La crisi è quel momento in cui il vecchio muore e il nuovo stenta a nascere. Antonio Gramsci

sabato 13 agosto 2016

Nessuna luce in fondo al tunnel


di Alfonso Gianni 
Dopo l’autocritica e con l’occhio proteso su sondaggi non entusiasmanti, Renzi intende tarare diversamente tono e contenuti della campagna elettorale sul referendum costituzionale. Alle sue spalle, più che il guru della comunicazione Jim Messina, si staglia la figura Giorgio Napolitano, da lui esplicitamente riconosciuto come il padre della “riforma”. Basta con la personalizzazione, quindi, e avanti con i problemi del paese. Per farlo Renzi ha però bisogno di tempo. Per questo anche l’ultimo Consiglio dei ministri prima della pausa feriale si è chiuso senza fissazione della data del voto referendario.

L’indicibile eresia del rilancio dei salari


di Emiliano Brancaccio
Le politiche espansive della BCE non sono in grado di allontanare l’eurozona dal precipizio della deflazione. Nei giorni scorsi l’istituto di Francoforte ha dovuto rivedere al ribasso le stime d’inflazione nell’eurozona per il 2017 e il 2018, e per la fine di quest’anno la previsione di crescita media dei prezzi nell’Unione monetaria continua a rimanere troppo vicina allo zero. La deflazione, del resto, già costituisce una realtà consolidata in alcuni paesi dell’Unione, tra cui Cipro, Grecia, Spagna, Croazia e Slovenia. Le ultime rilevazioni ISTAT indicano che pure l’Italia è invischiata nella secca della deflazione, con il calo dei prezzi che risulta confermato anche a luglio.

Chi governa il mondo

di Giorgio Lunghini
La crisi attuale – economica sociale politica culturale – meriterebbe qualche cenno al suo contesto internazionale (meglio: mondiale). A questo fine sono utili due contributi di Noam Chomsky: la sua metafora del Senato virtuale (mutuata dall’economista Barry Eichengreen), e il suo ultimo libro: Who Rules the World? (che scioglie quella metafora in trecento pagine). Il Senato virtuale è costituito da prestatori di fondi e da investitori internazionali che continuamente sottopongono a giudizio le politiche dei governi nazionali.

Disuguaglianze inaccettabili. Intervista a Maurizio Franzini

Intervista a Maurizio Franzini di I Diavoli
La povertà aumenta anche nei Paesi sviluppati, così come la distanza tra chi è ricchissimo e chi è poverissimo. In pochi detengono patrimoni superiori al Pil di alcuni Paesi africani. Per combattere la disuguaglianza basterebbe, dunque, ridurre la povertà?
"In teoria sarebbe possibile ridurre la povertà con effetti molto limitati sulla disuguaglianza. Questo vogliono coloro che considerano la povertà il problema principale, e credono che la disuguaglianza in quanto tale non sia un problema.

La sinistra di classe, la Spagna e Podemos. Intervista a Alberto Garzón

Intervista a Alberto Garzón di Esteban Hernandez e Ivan Gil
Garzón è chiamato a esercitare un ruolo fondamentale non solo nella “nuova IU”, ma anche nell’appena nata “Unidos Podemos”. Conversiamo con lui riguardo a queste sfide e intenzioni. La sinistra sta attraversando un momento paradossale. Dispone di una rappresentanza parlamentare che fino a quattro anni fa neppure si sognava, un partito come Podemos si è trasformato in una forza enormemente popolare e i prossimi tempi, che promettono di essere duri, potrebbero favorire la sua crescita. Ma, al tempo stesso, ci sono molti segni che mostrano come questo momento di auge potrebbe terminare presto.

Se la democrazia si separa dai diritti

di Stefano Rodotà 
Da tempo democrazia e diritti si allontanano, e gli effetti del fallito golpe in Turchia confermano in modo eloquente questa tendenza. I governi hanno dato la loro solidarietà ad Erdogan con l’argomento che istituzioni democraticamente votate non possono essere cancellate con un colpo di forza. Ma poi non reagiscono adeguatamente di fronte alla cancellazione di diritti fondamentali – libertà personale, informazione, manifestazione del pensiero -, delle garanzie giurisdizionali, e alla quotidiana mortificazione delle persone, accompagnate addirittura dalla sospensione della Convenzione europea dei diritti dell’uomo.

Auguri Fidel, novant’anni spesi per Cuba e per il mondo

di Fabio Marcelli 
Il 13 agosto 1926 nasceva a Biran, Cuba, Fidel Castro Ruz. Sto rileggendo la parte finale della lunga intervista che concesse dieci anni fa al giornalista francese Ignacio Ramonet (Cien horas con Fidel). Una delle risposte di notevole lunghezza riguarda le conquiste sociali, politiche e culturali effettuate da Cuba dalla Rivoluzione ad oggi. Vale la pena di farne una breve sintesi, nella consapevolezza che, a dieci anni di distanza, i dati andrebbero ulteriormente sviluppati ed arricchiti alla luce di nuovi elementi positivi, come ad esempio il ruolo essenziale svolto dai medici cubani nel contrastare l’epidemia di Ebola in Africa.

Cresce lo scarto tra annunci e realtà. Intervista a Emiliano Brancaccio

Intervista a Emiliano Brancaccio di Roberto Ciccarelli 
Dopo cinque trimestri consecutivi di aumento il Pil si è fermato. La crescita è a zero nel secondo trimestre, +0,7% sull’anno, ben al di sotto dell’1,2% fissato dal governo. Per il Ministero dell’Economia la responsabilità è della Brexit e del terrorismo. Per Emiliano Brancaccio, docente di economia all’università del Sannio, è invece la conferma che lo storytelling del presidente del Consiglio Renzi non funziona e i suoi presunti successi sulla politica economica o sull’occupazione possono trasformarsi in un boomerang. «Non si tratta di un dato solo italiano – precisa – Eurostat ha segnalato che l’Eurozona cresce di circa la metà rispetto a quello che era stato il trimestre precedente.

False promesse economiche della governance globale

di Dani Rodrik
La governance globale è il mantra delle elite della nostra epoca. Secondo il loro punto di vista, l’ondata di flussi transfrontalieri di beni, servizi, capitali ed informazioni prodotti da innovazione tecnologica e liberalizzazione di mercato ha reso i paesi in tutto il mondo troppo interconnessi, perché un singolo paese sia in grado di risolvere per conto proprio i problemi economici. Abbiamo bisogno di regole globali, accordi globali, istituzioni globali.

Flip & Flop

di Roberto Ciccarelli 
Il prodotto interno lordo italiano, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è rimasto invariato nel secondo trimestre rispetto al precedente ed è aumentato solo dello 0,7% rispetto al 2015. Con una crescita nulla a fine anno le previsioni del governo sull’economia del 2016 saranno dimezzate: invece dell’1,2% annunciato nel Documento di Economia e Finanza (Def) il Pil sarà pari a +0,6%. Alle stime dell’Istat il governo ieri ha risposto con il gioco dello scaricabarile. Le responsabilità non sono delle politiche economiche basate su bonus e incentivi a pioggia che non hanno risollevato la domanda interna, ma di fattori esogeni alquanto imponderabili: la Brexit, il terrorismo, le migrazioni.

Neofascismo italiano e dittatura cilena. Mutualismo nero tra due continenti

di Vito Ruggiero
Il colpo di Stato cileno del 1973 ha lasciato un solco indelebile nella storia del Novecento, dando impulso a quella che sarebbe stata una delle operazioni di intelligence più durature e sanguinarie che si siano registrate nella storia contemporanea, l’Operazione Condor1La declassificazione degli atti riservati di Fbi e Cia e le inchieste giudiziarie portate avanti non solo in Cile, ma anche in Argentina, in Spagna e in Italia hanno permesso di ricostruire le drammatiche vicende di quegli anni, mettendo in luce, tra le altre cose, le relazioni intercorse tra la giunta militare cilena e due tra le principali organizzazioni neofasciste italiane, Avanguardia nazionale e Ordine nuovo, responsabili di numerosi attentati tra il 1969 e il 1976.

«Salvate il fiume St Lawrence». I Mohawk contro le multinazionali

di Francesco Martone 
«Avete un grande fiume, la sera sedetevi alla sua riva ed ascoltate il fiume che dorme, che lo spirito va per lo spazio», con un sorriso Manari Ushigua Santi, sciamano e leader del popolo Sapara dell’Ecuador parla del Sumak Kawsay, del Buen vivir, come alternativa al modello economico dominante. «Prima sogniamo, e ci connettiamo con gli spiriti della terra, l’acqua, le stelle, le montagne, e questa connessione ci ha permesso di vedere la vita. Quando nel 2008 si decise di inserire il Buen Vivir nella costituzione abbiamo chiesto alla natura che ne pensasse, e lei ci ha detto bene, ma questo non riguarda me ma voi, dovete essere consapevoli di quel che fate sulla terra».

Ken Loach, una vita tra cinema e politica

di Antonello Catacchio
«Bastardi». Così si conclude il documentario Versus: The Life and Films of Ken Loach di Louise Osmond. È lo stesso Ken a dire quella parola che inquadra perfettamente il suo pensiero anche se, essendo una persona perbene, la dice sorridendo. Parola che appare anche in precedenza nel documentario quando Loach spiega che aveva deciso di smettere con il cinema perché ormai si sentiva vecchio, poi i Conservatori («bastardi») hanno vinto di nuovo le elezioni e allora lui decide che bisogna fare qualcosa. Il risultato è uno dei film più intensi e commoventi degli ultimi anni: I, Daniel Blake, già Palma d’oro a Cannes (la seconda per Loach dopo Il vento che accarezza l’erba) presentato trionfalmente a Locarno in piazza Grande.

Grecia, un anno dopo. L'autunno caldo di Atene

di I Diavoli
C’è un Paese dove 230 mila attività hanno chiuso i battenti negli ultimi sei anni. È un Paese in cui le pensioni sono state tagliate almeno una dozzina di volte. C’è un Paese dove la metà dei giovani non riesce a trovare lavoro e la diseguaglianza aumenta. È un Paese in cui la povertà ha il volto di un bambino: la povertà infantile è praticamente raddoppiata dal 2008 secondo l’UnicefC’è un Paese che ha un debito interno di 220 miliardi di euro, praticamente tutti crediti in sofferenza. È un Paese che ha perso un quarto del Prodotto interno lordo rispetto ai livelli pre-crisi del 2007.

Quando David incontra David. Foster Wallace, Harvey e il neoliberismo

di Vincenzo Maccarrone
Cosa c’entra il grande scrittore americano David Foster Wallace (“Infinite Jest”, “Il Re Pallido”) con David Harvey, geografo e sociologo marxista di fama internazionale (“La crisi della modernità”, “L’enigma del capitale”)? A collegarli c’è l’analisi della società americana ai tempi dell’avvento di Reagan, un evento considerato da Harvey l’inizio della controrivoluzione neoliberista. Nel suo “Breve storia del neoliberismo” (edito in Italia da Il Saggiatore), di cui avevo parlato in un precedente articolo, Harvey cerca di spiegare come sia avvenuto il passaggio dal capitalismo “controllato” – che aveva caratterizzato la maggior parte dei paesi occidentali nel secondo dopoguerra – al neoliberismo.

Povertà: mezzo miliardo di giovani vive con meno di 2 dollari al giorno

di Redattore Sociale
Oggi nel mondo ci sono più giovani che in qualsiasi altro momento della storia:sono 1,8 miliardi quelli tra i 10 e i 24 anni. Eppure oltre 500 milioni di ragazzi tra i 15 e 24 anni vivono con meno di 2 dollari al giorno, e moltissimi di loro sono esclusi dai processi decisionali e sempre più esposti all’impatto delle crisi economiche. A rivelarlo è il nuovo report di Oxfam “I giovani e la disuguaglianza: è tempo di rendere le nuove generazioni protagoniste del proprio futuro”, diffuso oggi, in occasione dell’International Youth Day ed in concomitanza con l’inizio del World Social Forum di Montreal.

Destre venezuelane compradore e parassitarie. Intervista a Ernesto Wong Maestre

Intervista a Ernesto Wong Maestre di Geraldina Colotti 
Cubano di nascita, classe 1948, il professor Ernesto Wong Maestre è un intellettuale cubano che accompagna le relazioni tra il Venezuela chavista e l’Avana, e che abbiamo incontrato a Caracas. Docente e saggista, dirige l’associazione internazionale Trisol ed è direttore editoriale di una rivista settimanale su Socialismo e lavoro che funziona come “vivaio” teorico e scuola di giornalismo politico.

Debito privato: alle radici della crisi

di Matteo Bortolon 
«Contrariamente a quanto si crede comunemente, il mondo non ha ancora iniziato a sdebitarsi, ma il debito rispetto al Pil sta ancora crescendo, arrivando a un nuovo vertice». Così suonava, in modo un po’ sinistro, l’incipit del poderoso rapporto di fine 2014 sul debito globale. Con cifre confermate dal report di McKinsey del febbraio 2015: si calcolava un incremento del debito globale (cioè finanziario, degli Stati, delle aziende e delle famiglie) fra il 2007-2014 di 57 trilioni (cioè 57mila miliardi…), raggiungendo un rapporto debito/Pil del 286% a livello planetario.

Per capire la Turchia rileggete Nazim Hikmet: il poeta, il comunista

di Siegmund Ginsberg
Continuano a scandire, agitare la loro bandiere rosse. La cosa che più colpisce nella Istanbul del dopo golpe è il permanente susseguirsi di manifestazioni, slogan, canti. Yenikapi a sostegno di Erdogan sembrava Tiananmen ai tempi di Mao. A piazza Taksim non succedeva da anni che potesse riunirsi tanta gente. E di tante parti politiche diverse e contrapposte. E non si canta solo in piazza. Tra i tavoli dei ristoranti, strapieni, che si affacciano sul mare a Büyükada, la maggiore delle isole dei Principi, continuano ad intrecciarsi duelli canori: canti patriottici da una parte, cui rispondono vecchi canti della sinistra da un’altra parte. Monta irresistibile l’allegria col raki, cominciano le danze. Si mangia e ci si diverte.

Riportiamo il Che al suo posto

di Tiziana Barillà
«Scusi, della “Che Guevara” c’avete anche i borselli?». Quella di Checco Zalone in Sole a catinelle forse è la considerazione politica più sensata degli ultimi tempi. L’Italia chi è Che Guevara se l’è proprio scordato, se a tirarlo per la giacchetta sono politici di ogni sorta. Di Battista fa il suo tour in bicicletta, si fa fotografare mentre legge a letto e dice di avere Guevara nel suo pantheon, ma è alla guida – non da solo, certo, ci mancherebbe – del Movimento 5 stelle. No, le due cose non possono coesistere. Il noeuropeismo sul filo della xenofobia del M5s si scontra con l’internazionalismo e il terzomondismo del Che, mi spiace.

Il compagno Demirtas rischia 5 anni: in Turchia è fascismo puro

di Chiara Cruciati 
La firma con cui presidente Erdogan ha ratificato la legge che cancella l’immunità parlamentare era stata apposta il 7 giugno. Una legge che aveva proposto lui stesso. Ieri si è concretizzata nella prima inchiesta contro due parlamentari turchi: insieme al regista Sirri Sureyya Onder, deputato dell’Hdp (Partito Democratico dei Popoli, formazione di sinistra pro-kurda), c’è ovviamente il co-segretario Selahattin Demirtas.

Il Brasile dietro l’olimpiade, resa dei conti con Dilma Rousseff

di Ennio Remondino
Il senato brasiliano indifferente al medagliere olimpico, e forse grato per la distrazione planetaria di massa, ha votato a favore del procedimento di impeachment contro la presidente Dilma Rousseff, sospesa dalle funzioni dal 12 maggio scorso. Rousseff è ora considerata responsabile di pratiche contabili illegali -l’aver occultato dati negativi di bilancio per vantaggi elettorali- che le vengono rivolte e sarà sottoposta al voto finale del Parlamento, che dovrebbe avvenire il prossimo 25 o 26 agosto. Processo platealmente politico, con molte perplessità internazionali.

Renzinomics: tutti i nodi dell’autunno sulle pensioni

di Mario Pierro 
Il peggioramento del quadro macroeconomico influirà anche sul dibattito sul «pacchetto pensioni» e le risorse che il governo dovrà stanziare. Sul tavolo ci sono al momento 1,5 miliardi. Voci dal sen fuggite parlano di un extra fino a 2,6 miliardi. Con il calo del Pil (dall’1,2% previsto incautamente ad aprile nel Def allo 0,6% previsto dall’Istat a crescita nulla per fine anno) queste cifre rischiano di svanire. Il rovescio comporterà un peggioramento dei rapporti del debito e del deficit. Spazi di manovra per strappare le risorse desiderata ce ne saranno sempre di meno, a partire dal deficit da ricalcolare nella nota di aggiornamento del Def.

Tirannia del lavoro, crisi della tirannia

di Daniel Tanuro
Dal punto di vista antropologico, il lavoro rappresenta l’attività cosciente mediante la quale l’essere umano trasforma l’ambiente e le sue risorse per produrre la sua esistenza sociale. Il lavoro dunque non è altro che l’intermediazione indispensabile – caratteristica della nostra specie – tra l’umanità e il resto della natura. Dal punto di vista sociologico, questa definizione generale non ha alcuna utilità perché non permette di afferrare le specificità del lavoro nei differenti tipi di società. Infatti, il lavoro nella società capitalista è molto differente dal lavoro nella società feudale e ancora più differente dal “lavoro” di caccia e di raccolta (nelle società preistoriche – ndt).

Sudan: l'Europa ha scelto il nuovo regime come mastino ferma migranti

di Bianca Saini
L’Europa ha individuato il Sudan come il paese chiave per fermare il flusso di migrazioni dirette al Mediterraneo centrale. Ma gli accordi tra i due sono nebulosi in merito alle garanzie per il rispetto dei diritti umani e i metodi utilizzati dal regime per bloccare i transiti penalizzano i migranti invece di colpire le organizzazioni che gestiscono il traffico. Il flusso dei migranti che si dirige verso le coste dell’Italia lungo la rotta del Mediterraneo centrale, ha la sua stazione di partenza a Khartoum, dove convergono annualmente decine di migliaia di persone provenienti soprattutto da Eritrea, Etiopia e Somalia.

Dal caporalato illegale a quello legale

di Clash City Workers
Dormivano in stalle e porcili, mentre di giorno gli imprenditori agricoli della piana di Sibari li sfruttavano fino al midollo nei loro campi, con paghe da fame e orari di lavoro massacranti. È soltanto una, né la prima né l'ultima, delle tante storie di sfruttamento, che quando giunge al disonore delle cronache ci si affretta ad ammantare di eccezionalità: è colpa delle agromafie che controllano pezzi della nostra agricoltura, è colpa dei caporali malavitosi e criminali, è colpa di qualche imprenditore senza scrupoli.

Olimpiadi geopolitiche

di Militant
Ogni grande evento è un arma politica nelle mani di chi lo organizza. Premi Nobel, premi Oscar, mondiali di calcio, expo, saloni del libro, fiere di questo o quel campo del sapere, eccetera, contengono molti significati sovrapposti. Sono eventi polisemici, difficili da catalogare (e dunque da condannare o, al contrario, da esaltare) in blocco, senza considerare l’evento nel suo complesso e nella sua complessità. Alcuni sono eventi necessari sebbene fagocitati da logiche capitalistiche; altri hanno perso nel corso del tempo il loro significato (o funzione) originario, rivestendo nella post-modernità il ruolo di contenitori del superfluo o dell’inutile; altri sono invece baracconi devianti.

La Colombia verso la pace?

di Marco Consolo
Dopo più di 50 anni di guerra, lo scorso 23 giugno il governo colombiano e la guerriglia marxista delle Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia-Esercito del Popolo (FARC-EP), hanno firmato un cessate il fuoco bilaterale e definitivo. Alla presenza del Presidente cubano Raul Castro, la firma congiunta del Presidente Juan Manuel Santos e del massimo dirigente delle FARC, Timoleón Jiménez è stata apposta a La Habana, dove da quasi 4 anni vanno avanti i difficili colloqui di pace, con Cuba e Norvegia come Paesi garanti, e Venezuela e Cile come accompagnanti.

L’Italia renziana è a crescita zero

di Claudio Conti
“Houston, abbiamo un problema…” Parafrasando, visto che la centrale di comando sul bilancio è la Commissione Europea, in queste ore il governo Renzi starà messaggiando un “Bruxelles, abbiamo un problema serio…”. La crescita s’è fermata. Prima era stenta e insufficiente a ridurre il debito pubblico (che infatti continua ad aumentare), pur in presenza di tagli straordinari alla spesa pubblica (sanità, pensioni, università scuola, ricerca, ecc). Ora, semplicemente, non c’è più.

Siria: partigiani di chi?

di Leila Nachawati e Joey Ayoub
Si discute sulla Siria senza i siriani in conferenze di pace, incontri internazionali e analisi sul paese. Anche i cittadini siriani sono scomparsi dal discorso di questa parte della sinistra che si autodefinisce «antimperialista». L’11 luglio 2016 si è saputo che Javier Couso Permuy, di Izquierda Unida, si era recato a Damasco, insieme a Tatiana Ždanoka, eurodeputata lettone del Gruppo dei Verdi/Alleanza Libera Europea, e Yana Toom, del Partito del Centro dell’Estonia, per incontrare il dittatore siriano Bashar al-Assad.

L'opposizione venezuelana vuole eliminare la Legge anti-Monsanto in Parlamento

"La legge dei semi", meglio nota come Legge anti-Monsanto, proibisce l'ingresso e la produzione di semi trangenici in Venezuela. La portavoce del Movimento "Semillas del Pueblo", Eisamar Ochoa, ha denunciato questo giovedì come la destra che controlla l'Assemblea Nazionale pretende l'abolizione di questa legge e permettere così l'ingresso dei prodotti OGM delle multinazionali.

Trump, l’uomo della palude

di Sarantis Thanopulos
Donald Trump è un calcolatore esaltato: il suo gioco d’azzardo non è finalizzato a far saltare il banco, ma a creare le condizioni di un proprio vantaggio psicologico preliminare. Ha fatto dell’eccitazione, una droga contro la sua tendenza a deprimersi, un lavoro organizzato, molto remunerativo. La sua affermazione ha una solida base nella sua capacità di promuovere la domanda e lo smercio di effetti antidepressivi. Né la domanda né lo smercio li ha creati lui (sono espressione di un processo anonimo della società capitalista), ma nel riflettere la loro logica nel modo più acritico e efficace, egli si costruisce una leadership del tutto plausibile e coerente.

Dichiarazione finale dell’Assemblea Generale del Movimento di liberazione curdo

Il Consiglio del Kongra Gel e la Co-presidenza del Consiglio esecutivo della KCK hanno rilasciato una dichiarazione dichiarando la dichiarazione finale del 10° incontro dell’Assemblea Generale tenutasi nelle zone di difesa della Media.L’incontro è durato quattro giorni ed è stato partecipato da 160 delegati turchi, arabi, persiani e tedeschi provenienti dalle quattro parti del Kurdistan. L’incontro ha testimoniato una significativa discussione, la critica della pratica e l’autocritica. Dopo il passaggio al sistema della co-presidenza al 9° incontro dell’Assemblea Generale, il Kongra Gel ha garantito la uguale rappresentazione di genere nelle elezioni, tra cui il livello di membri del Consiglio esecutivo.

Record del debito pubblico? Il governo continua a privatizzare

Nuovo record del debito pubblico. A maggio, secondo la Banca d’Italia, il debito delle amministrazioni pubbliche si è attestato a 2.248,8 miliardi, in aumento di 70 miliardi rispetto al mese precedente. Nei primi sei mesi il debito delle Amministrazioni pubbliche è aumentato di 77,2 miliardi. L’incremento riflette il fabbisogno (24,8 miliardi) e l’aumento delle disponibilità liquide del Tesoro (56,8 miliardi). Complessivamente gli effetti dell’emissione di titoli sopra la pari hanno ridotto il debito per 4,4 miliardi.

Ecco chi finanzia jihadisti e "ribelli moderati" in Siria

di Erika Solomon
L'opposizione siriana ha elogiato la recente avanzata dei ribelli nella città stragegica di Aleppo come un successo clamoroso ottenuto da forze ribelli improvvisate, che combattevano mentre la comunità internazionale stava a guardare, senza fare nulla, i 300.000 siriani che soffrivano un assedio durato settimane. Ma questa offensiva contro le truppe del Presidente Bashar al-Assad potrebbe aver ricevuto, nei fatti, molta più assistenza dall'estero di quanto non traspaia di primo acchito.

Falsi mercenari russi e veri mercenari Sky

di Il Simplicissimus 
No, non ci sono mercenari russi in Siria, almeno non ufficilamente: i due uomini che la Sky britannica aveva rintracciato e intervistato presentandoli come combattenti contro i gruppi terroristici amici dell’occidente e che grazie a questo mestiere guadagnavano 3500 euro al mese, pagati loro dall’agenzia Wagner, una compagnia privata militare, non erano che due attori ingaggiati da Sky con 1385 euro per fare la parte dei mercenari in un reportage. Uno di loro, quello che nella finzione si chiamava Dimitri e nel mondo reale Alexander Agbabov, ha parlato: “Tutto è accaduto alcuni mesi fa, quando una delegazione di Sky News è giunta a Rostov per trovare mercenari russi in forza alla Wagner.

Referenzum, se dico No…

di Militant
La strategia del sommergibile, l’hanno chiamata proprio così gli spin doctor di Renzi, neanche ci trovassimo in piena “Battaglia dell’Atlantico” durante la Prima Guerra Mondiale. Parliamo del tentativo di salvare in extremis le sorti del referendum autunnale, fortemente caldeggiato dall’Unione Europea, limitando al massimo l’esposizione mediatica del Premier rispetto alla riforma costituzionale. A ben vedere si tratta di una vera e propria inversione ad U da parte di quel Matteo Renzi che fino a poche settimane fa aveva fortemente personalizzato la consultazione referendaria, tanto da farne dipendere il proprio futuro politico (se perdo lascio!), e che adesso, intervistato dalla CNBC, è obbligato a volare più basso: sono sicuro che vincerò il referendum, ma non perché questa sarebbe la mia vittoria, non è il referendum di Renzi ma si decide del futuro dell’Italia. Allora, cos’è successo nel frattempo?

La santera che amava Che Guevara

Intervista a Adelaida Victoria de la Caridad di Geraldina Colotti 
Artigli coloratissimi e sigaro in bocca, la Santera giganteggia nella piazza dell’Avana. Sul banchetto ha un cartello che dice «Dalle persone false chiedo solo una cosa: distanza». Ci invita a sedere, si presenta. «Mi chiamo Adelaida Victoria de la Caridad, ho 73 anni, 8 figli, 18 nipoti e 6 pronipoti, per via del sigaro mi chiamano señora Avana, ho visto varie epoche di questo paese. Sono santera da 60 anni e sto bene con la rivoluzione».

Operazione Gerusalemme

di Nur Arafeh 
È l’anno 2050 e Israele ha realizzato la sua visione di Gerusalemme: i visitatori arriveranno in un centro high-tech a maggioranza ebraica in mezzo ad un mare di turisti, con una presenza minima di palestinesi. Per ottenere questa visione, Israele sta lavorando a tre master plan: uno è noto, ma due restano fuori dai radar. Edward Said aveva già avvertito nel 1995: «Solo progettando prima un’idea di Gerusalemme, Israele potrà procedere a cambiamenti sul terreno che corrispondano a queste immagini e proiezioni».

Basta scuse: Renzi ha fallito, serve altro. Intervista a Francesco Boccia

Intervista a Francesco Boccia di Giuseppe Colombo 
L’Italia ha bisogno di una “strambata” per non naufragare nel mare impervio agitato da un Pil che non cresce e da un debito pubblico che ha toccato un nuovo record. Francesco Boccia, deputato Pd e presidente della commissione Bilancio della Camera, traccia un’analisi della ‘Renzinomics’ in un’intervista all’Huffington Post, alla luce dei dati resi noti oggi dall’Istat e della Banca d’Italia. Alla difesa del Tesoro, che si dice non sorpreso dal dato sulla crescita zero, Boccia replica: “Eviterei di aggrapparmi agli specchi parlando di Brexit e di terrorismo: non mi pare che la Germania non sia in Europa e non abbia problemi di terrorismo. Eviterei di mettere una toppa peggiore del buco”.

La futilità degli attacchi aerei nella guerra al terrorismo

di Vijay Prashad 
La guerra globale al terrorismo – o comunque sia oggi chiamata – non sta andando bene. Dall’Afghanistan alla Libia gli avversari dell’occidente sembrano impassibili ai bombardamenti occidentali. I talebani avanzano verso Lashkar Gar nella provincia di Helmand (Afghanistan), mentre gruppi quali il Consiglio della Shura dei Rivoluzionari di Benghazi e persino l’ISIS tengono le loro posizioni nella Libia centrale e orientale.

Rio, la guerra urbana alla periferia dei giochi

di Ivan Grozny Compasso 
La vita delle persone può dipendere anche dal sistema Gps. Non è un riferimento ai taxi che fanno giri strani confidando maliziosamente sul fatto che lo straniero non sappia orientarsi a Rio. Riguarda, invece, un episodio di cronaca che in Brasile ha innescato polemiche e discussioni. Una pattuglia della Força Nacional si è “persa”: così si è ritrovata, in modo inconsapevole, nel complesso della Marè. Quelli della FN sono agenti che vengono da fuori e Rio è difficile perfino per chi la conosce. Non esattamente la migliore delle situazioni, quella in cui si sono trovati gli agenti, alla luce di quanto accade ogni giorno e peggio ancora ogni notte.

Riforma costituzionale e governabilità

di Rocco Artifoni 
Rafforzare la governabilità: per raggiungere questo obiettivo è stata approvata anzitutto la legge elettorale (cosiddetta “italicum”) e in seguito la riforma della Costituzione, che in autunno verrà sottoposta a referendum popolare. Anche i promotori della riforma ammettono che ciò avverrà a scapito di altri “valori”. È infatti evidente che la legge elettorale sacrifica la rappresentanza del popolo a vantaggio del primo partito, al primo turno (se supera il 40% dei consensi) o al secondo turno di ballottaggio.

La decrescita italiana

di Fabrizio Casari
Non fossero stati sufficientemente chiari i dati diffusi la settimana scorsa sul crollo della produzione industriale, sul calo dell’export e sull’aumento della deflazione, arriva ora il report dell’Istat che analizza il trimestre dell’economia italiana. Le conclusioni sono nette: crescita zero della nostra economia, come non si registrava dal 2014. A fornire un ulteriore motivo d’inquietudine arriva poi l’aumento del deficit e del debito pubblico, logica conseguenza della contrazione del PIL. Il che, com’è ovvio, non favorisce certo la trattativa sulla possibilità di sforare il differenziale massimo del 3% tra deficit e PIL, previsto da Maastricht.

Addio a Linda Bimbi

di Luciana Castellina 
Sono molti quelli che saranno assai addolorati nell’apprendere che Linda Bimbi, per decenni direttrice della sezione internazionale della Fondazione Leslie e Lelio Basso, non c’è più. E’ scomparsa ieri dopo una lunga malattia, «serenamente e dolcemente» – mi dicono Monica e Ruth che l’hanno assistita fino all’ultimo e che sono state sue essenziali compagne di impegno. Molti, a cominciare da me, si sentiranno anzi, oltreché tristissimi, abbandonati. Perché Linda è stata un punto di riferimento essenziale per chiunque sia stato coinvolto nelle vicende del terzo mondo, in particolare dell’America Latina, dove lei aveva vissuto a lungo, in Brasile, come suora missionaria, prima di esser costretta a lasciare quel paese per il rischio che correva in conseguenza del suo impegno contro la dittatura.

«Que Viva Fidel!» sempre, ma no al culto della personalità

di Roberto Livi
«Que Viva Fidel!» Il grido da giorni« percorre l’isola in vista della celebrazione, oggi, del 90° compleanno del líder máximo della Revolución. Feste, concerti, eventi sportivi, lancio di aquiloni; colloqui e dibattiti politici; documentari e speciali in tv; incontri internazionali; mostre fotografiche e di murales dipinti per l’occasione; compact disc, libri e presentazione di una speciale minienciclopedia online (Fidel, Soldado de las Ideas) dedicata all’opera e al pensiero del leader nel portale ufficiale Cubadebate e premiazione di concorsi si susseguono da giorni in tutta Cuba.

Armi americane ai sauditi, pioggia di bombe in Yemen

di Chiara Cruciati
Più di 130 carri armati Abram, 153 mitragliatrici M2 e 266 M240, 133 lanciagranate, visori notturni, ricetrasmittenti: c’è questo nel pacco che gli Stati Uniti invieranno all’Arabia Saudita. Mercoledì il Dipartimento di Stato Usa ha approvato la vendita di armi dal valore di 1,15 miliardi di dollari a Riyadh. «Questa proposta di vendita contribuirà alla politica estera e di sicurezza nazionale degli Stati Uniti – si legge nel comunicato ufficiale – contribuendo a migliorare la sicurezza di un partner strategico regionale che continua a essere un contributore importante per la stabilità in Medio Oriente».

La giornata internazionale della gioventù sprecata

di Luca Aterini
Dagli albori della specie umana, la gioventù non è stata mai così rappresentata nel mondo come oggi. Secondo l’ultimo rapporto Onu che vi ha dedicato un focus specifico (nel 2014), i giovani non sono mai stati tanto numerosi. Ragazze e ragazzi con età compresa tra i 10 e i 24 anni sono 1 miliardo e 800 milioni su una popolazione mondiale di 7,3 miliardi di persone, e continuano a crescere. La Giornata internazionale della gioventù 2016, che cade il 12 agosto (la ricorrenza è stata istituita dall’Onu ormai nel 1999) vuol mettere l’accento sul futuro, tesoro per antonomasia delle nuove generazioni.

Un'educazione per il clima


di Gianni Mattioli e Massimo Scalia
Avevamo detto che l'accordo di Parigi era già stato in qualche modo "scritto" nelle sessioni Unfccc tenutesi nel corso del 2015, nei risultati già ottenuti dalla Ue rispetto ai tre 20% negli accordi bilaterali - nel triangolo Stati Uniti, Cina e Russia - che erano proseguiti in questi anni e nell'impegno assunto dall'amministrazione USA, proprio nel 2015, sulla riduzione delle emissioni carboniose entro il 2030, anche se solo rispetto al 2005 e non al 1990. Solo un flash.

La pace è donna

di Antonietta Chiodo
Batticaloa è un piccolo distretto dello Sri Lanka, dove ancora vige una differenza abissale tra la figura femminile e maschile. Le donne, in queste zone come nella stragrande parte del mondo, si trovano ancora oggi dipendenti economicamente dalla figura maschile, costringendole così a subire abusi fisici e psicologici ed obbligandole quindi a sottostare a decisioni che ledono in tutto e per tutto la loro libertà futura.