di Gaetano Azzariti
L’ultimo libro di Sabino Cassese[1] ha certamente due pregi: la capacità di sintesi e l’approccio pragmatico. In poche e chiare pagine vengono discusse le principali problematiche che contrassegnano le nostre democrazie, senza mai farsi prendere dal “vizio” dell’astrazione che, sottolinea l’autore, contrassegna tanti studi sulla democrazia. È vero: numerose sono le idealizzazioni che contraddistinguono molti lavori pacificati ed eterei, nonché alcune indagini rabbiose e disperate. In entrambi i casi si tratta di analisi che finiscono per fornire un’immagine deformata e astratta della democrazia reale. Cassese, invece, si sforza di esaminare il “funzionamento reale” della democrazia: considerazioni sempre basate su fatti, dati, statistiche, «calata nella vita dello Stato», come egli scrive[2].
Fonte: costituzionalismo.it
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