di Alessandro Gilioli
Avete seguito un po' la vicenda Antinori, il ginecologo arrestato per presunto furto di ovuli? È interessante, perché ci sono dentro diversi pezzi del presente. Una ragazza precaria con un fidanzato altrettanto precario, e insieme non riescono mettere insieme i soldi dell'affitto. Il lavoro come infermiera di lei, non regolarizzato e mal pagato, dentro una clinica. Dove a un certo punto le propongono di guadagnare mille euro extra vendendo i suoi ovuli. Lei che accetta. E al primo giro lo scambio in qualche modo "funziona", per le due parti: la clinica si prende gli ovuli, lei i mille euro.
Avete seguito un po' la vicenda Antinori, il ginecologo arrestato per presunto furto di ovuli? È interessante, perché ci sono dentro diversi pezzi del presente. Una ragazza precaria con un fidanzato altrettanto precario, e insieme non riescono mettere insieme i soldi dell'affitto. Il lavoro come infermiera di lei, non regolarizzato e mal pagato, dentro una clinica. Dove a un certo punto le propongono di guadagnare mille euro extra vendendo i suoi ovuli. Lei che accetta. E al primo giro lo scambio in qualche modo "funziona", per le due parti: la clinica si prende gli ovuli, lei i mille euro.
Al secondo espianto invece sorge un problema: un'ovulazione non riuscita (secondo la clinica) e comunque il mancato pagamento della cifra pattuita.
E la ragazza che si incazza perché secondo lei gli ovuli c'erano e glieli avevano presi, invece. E allora chiede almeno di essere regolarmente assunta per le sue funzioni di infermiera. E al diniego del datore di lavoro, si incazza di più.
Quindi la denuncia e l'arresto del proprietario. Che oggi dice: "Era consenziente, sono come Tortora". Ci sono molte cose emblematiche della contemporaneità, dicevo, in questa vicenda.
La precarietà e la povertà che diventano un meccanismo di torsione: e ti portano a vendere un pezzo del tuo corpo, non avendo più altro da dare per vivere, rischiando pure la salute (avete presente vero quanto impatta un bombardamento ormonale per avere un'ovulazione più abbondante?).
Poi c'è il cottimo, cifra del capitalismo più antico tornato oggi molto in auge e declinato nella biotecnologia: i mille euro venivano pagati solo se l'ovulazione era soddisfacente per i parametri aziendali. Sennò, niente.
Infine c'è la richiesta di regolarizzare un lavoro in nero: che la ragazza vede come un risarcimento e la clinica denuncia come un'estorsione, e a nessuno dei due viene in mente che sarebbe semplicemente un diritto.
Forse ha ragione Antinori a gridare la sua rabbia. In fondo non ha fatto altro che portare alle estreme conseguenze il modello di lavoro e remunerazione proprio del presente: sfruttamento del precariato, pagamenti in nero, meccanismi di torsione, cottimo, bullismo.
Mi sfugge perché invece di arrestarlo non gli abbiano dato un cavalierato, una consulenza o almeno un palco alla Leopolda.
Fonte: L'Espresso online - blog Piovono Rane

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