La crisi è quel momento in cui il vecchio muore e il nuovo stenta a nascere. Antonio Gramsci

mercoledì 30 dicembre 2015

Smog, in Italia il governo più insostenibile del mondo!

di Fabio Sebastiani
Trivellazioni in mare, sussidi a favore delle fonti fossili, inceneritori a go-go, nessun piano per la mobilità sostenibile, buio totale sulla decarbonizzazione attraverso lo strumento fiscale. E, dulcis in fundo, dati sulla mortalità notevolmente sottostimati rispetto a quanto dice l’Europa. L’Italia, più che coinvolta appare impantanata nella vicenda delle smog. Renzi gira la manovella del mass media system, ma la gente muore. 
E se a Roma ormai i nuovi rilevamenti bruciano nel breve spazio di un giorno i provvedimenti sulle targhe alterne Grillo tira fuori un documento del Governo in cui si parla di incentivi agli impianti di incenerimento. "Il governo ti uccide, digli di smettere", è il titolo dell’articolo comparso in giornata sul suo blog. Si tratta di nove nuovi inceneritori. Le regioni interessate sono: Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Campania, Abruzzo, Sardegna e due in Sicilia. In queste nuove regioni si dovranno bruciare 1.951.261 tonnellate di rifiuti l'anno. “Con i 40 gia' attivi e i sei in fase di realizzazione, in Italia il totale sara' di 55 inceneritori", si legge.
Grillo ricorda che "dal Parlamento europeo sono giunte indicazioni molto chiare contro l'incenerimento dei rifiuti”. Ma la lista dei “provvedimenti insostenibili” è più lunga. E riguarda anche i trasporti. Mentre il ministro Galletti preannuncia sussidi al trasporto pubblico locale, nella legge di Stabilita' appena approvata si continuano a sussidiare le fonti fossili con cifre ben piu' alte: circa 3,5 miliardi l'anno di sconti fiscali solo nel settore dei trasporti. “Un aiuto intollerabile a chi contribuisce ad avvelenare l'aria che respiriamo", denunciano i Radicali italiani.
Giovanni Viegi, direttore dell'Istituto di biomedicina e immunologia molecolare presso il Cnr di Palermo, intervenendo ai microfoni della trasmissione 'Genetica oggi', condotta da Andrea Lupoli su Radio Cusano Campus, emittente dell'Universita' Niccolo' Cusano (www.unicusano.it), in merito all'emergenza inquinamento nelle citta' italiane, sottolinea che il rapporto dell'Agenzia europea per l'ambiente ha calcolato una morte prematura di 59.500 persone all'anno in Italia per inalazione di particelle fini (pm 2.5), 3.300 per l'ozono e 21.600 per il biossido di azoto. Per morte prematura, nello specifico, si intende una morte che avviene prima di quella che e' l'aspettativa di vita media per un dato Paese e per un dato genere. I problemi all'apparato respiratorio sono i principali in quanto e' l'immediata superficie di contatto tra gli elementi inquinanti e il nostro organismo. Infatti, sono in aumento le infezioni delle prime vie aeree e le malattie respiratorie croniche", aggiunge Viegi. L'istituto superiore di Sanità parla di un numero di decessi legati alle stesse patologie non superiore a 35mila. 
"Ci sono poi le particelle ultrafini - ha proseguito lo scienziato - di cui ancora non si sta parlando, che attraversano la barriera tra il polmone e sangue, entrano nel sangue e direttamente o indirettamente vanno a causare problemi cardiovascolari sia in termini di rischio di ischemia e infarto, sia di rischio di disturbi elettrici del cuore, fino al rischio piu' grave di fibrillazione ventricolare. Ci sono anche alcuni dati meno consolidati che parlano di un effetto di queste nano particelle al livello del sistema nervoso centrale, mettendole in relazione con malattie neurodegenerative". Secondo l'esperto, questi momenti di emergenza "dovrebbero indurre i governi e la popolazione a riflettere su forme diverse di mobilita'. Cambiare il modo di produrre energia per i trasporti, infatti- ha concluso Viegi- avrebbe un beneficio anche nella lotta contro i cambiamenti climatici". La letteratura scientifica negli ultimi anni 'ha mostrato l'efficacia della chiusura dei centri urbani per circa due settimane al traffico privato (da 11 a 41% di riduzione di eventi asmatici acuti durante le Olimpiadi estive di Atlanta 1996 e di Pechino 2008) e l'efficacia della riduzione cronica dei livelli di concentrazione di NO2, Pm2.5 e Pm10 sui sintomi e la funzione respiratoria (indagini Sapaldia e Scarpol in Svizzera)- spiega ancora Viegi- nonche' l'efficacia del bando all'uso di carbone per riscaldamento a Dublino nel 1990 (riduzione del 15% di mortalità per cause respiratorie nei sei anni successivi). Negli Stati Uniti e' stato stimato che ogni decremento di 10 microgrammi/metro cubo di Pm2.5 e' associato ad un aumento di 7 mesi nell'aspettativa di vita'.
Per quanto riguarda la situazione a Roma, infine, il bollettino quotidiano dell'Arpa Lazio parla chiaro: undici delle 13 centraline romane hanno superato la soglia di 50 microgrammi al metro cubo di Pm10. Le targhe alterne non servono, quindi. Occorre il blocco totale come a Milano. Il record negativo e' stato toccato a Cinecitta', con un valore di 91 contro i 79 di domenica. Segue la centralina di Tiburtina, con un valore di 76 contro i 64 del 27 dicembre mentre in terza posizione c'e' quella di largo Preneste con un valore di 67 contro i 56 di due giorni prima. Con l'esclusione di quelle di Malagrotta e Castel di Guido le altre centraline ieri hanno sforato tutte il limite di 50.

Fonte: controlacrisi.org 

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.