La crisi è quel momento in cui il vecchio muore e il nuovo stenta a nascere. Antonio Gramsci

venerdì 31 marzo 2017

I ringraziamenti del Papa, l’orgoglio di Tsipas e i…“compagni” Juncker e Tusk

di Argiris Panagopoulos
La questione sociale e quella dei profughi ha avvicinato ancora di più durante i giorni del Consiglio europeo a Roma le due persone che si battono in prima linea in Europa contro la crescita delle diseguaglianze, il razzismo, la xenofobia e i fili spinati nei confini. Papa Francesco ha ringraziato Alexis Tsipras per tutto quello che ha fatto per le persone socialmente deboli e i poveri durante il breve incontro che hanno avuto in Vaticano venerdì 24 marzo alla vigilia del Consiglio europeo di Roma. Il Papa, nel suo breve colloquio con il primo ministro greco, ha menzionato la lotta di Tsipras e del suo governo per la giustizia sociale e lo ha ringraziato per quello che ha fatto per le persone socialmente deboli e i poveri e per la sua lotta per la giustizia sociale e l'atteggiamento della Grecia nella questione dei profughi.
Nelle dichiarazioni di Papa Francesco e in quelle rilasciate dagli altri leader europei che lo hanno incontrato nella stessa giornata, non sembra emergere che da parte di Bergoglio ci siano state molte lodi per il loro operato. Tutt’altro se si leggono legge bene i suoi discorsi del 25 marzo a Milano e a Monza.
L’orgoglio di Tsipras su… Twitter
“I ringraziamenti del Pontefice per il contributo della Grecia nella lotta per la giustizia sociale, la protezione dei deboli e, in particolare, dei rifugiati mi hanno fatto sentire orgoglioso”, ha scritto su Twitter il primo ministro greco.
“L’operaismo” di Juncker e Tusk
Tsipras da parte sua ha continuato la sua battaglia all’interno delle istituzioni europee per il ripristino della contrattazione collettiva in Grecia inviando una lettera al presidente della Commissione Juncker, al presidente del Consiglio europeo Tusk, al maltese Muscat, presidente di turno, al presidente della riunione del Consiglio europeo di Roma, Gentiloni e a tutti i capi di governo e di stato presenti.
Senza mezzi termini Tsipras ha “chiesto” che nel suo paese si applichi l’acquis sociale europeo e anche che in Grecia si ripristini la contrattazione collettiva del lavoro anche con il parare contrario del Fmi e l’indifferenza dei... sindacati greci, altro punto dolente toccato in successive dichiarazioni dal primo ministro greco.
La Commissione europea è “guardiana dell'acquis nel campo dei diritti sociali” ha assicurato il presidente della Commissione Juncker, nella sua lettera di risposta al primo ministro greco alla vigilia della riunione del Consiglio europeo di Roma, ricordando che nel maggio 2015 aveva sostenuto “un giusto ed efficace sistema di contrattazione collettiva” in Grecia. “Non c'è un modello unico nell'acquis dei diritti sociali o nei manuali di economia per quanto riguarda l'organizzazione della contrattazione collettiva”, ha aggiunto Juncker, considerando “che dovremmo raggiungere un accordo che rispetti gli impegni presi da tutte le parti all'inizio del programma” con la Grecia. Secondo Juncker questo significa che da una parte ci sono “gli impegni delle autorità greche di non tornare indietro sulle riforme concordate in passato per preservare la competitività” e, d'altra “l'impegno dei creditori di dare alla Grecia un margine di manovra necessario e auspicabile per costruire il proprio futuro... nel rispetto dell'acquis sui diritti sociali, di cui noi siamo i guardiani".
Il garante dello… sciopero
Per il presidente della Commissione europea “la legislazione per lo sciopero è di competenza nazionale, non del Fmi e nemmeno dell’Ue” e prosegue che “non si deve cambiare la legislazione greca per quanto riguarda gli scioperi”.
Da parte sua il presidente del Consiglio europeo Tusk ha sottolineato che “insieme con le parti sociali continueremo ad applicare l'alto livello di protezione sociale e le migliori pratiche nelle relazioni di lavoro in tutta l’Europa, Grecia inclusa”.
Il Fondo monetario internazionale vuole sospendere definitivamente nell'ambito del piano di assistenza finanziaria alla Grecia la contrattazione collettiva e mettere nuove limitazioni al diritto di sciopero, limitazioni sulle quali si avevano già concordato i governi del Pasok e di Nuova Democrazia.

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