La crisi è quel momento in cui il vecchio muore e il nuovo stenta a nascere. Antonio Gramsci

mercoledì 16 novembre 2016

Risparmio, credito e moneta tra art. 47 della Costituzione e funzioni della BCE

di Camilla Buzzacchi
Il saggio propone una riflessione sui beni del risparmio, del credito e della moneta che si muove tra le regole costituzionali interne e quelle dell’Unione europea. Risparmio e credito sono oggetto di una disciplina costituzionale interna – l’art. 47 Cost. – formulata per un contesto giuridico ed economico peculiare che nel corso dei decenni, e soprattutto per effetto dell’integrazione europea, ha oggi deboli riscontri. Occorre pertanto un inquadramento ed una lettura di tali valori, che da un lato tengano conto dello sviluppo dei mercati finanziari, e dall’altro non smarriscano il dovere di tutela e di incoraggiamento del risparmio che la Costituzione richiede alla Repubblica.
Tali beni non possono andare disgiunti da quello della moneta: la sua attribuzione all’ordinamento europeo impone di definire il ruolo della politica monetaria rispetto ai sistemi politici ed economici dell’Unione; ed impone altresì di comprendere i nessi del governo della moneta con il governo del credito e del risparmio, che con la recente unione bancaria stanno diventando ambiti di prerogative europee. Particolare attenzione viene evidentemente dedicata all’istituzione – la Banca centrale europea – che sta gradualmente assumendo in sé tali prerogative. L’obiettivo è quello di evidenziare gli elementi di compatibilità, ma anche quelli di contraddizione, tra i due ordinamenti con riferimento ai tre beni in esame. La lettura aggiornata dell’art. 47 Cost. pare infatti porre in risalto alcune criticità delle normative europee in tema di credito, di risparmiatori e di strumenti per fronteggiare la situazione di crisi: la riflessione sviluppata nel saggio intende dimostrare che la salvaguardia dei mercati finanziari non può né compromettere gli interessi che fanno capo ai risparmiatori, né paralizzare lo strumentario che gli Stati intendono usare in questo passaggio storico per risollevare sistemi economici e sociali in sofferenza.


Fonte: costituzionalismo.it 

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