La crisi è quel momento in cui il vecchio muore e il nuovo stenta a nascere. Antonio Gramsci

venerdì 29 luglio 2016

Quattro domande a Fausto Bertinotti

di Dario Danti
"La sinistra politica nei fatti si è esaurita, in una maniera probabilmente inappellabile, che consegna all'inattualità i reiterati tentativi di 'ricostruirla'". Se rimuoviamo questo dato, non ha senso aprire un dibattito. Bene ha scritto Federico Tomasello nel suo blog rivolgendosi direttamente a Fausto Bertinotti. Registro soltanto che se siamo ancora qui a interrogarci sulla vicenda di quella Rifondazione e sulle scelte fatte (o non fatte), probabilmente ciò che è avvenuto in questi dieci anni nella cosiddetta sinistra-sinistra è stato davvero poco significativo.
Ma c'è qualcosa di più. Federico parla esplicitamente di danni che maturano da moventi non chiari: 1) il discorso sulla "non-violenza" ridotta a simulacro e, addirittura, vettore (più o meno consapevole) di rottura con la parte più innovativa del movimento; 2) l'aver promesso un ricambio generazionale investendo sulla "generazione di Genova" alla guida del partito che, in realtà, non c'è minimamente stato, anzi è avvenuto l'esatto contrario. Alla luce di questi due temi, vorrei anch'io porre alcune questioni, quattro per la precisione.
Scioglimento. Se è vero che dopo Genova 2001, il Forum sociale europeo di Firenze e le mobilitazioni globali contro la guerra in Iraq si era aperta la possibilità di andare "oltre Rifondazione", sta proprio qui l'occasione mancata. Come riconosciuto a più riprese dallo stesso Bertinotti, dopo Genova «Rifondazione non ha il coraggio di praticare fino in fondo un tentativo di rinascita di una nuova sinistra capace di rompere col passato per dar vita a un'uscita da sinistra dalla crisi del movimento operaio del Novecento». Come? «Sciogliendo se stessa». Primo interrogativo: è stato l'errore di un uomo solo al comando o di un'intera comunità politica? Nessuno può dire come sarebbe andata a finire quella storia ma, siccome molti di noi non solo hanno militato in quella Rifondazione ma hanno anche avuto a vari livelli ruoli di direzione politica, mi domando: quale sarebbe stata la reazione del "corpaccione" del Prc? Era pronto per un azzardo del genere? O l'avrebbe vissuto come un tradimento?
Governo. L'internità al movimento di Genova e la messa a tema della cultura politica della nonviolenza, ha un precedente politico: la rottura col primo governo Prodi nel '98 è anticipatrice e battistrada per quelle scelte future, proprio a partire dal rapporto fine/mezzi e dalla critica al potere. La modalità critica e innovativa di stare al governo viene già praticata nel '98: non si sta al governo a tutti i costi (per semplificare). Lì inizia la rifondazione di Rifondazione che, peraltro, avvicinerà al partito tante e tanti di noi. Secondo interrogativo, dunque: perché il Prc, dieci anni dopo, resta ingabbiato nell'esperienza del secondo governo Prodi (2006/08)?
Casta. Proprio durante l'esperienza del secondo governo Prodi, Bertinotti diventa presidente della Camera, evento che durante il discorso d'insediamento mi rese entusiasta, visto pochi anni dopo - e col senno di poi - ho considerato un errore. Bene: quel ruolo che avrebbe dovuto aprire le porte del parlamento e delle istituzioni alle istanze dei movimenti e della società, venne esercitato nell'anno di nascita della cosiddetta "casta" (l'omonimo libro di Stella e Rizzo è infatti del 2007).
Staffetta. Ricordo benissimo l'immagine usata da Fausto in conclusione della sua relazione al Congresso di Venezia del 2005: la staffetta, come in una corsa, la necessità del passaggio di testimone a quelli della "generazione di Genova". O meglio: il suo successore non sarebbe dovuto venire dalle culture politiche che avevano dato vita a Rifondazione nel 1991. Proprio in quegli anni, infatti, stava formandosi una nuova classe dirigente e una nuova cultura politica nella contaminazione coi movimenti fuori e dentro Rifondazione. È forse questa la prima e diretta conseguenza dell'occasione mancata dello scioglimento del Prc in una nuova sinistra? Fatto sta che quel passaggio di testimone e quel ricambio non è avvenuto: anzi, si è fatta strada un bizzarra quanto mai inappellabile legge del contrappasso.

Fonte: Huffington Post

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