La crisi è quel momento in cui il vecchio muore e il nuovo stenta a nascere. Antonio Gramsci

giovedì 22 ottobre 2015

L’economia della coesione

di Ugo Biggeri
L’economia dei beni comuni presuppone l’interazione tra tutti gli attori economici e i fruitori dei beni comuni secondo meccanismi di cooperazione, reciprocità, solidarietà ed efficienza. Per raggiungere questo obiettivo occorre rafforzare i meccanismi esistenti e favorirne di nuovi. In particolare occorre favorire i sistemi di impegno, coinvolgimento e controllo da parte delle istituzioni e delle persone in tutte le scelte economiche.
Un’economia dei beni comuni deve tenere conto della dimensione locale e di quella globale; deve dare peso agli aspetti relazionali e non solo a quelli meramente economici; deve operare scelte orientate al medio-lungo periodo. Per quanto riguardala finanza il tema della trasparenza e della partecipazione è particolarmente cruciale e complesso: sapere quel che succede sarebbe già qualcosa!
La maggior parte dei cittadini e delle organizzazioni sono anche fruitori di servizi finanziari (conto corrente, mutuo, carta di credito, fondo pensione): eppure pochissimi hanno un’idea di come funziona la finanza, di come i propri risparmi vengono utilizzati dagli intermediari; di quali sono i fattori che concorrono a creare il prezzo di un servizio finanziario.
Noi siamo convinti che la finanza sia un bene comune. D’altra parte gli Stati del mondo danno decisamente più importanza alla stabilità finanziaria rispetto ad altri bene comuni tradizionalmente intesi. Le parole chiave della finanza dovrebbero essere: proattività, mutualità, reciprocità, cooperazione.
Dobbiamo far crescere e sostenere, anche sotto il profilo legislativo, la finanza che produce un impatto sociale e ambientale positivo. Oggi la finanza tradizionale è complice di meccanismi che aumentano le disuguaglianze o la crisi ambientale, questo modello va penalizzato a favore di una finanza che agisce in favore di equità e sostenibilità. La finanza e il denaro sono globali: confinare la mutualità solo localmente è un errore in cui incorre anche il regolatore. Oggi la reciprocità non si gioca più solo a livello locale o relazionale tradizionale, ma a livello globale. Per fare qualche esempio: il volontariato oggi non è più solo fisico, ma anche digitale!
La reciprocità impone attenzione al livello intergenerazionale (la tutela dell’ambiente per le generazioni future) e globale (l’espansione dei diritti umani a tutti). Nei servizi finanziari lo sforzo o l’azione di reciprocità sta nel pensiero che porta alla scelta di investimento operata da una persona, una famiglia o un’organizzazione. Ancora in pochi si pongono domande cruciali come: quale economia accelerano i miei soldi? che coerenza hanno con i miei valori?
Il principio cooperativo, infine, deve trovare una declinazione che favorisca la dinamica di confronto tra portatori di valore e non scontro tra portatori di interesse. La finanza ha implicazioni pubbliche tali che deve accettare dinamiche diascolto e partecipazione.

Fonte: comune-info.net 

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