospettiva non ideologica.

Come sono prodotti i nostri vestiti

di Luca Cellini
Il più giovane di loro ha 15 anni, e lavora più di dodici ore al giorno per guadagnare ancora meno degli altri. Tutto il giorno stira vestiti, prima che questi vengano spediti nel Regno Unito, per poi essere distribuiti nelle grandi catene di distribuzione commerciale. Comincia così il servizio d’inchiesta di Darragh MacIntyre, reporter della BBC che rende pubblico, come vengano sfruttati i rifugiati di guerra siriani insieme ai loro bambini. Costretti a lavorare duramente in cambio di pochissimi spiccioli, per alcuni dei migliori marchi di moda del Regno Unito, senza rispetto alcuno per i loro diritti.

Magistratura democratica difende il suo No: restiamo una voce critica

di Jacopo Rosatelli
«L’anno che si sta per chiudere potrebbe essere quello del congedo dalla Costituzione repubblicana: per questo sul referendum non ci si può non schierare». Piergiorgio Morosini, consigliere di Magistratura democratica (Md) al Csm, non usa mezzi termini: prendere parola sulla riforma costituzionale è necessario, «e non si può invocare il tema dell’opportunità per non farlo. Indipendentemente da come la si pensi, quando sono in gioco gli assetti del Paese, anche giudici e pm devono dire la propria».

Punto di non ritorno: il cambiamento climatico nel documentario di Leonardo Di Caprio

di Viola Brancatella 
"Dobbiamo eleggere leader che capiscano la gravità dei problemi che stanno trasformando il clima, leader che credano alle innegabili verità della scienza. Non c’è nazione o società immune dai sintomi del cambiamento climatico e in molte regioni americane se ne vedono già gli effetti. Possiamo ancora fare qualcosa per impedire che queste crisi diventino un problema generalizzato del futuro del nostro Paese. Abbiamo l’opportunità di guidare il mondo in una delle questioni più importanti di tutti i tempi", ha dichiarato l’attore Leonardo Di Caprio durante un’intervista rilasciata a National Geographic.

Il sogno americano rivisitato

di Pepe Escobar
Trump avrà un successo dieci volte quello della Brexit? Cosa serve – oltre a Wikileaks – per far crollare il castello della Clinton? E la Clinton se vince farà scoppiare la Terza Guerra Mondiale contro l’asse del male Russia/Iran/Siria? Il Medio Oriente finirà con l’implodere completamente? La Cina governerà il mondo nel 2025? Tra tutti questi frenetici frammenti di realtà geopolitica che puntellano precariamente le nostre rovine, è difficile non rievocare il grande e compianto maestro decostruzionista Jean Baudrillard. Nel corso dei post-moderni anni ’80 era molto in voga essere Baudrillardiano fino al midollo; il suo “America”, pubblicato originariamente in Francia nel 1986, oggi dovrebbe essere ancora considerato come il definitivo, metafisico, geologico Instagram culturale dell’Eccezionalistan.

Professori, studenti e la repressione del dissenso in Turchia

di Andrea Listanti
“Non ho il diritto di parlarti. Non ho il diritto di lasciare la mia città senza una valida motivazione. E questa certamente non lo è”. Il professor M. insegna Economia all’università pubblica di Eskişehir, cittadina a metà strada tra Ankara ed Istanbul, famosa per le sue pipe di schiuma. È venuto fino ad Istanbul per incontrarmi. Insieme raggiungiamo uno dei bar terrazzati di Eminonu, con una splendida vista sul Bosforo. “La mia e-mail istituzionale è sotto controllo -dice-, per questo ti ho chiesto di scrivermi sulla casella privata”.

Mister 60%, l’ultra-presenza di Renzi in tv

del Comitato per il No 
Mercoledì alla camera il Comitato per il No ha presentato l’Osservatorio TV con il quale, fino al 4 dicembre, verrà monitorata la presenza nei tg nazionali delle ragioni del no. Si tratta, ha spiegato Roberto Zaccaria, della elaborazione sia di dati dell’Agcom (che hanno cadenza quindicinale) che di Mediamonitor, osservatorio indipendente del Dipartimento Comunicazione e Ricerca sociale dell’università La Sapienza, che invece produce indagini in tempi più rapidi ma con uno spettro più ridotto (prende in considerazione solo i principali tg della sera).

Bonus a valanga per tutti, ma non per la «moneta» di Riace

di Tonino Perna e Chiara Sasso
Torniamo a parlare di Riace, un vero miracolo nei progetti ambientali, nel recupero e trasformazione del borgo storico, nell’accoglienza dei richiedenti asilo, come esempio di rinascita della comunità e di risposta lavorativa per tanti giovani. Sempre in prima linea per l’emergenza sbarchi. Riace, segnalato da Fortune, ma ancora prima nel 2010, del World Mayor Prize, Domenico Lucano citato nella classifica dei sindaci fra i 23 finalisti, insieme a sindaci della Città del Messico e Mumbai.

La legge contro il caporalato c'è, ma lo Stato deve vigilare affinché si rispetti

di Yvan Sagnet 
La nuova legge contro il caporalato ovvero contro l'intermediazione illecita di manodopera è sicuramente migliore rispetto alla precedente in quanto, modificando l'art. 603 bis del codice penale, estende la responsabilità penale anche al datore di lavoro che utilizza manodopera in condizioni di sfruttamento e approfittando dello stato di bisogno dei lavoratori. Inoltre, introduce una fattispecie-base di reato che prescinde da comportamenti violenti, minacciosi o intimidatori dei caporali (difficilmente dimostrabili dalla vittima) nonché la confisca dei beni di tutti i soggetti che concorrano al reato e l'arresto obbligatorio in flagranza.