La crisi è quel momento in cui il vecchio muore e il nuovo stenta a nascere. Antonio Gramsci

giovedì 29 settembre 2016

Corbyn sventola The red flag. La bandiera rossa tanto odiata da Blair

di Tiziana Barillà
The people’s flag is deepest red. La bandiera del popolo è di un rosso profondo. Jeremy Corbyn chiude il congresso del Labour a Liverpool con uno schiaffo in faccia a chi lo accusa di esser vecchio. Anzi, con un pugno. Con una moltitudine di pugni. “Il socialismo in cui credo è quando tutti lavorano per lo stesso obiettivo”, ha detto, prima di invitare i militanti sul palco e per cantare “The Red Flag”. In prima fila una donna con una t-shirt rossa con su scritto “Orgogliosa di essere socialista”. “The Red Flag” è l’inno ufficiale del Labour inglese, intonato in Parlamento durante alcuni passaggi politici epocali. Fino al 2006, anno del centenario della fondazione del partito.
Dopo, con Tony Blair, la sua esecuzione è stata vivamente scoraggiata. Fino ad oggi.
The red flag sono i versi del militante indipendentista e socialista irlandese Jim Connell, cantati sulla melodia della natalizia “O Tannenbaum” del compositore tedesco Ernst Gebhard Salomon Anschütz, anche se Connell aveva immaginato il ritmo dell’inno pro-giacobita composto da Robert Burns, “La Coccarda Bianca” (The White Cockade). Jim Connell scrive queste parole in treno, da Charing Cross ad Honor Oak, a sud di Londra, casa sua. Di ritorno dalla riunione dei portuali di Londra in sciopero. È l’agosto del 1889, e pare che l’ispirazione sia stata lo sventolio della bandierina rossa del capotreno.

Fonte: Left.it 

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.