di Riccardo Chiari
Redistribuzione. Al Lingotto era la parola tabù. Qui a Spoleto, all’apertura del decimo congresso di Rifondazione comunista, è il termine che accomuna l’analisi di Paolo Ferrero ai saluti, non formali, di Nicola Fratoianni per Sinistra italiana e di Pippo Civati per Possibile. Redistribuzione quindi, del reddito e del lavoro, come prima pietra di un «manifesto», di una «piattaforma condivisa». Di un’agenda, sociale e politica, sulla quale può prendere corpo la costruzione di un’aggregazione che non sia un riduttivo, sostanzialmente inutile, cartello elettorale.