La crisi è quel momento in cui il vecchio muore e il nuovo stenta a nascere. Antonio Gramsci

sabato 20 agosto 2016

Parlando di politica. Intervista a Noam Chomsky

Intervista a Noam Chomsky di Joshua St. Clair 
Descritto come il "Padre della Linguistica moderna", Noam Chomsky ha trascorso più di 50 anni sia come filosofo analitico, sia come un convinto (ma non per questo meno influente) critico della società e della politica. I sui lavori sull'acquisizione del linguaggio e la teoria della grammatica generativa hanno contribuito allo sviluppo della scienza cognitiva, della psicologia evolutiva, dell'informatica e della teoria musicale. Politicamente Chomsky ha trascorso la sua carriera impegnato in rigorose analisi del potere, affrontando i meccanismi che lo Stato utilizza per la persuasione popolare e l'aggiramento del diritto internazionale.

Allarme rosso globale per l'economia italiana?

di Giovanni Principe
In giro, nell'establishment economico-finanziario internazionale, sembra ci sia allarme rosso. Non per il fatto in sé che l'economia italiana va male, visto che il classico 1% fa ancora buoni affari nel nostro paese. Preoccupa piuttosto che i numeri del disastro economico italiano stiano accentuando ulteriormente il declino dei consensi per il premier, che di quella politica è responsabile (o, almeno, dovrebbe essere considerato tale: che lo sia davvero è da dimostrare). Ai numeri il governo risponde con la narrazione... Sul da farsi c'è però grande confusione, se non panico.

Anche Soros con Renzi: un Sì per la Costituzione a misura dell'1%

di Giorgio Cremaschi
Pochi giorni fa George Soros sul “Corriere della Sera” dispensava buoni consigli a Renzi su come vincere il referendum costituzionale. In questo modo il più famoso di quei moderni pirati che sono gli speculatori finanziari internazionali confermava ciò che in molti sappiamo. Che la finanza e le banche, quell’1% di super-ricchi che oggi ha in mano il potere, abbiano diretto interesse nella vittoria della controriforma della nostra Costituzione. E che per vincere questi signori siano disposti a fare carte false e anche per questo, dopo mesi di campagna per il Sì a reti unificate, ancora non sappiamo quando si andrà a votare. 

Le evidenti contraddizioni del Renziconvertito Violante

di Alfonso Gianni
L'Huffington Post ha deciso di offrire molto spazio alle tesi del Sì e pubblica un lungo scritto di Luciano Violante al riguardo. Non intendo contestare le scelte editoriali compiute dalla redazione, né appellarmi al principio della par condicio chiedendo uguale spazio per contestare punto per punto le affermazione dell'ex Presidente della Camera. Semplicemente vorrei sottolineare che, per quanto le argomentazioni di Violante siano portate con garbo, esse ripropongono in modo del tutto inesatto alcuni punti che peraltro sono già stati oggetto di discussione proprio in questa sede.

C’erano l’italiano, il francese e la tedesca…

di Guido Iodice
Il richiamo retorico dell’incontro organizzato da Matteo Renzi con la cancelliera tedesca Angela Merkel e il presidente francese François Hollande a Ventotene («si torna a Ventotene per ripartire con l’Europa dei valori, della cultura», ha detto il premier italiano il mese scorso, aggiungendo che «il compito dell’Europa è quello di rendere più bello il mondo») forse suonerebbe stantio persino ad Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi. Nell’isola in cui erano confinati dal fascismo, i due intellettuali liberalsocialisti sognarono un’Europa molto diversa da quella attuale: mentre era in corso la guerra più sanguinosa tra le potenze del Vecchio Continente, con Italia e Germania guidate da dittatori imperialisti e sanguinari, Rossi e Spinelli individuarono nello Stato nazionale l’origine delle disgrazie dell’Europa.

Il grande bluff della robotizzazione

di Michel Husson
Numerosi studi ci annunciano che l’automazione porterà ad un’ecatombe di posti di lavoro [1]. Allo stesso tempo, il rallentamento della produttività preoccupa gli economisti ufficiali e Christine Lagarde, presidente del Fondo monetario internazionale, evoca la prospettiva di una “nuova mediocrità”. In questo articolo si vuole ritornare su questa contraddizione. I discorsi profetici su una futura distruzione di posti di lavoro non sono certo nuovi. Abbiamo avuto diritto allo stesso ritornello al momento della “nuova economia” all’inizio del secolo, poi alle predizione della “fine del lavoro” di Jeremy Rifkin [2], lo stesso che qualche tempo dopo celebrerà “il sogno europeo” [ 3], che, come sappiamo, si è trasformato in un vero e proprio incubo.

Paese mio che stai sulla collina. Battaglioni internazionalisti o ordo-keynesismo?

di Sergio Cesaratto
Voi perdonerete se prenderò il tema di questa sera un po’ alla lontana. Non sono un giurista, e sono anche un po’ scettico sulla via giuridica al conflitto sociale, come sembra un po’ suggerire il tema della serata. In un certo senso mi riferirò di più alla prima parte del titolo: La sovranità appartiene al popolo. Giusto. Ma qual è l’ambito di questa sovranità? Lo Stato nazionale, il tuo continente, il mondo intero? Su questo come sinistra siamo molto reticenti, e su questo mi piacerebbe dire qualcosa. Esiste una democrazia che vada oltre i confini del tuo Stato nazionale? E siccome, almeno su questo si è d’accordo, il conflitto sociale è l’humus della democrazia, qual è lo spazio naturale per il conflitto sociale?

Fuori dagli schemi per un’Europa dei popoli

di Raffaele Lupoli
Le letture sui “ribelli di oggi” che ha proposto Left a Ferragosto raccontano della necessità di uscire dagli schemi per provare a uscire dall’impasse. Se guardiamo – come facciamo in questo numero – alla nostra Europa, questa necessità diventa urgenza. Intanto perché, lo rivela un rapporto redatto da un organismo di valutazione indipendente del Fondo monetario internazionale, gli schemi su cui si basano le politiche monetarie europee sono truccati, al punto che nel chiuso delle loro stanze Fmi, Bce e Commissione hanno deciso di sacrificare i destini di un Paese – la Grecia – e dei suoi cittadini, pur di salvare le “loro” banche e la moneta unica.

La costituzione è nostra non dei mercati

di Maurizio Viroli
Ringraziamo sinceramente per la gentile e disinteressata premura, cari mercanti internazionali, ma dei vostri ammonimenti non ce importa un fico secco. Siete pregati di farvi gli affari vostri anziché ficcare il naso in una questione che non vi compete,quale la Costituzione di uno Stato sovrano, e di cui non capite una mazza. Siete abituati a trattare con investitori, azionisti, dipendenti e fare i conti con i profitti e coi vostri interessi. Vi sfugge il particolare che esistono anche dei cittadini di libere repubbliche che pensano in termini di bene comune, che non intendono prendere ordini da chicchessia e vogliono decidere con la loro testa sotto quale Costituzione vivere.

Come è successo che Capalbio sta con Salvini

di Marco Ferri 
Pare uno avesse villette sfitte, che a forza di costruire poi l'offerta supera la domanda. Si chiama speculazione, che è stata permessa negli anni con tanto di licenze edilizie. Allora che fa il proprietario? Partecipa al bando per assegnazione temporanea di alloggi ai richiedenti asilo. Lo vince. Gliene mandano 50. Il prefetto avverte il sindaco. Il sindaco cade dal pero. E poi che fa? Va dai maggiorenti del paese che qui vengono in vacanza e perché spesso prendono la residenza. A loro volta, quelli che fanno? Chi se la perde l'occasione di farsi intervistare, magari dal cronista dell'ombrellone accanto?

Ribelli senza odio e nuovi resistenti. Intervista a Tzvetan Todorov

Intervista a Tzvetan Todorov di Simona Maggiorelli
La ricerca della verità, rifiuto dell’ipocrisia e della delazione. Lotta non violenta, senza lasciarsi avvelenare dall’odio e senza sottomettersi all’oppressore. Capacità di reagire, per non farsi distruggere, anche interiormente. Cercando di tenere viva la mente in condizioni estreme, non rinunciando al sentire, per quando è doloroso. Sono queste qualità, profondamente umane, a unire gli otto personaggi, diversissimi fra loro, che Tzvetan Todorov racconta nel suo nuovo libro, Resistenti, pubblicato in Italia da Garzanti. Donne e uomini, “indomiti e ribelli” che hanno lottato per la giustizia, i diritti, la libertà di espressione.

Sinistra: c'è una politica che va oltre il partito

di Marco Almagisti e Paolo Graziano
L’articolo di Valentino Parlato pubblicato su il manifesto giovedì 11 agosto solleva alcune questioni sostanziali riguardo alle categorie con cui proviamo a leggere il nostro tempo, caratterizzato dalla crisi dei partiti e da fenomeni molto preoccupanti di disaffezione democratica. A differenza del passato, sottolinea Parlato, la crisi non produce quella «straordinaria vivacità culturale che nasceva dalla crisi e ne approfondiva le cause». Come non essere d’accordo?

Comunione e Liberazione, élites e poteri forti in mostra al meeting di Rimini

di Gianluca Ferrara
Anche quest’anno a partire dal 19 agosto a Rimini si svolgerà la kermesse di Comunione e Liberazione. Fino al 25 agosto si susseguiranno dibattiti che vedranno alternarsi le élite che esercitano il potere nel nostro Paese. Il 24 agosto sarà presente anche la ministra Boschi, icona pop dei nostri tempi, ma soprattutto madre, dopo un deleterio accoppiamento con Denis Verdini, di una riforma Frankenstein. Un aborto istituzionale che i cittadini, a mio avviso, a ottobre rigetteranno con determinazione. Con esso rigetteranno l’arroganza di un Presidente del Consiglio che intende modificare in maniera unidirezionale la Carta Costituzionale.

Burkini, ipocriti e babbei. Voilà!

di Fulvio Scaglione
Sono convinto da tempo che la Francia, oggi, abbia una delle classi politiche più mediocri d’Europa e la polemica intorno al burkini, ovvero il costume da bagno che copre interamente il corpo e la testa, usato da certe donne musulmane, è l’ennesima dimostrazione di questo assioma. Frequento da anni, con un minimo di continuità ma senza pretese, le spiagge della Costa Azzurra e di burkini ne avrò visti sì e no due. Non credo quindi che si possa parlare di sfida ai “buoni costumi”, “alla laicità” e “alle regole d’igiene e sicurezza” alle quali si è riferito David Lisnard, sindaco di Cannes, nell’emettere l’ordinanza di divieto che è poi stata replicata da altri sindaci della Costa.

La mia rivoluzione per la terra e l’umanesimo. Intervista a Pierre Rabhi

Intervista a Pierre Rabhi di Tiziana Barillà 
Narra la leggenda che un giorno, davanti a un enorme incendio nella foresta, gli animali, terrorizzati, osservavano inermi il disastro. Solo il piccolo colibrì prendeva nel ume delle gocce d’acqua, col becco, per gettarle sul fuoco. Quando l’armadillo lo derise – “Non è con queste gocce d’acqua che spegnerai il fuoco!” – il colibrì rispose: “Lo so, ma faccio la mia parte”. Abbiamo incontrato il padre dei Colibrì, Pierre Rabhi, il pioniere dell’agroecologia. Che nel 2017, sarà candidato alle presidenziali francesi per rimettere l’Uomo e la natura al centro. Franco-algerino, 77 anni, losofo, scrittore, poeta e contadino.

La guerra del coltan

di Cinzia Palmacci
Di tutti quelli che leggeranno questo articolo, certamente solo una minima percentuale potrà dirsi realmente informata di questi conflitti per l'approvvigionamento di materie prime che fanno più morti delle due guerre mondiali messe insieme. E il tutto nel più assoluto silenzio dei mass media ufficiali.
L’Africa è forse oggi il continente più ricco di minerali preziosi: possiede il 30% delle riserve mondiali da cui si ricavano oro, argento, rame, cobalto, uranio, coltan, stagno, tungsteno, fosfati e manganese. Il legame tra risorse naturali e conflitti è presente in circa il 20% dei conflitti nel mondo. In Africa sono in atto 33 conflitti legati alle risorse.

Un panopticon tecnologico. Intervista a Richard Stallman

Intervista a Richard Stallman di Alessio Marri
A tutti gli agenti dell’Nsa e dell’Fbi impegnati a leggere questa mail: in nome della Costituzione americana mi appello a voi affinché seguiate l’esempio di Edward Snowden». L’originale inciso in capo alla mail rivela le attitudini politiche e comunicative di Richard Stallman, attivista e intellettuale newyorkese capofila del movimento per il software libero: «Ci troviamo tutti implicati nostro malgrado in un perfetto panopticon tecnologico», spiega il padre del copyleft: «La sorveglianza digitale di massa è ormai un fenomeno globale».

Diritti umani dimezzati per i richiedenti asilo

di Andrea Maestri
In questi tempi travagliati di esodi biblici, di migrazioni dolorose, di fughe da guerre e condizioni di povertà estremaAndrea Orlando, ministro della Giustizia con portafoglio ma senza laurea, annuncia un decreto legge che cancella l’appello per i richiedenti asilo. Lo fa, non a caso, nel bel mezzo della canicola estiva, a cavallo di ferragosto, quando si presume che il popolo non se ne accorga. D’ora in poi, il richiedente la protezione internazionale che dovesse vedersi respinta la domanda, non potrà più appellare la sentenza di primo grado che gli nega l’asilo: dopo il diniego della Commissione Territoriale (decisione amministrativa), il giudice potrà presentare ricorso solo in primo ed unico grado e in caso di rigetto del ricorso il migrante sarà espulso dal territorio nazionale.

Acqua pubblica, il comune si ribella? La banca (irlandese) lo commissaria

di Andrea Palladino 
Avviare un percorso di pubblicizzazione integrale della società di gestione dell’acqua”. Poche parole e le firme dei principali Comuni del Sud pontino, con in testa l’amministrazione di Latina, guidata da due mesi dal sindaco Damiano Coletta (lista civica). E un appello diretto alla sindaca di Roma, Virginia Raggi, per fermare l’operazione di acquisizione da parte di Acea diAcqualatina, la spa partecipata per il 49% dalla multinazionale francese Veolia che dal 2002 gestisce il sistema idrico integrato della seconda provincia del Lazio.

L’Antropocene: aumenteranno i crimini contro l’umanità?

di Salvatore Palidda
L’attenzione e talvolta la passione per lo studio dei diversi aspetti dei cambiamenti nel campo delle conoscenze sul pianeta Terra sono sempre state circoscritte alle cerchie degli archeologi, biologi, geologi, alcuni antropologi, mentre non hanno mai suscitato interesse fra le scienze politiche e sociali. Si sa, sin da Platone e Aristotele sino ai vari filosofi politici (Sant’Agostino, Ibn Khaldoun, Tommaso Moro, Machiavelli, Tommaso Campanella, Hobbes e Locke) e poi Durkheim e alcuni contemporanei, queste «scienze» sono state quasi sempre condizionate soprattutto dall’imperativo «prescrittivista», cioè dalla pretesa di fornire «ricette» per «risolvere» i problemi dell’organizzazione politica della società.

Perché la Brexit non fa più paura

di Marco Bertorello 
Brexit avrebbe dovuto essere un nuovo detonatore di crisi per l’Europa e forse per l’intera economia, almeno così era considerata e temuta durante la campagna referendaria. Ora, a poco meno di due mesi, l’inatteso responso popolare sembra non essere così destabilizzante. Cosa sta accadendo per normalizzare il quadro su scala internazionale nonostante Brexit? La risposta risiede nell’estensione del «Qe globale», cioè tutto ciò che va nella direzione di politiche ultra accomodanti sul lato dell’offerta di moneta.

Paese che vai, Femminismo che trovi

di Saura Effe
Perché ostentazione della propria appartenenza religiosa” e “Perché simbolo dell’estremismo islamico”. Sono queste le parole che David Lisnard, sindaco di Cannes, ha usato per giustificare un’ordinanza con la quale, dallo scorso luglio, vietava alle donne musulmane di indossare il burkini (1), un costume da bagno integrale simile ad una muta da sub, sulle spiagge della Costa Azzurra. Utilizzando sempre la scusa della presunta laicità dello stato principio esplicitamente citato dall'ordinanza di Cannes, come elemento che verrebbe violato dal burkini...), anche il sindaco di Sisco, un piccolo paese in Corsica, ha deciso di seguire l’esempio del collega sul continente.

Alla ricerca della giustizia transnazionale per i popoli dell’America Latina

di Cristiano Morsolin
Abbiamo dato ampio risalto al quarantesimo anniversario della Carta di Algeri e alla Conferenza internazionale sul tema organizzata dalla Fondazione Lelio Basso nel mese di luglio. Negli stessi giorni in Paraguay il tribunale di prima istanza di Asuncion ha inflitto pene durissime ­– dai 4 ai 30 anni di carcere – agli undici contadini ritenuti responsabili della morte di 17 persone durante lo sgombero di un terreno occupato in Curuguaty (est del Paraguay ). Le tomas de tierra (insediamenti abusivi) sono frequenti nel Paese, il primo al mondo per concentrazione della terra in poche mani e citato esplicitamente nella “Laudato si’”: il 2,5 per cento dei latifondisti possiede l’85 per cento della superficie coltivabile disponibile.

Cantabile antifascista

di Dimitri Papanikas
Ottant’anni fa, il 17 luglio 1936, nei territori dell’Africa occupata, il generale Francisco Franco con i suoi legionari del Tercio e los Regulares, mercenari indigeni del protettorato spagnolo del Marocco, si solleva in armi contro il governo della Repubblica. Pochi giorni dopo attraversa lo stretto di Gibilterra alla guida di un esercito di ribelli in marcia verso Madrid. Quello che a prima vista sarebbe dovuto essere un golpe militare lampo si trasformerà in una cruenta guerra civile che in poco meno di tre anni causerà 450 mila morti, 150 mila esiliati e 50 mila fucilati nei quasi quattro decenni successivi.

Una polemica di due mondi mai così vicini

di Senza Soste
Diciamo le cose come stanno: la polemica sul burkini nasconde un grande terrore delle società occidentali e, prima di tutto, del continente europeo. Quella di non riuscire a secolarizzare i costumi, in questo caso in senso fin troppo letterale, delle popolazioni che adottano una religione non cristiana e, prima di tutto, musulmana. Mai come oggi, dal dopoguerra, nelle società occidentali c’è stata questa paura diffusa nel dover governare immigrati e profughi. Fino a ieri, in un modo o in un altro, si è pensato che questo compito fosse favorito da un processo di secolarizzazione ovvero di un fenomeno che, grosso modo, alla lunga rendesse simili residenti e immigrati, occidentalizzando questi ultimi nel reddito e nelle abitudini.

Difendiamo l'autonomia dell'Anpi: i partigiani fanno ancora paura

di Francesco Baicchi e Alfiero Grandi
Nelle ultime settimane stiamo assistendo a un crescendo di attacchi, scomposti e al limite della decenza, nei confronti dell’ANPI, associazione che tiene vivi il ricordo e gli ideali della lotta di Liberazione, che restituì al nostro Paese sul piano internazionale la dignità che il ventennio fascista le aveva fatto perdere. Dopo la inqualificabile distinzione fra partigiani ‘veri’ e gli altri da parte della ministra Boschi, sono arrivate le esclusioni dalle manifestazioni che celebrano la liberazione delle nostre città (come è accaduto a Firenze) e dalle ‘feste’ del partito di Renzi.

Fusione Bayer-Monsanto, un disastro da evitare per l’agricoltura mondiale

di Fabrizio Patti
Antitrust cercasi per evitare la creazione di un moloch nel settore agricolo. Non c’è bisogno di essere no global o seguaci di Vandana Shiva per guardare con sospetto alla fusione annunciata tra Bayer e Monsanto. O meglio, alle offerte di acquisto che stanno arrivando da parte del colosso farmaceutico tedesco nei confronti della multinazionale americana leader mondiale nel settore degli Ogm. Basta farsi una domanda: per chi sono i vantaggi? Quelli per gli azionisti sono stati chiariti da tempo dalla stessa Bayer: risparmi a causa delle sinergie per 1,5 miliardi di dollari in tre anni.

Tra fucili e “scoobydoo”: i giochi dei piccoli siriani che sognano l’Europa

di Beatrice Brignone
Ti guarda fisso negli occhi mentre con presa sicura ti punta il fucile in fronte. Poi te lo spinge sulla spalla e si mette a urlare: “Girati, girati di schiena, subito! Hai capito?! Girati!”. Pam pam. Così si muore in Siria, così giocano i piccoli siriani. Basta una canna e un corda e il fucile a tracolla è fatto. All’occorrenza, quando si ricordano di essere bambini, il fucile diventa utile per improvvisarsi tartarughe ninja. Il nostro aguzzino ha tantissime cicatrici sul viso e sul collo. Ma quelle non sono finte, non è un gioco il modo in cui se l’è fatte. Dopo averci giustiziato posa il fucile e ci riempie di baci. Come i suoi compagni di commando.

Elsa Morante e il ’68

di Vittorio Giacopini
“È un manifesto”. Più nel senso di un grande poster, di uno striscione colorato, di un tazebao cinese o psichedelico, che non come scritto dottrinario, declamante. Una parola carica di modernità, con tutto il suo portato di Marx & Engels, futuristi, Artaud, Port Huron, avanguardie, diventa il gesto-sberleffo di una sciamana mai così cupa e mai così candidamente sboccata e ciarliera, irriverente. A più di quarant’anni da quei versi – e da quei giorni, insoliti, di maggio – Il mondo salvato dai ragazziniresta un po’ un testo arcano, un abracadabra.

Ancora l’Isis dopo l’Isis?

di Alberto Negri
Davanti al suo drappo nero si sono sciolti come neve al sole interi eserciti come quello iracheno, e la sua barbarie aveva spinto alla fuga o sottomesso milioni di arabi, curdi, cristiani, sciiti, yezidi. Questo è davvero l’inizio della fine dell’Isis e quale sarà la strategia del Califfato per sopravvivere? Era il 2 giugno del 2014 quando venne avvistata per la prima volta la bandiera nera sulla via di Damasco. Qualche settimana dopo, il 29 giugno, il suo capo Abu Baqr al-Baghdadi avrebbe proclamato il Califfato da Mosul, seconda città irachena.

Dirigente per il Sì rimosso dall'Anpi? Un'altra bufala dei pennivendoli mainstream

di Giulia Zaccariello
“Rimosso”, “sostituito”, “deferito”. Le cronache locali e poi i giornali nazionali lo hanno descritto come un caso di censura, un tentativo di punire il dissenso interno all’associazione dei partigiani nel dibattito sul referendum costituzionale. In realtà il presidente dell’Anpi di Ravenna, Ivano Artioli, è ancora al suo posto. E il ruolo da coordinatore regionale dell’Emilia Romagna non è più suo perché era provvisorio: lo aveva assunto nel 2014 dopo la morte del presidente bolognese,William Michelini. Artioli, a ilfattoquotidiano.it racconta: “La mia posizione a favore della riforma è sempre stata chiara. Ma non ho mai ricevuto alcuna lettera di deferimento, e tuttorasono alla guida dell’Anpi di Ravenna, che conta circa 4400 iscritti. Nessuno mi ha mai toccato. Lavoro tutti i giorni”.

La pedagogia del maschio cattolico

di Bia Sarasini
Colpisce al cuore il titolo del denso volume dello storico Francesco Piva Uccidere senza odio. Pedagogia di guerra della Gioventù cattolica italiana 1868-1943 (Franco Angeli, pp. 316, euro 35). Colpisce ancora di più quando si comprende che non è una brillante trovata di autore (o editore), si tratta invece di un sillogismo elaborato durante la prima guerra mondiale che ha guidato più generazioni di giovani cattolici attraverso i conflitti che hanno segnato il secolo scorso. È nell’editoriale del foglio Mentre si combatte, dedicato al sostegno dei combattenti cattolici, datato ottobre 1917, che si legge: «Dovendo obbedire all’ordine di uccidere, il giovane cristiano uccide senza odio».

Olimpiades para quem? Maschere e paradossi della città olimpica

di Dea Merlini
Praça Mauá, piazza principale del centro di Rio de Janeiro, di fronte alla baia di Guanabara. Un cartello verde e azzurro indica che lí inizia il Boulevard olimpico, un enorme stradone costellato di maxischermi che permettono a chi non puó assistere di persona alle competizioni di seguire quelle che preferisce, dentro di uno scenario appositamente costruito. Come recita il cartello, il boulevard è parte del complesso del “Porto maravilha”, nome con cui si indica l’insieme di opere che hanno portato a una ristrutturazione completa della zona portuaria di Rio.

Il burkini e le incredibili balle di Lorella Zanardo

di Mazzetta
Tira moltissimo il dibattito sul burkini (o burqini), il costume da bagno integrale amato da alcune donne musulmane, in particolare dopo che un paio d’amministrazioni locali in Francia hanno deciso di vietarne l’uso. Così in questi giorni siamo ammorbati da tanti che si sentono in dovere di dire la loro sulla questione. Tra tanti mi ha colpito l’intervista rilasciata a l’Espresso da Lorella Zanardo, che si dice femminista e di sinistra. Un’intervista infarcita di balle e castronerie che minano qualsiasi pretesa ideale o ideologica possa celarsi dietro alla conclusione alla quale perviene Zanardo, per la quale il burkini andrebbe vietato per legge.

A Como vince la Lega della solidarietà

di Angelo Mastrandrea 
Eccoli qui, gli «angeli dell’immigrazione». Cittadini comuni come Alessandra e Patrizia, di giorno avvocati e la sera a ramazzare nei bagni della mensa di Sant’Eusebio. Come Laura, studentessa al quinto anno di medicina che ha messo in piedi uno staff di dottori e infermieri per assistere le centinaia di rifugiati accampati nei giardini e all’interno della stazione Como San Giovanni, in attesa che si apra un varco verso la Svizzera, al momento una delle frontiere meno permeabili e allo stesso tempo più calde d’Europa. O come Rafael, eritreo in Italia dal 2006 con moglie e figli, che ora si trova dall’altra parte della barricata e ricambia facendo da mediatore e interprete.

Sport e resistenza palestinese

di Shaden Ghazal
In tutte le case dei palestinesi, soprattutto quelli in diaspora, troverete una cartina della loro terra appesa su qualche parete o stampata su qualche maglia. La mappa più bella è quella con più città, con più villaggi, in cui sono tracciate anche le piccole e dimenticate viuzze, esattamente quelle che ti fanno ritornare, almeno con la mente, a casa, tra i tuoi ulivi e le tue colline che regalano tramonti mozzafiato che tu, palestinese senza diritto al ritorno, non puoi scorgere.

Il passato nazista assolto in nome della patria tedesca

di Gianpasquale Santomassimo
La scomparsa a 93 anni di Ernst Nolte segna l’uscita di scena di uno dei protagonisti più controversi del cosiddetto revisionismo storico: in qualche misura del suo interprete più originale e autentico, noto anche al grande pubblico.Un destino che non sembrava profilarsi nel primo studio che gli diede notorietà, il libro del 1963 su I tre volti del fascismo (che erano fascismo, nazismo e Action Francaise), dal taglio assai più filosofico che storico, nel linguaggio come nella problematica (e con una totale indifferenza per la dimensione economica e sociale).

Abbiamo vinto la guerra con l’Isis? Non direi

di Aldo Giannuli
L’enclave libica a Sirte sta cadendo e Raqqua e Mossul stanno per essere prese: allora abbiamo vinto la guerra con l’Isis? No, non mi convince. Già nel 2007 l’allora Al Qaeda Iraq era arrivato in vista di Bagdad e poi fu costretta ad arretrate, sino a nascondersi nella più fitta clandestinità e, l’anno precedente, aveva perso il suo capo, Al Zarkawi, ma, ha continuato una guerriglia feroce. Poi, alla prima occasione in cui le è stato possibile (nel 2014) è rispuntata fuori ed ha dato vita al Califfato di Raqqa.

Premier e prestigiatore

di Corradino Mineo
La faccia del bambino Omram, “a metà coperta dal gesso delle macerie e a metà dal sangue, dice sulla guerra quello che nessuno riesce a raccontare con le parole”, scrive Dacia Maraini. Oggi quella faccia, che parla del martirio di Aleppo, è sulle prime pagine di tutti i giornali. Memento o sigillo per una rimozione? Staffa De Mistura, funzionario dell’Onu e persona per bene, ha sospeso gli aiuti alla città assediata. Cioè ha detto al mondo quello che già è nei fatti: la guerra tra i ribelli (ormai affidati ai gruppi terroristi islamici) e russo-siriani è talmente feroce che gli aiuti non arrivano in città da mesi. La Russia ha allora proposto una tregua di 48 ore. Proposto, non dichiarato.

La Siria è senza via d’uscita

Intervista a Mouin Rabbani di Chiara Cruciati
Dopo la sospensione della task force umanitaria Onu ad Aleppo e il sì russo a 48 ore di tregua a settimana, ieri è stato giorno di ordinaria guerra. Gli appelli internazionali alla calma arrivano attutiti, a coprirli il suono delle bombe. Giungono anche le dichiarazioni dell’Alto Comitato per i Negoziati, federazione delle opposizioni nata in Arabia Saudita a dicembre e ombrello per gruppi ideologicamente distanti (dai laici dell’Esercito Libero ai salafiti di Ahrar al-Sham): «Accogliamo ogni iniziativa che tamponi il sangue dei siriani e contribuisca all’arrivo degli aiuti nelle zone assediate», si legge nel comunicato.

Ventimiglia: esistenze, voci, solidarietà negate

di Alcune/i solidali con le/i migranti a Ventimiglia
Mercoledì 10 agosto le forze dell’ordine si sono presentate alla porta del Freespot di Camporosso, un comune poco distante da Ventimiglia, per la seconda volta nell’arco di pochi giorni. In quest’occasione presentavano un’ordinanza di sgombero sindacale per motivi di sicurezza e sanitari, mentre il sabato precedente la ragione era stata la ricerca di armi. Il Freespot è un locale in affitto che i solidali di Ventimiglia utilizzano per conservare scorte di cibo e acqua, vestiti e coperte di cui i migranti in viaggio possono aver bisogno, oltre a materiale informativo che illustri alle persone di passaggio la loro condizione legale.

Il gran rifiuto tedesco

di Vincenzo Comito
Un ex-funzionario della Deutsche Bank, Eric Ben-Artzi, ha rifiutato la sua parte del compenso offerto dalla Sec, l’organismo che dovrebbe vigilare sulla Borsa statunitense, come premio per aver rivelato alle autorità, insieme ad altri, le irregolarità cui egli stava assistendo negli uffici dell’istituto tedesco. L’impiegato aveva una formazione matematica di alto livello ed era addetto al controllo del rischio di mercato della banca, un mestiere che vede l’utilizzo di molti scienziati per il calcolo di complessi modelli econometrici; può essere curioso ricordare che eccellono in questa specialità i matematici ed informatici russi e, nello stesso tempo, sottolineare come tali competenze potrebbero essere meglio utilizzate in compiti più utili per il genere umano.

Spagna, l’unico sì è a Bruxelles

di Marina Turi e Massimo Serafini
Finalmente Rajoy ha accettato e si sottoporrà al voto del parlamento in cerca di una maggioranza per governare. Non è certo che ce la faccia. Se dovesse riuscirci, già si sa cosa farà il suo governo. Il programma dei prossimi due anni è stato scritto a Bruxelles, dalla Commissione europea, e prevede nuovi pesanti sacrifici per il popolo spagnolo. Juncker & Co. esigono che in Spagna, nel 2017, il rapporto debito/Pil, al 4,6 quest’anno, scenda al 3,1 e per il 2018 al 2,2.

I profughi a Capalbio: l'ultima spiaggia del Piddì

di Roberto Saviano 
Capalbio non è solo Capalbio. Ci sono luoghi che trascendono ciò che sono, smettono di essere definiti dalle piazze e dagli affreschi, non sono descritti nemmeno dai volti, dai palazzi o dalle scalinate ma diventano simbolo creato dall'immaginazione. Capalbio è uno di questi luoghi. Non è per la grazia del suo meraviglioso borgo, per la dolcezza della sua costa, o quantomeno non è più solo per la sua bellezza armoniosa che Capalbio campeggia nel nostro immaginario. Capalbio è la storia delle estati della nostra Repubblica: della prima, della seconda e adesso di questa indecifrabile terza.

Mari pericolosi: la Cina e gli Stati Uniti

di Conn Hallinan
Un insieme di avvenimenti recenti sostenuti da antiche tensioni storiche, risalenti a più di 60 anni fa, ha trasformato il Pacifico occidentale in uno dei luoghi più rischiosi del globo. Le tensioni tra Cina e Stati Uniti “sono uno dei temi più impressionanti e pericolosi della politica internazionale,” dice Gideon Rachman, da lungo tempo opinionista del Financial Times ed esperto di Cina. Soltanto negli scorsi cinque mesi, le navi da guerra di entrambe le nazioni, compreso il più stretto alleato di Washington nella regione, cioè il Giappone, non hanno fatto altro che sfidarsi.

Vietate la coppola in spiaggia, così sconfiggiamo la mafia

di Giulio Cavalli
L'eccellenza europea si è riunita in Gran Consiglio. Ovvio che d’agosto il Gran Consiglio si svolga principalmente sulle pagine dei maggiori quotidiani: troppa fatica viaggiare fino ai luoghi deputati quando basta un po’ di bullismo telefonico per meritarsi un quarto di pagina di qualche giornale a corto di notizie. Ecco quindi che la Suprema Commissione per la Soluzione dei Problemi Inesistenti ha convocato una seduta straordinaria (che detta così fa quasi spavento ma in fondo si tratta di un paio di chiacchierate al massimo) per stabilire che sia giunta finalmente l’ora di sradicare i mali del mondo. I mali e tutte le loro rappresentazioni. O almeno le rappresentazioni.

Le bufale del miliardo di Ryanair e di Renzi che taglia le tasse

di Marco Giovanniello
Si legge dappertutto che Ryanair investirà un miliardo di euro in Italia, dopo la conclusione dell’accordo con il Governo sulle tasse aeroportuali, che aprirà nuove rotte, così aumenterà il turismo e tutti vivremo felici e contenti. Renzi si vanta perché diminuisce le tasse. Fatti i debiti complimenti alla magnifica macchina di PR della linea aerea irlandese, su cui si sale a cavallo volentieri il nostro Governo, la verità è che si tratta di una cifra estremamente esagerata.

Negli States ci sono 54 prigionieri politici. Le loro storie e denunce in un dossier

di Tiziana Barillà
Indigeni, musulmani, hacker, ambientalisti e militanti di sinistra. Nelle prigioni statunitensi ci sono 54 prigioneri politici. Lo rivela l’inchiesta di Breno Altman, giornalista brasiliano e direttore del quotidiano Opera Mundi. Documenti, storie e vite dei “Prigionieri politici negli Stati Uniti d’America” (questo il nome dello speciale) sono stati raccolti da Altman che per tre settimane ha visitato 17 città degli Stati Uniti d’America e ha intervistato più di 40 persone, tra avvocati e leader di organizzazioni umanitarie. Il giornalista ha anche avuto modo di visitare il sistema carcerario nordamericano e conversare con i condannati per reati politici. 

Stadio, per ammalarsi di terrore

di Liucs 
Come spesso accade nel pieno dell'estate arriva l'ennesima manovra restrittiva della libertà personale dell'individuo e in maniera scientifica prende vita all'interno del sistema calcio. Dopo Biglietti nominali, tornelli, pre filtraggi, tessere del tifoso, barriere e daspo arrivano i controlli biometrici. Ancora una volta lo stadio Olimpico, la casa di Roma e Lazio, è nuovamente il “ laboratorio scentifico e sperimentale” di questo nuovo sistema che partirà con l'inizio del campionato con la “scusa” di prevenire eventuali attacchi terroristici.

Al Qaeda o Califfo, chi sta con chi

di Giuliano Battiston
Con chi sta Jahmat-ul-Ahrar, il gruppo che ha rivendicato la strage di avvocati a Quetta dell’8 agosto? Con il Califfo Abu Bakr al-Baghdadi o con il medico egiziano Ayman al-Zawahiri, con lo Stato islamico o al-Qaeda? La domanda può sembrare secondaria, ma rimanda a un’importante partita in corso: quella per l’egemonia sul jihad contemporaneo. Tutto comincia formalmente nel giugno 2013, quando i rapporti tra il futuro Califfo e l’allora casa-madre qaedista si rompono del tutto. Andavano male da tempo. Quattro decenni di esperienza alle spalle, al-Zawahiri guardava con sospetto al settarismo aggressivo di al-Baghdadi, erede della linea adottata in Iraq dal jihadista giordano Abu Musab al-Zarqawi, morto nel 2006.