La crisi è quel momento in cui il vecchio muore e il nuovo stenta a nascere. Antonio Gramsci

domenica 2 aprile 2017

Uniti e solidali per vincere il neoliberismo e l'austerità

di Panos Rigas
Compagne e compagni, vorrei augurarvi sinceramente e dal cuore, il pieno successo nei lavori del vostro X Congresso. Voi sapete bene che in questo momento critico per l'Europa, la Grecia sta lottando di porre fine all'austerità ed uscire dai memorandum neoliberali del ingiustizia sociale e della povertà. Dopo un lavoro durissimo, siamo riusciti a porre fine alla recessione. La nostra economia ha superato molto le previsioni dello scorso anno e ora fa la svolta per il recupero e lo sviluppo. Abbiamo lasciato dietro di noi il maggior peso del memorandum. Stiamo al governo del paese da due anni ma in condizioni di un continuo ricatto finanziario. Nell'estate del 2015 abbiamo fatto la scelta politica di non lasciare fallire la Grecia. Pero abbiamo fatto ben chiaro che questi programmi e politiche fallimentari non fanno parte della nostra proprietà. 
Abbiamo scelto di difendere i sacrifici del popolo greco, particolarmente i strati poveri, quelli di basso reddito e dei disoccupati.
E siamo ben decisi di non lasciare il nostro popolo nelle mani dei cosiddetti "alleati volenterosi", cioè a quelle forze in Europa e altrove che hanno come obiettivo di far restare la Grecia nella tutela e nella austerità per decenni interi. Queste forze hanno provato le loro politiche e hanno fallito. La Grecia uscirà dal terzo ed ultimo programma del adattamento fiscale al estate del 2018. Questa è la nostra prima priorità.
Per tutti questi ragioni, non permetteremo che la Grecia rimanga nella zona euro come esperimento nel laboratorio del neoliberismo, come forse desidera il FMI ed i suoi sostenitori conservatori in Europa.
Ed ora siamo in un momento critico. In questi giorni la Grecia è di nuovo in prima linea di una lotta che riguarda tutta l'Europa.
Lottiamo per il ripristino dei contratti collettivi nel nostro paese. Lottiamo per terminare questo stato di ingiustizia della nostra eccezioni alla regola europea, ma anche per tutti gli altri paesi in futuro.
Perché il problema non riguarda solo la Grecia, ma tutta l’ Europa. L'obiettivo delle forze neoliberali e quello di espandere in tutta l’ Europa questo modello che hanno tentato a porre in Grecia. 
Voi in Italia lo sapete molto bene. Come sono informato, sotto la pressione della Cgil e della sinistra, il governo italiano ha ritirato le disposizioni relative del Jobs Act per non realizzarsi i referendum , avendo paura di una sconfitta politica che influenzerà le prossime elezioni politiche.
Vorrei allora augurarvi il successo nella vostra lotta, perché non deve mancare nessun sforzo dalla battaglia difficile per i diritti della maggioranza sociale.
Compagne e compagni,
Sabato passato, a Roma, l'Europa ha celebrato il suo 60 ° anniversario dall'inizio del processo di integrazione. Tuttavia, la questione chiave rimane ancora senza risposta dallo status quo europeo: 60 anni dopo, la questione di base cioè che tipo di Europa abbiamo oggi, e se è questa l'Europa che vogliamo avere.
Eventi come la decisione di Brexit, il rafforzamento della destra e della estrema destra nazionalista e xenofoba in tutta Europa,
l’instabilità in ambito internazionale ed i conflitti periferici nei limiti orientali dell'UE, aumentano l'incertezza e la crisi di fiducia nel progetto europeo,
e minacciano direttamente la visione di un' Europa pacifica e sociale.
Ma in sostanza, si tratta di una crisi di fiducia dei cittadini europei verso le politiche neoliberiste e l' élite burocratiche dell'Unione Europea.
Le società europee sono colpite duramente dalla forma che assume l'egemonia neoliberista nella formazione della costruzione europea.
Particolarmente negative erano le conseguenze per i paesi del sud, che si trovano di fronte a deficit commerciali permanenti e una espansione immensa del debito pubblico, in piena corrispondenza con le mostruose eccedenze commerciali tedesche.
Oggi, questo stesso neoliberismo non funziona più neanche per la più ricca Nord Europa.
I poveri e gli esclusi dai benefici di qualsiasi sviluppo sono dappertutto in continuo aumento.
L'Europa è quasi esclusivamente un spazio di austerità, di deregolamentazione dei diritti sociali e del lavoro e delle frontiere chiuse per i rifugiati politici e immigrati.
Ma con l’ esorcizzare il neoliberismo non è affatto sufficiente.
La nostra risposta a tutto questo, dovrebbe essere un contratto sociale, che combina il cambiamento del modello di produzione con la trasformazione sociale.
Le priorità della coesione sociale, della convergenza periferica, della crescita, l’ approfondimento della democrazia, come pilastri fondamentali della costruzione europea,
avrebbero dovuto essere il punto di partenza per la ricostruzione della UE, a 60 anni dal Trattato di Roma.
La sfida che abbiamo davanti a noi è la coraggiosa rifondazione dell’Europa.
Niente di meno sarà sufficiente in un mondo dove si stabilizzano contrasti forti tra i poli antagonisti internazionali. Per la sinistra, dunque, questa sfida a livello internazionale ottiene delle caratteristiche strategiche .In assenza di qualsiasi altro punto di riferimento, la creazione di un Europa socialmente e politicamente progressista, ‘e 'l'unico campo in cui la sinistra e le idee progressiste possono misurare le proprie potenzialità e acquisire una portata realistica per i popoli.
Con un obiettivo di tali dimensioni, il “che cosa vogliamo” ormai determina il “che cosa siamo”.
Su un piano progressivo per la ricostruzione politica e sociale d' Europa, sul processo della sua formazione e connessione con le società europee,
si ridefinisce anche la prassi della sinistra, si tirano nuove linee e si cancellano le vecchie linee di divisione, che pure queste erano l' espressione di importanti scelte strategiche del passato.
In un tale momento storico ci troviamo anche oggi, nella formulazione del progetto per il futuro della sinistra europea come un potenziale di una futura maggioranza.
E questo è uno dei motivi per cui in Grecia , Syriza, non si è arreso due anni fa.
Perché sapevamo che si poteva dare la battaglia per i diritti della maggioranza sociale da una posizione migliore. E ora abbiamo questa opportunità. Quando la gente si fida il suo mandato alla sinistra, questa non ha altra scelta che onorare questo mandato, per quanto difficile possa essere questo viaggio. E non per sfuggire dal peso della propria responsabilità politica.
Non e una scelta per la sinistra di abbandonare il popolo nelle mani delle forze conservatrici.
Siamo decisi di essere il governo che porterà la Grecia fuori dei memorandum.
Siamo decisi di essere il governo che ripristinerà i contratti collettivi.
Compagne e compagni, 
La sinistra in Italia, in Grecia, in tutta l'Europa, non può essere limitata in un spazio politico desirato dagli altri. Non può essere solamente una piccola forza di protesta che non è in grado di intervenire e cambiare le situazioni. La sinistra ha il dovere di stare accanto alle persone colpite dalla crisi e di lottare per cambiare l'equilibrio delle forze.
Essa ha anche il dovere storico di diventare il nucleo per la ricostruzione dell'Europa, in base dei valori della democrazia, della pace, della giustizia sociale e della solidarietà. 
È quindi chiaro che una forza di sinistra in Italia unita e compatta può contribuire al massimo verso questa direzione.
SYRIZA da tre anni ha un coinvolgimento particolare in Italia con la creazione e la presenza dell’Altra Europa con Tsipras, per la quale Rifondazione Comunista ha contribuito alla sua creazione fin dall’inizio e la Sinistra Ecologia Libertà ha sostenuto con lealtà e coerenza alle elezioni per il Parlamento europeo.
Abbiamo lavorato in Grecia, come in Italia e in tutta l’Europa, per unire tutte le forze politiche e sociali, i movimenti e le associazioni, i cittadini democratici, progressisti, di sinistra e i senza partito contro il neoliberismo, l’austerità, la xenofobia, il razzismo e i populismi. Oggi più che mai è necessaria questa unita per trasformare la maggioranza sociale colpita dalla crisi in maggioranza politica e cambiare gli equilibri nei singoli paesi e in Europa, come ha fatto presente anche il presidente del nostro partito e primo ministro Alexis Tsipras durante i suoi recenti incontri con le forze di sinistra in Italia.
Vorrei ringraziare Paolo Ferrero per il suo impegno tutti questi anni come segretario della Rifondazione Comunista e sono certo che continueremo di dare insieme tante battaglie ancora per liberare l’Europa dal neoliberismo. 
Vi auguro e spero che i lavori del vostro Congresso contribuiranno ad avere questi risultati sostanziali.
Credo che la società italiana, e non solo questa, ce ne ha bisogno!

Intervento dell'Autore, segretario di Syriza, al X Congresso Nazionale del PRC SE 

Traduzione e trascrizione di Argiris Panagopoulos

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