La crisi è quel momento in cui il vecchio muore e il nuovo stenta a nascere. Antonio Gramsci

sabato 17 dicembre 2016

A proposito della ministra Valeria Fedeli

di Luciana Castellina 
Io non so come siano andate le cose per quanto riguarda i titoli di studio di Valeria Fedeli. Penso si sia probabilmente trattato di definizioni imprecise che spesso vengono date ai diplomi da scuole o corsi anomali come quello che Valeria ha frequentato a suo tempo a Milano. E che dunque non ci sia stato, da parte sua, alcun dolo nel recepire quel documento. Sono però scandalizzata per il dibattito che ne è seguito, segno – questo sì davvero – del regresso civile e politico del nostro paese, purtroppo anche di qualche pezzo della sua sinistra. Ma come sarebbe: parlamentari e ministri devono essere tutti laureati?
E cioè la rappresentanza politica dovrebbe esser circoscritta ai ceti che per tradizione (e generalmente non per merito) hanno completato il curriculum degli studi fino all’ultimo grado? Ma vi rendete conto di cosa c’è dietro questa orrenda polemica? Uno dei vanti dei comunisti, che tutt’ora rivendico, è di aver avuto parlamentari operai e braccianti, che spesso non avevano neppure completato le elementari. Ne ricordo molti. Con rimpianto. In particolare l’ultimo con cui ho parlato (per via di un libro che stavo scrivendo), solo un paio di anni fa, scomparso ormai come quasi tutti: Riccardo Di Corato, senatore e bracciante, protagonista di storiche lotte pugliesi.
Valeria Fedeli non appartiene a quella generazione e dunque immagino che di scuole ne abbia frequentate ben più di Riccardo. Ma è scandaloso che si sia sviluppata una campagna come quella che infuria ora sui giornali, col contributo anche di qualcuno che così pensa di attaccare il governo.
Ma Fedeli – immagino l’obiezione – non è solo parlamentare, è Ministro proprio dell’Istruzione, che ha dunque competenza sull’Università di cui non può occuparsi visto che non l’ha frequentata. Ebbene, proprio questo a me pare un dato positivo: mi piace pensare che sulla formazione universitaria venga rivolto finalmente lo sguardo di chi ne è stato escluso. In un tempo in cui il valore della competitività a tutti i costi sta diventando il valore centrale del nostro sistema, e si vorrebbero trasformare ovunque le università – secondo l’orribile modello britannico – in macchine per selezionare una élite prestigiosa (e privilegiata), lasciando che gli altri si arrangino e vengano via via marginalizzati, ben venga chi per propria storia terrà conto che quel che serve è l’inclusione. Che, cioè, un buon sistema educativo è quello che tiene conto dell’ultimo e non solo del primo.
(La mia, sia chiaro, non è la difesa di questo governo, né delle posizioni politiche di Valeria Fedeli, compagna con cui in passato ho persino condiviso un partito, ma da cui oggi sono politicamente assai distante. La mia è rabbia per il tipo di posizioni che sono emerse attorno alla vicenda dei suoi titoli di studio).

Fonte: Il manifesto 

9 commenti:

  1. Alè, un'altra paracula all'orizzonte, naturalmente solo quando si tratta di difendere la categoria.......e poi non confondiamo le cose, deputato è una carica elettiva, risponde per i suoi meriti e demeriti a chi l'ha eletta. Ministro è un lavoro dove è necessaria quella cosa che si chiama competenza (abbiamo già l'esperienza del suo non-uso col ministro della sanità, e i risultati si vedono). Mi vuoi spiegare per quale ragione, per uno "normale" anche per fare il semplice commesso servono titoli ed esami, e per entrare in banca se non hai "il pezzo di carta" col cazzo che ci entri! mentre per Voi, quando vi fa comodo, tutto è lecito. E poi la tua Ministra (adesso si deve chiamare così) non ha fatto la confusioncina venialuccia, era perfettamente convinta di essere fuori posto ed ha fatto sfulcini perché tra di Voi è cosa normale...Punto.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Quanta inutile violenza verbale. Chi gestisce la cosa pubblica si giudica per quello che è in grado di produrre e il suo curriculum è fortunatamente fatto da quanto ha prodotto politicamente attraverso analisi lotte e iniziative.

      Elimina
  2. che un dirigente debba essere competente della materia è una bufala smentita dai fatti. Fare il dirigente / ministro significa operare scelte per il bene comune che , chi è dentro, fa fatica a percepire ma che è quanto di meglio i cittadini tutti debbano attendersi ( per esempio , nessuno si ricorda di Veronesi ministro della sanità ma tutti ricordiamo le battaglie a favore della sanità pubblica di Rosy Bindi )

    RispondiElimina
    Risposte
    1. veramente mi ricordo di Veronesi e non di Rosy Bindi.. Ques'ultima -per es - non avrebbe mai potuto convincer egli italiani di smettere di fumore nei luoghi pubblici !!!

      Elimina
  3. mamma mia Luciano ma che bisogno hai di pubblicare simili cose, paragonare coloro che negli anni 50 hanno ricostruito l'italia, consolidato la democrazia e fatto conquiste per i lavoratori che quelli come la ministra vogliono togliere del tutto. Come puoi paragonare chi veniva dalla lotta di liberazione o dal lavoro con una che ha dichiarato il falso pensando di farla franca. Che delusione ancora una volta

    RispondiElimina
  4. Grazie Luciana Castellina. Credo che quello che dici nel pezzo sia il portato di una tradizione culturale che man mano sta scomparendo, insieme all'idea che la politica non è tecnica di gestione ma rappresentazione e rappresentanza di bisogni e di esigennze. La Fedeli è politicamente lontana dalle mie posizioni, direi anche avversaria del mio modo di concepire il modello sociale che sarebbe necessario in questo paese, lo scivolone sulle dichiarazioni sull'esito del referendum e lì a dimostrarlo, ma condivido totalmente l'idea che il dibattito che è seguito alla vicenda del titolo di studio parla di un imbarbarimento della politica, o forse della sua sconnessione con la democrazia. Basterebbe citare i disastri fatti dai presunti governi tecnici degli ultimi trenta anni per dimostrare la caducità del discorso sulle competenze. Dal recente governo MOnti,andando indietro nel tempo si può dimostrare che le competenze non sono mai neutre, ma sono figlie delle idee mainstream, ma soprattutto non sono rappresentative delle esigenze delle varie stratificazioni della popolazione. Purtroppo la fase postdemocratica nella quale siamo calati consente che questi dibattiti prendano il soprravento sulla sostanza delle cose. Grazie ancora

    RispondiElimina
  5. La ministra è una bugiatda.
    E basta.
    Non è censurabile perché carente di cultura, ma perché ha mentito, con la protervia e la supponenza tipica dei politici italiani, e con quella convinzione di impunità altrettanto caratteristoca della classe politica italiana, perché io sono io e voi non siete un cazzo.
    E non venitemi a dire che non sa la differenza fra il triennio di una scuola professionale, che una volta si chiamava "arti e mestieri", e un triennio universitario, chè se così fosse il problema sarebbe ancora più serio, visto il ministero che gestisce!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. condivido al 100% e poi non è un ministro dello sport ma della cultura!...Mi domando come possa la Fedeli, con tutto il rispetto della persona , presentarsi in un contesto internazionale, universitario, in centri di ricerca etc....pur votando PD resto costernato per l'errore/orrore della scelta e soprattutto per l'assoluta insensibilità nei confronti dell'opinione pubblica : possibile che questo o questa è il nostro massimo livello di guida culturale dell'istruzione/formazione che Renzi poneva al centro della sua azione politica ! ......ho difficoltà a capire perchè si è rinunciato a porre rapidamente rimedio al problema inventandosi un escamotage qualsiasi ( un contributo alla soluzione : dimissioni volontarie della Fedeli peer motivi personali e poi ...nomina della Fedeli a capo della nuova scuola di formazione del PD....) .

      Elimina
  6. "mi piace pensare che sulla formazione universitaria venga rivolto finalmente lo sguardo di chi ne è stato escluso".
    Come la famosa igienista dentale.Anche lei esclusa.

    RispondiElimina

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.