La crisi è quel momento in cui il vecchio muore e il nuovo stenta a nascere. Antonio Gramsci

sabato 2 aprile 2016

Stanno svuotando Guantanamo, ma la sua eredità incivile rimarrà

di Robert Fisk
Potevano fare lo sciopero della fame. Potevano parlare alla Croce Rossa Internazionale. Ai loro miserabili processi potevano assistere i giornalisti. Si sapeva della loro detenzione totalmente illegale, in base alla legge internazionale, e veniva condannata come una vergognosa e palese violazione dei diritti umani. Non potevano però subire la tortura dell’acqua.
Il fatto che i criminali della CIA non gli hanno messo le mani addosso – per quanto ne sappiamo – deve essere l’unico atto caritatevole che è venuto fuori da Guantanamo, da dove un’altra dozzina di prigionieri devono essere rilasciati, secondo il Pentagono. 91 devono ancora andarsene. E, certamente, uno dei dodici è uno yemenita che ha fatto lo sciopero della fame fin dal 2007 e che ha perso metà del suo peso. Questo vi basti come dimostrazione. Fate lo sciopero della fame, e sarete liberati.
Gli americani non vogliono che nessuno muoia per uno sciopero della fame: Tariq Ba Odah è stato sottoposto quotidianamente all’alimentazione forzata – legato con delle cinghie, con un tubo di gomma infilato con la forza nel naso e un liquido con degli integratori pompato nel suo stomaco. Mi sembra una tortura, ma così vanno le cose a Guantanamo. Quando non c’è nessuna norma giuridica, si devono mantenere in vita questi uomini.
Nessuna regola, nessuna legge. Vi ricordate come i cattivi si sono riallacciati a questo? Ricordate come al-Qaida e l’Isis hanno usato quelle tute arancioni per i loro prigionieri, come travestivano i loro detenuti prima di massacrarli? Non riesco a ricordarmi di nessun ufficiale statunitense che commentasse quella particolare scenografia teatrale. Infatti questo farebbe pensare che una scenografia teatrale è esattamente quella che c’era a Guantanamo – un metodo di umiliare i prigionieri, di sbandierare la loro detenzione.
E c’erano poi le accuse ovviamente false – penso a un gruppo di Bosniaci imprigionati senza alcuno scopo e poi restituiti alla Bosnia , per non parlare di un afgano così vecchio che era ovviamente affetto da demenza senile, e non dimentichiamo neanche alcuni britannici e poi pochi uomini che sono tornati davvero in ‘servizio attivo’. Infatti il problema è che mettendo i ‘colpevoli’ insieme agli ‘innocenti’ – uso le virgolette deliberatamente – si trasformano tutti in innocenti.
E questo è il punto, non è vero? mettendo uomini violenti insieme a uomini che non commetterebbero mai atti di violenza, si contaminano gli innocenti e si ripuliscono i colpevoli. Questo è ciò che fece George Bush. Questo è ciò che fecero gli americani. Non meravigliamoci che Obama abbia voluto chiudere Guantanamo. Vi ha visto qualcosa di malvagio: vi ha visto la volontà di macchiare un intero gruppo di persone – principalmente musulmane, naturalmente, spesso di pelle scura, anche persone di pelle nera che erano detenute al di fuori della legge. In effetti la legge non ha mai dato neanche un’occhiata lì.
‘Combattenti illegali’ era l’espressione, mi sembra di ricordare. Illegali – come in ‘non-legali’. Naturalmente, questo è il modo in cui l’Isis e compagni hanno trattato i loro ostaggi realmente innocenti. Hanno compreso con acutezza che la ‘umiliazione finale era di travestire le loro vittime con gli stessi abiti degli uomini di Guantanamo – per renderli ugualmente ‘colpevoli’, ugualmente cattivi, ugualmente orripilanti. Questa è l’eredità di George Bush per noi.
Ora torniamo a Ba Odah, che fu portato a Guantanamo nel 2002, il che vuol dire 14 anni in prigione, per amor del cielo –ma non può essere rimandato nella sua patria (lo Yemen, naturalmente) a causa di una proibizione per i rimpatri in Yemen. Ed è uno degli yemeniti che non possono essere traferiti là. Incredibile! E’ quasi l’intero elenco dei nomi dei prigionieri di Guantanamo.
Ora fatemi spiegare bene. Quando furono inviati al campo cubano, questi erano i peggiori dei peggiori, i cattivi, i tizi con i cappelli neri, e ora viene fuori che gli yemeniti erano i peggiori dei peggiori. Devo però dire che non ricordo molti yemeniti nei campi di bin Laden – e io lo incontrato due volte in Afghanistan – come è quindi possibile che ce ne siano così tanti a Guantanamo?
E’ vero, c’erano egiziani, algerini, tunisini, sauditi (bin Laden era uno di loro) e marocchini. E gli yemeniti ebbene, penso che proprio adesso i sauditi ne stiano uccidendo un sacco (del genere sciita, inutile dirlo, perché la fede di Ba Odah si crede comunemente che sia sunnita)
Ma allora, ancora una volta torniamo al fatto che i sauditi sono i principali sostenitori della fede sunnita del tipo salafita wahabita la cui religione è abbracciata dai talebani e dall’Isis e da molti stati del Golfo ma se dovremo nominare dei cattivi forse dovremmo parlare di ‘gente’ – a proposito è un termine usato da Bush, un “Bushismo” – che vive nel regno dell’Arabia Saudita…oh, diavolo, non prendiamo quella strada.
Potrebbe portarci a Guantanamo.

Da: Z Net – Lo spirito della resistenza è vivo
www.znetitaly.org
Originale : The Independent
Traduzione di Maria Chiara Starace
Traduzione © 2016 ZNET Italy – Licenza Creative Commons CC BY NC-SA 3.0

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