La crisi è quel momento in cui il vecchio muore e il nuovo stenta a nascere. Antonio Gramsci

domenica 13 marzo 2016

Perché sostenere de Magistris

di Luigi Nappi
“Napoli in autogoverno, è nato lo zapatismo partenopeo”, lo afferma dal palco di cosmopolitica Luigi de Magistris, o sinnaco, come lo chiamano nei quartieri. C’è poco da questionare, lo abbiamo visto più volte al fianco di Alex Zanotelli e dei comitati civici nelle innumerevoli battaglie per l’ acqua pubblica, uno dei pochi amministratori comunali d’Italia ad aver rispettato il referendum sui beni comuni, intervenendo drasticamente sulla riduzione delle tariffe.
Dal 2012 il Comune di Napoli tiene un registro delle unioni civili, mentre dall’anno scorso anche i matrimoni gay celebrati all’estero possono essere trascritti nei registri di stato civile. Un sindaco per, e nelle lotte, proprio come Abdullah Öcalan, a cui ha voluto dare la cittadinanza onoraria “Per condivisione dei sentimenti di democrazia con il popolo curdo a cui Napoli è legato”, c’è scritto nella motivazione.
Nelle lotte con i lavoratori di HP e con i lavoratori dello stabilimento Fiat di Pomigliano d’ Arco, per la rappresentanza sindacale e i diritti di tutti, scegliendo di non partecipare al fianco di Marchionne alla presentazione della Fiat nello stabilimento campano. Per queste e per mille altre ragioni ancora, credo sia giusto appoggiare de Magistris.
In un’ sistema politico che mostra evidenti segni di crisi e in uno scenario in cui il PD esce indebolito dalle primarie, con la sconfitta di Bassolino e sospetti di brogli, de Magistris vanta un’evidente vantaggio dato dall’onestà di una precedente amministrazione comunale che non ha bisogno di raccontare bugie, e dal popolo napoletano, che in questi giorni è pronto ad appoggiare il sindaco uscente per una campagna elettorale quartiere per quartiere.
Dunque: una riorganizzazione della sinistra italiana a Napoli, ha senso innanzitutto in quanto propone un impegno attivo al fianco di de Magistris, in quanto si traduce in lavoro quotidiano per la difesa del lavoro, dei diritti e dell’ambiente.
Significa soprattutto rafforzare tutti gli elementi di prospettiva che vi si delineano; il popolo è dalla sua parte, ed è un dato di fatto che in questi ultimi cinque anni, la città ha cambiato volto. E’ proprio questo il filo che non va lasciato cadere.

Fonte: Esseblog 

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