di Michele Prospero
La liquidazione della leadership di Renzi è la condizione indispensabile, ma certo non sufficiente, per una ripresa delle manovre a sinistra. Regalarlo all’oblio, e affidare il Pd assai ridimensionato a una conduzione meno provocatoria, sarebbe già un piccolo annuncio di inversione di tendenza. È vero che i problemi di fondo della democrazia italiana non sono riconducibili alle scelleratezze di una singola persona. Anche chi ama dipingersi come un uomo solo al comando e, nel suo delirio per il partito personale, manomette la Costituzione e combatte i diritti del lavoro, in realtà non scatena effetti di sistema con la sua pura volontà di arbitrio.