
di Alfonso Gianni
Un impatto pari allo 0,3%. Questa sarebbe la forza espansiva che il Centro Studi di Confindustria riconosce alla legge di stabilità presentata con ritardo dal governo Renzi. Dato e non concesso che la stima sia attendibile, non è davvero un granché.
Tanto più che in Europa vi è grande eccitazione dopo l’annuncio di Draghi che dichiara la Bce pronta a un nuovo Quantitative Easing e addirittura ad una riduzione del tasso già negativo dei depositi delle banche presso la Banca centrale europea. Il tutto dovrebbe essere deciso nella riunione di dicembre, ma l’euforia è già scattata. Le Borse volano, spread sotto i 100, l’euro scivola in pochi minuti a 1,12 nei confronti del dollaro.