La crisi è quel momento in cui il vecchio muore e il nuovo stenta a nascere. Antonio Gramsci

sabato 26 novembre 2016

Una domanda a Renzi e a una legione di miei ex compagni

di Fabio Mussi
Ma perché nessuno fa mai una domanda semplice semplice al torrenziale presidente del Consiglio? "Scusi, presidente Renzi, ma Lei, come ha votato nel referendum costituzionale del 2006?". Si trattava di referendum confermativo -come quello di quest'anno, 2016- di una riforma costituzionale approvata dalla maggioranza del Parlamento legittimamente in carica (ed eletto con una legge elettorale non incostituzionale). La riforma prevedeva, tra l'altro, il superamento del bicameralismo perfetto, la revisione dei poteri di Stato e Regioni, la riduzione del numero dei parlamentari, la riduzione dei costi della politica. BastavaunSì. O no?
So per certo che tutti i miei ex, allora Ds oggi Pd, in maggioranza ora fieri alfieri del Sì, votarono No. E Matteo Renzi, all'epoca, già passati i trent'anni, presidente della Provincia di Firenze, che fece, che fece? Suppongo che scelse il No, come tutto il centrosinistra. Se avesse la cortesia di confermare, gliene sarei grato.
Suppongo anche che, nel caso avesse davvero votato No, l'avesse fatto perché, nonostante tutte quelle bellurie di allora che egli vanta anche nella riforma così fortemente voluta dal suo governo oggi, non fosse convinto della bontà del complessivo impianto della nuova costituzione sottoposta a referendum. Giusto. È il modo in cui ho ragionato anch'io, e la grande maggioranza dei cittadini che votarono bocciando la riforma.
Era un cambiamento, purtroppo sbagliato. Cui ci si oppose a ragion veduta, compreso Renzi Matteo di Rignano sull'Arno, e non perché mossi dall'odio e dal rancore, o inguaribilmente affetti da una psicopatologia da bastian contrari.
Allora perché tanto ininterrotto fiammeggiare oggi -assai stridente in bocca a chi governa da tre anni, e ha dalla sua le corazzate del potere economico e finanziario- contro l'"accozzaglia" del No, tutti difensori delle "poltrone, dei privilegi, della casta"? A me, come a molti altri, capita di votare No dopo aver valutato la qualità e gli effetti della attuale riforma costituzionale. Punto.
Non mi spingerò a dire che "fa schifo" (secondo il ponderato giudizio di Massimo Cacciari, che conseguentemente vota Sì), mi limiterò a dire che non mi piace perché impoverisce la democrazia e concentra il potere.
Tanto più accoppiata all'Italicum, la legge elettorale imposta a suon di voti di fiducia, ieri esaltata come la più bella del mondo, oggi giudicata trattabile (che ovviamente resterà, nonostante Cuperlo, se vince il Sì). E l'idea, su cui c'è gran battage, che non ci sia alcun rapporto tra riforma costituzionale e legge elettorale, è una "scemenza asinina": i "sistemi politici" son determinati da assetti istituzionali, leggi elettorali, stato dei soggetti politici in campo. Per questo si chiamano "sistemi".
"Chiacchiere", si dirà, perché "bisogna cambiare". E cambiar bisogna. Purché si sappia che i cambiamenti son di tanti tipi: correzioni, restauri, aggiornamenti, riforme, controriforme, reazioni. E incasinamenti. Il cambiamento tanto voluto da Renzi è del settimo tipo rafforzato: "incasinamento pericoloso". E questo è un libero e meditato giudizio.
Perciò: presidente Renzi, se Lei ha votato No, come immagino voglia confermare, in un altro referendum costituzionale, abbia rispetto per chi vota No in questo. Compreso il rispetto dovuto a molti esponenti del suo partito.
Ascolti Richard Sennett (che peraltro temo non avrebbe apprezzato il suo Jobs Act): "Il rispetto non costa niente. Perché, allora, ne viene dispensato così poco?". Soprattutto da chi sta in alto, al governo, nel cuore dell'establishment, e non tra i reietti e gli esclusi, di cui si possono ben comprendere la ribellione e la rabbia (do you know Trump?).

Fonte: Huffington Post - blog dell'Autore 

21 commenti:

  1. Che ne pensa mister 80 euro? perchè ha votato NO su una modifica costituzionale migliore della sua e noi dovremmo votare si sulla sua che è peggiore di quella del governo Berlusconi?

    RispondiElimina
  2. Purtroppo i compagni di ieri, che orgogliosamente votarono "no", al referendum del 2006, oggi esaltano le motivazioni per votare "si", facendo il gioco di Renzi, un uomo solo al potete, creando, di fatto, presupposti pericolosi per una deriva autoritaria.

    RispondiElimina

  3. Quelli che ,prima chiamano Cottarelli per la spending rewue e poi lo mandano via e noleggiano un aereo personale per 75 mila euro al giorno.
    Quelli che in un anno hanno speso 100 milioni in piu'a Palazzo Chigi e poi cambiano 47 articoli per risparmiare 50 milioni e ne spendono 300 per il referendum.
    Quelli che hanno tolto l'Imu prima casa anche a quelli che avevano l possibillita' di pagare ed hanno tagliato la sanita'.
    Quelli dea Buona Scuola che hanno fatto l'algoritmo per spaccare le famiglie e per mandare la moglie del Premier sotto casa.
    Quelli del ponte sullo stretto ed in Puglia il bimario che ha fatto tanti morti e' ancora unico.

    Quelli che hanno speso 10 miliardi per gli 80 euro e li hanno dati anche a chi non dovevano perche' non hanno considerato il reddito familiare,ma quello del singolo.
    Quelli che avevano promesso di pagare i debiti della P.A. e ci sono ancora 65 m.di da pagare ed hanno fatto chiudere centinaia di aziende.
    Quelli che considerano posti di lavoro anche quelli pagati con i vouchers. Quelli,come me, che avevano votato Renzi alle primarie e sono rimasti delusi.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non sono riuscita a copiarlo non potresti postarlo sul mio.diario in fb nelda pegazzano, grazie

      Elimina
    2. Bella sintesi, te la copio e la posto

      Elimina
  4. Ciao Fabio acuto e chiaro come sempre
    Pietro Maurandi

    RispondiElimina
  5. Con tutta la mia stima per il signor ed ex ministro Mussi, ricordo che nel referendum del 2006 era contenuto anche il rafforzamento dei poteri dell'esecutivo e che nel complesso la riforma da approvare non era la stessa..

    RispondiElimina
    Risposte
    1. condivido pienamente la sua osservazione. Se per giustificare il NO alla riforma costituzionale persino uomini come Mussi che ho sempre stimato per la nitidezza del suo profilo politico (Mussi-Visani- Occhetto) si vedono costretti a contraffare la realtà significa semplicemente che non hanno ragioni valide da esibire e che la loro opposizione è puramente pretestuosa. Renzi è stato irrispettoso con Mussi,Bersani e Dalema? Dobbiamo dispiacerci? Mussi Dalema e Bersani, pur così diversi tra loro, pur così diversi dai vari figuranti di sinistra che li accompagnano , per non tacere dell'universo dell'opposizione parlamentare che marcia con loro a vele spiegate, che cosa rappresentano: un gruppo politico, una corrente ideale, una rifondazione costituzionale , oppure una semplice "accozzaglia" di diverosamente nemici? Caro Mussi hai toppato.

      Elimina
  6. Compagno. Mussi. Sei. Stato. Di. Una. Chiarezza. Unica. Chi. Non. Vuol. Capire vada a. Quel. Paese. Grazie. Un. Bell. Articolo. Mi. Ricordo. Di. Te. Quando. Sei. Stato a lamezia Terme bravo. Allora. Bravo. Oggi:-):-P

    RispondiElimina
  7. Io - non - vado - a quel - Paese, sig. Fittante... Ci manderei invece l'ex compagno Mussi, che come D'Alema, Bersani, e gli ex ex più giovani Civati e Fassina ecc. erano allora per la Riforma ed oggi, per ripicca e giochini di potere voteranno NO (forse... credo abbiano una coscienza, e non Si sa mai!). Il Comunismo è finito nel mondo occidentale ed è ora che la Sinistra se ne renda conto: TUTTA. E cominci a chiedersi perché il Capitalismo vince alla grande e impone i suoi riti e sacrifici?? Mai che lo capiscano quelli che da sempre (1921) hanno solo rotto e diviso il Partito che voleva fare davvero gli interessi dell'Italia?? E non offendiamoci tra noi, spettacolo triste e becero, da gente che merita di essere veramente messa in minoranza!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Allora stai fermo su quel cesso di partito che ormai è diventato il PD cosi' fra poco ci cadrete tutti dentro...

      Elimina
    2. credo che lei prima era con craxi poi nel 94 a votato berlusconi ne è rimasto deluso e si è convertito al PD di renzi

      Elimina
  8. l'errore sta nell'aver messo lì un signore che si è rivelato un bischero, ma l'errore sta nel non volerlo dire, saluti

    RispondiElimina
  9. Insieme alla riforma parlamentare era associata una pesante riforma del sistema giudiziario. Era sufficiente, purtroppo, per votare NO

    RispondiElimina
  10. Fabio diamo una scossa a Sinistra Italiana se no, senza una sinistra organizzata dopo il 4, comunque vada il referendum, saranno lacrime.

    RispondiElimina
  11. Fabio condivido al 100%, senza se e senza ma. Renzi, nella sua logorroica sfrenata, ha un diritto che agli altri ( cioè a noi che ci sentiamo poco poco più coerenti di lui) non è data: non contraddirsi mai anche quando è in contraddizione palese. Gli imbonitori hanno questo dono, questo privilegio, questa magia. Noi poveri e comuni mortali NO!

    RispondiElimina
  12. non scherziamo, la riforma del 2006 rispetto all'attuale, dava poteri enormi al premier che poteva anche sciogliere le camere. sicuramente non è la migliore possibile,ma voterò si. Non sono renziano ma non voglio dare una mano a tutti i "sinistri" che, votando no, faranno un gran piacere alla destra e ci condanneranno ad altri 20 anni di opposizione.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. la riforma attuale è peggiore, perché è incoerente; cerca di rafforzare l'azione del governo per vie traverse, deprimendo l'autonomia e la rappresentatività del Parlamento, senza incidere sul potere esecutivo. Il modello è quello del "Sindaco d'Italia", però monco e zoppo; c'è una legge elettorale che riempirà il Parlamento di di nominati, esattamente come col Porcellum, coi risultati disastrosi che abbiamo visto; vi è l'indicazione sulla scheda del "capo della formazione politica", ma non l'elezione diretta del premier; vi è una codificazione maniacale delle procedure di discussione delle leggi, ma non c'è una misura da lungo tempo invocata, come la sfiducia costruttiva, che impedirebbe di aprire crisi al buio e ridurrebbe il potere di ricatto delle formazioni minori e delle lobby all'interno dei partiti senza mortificare il dibattito parlamentare.

      Elimina
  13. Ho il vago sospetto che tanto la riforma del 2006 che l'attuale non siano migliorative se non per qualche articolo di poca rilevanza pertanto direi che se vogliamo cambiare la costituzione si dovrebbero trattare gli articoli da cambiare in un modo diverso e cioè migliore altrimenti non merita neanche provarci.

    RispondiElimina
  14. Ma che pensi, caro compagno Mussi, che il bullo delle Cascine possieda un minimo di coerenza? Per lui conta la gestione del potere per poter bene e meglio rappresentare quelli che lo vogliono lì, ben piantato sulla poltrona di Palazzo Chigi: i Marchionne, le Banche, i finanzieri d'assalto, i capitalisti evasori, Verdini e la sua cricca, quel poveretto ( in senso etico ) di Montezemolo, la Confindustria e tutto l'apparato di potere ( finanziario, economico ed imprenditoriale ) del nostro staterello delle banane. Con stima verso di te e verso le nostre idee, il compagno Gianni Scuto.

    RispondiElimina

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.