La crisi è quel momento in cui il vecchio muore e il nuovo stenta a nascere. Antonio Gramsci

venerdì 30 settembre 2016

Clima e futura umanità. Intervista a Noam Chomsky e Graciela Chichilnisky

Intervista Noam Chomsky e Graciela Chichilnisky di C.J. Polychroniou
Sembra che tra gli scienziati e persino tra gli analisti politici e sociali stia emergendo un consenso che il riscaldamento globale e i cambiamenti climatici rappresentano il pericolo piu’ grande per il pianeta. Siete d’accordo con questa idea, e perche’?
Noam Chomsky: "Sono d’accordo con la conclusione degli esperti che hanno impostato l’Orologio del Giudizio per il Bollettino degli Scienziati Atomici. Essi hanno spostato le lancette di due minuti piu’ vicino a mezzanotte- tre minuti a mezzanotee- per via dei pericoli sempre maggiori di guerra nucleare e di riscaldamento globale. Questa mi sembra essere una considerazione credibile.
Dai dati disponibili si capisce che e’ quasi un miracolo se siamo sopravvissuti all’era nucleare. Ci sono stati molti momenti quando la macchina nucleare e’ apparsa terribilmente vicina, spesso come risultato del cattivo funzionamento di sistemi di allarme iniziali e altri incidenti simili, e a volta come risultato di atti avventuristici di leaders politici. Si sa da tempo che una guerra nucleare estesa determinerebbe un inverno nucleare che distruggerebbe sia gli aggressori che il bersaglio. E questi pericoli adesso stanno aumentando, particolarmente ai confini con la Russia, confermando la predizione di George Kennan e altre figure di spicco che l’espansione della NATO e in particolare nel modo in cui e’ stata intrapresa, diventera’ un “errore tragico”, un “un errore politico di proporzioni storiche”. Per quanto riguarda i cambiamenti climatici: la comunita’ scientifica oggi e’ ampiamente d’accordo sul fatto che siamo entrati in una nuova era geologica, l’Antropocene, in cui il clima terrestre viene modificato radicalmente dall’attivita’ umana, creando un pianeta molto diverso da quello del passato, uno che potrebbe non riuscire a sostenere la vita umana organizzata sotto qualsiasi forma tollerabile. Ci sono molte buone ragioni per credere che siamo gia’ entrati nella Sesta Estinzione, un periodo di distruzione delle specie viventi in una scala massiccia, comparabile alla Quinta Estinzione di 65 milioni di anni fa, quando tre quarti delle specie sulla terra furono distrutte, apparentemente da un enorme asteroide. La CO2 atmosferica sta aumentando con una velocita’ senza precedenti nei record geologici negli ultimi 55 milioni d’anni. E’ preoccupante- per quotare una dichiarazione di 150 scienziati rinomati- che il “riscaldamento globale, amplificato dagli effetti dovuti allo scioglimento dei ghiacci polari, dal rilascio di metano dal permafrost e dagli incendi diffusi, possa diventrare irriversibile”, con conseguenze catastrofiche per la vita sulla Terra, umani inclusi- e non in un futuro lontano. L’innalzamento dei livelli degli oceani e la distruzione delle risorse idriche quali lo scioglimento dei ghiacciai, da soli, potrebbero determinare conseguenze orrende sull’umanita’."
Graciela Chichilnisky: "Il consenso e’ che i cambiamenti climatici sono alla pari delle guerre nucleari quali due rischi maggiori che minacciano la civilizzazione umana. Le guerre nucleari, si pensa, possono essere in qualche modo controllabili, e allora i cambiamenti climatici costituiscono la minaccia piu’ grande.
Per quanto difficile sia l’eliminazione del rischio nucleare, richiede comunque meno cambiamenti nell’economia globale di quanto richiesto per evitare o riportare indietro i cambiamenti del clima. I cambiamenti climatici sono dovuti all’uso di energia per la crescita industriale, che e’ stata ed e’ ancora prepondaratamente basata sui combustibili fossili. Cambiare un sistema economico basato su crescita economica difficilmente misurabile e che dipende da combustibili fossili per i suoi obiettivi principali, e’ molto piu’ difficile che cambiare il modo in cui l’energia nucleare viene usata per scopi militari. Alcuni pensano che sia impossibile."
Praticamente tutti gli studi scientifici dimostrano un aumento delle temperature dal 1975, e un articolo recente sul New York Times conferma che gli avvertimenti degli scienziati, durante gli ultimi decenni scorsi, riguardo al riscaldamento globale non sono piu’ solo teorici perche’ i ghiacciai si stanno sciogliendo e il livello dei mari si sta’ innalzando. Eppure c’e’ ancora gente che non solo mette in dubbio l’evidenza scientifica, largamente accettata, che dice che i cambiamenti del clima attuale sono causati principalmente dall’attivita’ umana, ma addirittura non si fida dell’accuratezza delle misurazioni delle temperature superficiali del pianeta. Pensate che tutta questa gente sia diretta politicamente, o anche causata dall’ignoranza e forse anche dalla paura del cambiamento?
Chomsky: "E’ un fatto incredibile che in questo secolo e nella nazione piu’ potente nella storia del mondo, con un alto indice di istruzione e privilegio, uno dei due partiti politici praticamente nega i fatti ben accertati circa i cambiamenti climatici antropogenici. Nei dibattiti durante le elezioni primarie del 2016 (negli USA, Ndt), ogni singolo candidato Repubblicano ha negato qualsiasi cambiamento climatico, con una sola eccezione, John Kasich- il “moderato razionale”- che disse che forse sta’ accadendo ma che comunque non dovremmo far niente.
I mass media hanno sminuito l’importanza del problema per un lungo tempo. I rapporti euforici sulla produzione USA di combustibili fossili, l’indipendenza energetica e cosi’ via, raramente riferiscono che questi trionfi accelerano la corsa verso il disastro. Ci sono anche altri fattori, ma in queste circostanze sembra difficile essere sorpresi dal fatto che una parte consistente della popolazione si aggreghi a coloro che negano i cambiamenti oppure che considerano il problema come insignificante."
Chichilnisky: I cambiamenti climatici sono nuovi e complessi. Non abbiamo ancora tutte le risposte. Stiamo ancora imparando come la Terra reagisce all’aumento della CO2 e degli altri gas che causano l’effetto serra. Sappiamo che determinano il riscaldamento degli oceani che sta adesso causando lo scioglimento del Polo Nord e del Polo Sud, stanno aumentando di livello e cominciano a inghiottire intere aree costali negli USA e dappertutto nel mondo, come infatti documentato dall’articolo citato del New York Times. Sappiamo che il riscaldamento degli oceani inghiottira’ intere nazioni isolane che costituiscono il 25 percento dei votanti all’ONU e forse persino la fine della nostra civilta’. Questa realizzazione e’ traumatica e la prima reazione al trauma e’ il diniego. Dato che esiste una qualche incertezza scientifica, una risposta naturale e’ quella di negare che il cambiamento stia avvenendo. Questo e’ naturale ma anche molto pericoloso. I segni di un incendio, poco capito ma controllabile, richiedono l’azione, non l’immobilita’. Mentre la negazione porta alla certezza, si tratta pero’ solo di certezza di morte. Questo e’ vero sia per gli individui che per le civilizzazioni.
I partiti politici spesso traggono vantaggio dal diniego e dalla paura in momenti di cambiamento. Questo e’ un fenomeno molto ben compreso che spesso porta alla creazione dei capri espiatori, all’accusa degli estranei, quali gli immigrati o le minoranze razziali o religiose. Il fenomeno sta’ dietro al Brexit e alla violenza nei cicli politici negli USA e nella UE. Dopo la negazione viene la rabbia e finalmente l’accettazione. Io credo che molta gente si trova ancora tra la negazione e la rabbia e spero che, eventualmente, arriveranno ad accettare, perche c’e’ ancora del tempo per agire, sebbene la porta si stia chiudendo velocemente."
Nelle inchieste globali gli Americani sono piu’ scettici di altri popoli nel mondo per quanto riguarda i cambiamenti del clima. Perche’ questo? E cosa ci dice della cultura politica Americana?
Chomsky: "Gli Stati Uniti sono in larga parte una societa’ governata dagli affari, dove gli interessi per il profitto a breve termine e per le quote di mercato spiazzano la pianificazione razionale. Gli USA sono anche peculiari nell’enorme scala del fondamentalismo religioso. L’impatto sulla comprensione del mondo e’ straordinario. Nelle inchieste nazionali quasi la meta’ degli intervistati ha risposto che crede che Dio ha creato gli uomini 10.000 anni fa (o meno) e che l’uomo non condivide nessun predecessore comune con le scimmie. Ci sono credenze simili riguardo alla Seconda Venuta. Il Senatore James Inhofe, che presedieva il Comitato Senatoriale sull’Ambiente, parla per molti quando ci assicura che “Dio e’ sempre lassu’ e c’e’ una ragione perche’ sia cosi’”, quindi e’ sacrilego interferire per gli umani."
Chichilnisky: "La logica del “si puo’ fare”, in virtu’ della sua propria natura, non accetta limiti. E un impero non ha la possibilita’ di evolvere con grazia fuori da questo ruolo. La storia lo ha dimostrato in occasioni ripetute. Il tentativo di preservare una posizione globale, privilegiata, rende il cambiamento traumatico per gli USA. La prima reazione al trauma e’ la negazione, come ho gia’ detto, poi viene la rabbia e finalmente l’accettazione. Io credo che gli USA si trovino ancora tra la negazione e la rabbia e spero che raggiungano l’accettazione perche’, in modo quasi perverso, proprio adesso, solo gli USA posseggono la tecnologia necessaria per i cambiamenti economici globali."
Dati recenti circa le emissioni globali di gas derivante da calore suggeriscono che noi potremmo aver gia’ lasciato alle spalle il periodo delle emissioni che aumentano costantemente. C’e’ spazio qui per qualche ottimismo circa il futuro dell’ambiente?
Chomsky: "C’e’ sempre spazio per “l’ottimismo della volonta’” di Gramsci. Ci sono ancora molte opzioni, ma stanno diminuendo. Le opzioni vanno da iniziative di singoli che possono essere intraprese facilmente come l’isolamento termico delle case (che potrebbe creare a sua volta molti posti di lavoro) a forme di energie completamente nuove, forse la fissione, forse nuovi mezzi di sfruttamento dell’energia solare al di fuori dell’atmosfera terrestre (che e’ stato suggerito in maniera seria), a metodi di decarbonizzazione che, possibilmente, potrebbero addirittura revertire alcuni dei danni gia’ inferti al pianeta. E poi molto di piu’."
Chichilnisky: "Queste sono buone notizie; si tratta del primo passo nella direzione giusta. La strada pero’ e’ lunga molte miglia e il primo passo, sebbene necessario, non determina il successo. E’ lontano dall’essere sufficiente. Il problema che poca gente capisce e che fu osservato solo recentemente nei dati dell’IPCC (Pannello Intergovernativo sul Cambiamento Climatico) e’ che la CO2, una volta emessa, permane nell’atmosfera per centinaia di anni. Non decade come fanno le molecole di biossido di zolfo. Noi abbiamo gia’ usato la maggior parte del carbone che avremmo potuto usare e siamo gia’ a livelli pericolosi di concentrazione di CO2, circa 400 parti per milione. I livelli erano 250 ppm prima dell’industrializzazione. Quindi il problema e’ cio’ che abbiamo gia’ fatto e, quindi, che cosa puo’ essere disfatto.
Secondo il Quinto Rapporto di Valutazione dell’IPCC, a pagina 191, in molti scenari noi adesso dobbiamo rimuovere la CO2 che abbiamo emesso. Queste emissioni sono state recenti, la maggior parte dalla Seconda Guerra Mondiale-1945- che costitui’ un punto di svolta per l’economia mondiale. Questa era l’era del dominio USA e della globalizzazione basata sull’estrazione eccessiva delle risorse naturali nelle nazioni povere e eccessi nei consumi di quelle stesse risorse da parte delle nazioni industriali ricche. L’era dell’aumento galoppante della ricchezza per pochi e il galoppo anche piu’ veloce dell’ineguaglianza record e della poverta’ nell’economia mondiale, nella sua totalita’. Questa e’ la linea di demarcazione tra il Nord [globale] in cui vive il 18percento della popolazione globale e il Sud [globale] dove vive l’80 percento."
Dato che i cambiamenti del comportamento umano avvengono lentamente e che ci vorranno molti decenni prima che l’economia mondiale cambi verso forme nuove, piu’ pulite di energia, dovremmo forse cercare una soluzione tecnologica per i cambiamenti climatici?
Chomsky: "Qualsiasi cosa possibile e potenzialmente efficace dovrebbe essere investigata. Non ci sono dubbi che una parte significativa di qualsiasi soluzione seria richiedera’ nuove tecnologie, ma tutto cio’ sara’ solo una parte della soluzione. Altri cambiamenti sono necessari. La produzione industriale di carne, per esempio, contribuisce enormemente al riscaldamento globale. Tutto il sistema socioeconomico e’ basato sulla produzione per il profitto e un imperativo di crescita che non puo’ piu’ essere sostenuto.
Ci sono anche problemi di valore fondamentali. Che cosa costituisce una vita decente? Dobbiamo ancora tollerare la relazione tra il padrone e il servo? L’obiettivo di ognuno dev’essere la massimizzazione delle merci- il “consumo cospicuo di Veblen”? Ci sono certamente aspirazioni piu’ elevate e piu’ realizzanti."
Chichilnisky: "sembra che non abbiamo alternative. Io vorrei poter dire che il problema potrebbe essere risolto dalle fonti di energia verde. Tuttavia, queste non riescono piu’ a risolvere il problema: molti studi hanno dimostrato che le soluzioni a lungo termine, come per esempio piantare nuovi alberi, che sono critici per la sopravvivenza dell’uomo, e l’adozione di forme di energia piu’ pulite, che costituiscono le soluzioni energetiche a lungo termine, non possono essere utilizzati nel limite di tempo che abbiamo a disposizione. Questo e’ il problema. La tecnologia e’ un mostro con molte teste e forse sarebbe meglio regredire a un passato piu’ sicuro e evitare i cambiamenti tecnologici; pensare cosi’ e’ molto attraente. Gli studi dell’ONU pero’ hanno dimostrato che anche se piantassimo un albero per ogni tre metri quadrati disponibili sul pianeta entro la fine di questo secolo, noi riusciremmo a catturare al massimo il 10 percento della CO2 che noi dobbiamo ridurre. Questo non significa che non dobbiamo piantare gli alberi; certo, dovremmo farlo, per favorire la biodiversita’ e per il nostro futuro a lungo termine, insieme alle altre specie.
Gli alberi e l’energia pulita sono le soluzioni a lungo termine ma non possiamo aspettare le soluzioni a lungo termine. Abbiamo bisogno di una soluzione a breve termine, adesso, e che sia una soluzione che incoraggia e facilita la transizione alle soluzioni a lungo termine. Questa e’ la tecnologia proposa dall’IPCC, di rimuovere la CO2 direttamente dall’aria. E’ una soluzione a breve termine che facilita e accelera l’avvento del necessario a lungo termine."
Molta gente nelle comunita’ progressiste e radicali, incluso l’Unione degli Scienziati Interessati, sono piuttosto scettici e persino opposti alle cosiddette soluzioni di “geo-ingegneria”. E’ questo l’altro lato della medaglia dei negatori dei combiamenti climatici?
Chomsky: "Non mi sembra una valutazione accurata. UCS e altri come loro possono aver ragione o torto ma comunque offrono delle ragioni valide. Questo e’ anche vero del piccolo gruppo di scienziati seri che hanno delle obiezioni riguardo al consenso generale, ma la massa del movimento di coloro che negano i cambiamenti del clima come la leadership del Partito Repubblicano e coloro che essi rappresentano costituiscono un fenomeno completamente diverso. Per quando riguarda la geo-ingegneria, sono state proposte delle critiche generali importanti che non possono essere completamente ignorate, come quelle di Clive Hamilton, insieme anche a molte valutazioni positive. Non si tratta di un giudizio soggettivo basato sull’istinto o sull’intuizione. Queste sono piuttosto questioni che devono essere considerate seriamente, basandosi sulle migliori conoscenze scientifiche disponibili, senza abbandonare i principi cautelari che hanno un senso."
Chichilnisky: "Il rimedio sarebbe peggio della malattia. Certi processi di geo-ingegneria che sono stati proposti potrebbero essere molto pericolosi e devono essere evitati. La geo-ingegneria significa cambiare i processi fondamentali su larga scala della Terra. Noi conosciamo ancora pochissimo delle conseguenza dei processi di geo-ingegneria; per esempio, la dispersione di particelle nell’atmosfera che farebbero da schermo dai raggi solari per il pianeta e potrebbero diminuire la sua temperatura. Ma questo e’ esattamente il processo per cui i dinosauri scomparvero dal pianeta circa 60 milioni di anni fa; processo causato dall’eruzione di particelle da un vulcano o un meteorite gigante, e la nostra specie riusci’ a prevalere. Il sole e’ la fonte di tutta l’energia del pianeta Terra e non possiamo sperimentare con la nostra sola fonte di energia. Il cambiare gli oceani del mondo per aumentare il loro assorbimento di CO2, come proposto da altre soluzioni di geo-ingegneria, e’ ugualmente pericoloso, perche’ la risultante, aumentata acidita’ negli oceani uccide i piccoli crostacei, come il krill, che costituiscono la base della piramide della vita del pianeta cosi’ come la conosciamo."
Che cosa nell’ immediato ma, allo stesso tempo realistica e imponibile potremmo o dovremmo intraprendere per controbattere il pericolo dei cambiamenti climatici?
Chomsky: "Smettere immediatamente l’uso dei combustibili fossili, un aumento immediato e significativo dell’uso di energie rinnovabili , la ricerca di nuove possibilita’ per energie rinnovabili, passi significativi verso la conservazione e, non ultimo, una critica globale del modello capitalista dello sfruttamento umano e delle risorse; anche separato dai corollari esterni, l’ultimo problema costituisce una campana a morto virtuale per le specie viventi."
Chichilnisky: "Ecco un piano che consiste di cose da fare realistiche e imponibili che possono essere intraprese immediatamente per contrastare i cambiamenti climatici. Dobbiamo rimuovere la CO2 che l’economia industriale ha gia’ emesso, che altrimenti rimarra’ nell’atmosfera per centinaia di anni a alterera’ il clima terrestre in maniera irreversibile. Questo possiamo farlo. La tecnologia adesso esiste per rimuovere il carbonio direttamente dall’atmosfera ed e’ provata, sicura e a basso costo. Questa nuova tecnologia funziona perche’ usa come fonte di energia non l’elettricita’ ma il calore residuo, a bassissimo costo, di molti processi industriali. La CO2 rimosssa dall’aria viene stabilizzata sulla terra vendendola per usi commerciali utili con un beneficio. La CO2 dall’aria puo’ rimpiazzare il petrolio: si puo’ produrre plastica e acetato, puo’ produrre fibre di carbone che possono rimpiazzare i metalli e idrocarburi puliti come la benzina pulita. Possiamo usare la CO2 per desalinizzare gli oceani, aumentare la produzione delle verdure e della frutta nelle serre, gassase le bevande e produrre bio-fertilizzanti che aumentano la produttivita’ del suolo senza avvelenarlo. La tecnologia del carbonio negativo e’ assolutamente necessaria adesso come riportato dal Quinto Rapporto Valutativo del IPCC dell’UNFCCCC (Convenzione delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici), a pag. 191, e anche in quattro articoli dell’Accordo di Parigi del 2015."
Esiste un modo per prevedere come il mondo apparira’ fra 50 anni se l’umanita’ fallisce di confrontare e riportare indietro il riscaldamento globale e i cambiamenti climatici?
Chomsky: "Se le tendenze attuali persistono, il risultato sara’ disastroso tra non molto. Larga parte del mondo diventera’ appena abitabile con effetti su centinaia di milioni di persone, insieme a altri disastri che possiamo appena immaginare."
Chichilnisky: "E’ piu’ facile creare il futuro che immaginarlo. Nell’immediato noi dobbiamo mettere in pratica le indicazioni del Pannello Intergovernativo sui cambiamenti climatici dell’ONU e il Protocollo di Kyoto delle Nazioni Unite, come pure le raccomandazioni dell’Accordo di Parigi: dobbiamo rimuovere la CO2 che abbiamo gia’ emesso immediatamente dall’atmosfera del pianeta e allargare i limiti delle emissioni di Kyoto. Questa e’ la sola alternativa possibile a molti scenari di cambiamenti climatici catastrofici. Questo si puo’ e deve essere fatto adesso.
I finanziamenti previsti dal Protocollo del Mercato del Carbonio di Kyoto potrebbero essere usati per costruire impianti per il carbonio negativo nelle nazioni povere. Gli impianti energetici del carbonio negativo possono produrre energia determinando, allo stesso tempo, riduzione della poverta’ e cambiando i valori economici nella direzione giusta.
Il mercato del carbonio dell’ONU, che e’ una legge internazionale dal 2005, produrra’ dei cambiamenti assolutamente necessari nei valori economici globali. I cambiamenti nei valori economici creati dai nuovi mercati per beni comuni riorientera’ la nostra economia globale e, date le giuste condizioni, potrebbe determinare la soddisfazione dei beni necessari per il presente e il futuro. Questo e’ quanto e’ necessario adesso. Dobbiamo aiutare il nostro futuro invece di togliere la terra sotto ai piedi alla sopravvivenza dell’umanita’. Facciamolo."

Z Communications, 215 Atlantic Ave, Hull MA, USA, 02045
Da Z Net- Lo Spirito Della Resistenza E’ Vivo
Traduzione di Francesco D’Alessandro
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